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Saldi di fine stagione al via in Toscana

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Saldi di fine stagione al via in Toscana

Saldi di fine stagione al via il 5 gennaio, in Toscana, come deciso dalla giunta regionale all’inizio di dicembre. La regola adottata è semplice. Le vendite di fine stagione invernale il primo giorno feriale che precede l’Epifania.
Le vendite di fine stagione estiva inizieranno invece il primo luglio (primo sabato del mese di luglio) per terminare il 29 agosto. La delibera della giunta regionale precisa che, nei 30 giorni precedenti l’inizio delle vendite di fine stagione, è vietato effettuare vendite promozionali di prodotti non alimentari di carattere stagionale che sono oggetto dei saldi.

I saldi di fine stagione non riguardano, ovviamente, la sola Toscana.

Tra ieri e giovedì le vendite di fine stagione si avvieranno in tutte le Regioni italiane, precisa la Confesercenti. Ad iniziare per prime, il 2 gennaio Sicilia e Basilicata, mentre le altre daranno il via agli sconti il 5 gennaio. Secondo la stessa organizzazione, quest’anno i saldi sono un evento particolarmente atteso. Più di un italiano su due – il 58% – si dichiara interessato o molto interessato ad acquistare prodotti, in due casi su tre d’abbigliamento. Attesa anche tra i commercianti. Secondo la Confesercenti, sperano di recuperare un andamento delle vendite natalizie sotto le previsioni.

«I saldi rappresentano un’occasione sia per i consumatori che per i commercianti», spiega Roberto Manzoni, presidente di Fismo, l’associazione che riunisce i commercianti del settore moda di Confesercenti. «Secondo le nostre stime elaborate in base alle intenzioni di acquisto degli italiani, possono valere potenzialmente oltre 4,9 miliardi di euro di consumi, per una spesa media di circa 330 euro a famiglia». Una boccata d’ossigeno per un settore che – secondo le proiezioni dell’Osservatorio Confesercenti – non è ancora uscito dalla crisi: nel solo 2016 hanno cessato l’attività oltre 6.000 negozi indipendenti d’abbigliamento, tessili, calzature e accessori, sia nel centro nord (-3.721 imprese) che al Sud e nelle Isole (-2.411).

«Anche il Natale 2016 – continua Roberto Manzoni – caratterizzato da un clima molto mite, non ha dato la spinta attesa alle vendite stagionali. E visto che le condizioni del tempo non hanno invogliato all’acquisto di capi invernali, i clienti dei prossimi saldi avranno a disposizione un assortimento di prodotti superiore alla media da acquistare a prezzo scontato. Per chi ama l’abbigliamento è meglio del Black Friday, anche perché le vendite di fine stagione non sono semplici promozioni. Le prime sono infatti strategie di marketing, spesso aggressive e furbette, per attirare clienti con sconti, a volte fasulli. Le vendite di fine stagione, invece, sono un evento completamente differente: sono infatti effettuate su prodotti di carattere stagionale o articoli di moda già in assortimento nei negozi, suscettibili, entro un certo periodo di tempo, di deprezzamento. La riduzione dei prezzi per i consumatori è mediamente più elevata rispetto ad eventi promozionali come il Black Friday. Durante i saldi i consumatori possono comprare articoli di qualità a costi realmente inferiori a quelli iniziali. Ma perché il meccanismo dei saldi funzioni correttamente, c’è bisogno di ripristinare un quadro di regole certe e porre fine alla confusione nel settore. Servono controlli per bloccare i pre-saldi illegali e per fermare le pubblicità ingannevoli, che fanno passare la promozione di prodotti che non hanno alcuna stagionalità per vendite di fine stagione. I saldi sono uno strumento utile a consumatori e a imprese, vanno tutelati».

 

 

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