Pezzatura medio-grossa, forma ellissoidale, piatto da una parte e convesso dall’altra, polpa bianca e croccante, dal sapore dolce: è il marrone del Mugello, che ha ottenuto dalla Comunità Europea il marchio Igp e ogni autunno viene celebrato con numerose iniziative in tutta l’area di produzione.
A Marradi domenica 9, 16, 23 e 30 ottobre si terrà la tradizionale Sagra delle castagne e del marron buono, giunta quest’anno alla 53a edizione; negli stessi giorni Palazzuolo sul Senio ospiterà la Sagra del marrone; a Firenzuola il 16 e 23 ottobre è in programma la mostra mercato Dal bosco e dalla pietra; a Dicomano oggi e domani sarà la volta della Fiera di Ottobre mentre il 9 e 16 ottobre non mancheranno eventi a San Piero a Sieve e Vicchio.
“Il marrone rappresenta nella sua tipicità uno dei prodotti di alta qualità della Toscana ─ ha sottolineato Eugenio Giani, presidente del Consiglio regionale della Toscana ─ fa piacere vedere che attraverso il moltiplicarsi di queste mostre mercato si è davvero incrementata la conoscenza, e l’attrazione, verso il marrone. Queste manifestazioni rappresentano il punto d’incontro di tante altre iniziative che le fanno diventare una festa della comunità“.
Nel Mugello la coltivazione dei castagneti viene fatta risalire all’epoca romana, ma è dal Medioevo che si hanno notizie certe sulla diffusione e importanza della coltura, in particolare riguardo ai marroni.
Fino alla fine degli anni ’50, i castagneti secolari della zona hanno rappresentato un’insostituibile fonte alimentare e redditizia per le popolazioni locali, tanto da far guadagnare al castagno l’appellativo di “albero del pane”.
Dopo un periodo di forte regresso durato circa trent’anni ─ durante il quale si è assistito ad un netto spopolamento della montagna, al cambiamento delle abitudini alimentari e alla comparsa e diffusione del cancro corticale che ha ridotto drasticamente le superfici investite a castagneto ─ dagli anni ’80 il settore vive un andamento positivo.