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Bambini e cloni

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Bambini e cloni

Per il 2018 la moda conferma il trend dei bambini vestiti da grandi. Finalmente maschietti e femminucce potranno indossare abiti uguali a quelli di mamma e papà, e come nel Medioevo mostrarsi veri adulti in miniatura.

L’associazione tra i tempi storici è veloce ma non di superficie.

Fino all’avvento della scrittura, epoca in cui l’eminente studioso Neil Postman colloca la nascita dell’infanzia in virtù della distinzione di competenze tra adulti e bambini, l’età infantile era per lo più considerata una sorta di fastidio, una tappa dello sviluppo utile solo a impostare l’adulto di domani.

In tempi antichi come oggi la vita dei bambini si consuma per molta parte in contenitori strutturati di vita adulta di cui devono incamerare significati e regole da riprodurre con poca possibilità di dissenso.

I piccoli che mal sopportano una vita scandita da orari, compiti e attività multitasking rischiano i cartellini gialli dei disturbi del comportamento. Ancora peggio per quelli che si agitano, si impuntano e fanno potente resistenza alle strettoie di una vita che non lascia spazio alla noia creativa, al gioco senza smania di vincita, al sogno ad occhi aperti che prefigura scenari da favola. Per questi piccoli ribelli la strada è più difficile, perché rischiano di suscitare azioni correttive di dubbia liceità o illecita autorità.

Diversamente dal passato remoto, oggi sappiamo che l’infanzia è un tempo delicatissimo dello sviluppo che abbiamo il dovere di proteggere, sostenere e favorire. Non è un contenitore da riempire, né il cuscinetto dei nostri mali, delle nostre incompetenze e delle nostre fragilità narcisistiche. Ce l’hanno insegnato filosofi, psicologi, pedagogisti, medici, ed è sancito chiaramente in diversi punti della Costituzione, tutti facilmente reperibili in Internet per una riflessione autonoma.

I diritti dei bambini ad una crescita sana in ogni dimensione dello sviluppo sono legati al dovere degli adulti di riconoscerne specifici bisogni, interessi e desideri autentici. Quelli che possono manifestarsi solo nella spontaneità del vivere e che possono essere del tutto contrari ai nostri gusti e alle nostre aspettative.

Ci sentiamo estremamente evoluti, ma fino a che punto siamo pronti a rinunciare a un clone di noi stessi per un bambino vero, cittadino consapevole e sicuro di domani?

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