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Prato, presentato il terzo bando per la Transizione ecologica e digitale

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Sono 111 le imprese del distretto tessile che hanno già ottenuto 6,5 milioni di finanziamenti del contributo straordinario del Governo Draghi. Le domande al via dal 19 marzo

Si è svolta stamani alla Camera di commercio di Pistoia-Prato la presentazione del terzo bando dei 10 milioni di contributo straordinario per il distretto tessile che il Ministero dell’Economia e delle Finanze ed il Ministero dello Sviluppo Economico hanno assegnato ufficialmente nell’agosto 2022 al Comune di Prato. 

Ad oggi sono stati assegnati 6,5 milioni di risorse a 111  imprese del distretto.

Il terzo bando stanzierà un ulteriore milione di euro per finanziare progetti su transizione ecologica e giusta e transizione digitale. 

Le agevolazioni saranno erogate sotto forma di contributo a fondo perduto e sono finalizzate al sostegno di progetti volti a realizzare programmi di investimento finalizzati al miglioramento della sostenibilità socio-ambientale della produzione e/o alla trasformazione tecnologica e digitale dell’impresa.

“Sono sicuro che questo Governo così come ha fatto il Governo Draghi nel 2022, continuerà a dotare il distretto di tali risorse. -ha detto il sindaco Matteo Biffoni- Dopo una lunga discussione che dura da trent’anni sul “made in Prato”, la politica ha permesso di riconoscere al distretto tessile pratese una dotazione economica importante, con un successo di partecipazione per le imprese che dà estrema fiducia per il futuro, perchè dimostra che c’è voglia di investire da parte delle aziende che hanno partecipato ai bandi”. 

“E’ un risultato importante ottenuto grazie al lavoro di squadra, a cominciare dalla politica e dal ruolo che hanno avuto i nostri parlamentari e in particolare la sottosegretaria Caterina Bini, che sono riusciti ad inserire all’interno della legge di bilancio il finanziamento per il distretto tessile pratese. – afferma l’assessora alle Attività Produttive Benedetta Squittieri- Una collaborazione proseguita grazie alle categorie economiche e sociali del territorio, insieme alle quali abbiamo concretizzato questi bandi, che hanno visto la partecipazione dalle micro alle macro imprese, e grazie al lavoro della Camera di Commercio che ha saputo realizzare e scrivere da zero un bando da 10 milioni”. 

“Sostenere l’innovazione non è solo un atto di fiducia nel potenziale creativo e imprenditoriale del nostro tessuto industriale, -afferma Dalila Mazzi Presidente della Camera di Commercio di Pistoia-Prato- ma anche un impegno concreto per garantire opportunità di crescita e sviluppo per le generazioni future. Attraverso la collaborazione tra Istituzioni, associazioni di categoria, sindacati e i vari attori del territorio, possiamo aprire nuovi orizzonti e cogliere le sfide del mercato globale con determinazione e successo”.

I progetti dovranno essere ad elevato contenuto di innovazione e sostenibilità in grado di accrescere la competitività delle imprese e con ricadute positive sul distretto industriale pratese.
Sono ammissibili a contributo esclusivamente le spese sostenute dopo la data di presentazione della domanda di agevolazione e strettamente funzionali alla realizzazione degli interventi previsti dall’art. 5 del bando:

  • acquisto di macchinari, impianti e attrezzature nuovi di fabbrica, comprese le relative spese di installazione;
  • programmi informatici e licenze software;
  • formazione del personale;
  • spese per servizi, di consulenza e per l’acquisizione di certificazioni di prodotto o processo, perizie e asseverazioni.


Il contributo è calcolato in misura pari al 50% delle spese ritenute ammissibili.
Ai fini dell’ammissibilità della domanda di contributo l’ammontare complessivo delle spese considerate ammissibili deve essere almeno di 10.000 euro. L’importo massimo delle spese ammissibili a contributo è di 100.000 euro.

Possono beneficiare delle agevolazioni le imprese operanti nel settore tessile facenti parte del distretto industriale pratese che, alla data di presentazione della domanda sono regolarmente costituite, iscritte e attive nel Registro delle Imprese e svolgono, quale attività primaria nelle localizzazioni oggetto dell’intervento, una delle attività individuate dai codici ATECO 2007 della Divisione 13 (Industrie tessili) – come risultante esclusivamente dal Registro delle Imprese (https://www.prismaprato.it/it/incentivi-10-milioni-tessile/misure-beneficiari-bandi-10-milioni/pagina3151.html).

Ogni impresa può presentare una sola domanda di contributo a valere sul presente bando, e non è ammessa la presentazione di progetti in forma congiunta da parte di più imprese.

Le agevolazioni di cui al presente bando sono erogate nella forma del contributo a fondo perduto e sono concesse ai sensi del Regolamento 18 dicembre 2013, n. 1407/2013/UE, relativo all’applicazione degli articoli 107 e 108 del trattato sul funzionamento dell’Unione europea agli aiuti «de minimis».

E’ possibile presentare domanda dalle ore dalle 18:00 del 19 marzo 2024 alle 23:59 del 30 aprile 2024.

E’ possibile rimanere aggiornati monitorando l’area del sito dedicata al bando (https://www.ptpo.camcom.it/servizi/contributi/transizione-ecologica2/transizione-ecologica-digitale2.phplink), nonché iscrivendosi alla newsletter camerale.


Per ogni domanda è possibile scrivere alla mail dedicata: incentivi.distrettotessile@ptpo.camcom.it

Safety Factory Challenge, a Siena si premiano le buone pratiche legate alla sicurezza sul lavoro

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Ci sarà tempo fino a domenica 31 marzo per iscriversi e presentare il proprio progetto alla giuria del Safety Factory Challenge

Siena. Torna ilForum Safety meets Culture e di conseguenza anche il Safety Factory Challenge, concorso organizzato da cantierepro.com e nato per premiare progettualità legate al benessere e alla sicurezza dei lavoratori e delle lavoratrici. Ricalcando i passi della prima edizione, che ha visto la partecipazione di decine di progetti, anche quest’anno il focus del challenge è collegato ad azioni di best practices, campagne di comunicazione, nuove tecnologie, welfare aziendale, inclusione e solidarietà che i partecipanti hanno sviluppato sul tema EHS. Ci sarà tempo fino a domenica 31 marzo per inviare la propria candidatura con la scheda di partecipazione, mentre la premiazione si terrà giovedì 9 maggio, durante la terza giornata della quarta edizione del forum Safety meets Culture, presso il Centro Convegni Calvino del complesso museale Santa Maria della Scala, a Siena.

Un modello che possa essere di ispirazione per tutte le aziende italiane e non solo. Al contest potranno partecipare: imprese; liberi professionisti; consulenti; enti pubblici; enti bilaterali, università; istituti di ricerca; scuole di ogni ordine e grado e associazioni. L’edizione 2024 si presenterà in una versione più dinamica e snella per permettere all’azienda, ente o associazione vincitrice di poter avere la massima visibilità sul progetto presentato. Infatti, rispetto all’anno scorso, ci sarà un unico premio, mentre nella prima edizione le aziende premiate furono: Hitachi Rail, Associazione Tempi Moderni, CMBCESF Perugia, Dahlia e Techfen.

“Siamo orgogliosi – commenta Alessio Cencioni, ceo di CantierePro  – di presentare la seconda edizione di Safety Factory Challenge che, fermi restando i gravi deficit legati al mondo della sicurezza sul lavoro, vuole essere un momento di riflessione ma anche di ispirazione. Un modo per valorizzare il lavoro di tutti coloro che quotidianamente si attivano per far sì che aumenti la consapevolezza su questi temi. Il 2023 ha visto una grande partecipazione con progetti e modelli che sono stati di grande ispirazione per tutti noi, lavoratori del settore della sicurezza e non solo. I vincitori hanno rappresentato uno spettro ampissimo di esperienze: dal lavoro delle multinazionali al mondo dell’associazionismo, dagli Enti Bilaterali al mondo delle costruzioni. La nostra mission è sempre stata quella di sensibilizzare sul tema della sicurezza sui luoghi di lavoro, non solo tramite riflessioni sui relativi aspetti negativi, ma anche portando testimonianze di azioni propositive. Per questo, dal 2023 abbiamo deciso di inserire il contest nel forum Safety meets Culture. Nonostante i tremendi numeri legati alle morti e agli infortuni sul lavoro, c’è chi si batte ogni giorno per far sì che questi numeri diminuiscono ed il Safety Factory Challenge vuole essere proprio un ringraziamento a chi, nonostante tutto, continua a credere che potrà esserci un’inversione di tendenza per il bene di tutti”.

Come partecipare. La candidatura dovrà essere inviata entro e non oltre domenica 31 marzo al seguente indirizzo mail: challenge@safetyfactory.it. Tutte le informazioni, compreso il modello per presentare le domande, le potrete trovare nel sito ufficiale del Forum: www.safetymeetsculture.it all’interno della sezione dedicata al Challenge.

IL NUOVO RINASCIMENTO

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“IL NUOVO RINASCIMENTO”: IL 14 MARZO A FIRENZE, A PALAZZO CORSINI, IN ESCLUSIVA INTERNAZIONALE, IN MOSTRA LA NUOVA FRONTIERA DELLA POP ART DI PEDRO SANDOVAL, IL GENIALE ARTISTA VENEZUELANO CHE USA L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE PER LA REALIZZAZIONE DELLE SUE OPERE
Una rivisitazione delle opere più conosciute del Rinascimento italiano che prendono vita grazie all’uso dell’intelligenza artificiale. Da un’idea dell’imprenditore italiano Gregorio Maiorano e della sua GMArtification, 25 opere in tela e metacrilato in chiave pop art dell’artista venezuelano Pedro Sandoval per la prima volta in esposizione a Firenze, culla del Rinascimento, nella splendida cornice di Palazzo Corsini.
Il 14 marzo alle ore 18.30 il vernissage con il patrocinio del Comune di FirenzeSaranno presenti l’imprenditore Gregorio Maiorano e l’artista Pedro Sandov
Firenze 11 marzo 2024 – Il celebre artista venezuelano-spagnolo Pedro Sandoval, genio dell’arte in anticipo sui tempi, grazie alla collaborazione del visionario imprenditore italiano Gregorio Maiorano, presenta a Firenze la sua prima mostra realizzata con l’intelligenza artificiale. Si tratta di opere realizzate con pittura su tela in metacrilato in chiave pop art. Questa mostra, considerata la prima mostra Phygital della storia a livello internazionale, è il risultato di uno studio profondo dell’artista della figura umana e dei nuovi concetti d’arte, in chiave Pop Art con la fusione delle immagini rinascimentali e quelle contemporanee.
Le opere, realizzate meticolosamente a mano con materiali quali olio, resina, spray, acrilico e oro, fanno parte della serie “Ragazze dalla Toscana”: più di 1.000 immagini di donne iconiche della storia, tra cui Cleopatra, Nefertiti, la celebre Gioconda, ma anche Michelle Pfeiffer, Angelina Jolie, Scarlett Johansson, Marilyn Monroe, la Regina Letizia Rania di Giordania, la Venere di Botticelli, la Dama con l’Ermellino di Leonardo da Vinci e molti altri.
L’opera più iconica della collezione, in mostra a Firenze, è “La ragazza della Toscana”, che interpreta l’idea di perfezione e nasce dalla più pura immaginazione combinata con la tecnologia. Ogni opera, stampata al laser a 28 colori, è ritoccata a mano da Sandoval, rendendola un pezzo unico.
La mostra fiorentina segna una pietra miliare nell’arte contemporanea: per la prima volta infatti un artista d’avanguardia utilizza la tecnologia e l’intelligenza artificiale per creare un’arte che, in futuro, sarà inserita nei grandi musei. Pedro Sandoval, creatore senza limiti, coinvolge lo spettatore in ciascuna delle sue opere, immergendolo nei suoi personaggi e paesaggi.
Dopo l’esclusiva presentazione del 14 marzo a Firenze, la mostra si sposterà a Roma in Via del Babuino 78, sede della prima galleria internazionale di pop art a Roma, dove resterà fino al 2025 in occasione del Giubileo.
Il progetto è promosso da GMA (Global Market Artification), una società innovativa guidata dall’imprenditore italiano Gregorio Maiorano e da Gomez Alberto, insieme all’artista Pedro Sandoval. La mostra sarà aperta al pubblico dal 21 marzo, in Via del Babuino 78, dalle 12:00 alle 20:00.
Questo grande progetto internazionale ha dato vita alla prima criptovaluta, denominata “Renaissance Coin”.

Toscano Enduro Series: ecco i primi premiati della Moro Challenge di Yamaha

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Yamaha Motor ha presentato recentemente la Moro Challenge, una speciale classifica dedicata agli iscritti al Campionato Toscano Enduro Series (TES) – di cui la casa dei tre diapason è Official Sponsor – che prenderanno parte alla competizione in sella alla mountain bike a pedalata assistita interamente progettata da Yamaha.

Ieri, 10 marzo, c’è stata la prima tappa a Piombino che ha visto i seguenti vincitori:

CLASSIFICA MASCHILE

  • Ryynan Tarmo, Club Retkikunta Racing
  • Francardo Tommaso, Abetone Gravity Team A.S.D.
  • Calonaci Tommaso, Abetone Gravity Team A.S.D.

CLASSIFICA FEMMINILE

  • Ellecosta Nadine, Abetone Gravity Team A.S.D.
  • Fiocchi Giorgia, Abetone Gravity Team A.S.D.
  • Baroncelli Sofia, Bearz Racing Team

Le prossime tappe: 24 marzo, Massa Marittima – 14 aprile, Pistoia – 5 maggio, Livorno – 2 giugno, Vaiano.

Per maggiori informazioni sul Toscano Enduro Series, è possibile visitare il sito dedicato.

Sicurezza sul lavoro: Antonio Mazzeo al Centro Artes 4.0 di Pontedera

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Presentati i progetti del Bando innovazione tecnologica in partnership con Inail. Il presidente del Consiglio regionale toscano: “La sicurezza sui luoghi di lavoro è la nostra ossessione”

Firenze – “Dobbiamo fare in modo che le nuove tecnologie aiutino a diminuire le morti sul lavoro. Il grande obiettivo è ‘zero vittime’. Quello della sicurezza sui luoghi di lavoro è un impegno ossessivo e collettivo che deve coinvolgere tutti, ciascuno per le proprie responsabilità. Oggi ho voluto essere qui per dire che noi faremo la nostra parte”. Così il presidente del Consiglio regionale Antonio Mazzeo, questa mattina (lunedì 11 marzo) a Pontedera (Pisa), in occasione della presentazione dei 17 progetti finanziati da Inail attraverso il Bando innovazione tecnologica (Bit), gestito in sinergia con Artes 4.0, centro di competenza nazionale ad alta specializzazione finanziato dal ministero delle Imprese e del Made in Italy, allo scopo di migliorare le condizioni di salute e sicurezza dei lavoratori. L’evento si è tenuto proprio nella sede di Artes 4.0

Mazzeo, nominato da poche settimane Coordinatore per lavoro e sicurezza della Conferenza dei presidenti delle Assemblee legislative delle Regioni e delle Province autonome, ha poi aggiunto: “Sono orgoglioso di essere stato nominato in questo ruolo in occasione dell’assemblea che si è tenuta a Firenze. È la prima volta che viene costituito questo coordinamento. Dal capoluogo toscano è stato lanciato un appello alla sottoscrizione di un patto contro le morti sul lavoro, la ‘Carta di Firenze’, tra istituzioni, enti locali, imprese e sindacati nel settore degli appalti pubblici e privati, per eliminare la logica del massimo ribasso, del subappalto senza controlli, e per promuovere formazione e prevenzione sul lavoro”.

Intervenuti all’evento Antonio Frisoli, presidente di Artes 4.0, Giovanni Contenti, responsabile della direzione regionale Inail Toscana, Paolo Dario, direttore scientifico di Artes 4.0, Edoardo Gambacciani, direttore centrale Ricerca dell’Inail, Francesca Tonini, direttrice esecutiva di Artes 4.0

Lanciato alla fine del 2022, il bando Bit ha messo complessivamente due milioni di euro a disposizione di start up, microimprese, Pmi e grandi imprese, per realizzare progetti di innovazione, ricerca industriale e trasferimento tecnologico finalizzati alla riduzione degli infortuni sul lavoro e delle malattie professionali o allo sviluppo di ricadute positive per la tutela dei lavoratori tramite l’utilizzo delle tecnologie Impresa 4.0.

La galleria fotografica

Libri: la riscoperta del Calcio storico Fiorentino

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Presentazione del libro sulla figura di Alfredo Lensi lunedì 11 marzo alle 15 a palazzo del Pegaso

di Cecilia Meli, 9 marzo 2024

Firenze – Un omaggio alla figura di Alfredo Lensi e al suo impegno per la riscoperta della tradizione del Calcio storico Fiorentino. Il volume Alfredo Lensi e la ripresa del Calcio Fiorentino” di Claudia Cincotto, Andrea Di Stefano, Filippo Giovannelli Checcacci, Claudio Mariani Manes (Edizioni dell’Assemblea) sarà presentato in Consiglio regionale lunedì prossimo 11 marzo. L’appuntamento è alle 15 nella sala Fanfani di palazzo del Pegaso, in via Cavour 4 a Firenze.

Interverranno Antonio Mazzeo, presidente del Consiglio regionale della Toscana; Alessia Bettini, vicesindaca e assessora alla Cultura del Comune di Firenze; Michele Pierguidi, presidente del Calcio storico Fiorentino; Simona Di Marco, vicedirettrice del Museo Stibbert; Carlo Francini, Unesco Comune di Firenze. Modera Filippo Giovannelli, direttore del Corteo storico della Repubblica Fiorentina e del Calcio storico Fiorentino.

Sport: il Consiglio premia Bambi Becattini

Martedì 12 marzo alle 12, nella sala Gonfalone di Palazzo del Pegaso, il presidente del Consiglio regionale, Antonio Mazzeo, conferirà una targa per i successi conseguiti all’atleta azzurra della ginnastica ritmica alle Special Olympics Game 2023

di Ufficio Stampa, 9 marzo 2024

Firenze – Il Consiglio regionale conferirà una targa a Bambi Becattini, atleta azzurra della ginnastica ritmica affetta dalla sindrome di Down, per i successi conseguiti alle Special Olympics Game di Berlino, svoltesi nel giugno del 2023.

Il conferimento del riconoscimento, che le sarà consegnato dal presidente del Consiglio regionale Antonio Mazzeo, è fissato per martedì 12 marzo alle 12, nella sala Gonfalone di palazzo del Pegaso.

I giornalisti che intendano partecipare dovranno fare richiesta tramite e-mail all’Ufficio stampa del Consiglio regionale.

A “DALLA PARTE DEGLI ANIMALI”, CON L’ON. MICHELA VITTORIA BRAMBILLA E I PICCOLI STELLA E LEO, L’ADOZIONE DI BIG GETTATO IN UNA SCARPATA COI FRATELLINI, LE AZIONI DELLA POLIZIA CONTRO CORSE E COMBATTIMENTI CLANDESTINI E UN APPELLO PER SALVARE GLI AGNELLI A PASQUA

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La storia di un bellissimo cagnolino, iniziata nel peggiore dei modi, che ora cerca il lieto fine; l’impegno quotidiano della Polizia di Stato per contrastare terribili fenomeni di sfruttamento degli animali e un accorato appello, fatto da Stella con l’agnellino Nabu, per una Pasqua senza crudeltà. Sono solo alcuni degli emozionanti servizi della prossima puntata di “Dalla parte degli animali”, la trasmissione ideata e condotta dall’on. Michela Vittoria Brambilla, in onda la domenica su Rete4 alle 10 e 25, in replica la domenica alle 16.30 su La5 e il martedì in seconda serata sempre su Rete4, l’imperdibile appuntamento per chi ama gli animali, tutti gli animali.

A cominciare e concludere la puntata la storia di Big, un cagnolone gettato coi fratellini in una scarpata in provincia di Avellino: sarebbero morti lì senza il rapido intervento di alcune brave volontarie, che vogliono che la sua storia abbia davvero un lieto fine. Una pagina finale che potete scrivere voi, adottando questa meraviglia. Scopriremo poi il costante, infaticabile, lavoro degli agenti della polizia impegnati a contrastare fenomeni odiosi come quello dei combattimenti clandestini fra cani e delle corse clandestine di cavalli: chi li organizza è davvero un criminale della peggior specie! Si avvicina la Pasqua e tante persone stanno, purtroppo, pensando di cucinare agnelli e capretti: un fenomeno inaccettabile. Sentite quanto sono amorevoli questi animali dalla viva voce di Stella che, da tempo, passa le due giornate con l’agnellino Nabu strappato al macello. 

Tra i servizi principali quello dedicato a Napoleone, non il condottiero francese ma il simpatico cagnolino di Alessandro Sallusti e Patrizia Groppelli: vedrete quante coccole riceve in una famiglia di grandi amanti degli animali! Al Cras conosceremo Baffettona, una nutria salvata dopo essere stata trovata denutrita in un fosso: pensare che c’è chi vuole ucciderle. Giusto per stare in tema, dimostreremo che si può vivere con animali a dir poco “non convenzionali”: Jacopo e Ludovica che, bando a ogni stereotipo, condividono la loro casa con sei ratti domestici. 

Come sempre, spazio alle adozioni. King abbandonato dalla famiglia; Marietto, gettato all’angolo di una strada in Campania, malato di leishmania e rogna; Pepe, che faceva i dispetti perché lo lasciavano sempre solo e Dino, che quando i suoi proprietari si sono separati è diventato un peso. Baffo, tredicenne tutto coccole e amore e Betty, vittima di maltrattamenti. 

“Dalla parte degli animali”, attraverso la televisione, arriva nelle case di tutti gli italiani per promuovere le adozioni, combattere la vergognosa piaga del randagismo e diffondere la cultura del possesso responsabile. Protagonisti del programma sono gli animali che vivono nei rifugi. Grazie alla vetrina televisiva, cani, gatti, e tanti altri animali, riescono a trovare il calore di una casa, l’amore di una famiglia e, in poche parole, il posto che meritano. È una trasmissione a cura di Carlo Gorla, per la regia di Fabio Villoresi, realizzata in collaborazione con la Lega Italiana Difesa Animali e Ambiente (LEIDAA).

Il promo della puntata si può vedere su YouTube al link https://www.youtube.com/watch?v=4mJZ14_Zqp0

Inaugura domani alle 17.00 la mostra “PRESENZE INDEFINITE”. Opere di MASSIMO LAGROTTERIA e TINA SGRO’ | Signature Duomo – Milano

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Isorropia Homegallery e Signature by Regus sono lieti di annunciare dal 12 marzo 2024 al 31 gennaio 2025 la mostra PRESENZE INDEFINITE, opere di Massimo Lagrotteria e di Tina Sgrò, al 6° piano di Signature Duomo (Via San Raffaele, 1 Milano). L’iniziativa fa parte di un approccio culturale che si sviluppa all’interno degli spazi di lavoro come valore aggiunto al vivere quotidiano. Porte aperte all’arte e alla cultura per creare un dialogo multidisciplinare a sostegno della crescita di persone e imprese. In mostra una ventina di opere dei due artisti in un dialogo intenso e suggestivo. Se Massimo Lagrotteria basa la propria ricerca su una pittura che ha il suo perno nella figura umana, analizzata in ogni suo aspetto, dall’altro Tina Sgrò rappresenta spazi urbani e domestici, privi della figura umana, ma che ne sottintendono tuttavia la presenza. Entrambe gli artisti articolano un racconto che si dibatte sul grande tema dell’uomo e del suo posto nel mondo. Introspezioni e proiezioni, dilemmi mai sopiti che si dipanano nel percorso di Lagrotteria e Sgrò.Massimo LagrotteriaSenza titolo. Olio su tela, 70×80 Massimo Lagrotteria è un artista eclettico che si muove tra pittura e scultura, la sua ricerca affonda le sue radici nel sondare il flusso dell’esistenza nel suo scorrere cristallizzandone istanti che prendono vita nella matericità dell’opera stessa. Lagrotteria esplora la figura in tutte le sue forme, in una continua ricerca che impegna diversi supporti dalla tela al rame fino al forex e al cartone attraverso un gesto pittorico immediato che richiede tuttavia tempi lenti e pazienza per stratificare il colore. Successivamente l’artista scarnifica letteralmente e rimuove la materia pittorica al fine di arrivare all’essenza archetipica dei soggetti ritratti. “È un dialogo continuo tra opposti, esseri che baluginano da un fondo scuro cosparso di bitume, e, come una rivelazione epifanica, manifestano la loro aura. Pochi tocchi di colore, oltre al nero, perché l’artista è alla ricerca dell’invisibile e dello spirito per dare concretezza al sentimento che è centro della sua opera e a queste forme che si manifestano cercando di occupare uno spazio vuoto, nel conflitto perenne dell’artista tra la necessità di togliere e dissolverle e la spinta poi a farle rivivere in una forma diversa – afferma Rebecca Delmenico critica d’arte e curatrice -. Nel procedere compositivo Lagrotteria usa spatole e gesti rapidi che restituiscono effigi di volti e corpi colti in un istante sospeso: dalla classe ripresa nella foto di fine anno, all’uomo fermo in piedi, pronto a lottare, fino alle due donne che sembrano intente a perder tempo chiacchierando. In un’altra serie l’artista presenta dei ritratti che vanno da volti che appartengono alla statuaria classica a volti di giovani donne con uno sguardo insondabile e intrigante”.
Tina SgròInterno, 2022_Acrilico su legno, 60x80La poetica di Tina Sgrò ha il proprio cardine nella consacrazione della consuetudine, dell’oggetto quotidiano, della poesia che si cela in esso. Le ambientazioni, nelle opere, vivono delle cromie e diventano atmosferiche, stranianti e oniriche. Protagonisti gli oggetti e gli ambienti della vita di tutti i giorni che vivono nella duplicità fra le presenze e l’assenza umana, che passa e lascia le sue tracce, prima di abbandonarli. Il segno pittorico è repentino, robusto, rapido, il duello tra luce e ombra rimanda a una dimensione psicologica volta all’introspezione come atto necessario per scoprire una dimensione altra. Racconti che narrano la successione di attimi vitali, le scie di luce si stagliano come tracce di quella memoria che impregna i luoghi dipinti dall’artista con un intento poetico, che vada oltre la loro mera rappresentazione fisica, ed è l’ignoto a prevalere in un altalenarsi fra luce e ombra, interno ed esterno come un percorso nei luoghi dell’anima. Nelle opere si passa da interni borghesi esaltati nella loro estetica a potenti vedute di paesaggio metropolitano in cui l’artista delinea le nervature del tessuto urbano afferrandone tanto la forma quanto l’essenza per farle vivere come testimonianza del tempo e dello spirito.

TELESCOPE | racconti da lontano #198

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EDITORIALE

Alla fine degli anni Trenta alla periferia di LA, Kenny Graeme Howard (1929-1992) comincia a intervenire graficamente su carrozzerie di auto e moto con una tecnica e uno stile che contribuiranno alla nascita della Kustom Kulture, piccola ma fondamentale parte dell’ecosistema culturale underground. Negli Stati Uniti, dopo la Seconda Guerra Mondiale, la sterminata produzione di automobili, una diffusa ricchezza e la ricerca da parte dei giovani di un’estetica identitaria, che il cinema intercetta con film come Il Selvaggio (1953), Gioventù Bruciata (1955), Hot Road Rumble (1957), fa sì che molti abbiano automobili da personalizzare (da qui il termine kustom) e su cui sperimentare graficamente. In questo contesto Howard, diventato famoso come Von Dutch, si fa notare per la tecnica innovativa del pinstriping e uno stile inconfondibile: tra i suoi disegni, il più famoso è certamente il Flying Eyeball, che diventa il suo logo e, ancora oggi, è uno dei soggetti più amati da grafici e poster artist di tutto il mondo.

Ma non è la prima volta che un artista sceglie l’occhio alato come simbolo: in un ritratto di Leon Battista Alberti fatto da Giorgio Vasari nel 1540, tra i capelli dell’architetto, scrittore, matematico, umanista, filosofo, tra le figure più poliedriche del Rinascimento, troviamo proprio l’occhio alato, scelto da Alberti come simbolo personale. Pur facendolo risalire all’iconografia egizia di Horus, simbolo di prosperità, potere, buona salute, questo occhio lo troviamo anche nel Trattato di Architettura (1464) di Filarete, nel dipinto Œil ballon (1878) di Odilon Redon, nelle scenografie di Io ti salverò (1945) di Alfred Hitchcock disegnate da Salvador Dalì, nel muro di cinta di uno dei sette teatri de La Scarzuola (1958 – 78) del visionario architetto Tomaso Buzzi, dietro il quale inizialmente doveva essere adibito il suo studio.

Howard aveva una visione mistica dell’arte: per lui era un mezzo per raggiungere una consapevolezza superiore: per lui nothing is original, e tutto ciò che realizziamo è già presente nel nostro subconscio, dobbiamo solamente lasciarlo uscire. Se l’occhio alato vuol dire qualcosa, sarebbe bello che fosse questo. Di certo, tutti gli artisti citati sarebbero d’accordo.

In questa centonovantottesima edizione di TELESCOPE, la nostra newsletter settimanale dedicata alle istituzioni e ai progetti culturali di cui siamo portavoce, tra i RACCONTI trovate un contributo di Francesca Orsi, giornalista e critica fotografica, sulla mostra Michele Pellegrino. Fotografie 1967-2023 in corso da CAMERA Centro Italiano per la Fotografia di Torino; un testo di Donatella Giordano, contributor e curatrice della rubrica in podcast Monologhi al Telefono di Artribune, sulla mostra Barricades di Mario Trimarchi alla Galleria Antonia Jannone Disegni di Architettura a Milano, e un estratto dal testo di Paola Nicolin, Direttrice XNL Arte a Piacenza e curatrice del ciclo di mostre Sul Guardare, di cui sono in corso al museo l’Atto II e Atto III con opere di Berlinde de Bruyckere, Carol Rama, Giovanni Angelo Del Maino e Andrea Sala.

Tra i VIDEO proponiamo un teaser della mostra Walter Albini. Il talento, lo stilista alla Fondazione Museo del Tessuto di Prato, e un video dedicato all’asta Libri Antichi e Rari di Cambi Casa d’Aste.

Gli EXTRA comprendono l’installazione della scultura di Henry Moore Guerriero con scudo sulla Terrazza di Saturno di Palazzo Vecchio e la mostra di André Butzer Liebe, Glaube und Hoffnung al Museo Novecento di Firenze; la mostra Poetry in the box. Un omaggio alla storia del Mercato del Sale e a Ugo Carrega negli spazi di Museion Passage e Piccolo Museion – Cubo Garutti a Bolzano; e il progetto espositivo Ersilia. Praticare l’altrove negli spazi del MACTE Museo d’Arte Contemporanea di Termoli.

Buona domenica e buona lettura!

Lo staff di Lara Facco P&C

#TeamLara

Vi ricordiamo che l’archivio di tutte le edizioni di TELESCOPE è disponibile su www.larafacco.com

TELESCOPE. Racconti da lontano

Ideato e diretto da Lara Facco

Editoriale e testi a cura di Annalisa Inzana

Ricerca ed editing Camilla Capponi, Alberto Fabbiano, Martina Fornasaro, Andrea Gardenghi, Marianita Santarossa, Claudia Santrolli, Denise Solenghi, Alessandro Ulleri, Margherita Villani, Marta Zanichelli, con la collaborazione di Margherita Animelli, Michela Colombo, Rossella De Toma, Nicolò Fiammetti, Clara Fornaciari, Sofia Gemelli, Agata Miserere.

domenica 10 marzo 2024

RACCONTI

MICHELE PELLEGRINO. OLTRE LE VETTE, di Francesca Orsi

Nel 1975 Marina Malabotti, fotografa che documentava l’uomo e il territorio con un approccio antropologico ed etnografico concentrandosi soprattutto sulle tradizioni e i riti del Meridione, produsse la serie fotografica La condizione femminile e infantile in Calabria: un matrimonio, in cui raccontava il momento dello sposalizio di una ragazza ad Accaria, in provincia di Catanzaro, indagandolo dal punto di vista fenomenologico. Malabotti ritrasse il rito del matrimonio come un processo in fasi: la vestizione della sposa, in camera da letto, prima di indossare l’abito nuziale e dopo averlo indossato; il corteo di parenti e amici che l’accompagnano in chiesa, con in testa il fotografo di “scena”; l’incontro degli sposi; un bambino che, in chiesa, tra la folla degli invitati, le suggerisce, sollevando l’indice della mano, di non fare rumore; l’auto degli sposi rivestita da nastri e coccarde. Malabotti cercava di immortalare il concetto di memoria, le usanze, i costumi, e lo faceva documentando l’individuo nelle sue mille sfaccettature, per scandagliarlo al meglio, ma sempre con un trasporto che di scientifico aveva poco. Poesia, delicatezza, vicinanza, sono questi i sentimenti che scaturiscono guardando le immagini prodotte durante le sue campagne di indagine. In parte, ci si ritrova a provare gli stessi sentimenti anche per il corpus di opere di un altro fotografo, Michele Pellegrino, che si dedicò a raccontare, nella seconda metà del Novecento, con la stessa visceralità antropologica ed etnografica di Maramotti, la sua terra, il cuneese, le montagne a lui care o le Langhe piemontesi. Ora esposta da CAMERA – Centro Italiano per la Fotografia di Torino, la mostra Michele Pellegrino. Fotografie 1967-2023, fino al 14 aprile, a cura di Barbara Bergaglio, è un viaggio cadenzato dallo sguardo dell’autore, partecipe ed empatico, che non si sofferma solo e unicamente su cime innevate e una natura evocativa, ma anche in quei riti di cui l’uomo ha, fin da tempi immemori, amato punteggiare la propria vita. Così Pellegrino ci racconta del tema della clausura, entrando nei conventi italiani e francesi e, proseguendo nel percorso espositivo, ci si ritrova davanti alla narrazione per immagini di altri sposalizi. Non è più l’indagine fenomenologica della Malabotti, anche perché Pellegrino, in quelle occasioni era il fotografo di “scena”, ma la ragazza con l’abito bianco, all’interno della camera da letto, attorniata da damigelle e confidenti, ce la ricorda moltissimo, forse per l’ambientazione domestica, per la presenza di specchi riflettenti, per quel senso di partecipazione emozionale che rende il matrimonio di due persone un evento comunitario. Malabotti e Pellegrino sono riusciti a esprimere lo stesso concetto in due immagini, apparentemente, diverse, ma simbolicamente affini. Anche la loro narrazione risulta apparentemente diversa, ma simbolicamente affine, in entrambi i casi tesa a raccontare un territorio e l’uomo che lo abitava con uno sguardo amorevole e umanamente partecipe.

Crediti: Installation views della mostra “Michele Pellegrino. Fotografie 1967-2023” a CAMERA – Centro Italiano per la Fotografia. Fotografie di Andrea Guermani

Guida etica tra campi dorati e disegni in bianco e nero, di Donatella Giordano

Provengono da narrative arcaiche le piccole strutture di Mario Trimarchi esposte alla Galleria Antonia Jannone di Milano. Oggetti di varia natura sembrano disporsi seguendo una logica che armonizza spazi e volumi. Le composizioni suggeriscono il senso del moto, ma sono bloccate in una condizione di equilibrio statico che riflette sulle forze attive e sull’energia potenziale. L’artista sceglie di esplorare il concetto di “barricata”, riconoscendovi un simbolo contemporaneo che rappresenta la necessità di prendere una posizione. In questo groviglio di cristalli, legni, metalli e pietre si inerpicano piccole tensioni che coincidono nel baricentro delle intese tra individuo, ambiente, risorse primarie e innovazioni. Un richiamo alla consapevolezza, tradotto in china su carta nei disegni esposti a parete. L’allestimento delle opere bidimensionali scandisce l’inerzia del tempo che permea l’atmosfera della materia, riflettendo sul rapporto dell’uomo con le cose. Alcuni schizzi e bozzetti fissano l’immagine immediata e riflettono sul progetto, delineando una sequenza di avvenimenti. Appare ricorrente, nel disegno e nella scultura, l’uso della pietra, integra o scheggiata, che rimanda ai primi progetti fabbricati dagli homini durante il Paleolitico. L’utensile, testimone silente di cicli cosmici, sposta il fulcro sulla memoria, celebrando una storia millenaria da salvaguardare e trasmettere. Abile architetto, designer e grafico, Trimarchi, siciliano di origine, progetta e realizza prodotti per numerose aziende muovendosi dal processo naturale del disegno a mano libera alla progettazione computerizzata. Nel 2016 vince il Compasso d’Oro per aver disegnato Ossidiana, una caffettiera progettata per Alessi. Esplora da diversi anni l’idea che gli oggetti siano in grado di parlare all’anima dell’essere umano e di cambiare l’approccio al proprio modo di vivere. Una concezione antica che invita a riscoprire il legame con le creazioni del nostro tempo.

Crediti: Mario Trimarchi, Per sfiorare le nuvole © Santi Caleca | Mario Trimarchi, Per naufragare in questo mare © Santi Caleca | Mario Trimarchi, Per sfidare la tempesta © Santi Caleca.

Sul Guardare, di Paola Nicolin*

Sul Guardare – atto 2°. Berlinde de Bruyckere, Carol Rama, Giovanni Angelo Del Maino è il secondo episodio del programma espositivo dedicato alla rilettura del patrimonio artistico di Piacenza e del suo territorio. Il progetto, liberamente ispirato all’omonima serie televisiva ideata da John Berger nel 1971 per la BBC, prosegue il suo obiettivo di valorizzazione di opere meno note provenienti da depositi e collezioni in relazione a temi e questioni dell’attualità.

In questa peculiare occasione, l’esposizione si avvale della felice collaborazione con l’Ufficio Beni Culturali Ecclesiastici della Diocesi di Piacenza-Bobbio e il Centro Conservazione e Restauro La Venaria Reale e, grazie i lavori di tre straordinari protagonisti, racconta una possibile storia dell’arte che attraversa più di quattrocento anni di storia.

Per il secondo atto della serie, XNL Piacenza presenta un inedito dialogo tra due artiste tra le più sofisticate e potenti del XX secolo, Berlinde de Bruyckere e Carol Rama, attorno a un’importante opera proveniente dal patrimonio delle collezioni della Diocesi, intitolata Dolente, di recente attribuita allo scultore rinascimentale Giovanni Angelo Del Maino.

Attivo a Piacenza dai primi decenni del XVI secolo, Giovanni Angelo Del Maino era esponente di primo piano nel campo della scultura lignea nel ducato di Milano. Artista assai noto e apprezzato, Del Maino, insieme al fratello Tiburzio, lasciò numerose testimonianze del suo fare in città che ne riconobbe il talento e il prestigio, dandogli nel 1529 la cittadinanza onoraria.

Dolente, primo quarto del XVI secolo, è testimonianza del sentire contemporaneo di questo grande artista. Si tratta di una scultura lignea proveniente dalla chiesa di Santa Eufemia in Piacenza, e segnalata dal direttore dell’Ufficio Beni Culturali Ecclesiastici della Diocesi Manuel Ferrari come opera di pregio eppure sconosciuta, adatta a essere riletta entro una nuova cornice.

Dolente è diventata immediatamente un caso studio per parlare del tempo, della bellezza, della trasformazione del gusto, della rappresentazione della resilienza al dolore e di qui del desiderio di autenticità attraverso la relazione soggettiva con la ricerca e le opere di artiste contemporanee.

*estratto dal testo introduttivo di Paola Nicolin, Direttrice di XNL Arte e curatrice della mostra, Sul Guardare – Atto 2° / Berlinde de Bruyckere, Giovanni Angelo Del Maino, Carol Rama realizzata in collaborazione con l’Ufficio Beni Culturali Ecclesiastici della Diocesi di Piacenza-Bobbio e il Centro Conservazione e Restauro La Venaria Reale, che si terrà fino al 30 giugno 2024 da XNL Piacenza.

Crediti: Installation views, Sul Guardare Atto 3° / Andrea Sala. Courtesy l’artista e XNL Piacenza. Ph. Daniele Signaroldi.

Installation views, Sul Guardare Atto 2° / Berlinde De Bruykere, Giovanni Angelo Del Maino, Carol Rama, 2024. Courtesy XNL Piacenza. Ph. Daniele Signaroldi.

VIDEO

300 oggetti per raccontare un talento

Dal 23 marzo al 22 settembre 2024 la Fondazione Museo del Tessuto di Prato presenta Walter Albini. Il talento, lo stilista, una grande retrospettiva, a cura di Daniela Degl’Innocenti ed Enrica Morini, dedicata a Walter Albini, pioniere assoluto del Made in Italy, stilista, padre nobile del prêt-à-porter. Una mostra straordinaria, a poco più di quarant’anni dalla sua scomparsa, che offrirà una rilettura per percorso creativo di un protagonista della moda italiana tra gli anni Sessanta e gli anni Ottanta. Nata da un lungo lavoro di ricerca svolto dalle curatrici, la mostra presenta oltre 300 oggetti, affiancando per la prima volta disegni, bozzetti, schizzi, fotografie, riviste di moda, documenti di archivio a moltissimi abiti, accessori e tessuti spesso inediti e mai esposti prima, che permetteranno di ricostruire l’intero percorso di Albini, dalle prime prove di illustratore e disegnatore alle ultime collezioni degli anni Ottanta.

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Crediti immagine: Walter Albini per Diamant’s, collezione P/E 1971. Foto: Archivio Alfa Castaldi.

Libri antichi e rari

Giovedì 14 marzo nella sede scenografica di Castello Mackenzie a Genova, Cambi Casa d’Aste presenta la raffinata asta dedicata a Libri antichi e rari, Stampe, Vedute e Mappe, di cui in questo video ci offre un assaggio.

Da un’edizione del Sogno di Polifilo dove 170 xilografie di una bottega veneziana dialogano con un testo misterioso, alle meravigliose riproduzioni a stampa realizzate tra il 1772 e il 1776 da Giovanni Volpato e Giovanni Ottaviani, delle grottesche che Raffaello Sanzio realizza nelle Logge Papali di papa Giulio II Della Rovere e Leone X Medici, al Teathrum Orbis Terrarum del 1571 primo atlante moderno, e ancora al primo tomo dell’Atlante Veneto realizzato dal frate cosmografo, geografo e poligrafo Vincenzo Coronelli nel 1690, questo appuntamento si rivela come una fonte inesauribile di storie e scoperte.

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Crediti immagine: ©Cambi Casa d’Aste

EXTRA

Firenze contemporanea

Fino al 9 giugno 2024 gli spazi del Museo Novecento di Firenze ospitano la mostra di André Butzer (Stoccarda, 1973) Liebe, Glaube und Hoffnung (Amore, fede e speranza) e, dal 22 marzo, al Museo Stefano Bardini … und der Tod ist auch ein Leben (…e anche la morte è una vita), entrambe a cura del Direttore dell’istituzione Sergio Risaliti. Un progetto espositivo che, nella sua duplice articolazione, consente di approfondire la parabola creativa dell’artista la cui pratica prende avvio da un’originale commistione tra l’espressionismo europeo e la cultura popolare americana.

Inoltre, da pochi giorni Firenze ospita sulla Terrazza di Saturno, uno degli ambienti più suggestivi di Palazzo Vecchio, la scultura di Henry Moore Guerriero con scudo, esposizione che arriva, grazie al sostegno finanziario del Ministero del Turismo Fondo siti UNESCO e città creative, a più di cinquant’anni dalla grande mostra dell’artista inglese al Forte di Belvedere, e che avvera il suo sogno di vederlo esposto per sempre nella città d’arte italiana.

Decisamente un buon momento per visitare Firenze, all’insegna dell’arte contemporanea!

Crediti immagine: André Butzer. Liebe, Glaube und Hoffnung, Installation View, 2024, Courtesy Museo Novecento, Firenze and the artist. Foto Ela Bialkowska OKNO studio

La poesia messa in scatola

Dal 13 marzo Museion apre negli spazi di Museion Passage e Piccolo Museion – Cubo Garutti la mostra Poetry in the box. Un omaggio alla storia del Mercato del Sale e a Ugo Carrega, a cura di Frida Carazzato e Duccio Dogheria, realizzata in collaborazione con il Mart, Museo d’arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto. Museion e Mart condividono infatti la straordinaria raccolta dell’Archivio di Nuova Scrittura di cui Ugo Carrega era figura fondamentale, e la mostra ruota non solo intorno al concetto di scatola – a volte opera d’arte in sé, a volte contenitore dei lavori di Carrega – ma anche intorno alla storia del Mercato del Sale, artist-run space milanese di cui l’artista è stato curatore e direttore tra il 1974 e il 1989. Figura poliedrica di artista, gallerista, poeta, editore e curatore, attivo in Italia nell’ambito delle ricerche verbovisuali tra la fine degli anni Sessanta e gli anni Novanta, Carrega organizza il proprio archivio in 62 scatole bianche, etichettate e categorizzate, oggi conservate nell’Archivio del Mart, e nello spazio espositivo del Mercato del Sale – da Marchand du Sel, pseudonimo di Marcel Duchamp – di cui quest’anno ricorre il cinquantesimo anniversario, raccoglie una grande rete di artiste e artisti. Partendo da questi straordinari legami, la mostra crea connessioni tra l’archivio dell’artista e una selezione di opere verbovisuali dall’Archivio di Nuova Scrittura, parte della collezione dei due musei.

Contemporaneamente a Museion verrà inaugurata la mostra che rende omaggio all’artista gardenese Adolf Vallazza in occasione dei suoi 100 anni.

Crediti immagine: Elisabetta Gut, Libro nido, 1980. Assemblage, 29 x 19,5 x 16,5 cm. Teca in plexiglass. Collezione Museion Archivio di Nuova Scrittura, Donazione Paolo Della Grazia. Foto: Augustin Ochsenreiter.

Praticare l’altrove

Dal 15 marzo con la mostra Ersilia. Praticare l’altrove, a cura di Alice Labor e Ginevra Ludovici, il MACTE Museo di Arte Contemporanea di Termoli presenta un progetto che è la materializzazione dell’omonimo podcast prodotto da MACTE Digital, il portale online del museo, ispirato alla città immaginaria raccontata da Calvino ne Le città invisibili. Attraverso gli interventi di Aterraterra, Pietro Ballero, Beatrice Celli, Anouk Chambaz, Allison Grimaldi Donahue, Eleonora Luccarini, Alice Pontiggia, Perla Sardella, Teresa Satta e Vacua Moenia, Ersilia ci mette di fronte alla valenza politica dell’immaginazione e alla sua capacità di trasformare la realtà, mescolando pratiche artistiche e partecipazione dei visitatori in un incontro tra realtà e finzione che ha l’obiettivo di costruire un racconto collettivo di immaginari condivisi. Nella sala centrale del museo, gli interventi artistici comporranno un luogo di condivisione in cui le installazioni insieme a tre eventi speciali attiveranno l’esposizione, coinvolgendo il pubblico nella creazione di uno spazio plurale e sensoriale. Primo appuntamento sabato 16 marzo con Altre Geografie–Foce del Sinarca, laboratorio ideato e condotto dall’artista e architetto Alice Pontiggia. Iscriviti!

Festa della donna: premio a undici eccellenze toscane

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“8 marzo. La forza delle donne. Storie di protagonismo al femminile in Toscana” è il titolo dell’evento che si svolgerà domani, venerdì 8 marzo alle 14,30, nella sala delle Feste di Palazzo Bastogi. Intervengono il presidente del Consiglio regionale, Antonio Mazzeo, e la presidente della commissione Pari opportunità, Francesca Basanieri

Firenze – “8 marzo La forza delle donne”, storie di protagonismo femminile in Toscana. È questo il titolo dell’evento, organizzato dal Consiglio regionale, che si terrà domani, venerdì 8 marzo alle 14,30, nella sala delle Feste di Palazzo Bastogi (via Cavour 18, Firenze), in occasione della giornata internazionale della donna, durante il quale saranno premiate undici storie, esperienze ed eccellenze al femminile.

Dopo i saluti del presidente del Consiglio regionale, Antonio Mazzeo, e della presidente della commissione regionale Pari opportunità, Francesca Basanieri, saranno premiate Albiera Antinori, imprenditrice; Eleonora Gallerini per il Centro Aiuto Donna Lilith delle Pubbliche Assistenze Riunite di Empoli; Ilenia Garofalo, miss coraggio 2023; Veronica Conca, medica; Sandy Iannella, allenatrice di calcio; Maria De Lourde Quinonez Montano, campionessa di atletica master 45; Ekaterina Antropova, pallavolista; Sara Barsotti, vulcanologa; Elda Ferrucci Agostini, imprenditrice; Daniela Vullo, ricercatrice; Cecilia Rabassi Tessieri, Maître Chocolatier.

I giornalisti che intendano partecipare dovranno fare richiesta tramite e-mail all’Ufficio stampa del Consiglio regionale.

 Si costituisce la Fondazione Politeama Pratese

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Nasce la Fondazione Politeama Pratese. L’assemblea dei soci delibera la trasformazione da società per azioni a Fondazione di partecipazione.
A Beatrice Magnolfi la presidenza della Fondazione: nominati il consiglio di amministrazione e l’organo di controllo. Entrano nel cda l’avvocata Valentina Barbara Iovino designata dal Comune di Prato e l’imprenditrice Claudia Daneri. Per la piena operatività del nuovo soggetto occorre il riconoscimento da parte della Regione.

Prato, 7 marzo 2024 – «Cambiare è la regola della vita. E quelli che guardano solo al passato o al presente, certamente perderanno il futuro». Si apre con una citazione di John Fitzgerald Kennedy la relazione della presidente Beatrice Magnolfi con cui è stata presentata mercoledì pomeriggio al Ridotto l’operazione più attesa per il Politeama Pratese: la trasformazione da società per azioni a Fondazione di partecipazione pubblica e privata.
Un teatro che guarda al futuro e che ieri, proprio nell’anniversario della scomparsa della compianta Elvira Trentini (anima del Politeama insieme a Roberta Betti), ha posto un altro tassello fondamentale per dotarsi di una veste giuridica funzionale e idonea per la sua missione culturale e sociale. Si è costituita formalmente la Fondazione Politeama Pratese, alla presenza della notaia Laura Biagioli e di fronte a una platea composta dal socio pubblico (Comune di Prato) e da altri soci fondatori (fra i presenti, Confindustria Toscana Nord e la Fondazione Cassa di Risparmio di Prato): tutti sono entrati nella nuova compagine della Fondazione. Un percorso innovativo, che non ha altri precedenti in Italia, iniziato con un voto del consiglio comunale quasi prima della pandemia e che non finisce con la delibera approvata dall’assemblea dei soci: perché la neonata Fondazione possa camminare con le proprie gambe occorrerà il riconoscimento della personalità giuridica da parte della Regione Toscana, atteso prima dell’estate. Sempre mercoledì pomeriggio l’assemblea ha nominato gli organi sociali della Fondazione formati dal consiglio di amministrazione e dall’organo di controllo. Del primo fanno parte Lamberto Muggiani Piccioli e Francesco Moscardi, già presenti nel consiglio di amministrazione della Politeama Pratese spa, con i nuovi ingressi dell’avvocata Valentina Barbara Iovino di nomina dell’amministrazione comunale e dell’imprenditrice Claudia Daneri, titolare dell’azienda di design e arredamento Opera Prima. Nell’organo di controllo entrano il commercialista revisore contabile Massimiliano Arrigoni designato dal Comune, insieme ad Alessandro Giusti, decano dei revisori contabili e a Filippo Ravone, presidente dell’Ordine dei commercialisti e tutti e due già presenti nel cda della Politeama Pratese spa. «Mi ha subito convinto l’idea che il Politeama possa diventare un organismo dichiaratamente no profit in cui convergono tutte le forze cittadine perché il legame con la città è nel Dna di questo teatro la cui partenza si deve trent’anni fa a Roberta Betti ed Elvira Trentini», ha detto la neopresidente della Fondazione Beatrice Magnolfi.
Il nuovo modello giuridico consentirà al teatro di aprirsi a nuove forme di contribuzione pubblica e privata nonché all’ingresso di nuovi soci che, insieme ai soci fondatori, potranno contribuire a garantire la solidità della struttura. «Tutto questo è frutto di una scelta ben precisa da parte del Comune che si è sentito investito di una responsabilità per stare nel solco della storia di questo teatro e per proiettarlo verso il futuro – ha sottolineato l’assessore alla Cultura Simone Mangani – Il Politeama che si costituisce in Fondazione è un’operazione collettiva, una svolta di cui beneficerà la città». I lavori dell’assemblea sono stati scanditi da applausi e ringraziamenti a tutti i professionisti coinvolti (Laura Biagioli, Iacopo Di Passio, Foresto Guarducci, Paolo Spinelli, Alberto Passi, Vinicio Vannucchi), ai sindaci revisori uscenti (Gabriella Massagni, Alessandro Giusti e Filippo Ravone, questi ultimi due riconfermati nell’organo di controllo della Fondazione), agli uffici comunali e a quelli del teatro che hanno reso possibile questo traguardo. Finché la Fondazione non avrà il riconoscimento di persona giuridica da parte della Regione, la Politeama Pratese spa resterà in piedi per la gestione operativa del teatro.

Nella foto allegata, al centro la presidente Beatrice Magnolfi con l’assessore alla Cultura Simone Mangani insieme ad alcuni rappresentanti degli organi sociali della Fondazione Politeama Pratese e della Politeama Pratese spa.

“Energia” è il nuovo singolo dei Nitidi

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Da venerdì 8 marzo 2024 in rotazione radiofonica “ENERGIA”, il nuovo singolo dei NITIDI già disponibile sulle piattaforme digitali dal 1° marzo.

“Energia” è un brano che parla di come si possono superare le difficoltà nella vita attraverso la passione per la musica, che unisce tutti in un’unica energia vibrante. La canzone è caratterizzata dal genere Rapbossa, definito così dalla band, perché fonde la cruda cultura di strada del rap con le dolci e sinuose melodie della bossa nova. Un vortice di emozioni che invita a lasciarsi andare e a lasciare che la musica prenda il controllo dei sensi. Il Rapbossa è un’energia virtuosa che tocca ogni parte del corpo, trascinandola in un ritmo unico.

Spiega Naizy, uno dei cantanti della band, a proposito del brano: «“Energia” è un brano che porta soprattutto innovazione e freschezza nella scena rap-indie italiana, poi, c’è anche la bossa nova che ti porta per forza a muoverti e ballare. “Energì” ossia “energia”. Ti scioglie se la risvegli. La musica è e sarà sempre la terapia migliore per me. Ogni volta che lo dimenticherò, mi ricorderà di muovermi e di vivere senza la paura del giudizio altrui. Agli ascoltatori consiglio semplicemente di ascoltare il brano anche più di una volta se si vuole… e lasciarsi trasportare. È il modo migliore che conosco per ascoltare davvero una canzone».

Il videoclip di “Energia” è stato girato a Bologna e descrive l’incontro e il cammino dei membri della band verso uno dei loro concerti. Inizia con Ilja (chitarrista) e Lenny (batterista) che si incontrano all’aeroporto e si dirigono insieme verso il centro della città. Lungo il percorso, incontrano Tutua (cantante) appena uscito da casa, e insieme proseguono verso il luogo in cui suoneranno. Una volta arrivati, aspettano l’arrivo di Naizy (cantante) che, immerso nei suoi pensieri e paranoie, viene sollecitato da un messaggio vocale di Tutua a raggiungerli immediatamente. Naizy, convinto, si veste di fretta ed esce di corsa da casa. Dopo un cammino faticoso, finalmente raggiunge la band che lo accoglie calorosamente. Insieme, si dirigono verso il palco, dove sprigioneranno tutta l’energia e la passione, coinvolgendo chi li circonda in una danza di libertà.

Guarda qui il videoclip su YouTube: https://youtu.be/FKoLRXNRe80?si=_pTk2zaxctVP816v

Biografia

Nitidi é un gruppo musicale multietnico unico nel suo genere perché ogni componente é diverso e rappresenta generi musicali differenti. Lenny è un batterista e cantautore tedesco, amante della musica hip hop e funk. Ilja é nato in Unione Sovietica ma vanta origini Siberiane (nel lontano Lago Baikal) ed è appassionato del flamenco e la bossa nova, Tiziano Tarantino (Naizy) é amante di Soul e Rnb, mentre Gaetano Iorio (Tutua) di Rap e musica classica napoletana.

L’incontro tra di loro genera una musica che vuole parlare di positività, di gioia di vivere, ma anche di libertà di espressione. Il gruppo ha background diversi, essendo originari di luoghi lontani tra loro come la Germania, la Russia e Napoli, e parla della diversità come una caratteristica positiva di ognuno di loro.

Il gruppo è nato da un incontro casuale tra le strade di Bologna dopo il primo lockdown, ma si è subito creata sintonia tra di loro. Hanno trovato un’atmosfera perfetta nel suonare insieme. Non c’è stato bisogno di lavorare troppo per creare le canzoni. Motivi e melodie sono nati in maniera spontanea e armonica, proprio come si è formato il gruppo. In poche settimane hanno scritto il loro primo album e sono andati in studio per registrarlo. Hanno partecipato alle Audition di X Factor 2022 e alla 35^ edizione di Sanremo Rock e Trend. Nel 2022, Ilja e Lenny sono andati via da Bologna, ma il gruppo è rimasto forte. Creano nuove canzoni e riescono a pianificare nuovi concerti e pubblicazioni di singoli. Sono forti, divertenti e unici perché hanno la carica dentro, vogliono farsi conoscere e creare la propria musica.

Inutile dire che due napoletani, un russo e un tedesco non sono i protagonisti di una barzelletta ma di una band che ha creato un genere musicale unico e di ispirazione per le generazioni di oggi e di domani.

“Energia” è il nuovo singolo dei Nitidi disponibile sulle piattaforme digitali di streaming dal 1° marzo e in rotazione radiofonica da venerdì 8 marzo 2024.

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Scuola, Stella e Mazzetti (FI): “No al taglio di personale negli istituti scolastici dell’area pratese”

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Presentata mozione in Consiglio regionale.

Prato, 8 marzo – Una mozione perché la Giunta regionale toscana intervenga presso l’Ufficio Scolastico Regionale “affinché il personale docente e il personale Ata nelle scuole dell’area pratese non venga tagliato e, anche se dovesse venire formata qualche classe in meno, comunque venga mantenuto invariato il personale che apre, amministra, gestisce e presidia le nostre scuole, affinché gli istituti scolastici possano operare in maniera ottimale e in sicurezza”. È quanto chiede una mozione presentata da Forza Italia al Consiglio regionale della Toscana.

“Alla chiusura delle iscrizioni il 10 febbraio 2024 – sottolineano il capogruppo in Consiglio regionale, Marco Stella e la deputata pratese di Forza Italia Erica Mazzetti – gli alunni iscritti per il prossimo anno scolastico alle scuole dell’area pratese saranno circa 150 in meno rispetto all’anno precedente, e pertanto si rischia un taglio del personale negli istituti. La popolazione scolastica cresce in alcune zone della città di Prato e diminuisce in altre. Comunque, sempre si registrano nuove iscrizioni anche dopo “l’inizio delle lezioni. Pertanto chiediamo che la Regione si impegni per scongiurare tagli di personale”.

Galletti (M5S): “L’8 marzo non è una festa, è una lotta per abbattere i muri che ci escludono!”

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 Firenze 8 marzo 2024 – “Nel convegno organizzato da Forbes per parlare di eccellenze a Firenze, ben 22 relatori e nemmeno una eccellenza sia un tema ad appannaggio esclusivo di un club per soli uomini. Veramente un pessimo segnale da lanciare nella giornata internazionale della donna. Tra i relatori, poi, ci sono esponenti politici di ogni bandiera: il ministro della cultura Gennaro Sangiuliano, il sindaco di Firenze Dario Nardella, il sindaco di Prato Matteo Biffoni e anche il sindaco di Pistoia Alessandro Tomasi. Non manca neanche il Presidente della Regione Eugenio Giani. si tratta di una rappresentazione plastica di come il potere in Italia sia ancora percepito prevalentemente attraverso figure maschili, evidenziando anche la mancanza di un impegno concreto da parte della politica per promuovere la parità di genere. Quello che più stupisce, sopra ogni altra cosa, è lo stupore stesso di alcuni dei partecipanti, come quello manifestato dal sindaco Dario Nardella, ‘che non sapeva’, ‘non ha organizzato lui’ e ‘comunque non ci sarà’. 
 Questo spiacevole episodio verificatosi proprio nella cornice dell’8 marzo, ci ricorda che il lavoro per la parità di genere è lotta quotidiana e la strada è ancora molto lunga. Dobbiamo impegnarci costantemente per creare ambienti in cui le donne possano prosperare e raggiungere il loro pieno potenziale. Dobbiamo smantellare le barriere che impediscono alle donne di accedere alle stesse opportunità degli uomini e promuovere un’uguaglianza effettiva in ogni settore della società. Una lotta che appartiene anche a Forbes, che non può permettersi scivoloni del genere in un giorno come questo.”
 Così Irene Galletti, Presidente del Gruppo Movimento 5 Stelle in un post pubblicato su Facebook.

8 MARZO: COLDIRETTI, IN DONO 1,5 MLN DI KG DI MIMOSE
Il valore ambientale del fiore simbolo della festa della donna

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Sono 1,5 milioni di chili le mimose Made in Italy che saranno donate in occasione dell’8 Marzo che restano il simbolo della giornata perché dietro una fragilità apparente mostrano una grande forza con la capacità di crescere anche in terreni difficili. E’ quanto emerge da una stima della Coldiretti in occasione della festa della donna. La voglia degli italiani di presentarsi con un omaggio nonostante le limitazioni e le difficoltà di un anno difficile conferma la forza simbolica di una giornata che risale al 1908 – spiega la Coldiretti –quando un gruppo di operaie decise di scioperare per vedere riconosciuti i loro diritti, mentre è dal 1946 che in Italia le mimose sono state scelte come icona dell’8 marzo.

Mimosa salva ambiente. Oltre a essere il simbolo della presenza femminile nel mondo, dalla famiglia al lavoro, la mimosa esprime anche un importante valore ambientale perché – continua la Coldiretti – è realizzata in Italia con tecniche eco-compatibili soprattutto nei tipici terrazzamenti che si affacciano sul mare, altrimenti destinati al degrado e all’abbandono. Quelli regalati – sottolinea la Coldiretti – sono praticamente tutti di origine nazionale e soprattutto della provincia di Imperia, in Liguria, dove si realizza oltre il 90 per cento della produzione italiana, parte delle quale viene esportata all’estero.

Il clima anticipa le fioriture. Quest’anno – sottolinea la Coldiretti – la produzione della mimosa è stata fortemente condizionata da un inverno bollente con temperature elevate che hanno determinato la fioritura già nella prima metà gennaio con due mesi di anticipo rispetto al tradizionale appuntamento dell’8 marzo. Una situazione che ha costretto le imprese florovivaistiche a conservare il prezioso fiore nei frigoriferi, garantendone la disponibilità per la festa della donna, al prezzo però di un consistente aggravio di costi.

Omaggi floreali da 4 italiani su 10. A regalare mimose o altri fiori saranno oltre quattro italiani su 10 (44%), con una netta maggioranza rispetto a quanti preferiranno dolci o cioccolatini (14%), mentre un 42% non donerà nulla. La tendenza 2024 – rivela Coldiretti – è peraltro proprio quella di abbinare al tradizionale ramoscello giallo altri tipi di fiori con una netta preferenza per quelli di colore viola, come anemoni, ranuncoli, gerbere o violeciocca, che garantiscono un effetto cromatico piacevole.

I prezzi – sottolinea Coldiretti – vanno dai 5 ai 10 euro per i rametti più piccoli, per salire fino ai 20 euro e oltre per i mazzi più grandi o per le piante in vaso. Per evitare di cadere nelle trappole del mercato e non alimentare l’abusivismo è meglio – ricorda la Coldiretti – evitare venditori improvvisati e preferire l’acquisto, se possibile, direttamente dai produttori o nei mercati contadini di Campagna Amica, ricordando che acquistando fiori italiani si sostengono le imprese, l’occupazione, il territorio.

Come conservare le mimose. Le foglie di mimosa, composte da tante foglioline verde chiaro, in caso di pericolo (per esempio se vengono sfiorate o la temperatura supera i 20 gradi) si ritraggono, ed è per questa particolare reazione che ha preso il nome scientifico “mimus”, dal latino attore mimico. Per conservare al meglio i rametti di mimosa con i loro fiori gialli – consiglia la Coldiretti – è bene tagliare quanto prima gli steli che devono rimanere per due ore in acqua pulita e inacidita con due gocce di limone. Vanno quindi collocati in penombra e mantenuti in ambiente fresco e umido perché – conclude la Coldiretti – la mimosa rilascia molta acqua attraverso la traspirazione e bisogna evitare che la perdita di liquidi faccia seccare rapidamente il fiore.

 73 le aziende tessili ammesse al finanziamento del secondo bando dei 10 milioni per il distretto pratese

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Tra il primo e secondo bando sono già 111 le imprese del territorio a cui sono andate le risorse stanziate dal Governo Draghi nell’agosto 2022 per Prato. Lunedì 11 marzo alla Camera di Commercio la presentazione del terzo bando per 1 milione

E’ stato pubblicata sul sito web della Camera di Commercio di Pistoia e Prato ( https://www.ptpo.camcom.it/servizi/contributi/transizione-ecologica/transizione-ecologica-digitale.php )  la graduatoria delle aziende tessili del distretto che hanno ottenuto i finanziamenti messi in palio dal bando per la transizione ecologica e giusta e la transizione digitale, il secondo dei 10 milioni di euro di contributo straordinario per il distretto tessile pratese assegnati dal Ministero dell’Economia e delle Finanze e dal Ministero dello Sviluppo Economico del Governo Draghi nell’agosto 2022: sono 73 le imprese finanziate per  2.460.723 milioni di euro, quasi l’intero plafond di 2,5 milioni di euro, a fronte di 74 richieste presentate da ottobre a novembre scorso, in un periodo quindi molto difficile per il distretto alle prese con l’alluvione. I contributi, da 10mila a 100mila euro, potranno essere utilizzati per l’acquisto di  macchinari, impianti e attrezzature, programmi informatici e licenze software, formazione del personale, spese per servizi, consulenza e acquisizione di certificazioni di prodotto o processo, perizie e asseverazioni. “Con le 38 aziende che hanno ottenuto il finanziamento attraverso il primo bando sull’efficientamento energetico, sono già 111 le imprese del nostro distretto che hanno usufruito di risorse così importanti per lo sviluppo – afferma l’assessora alle Attività Produttive Benedetta Squittieri – E’ un ottimo risultato, che dimostra che tutte le aziende, non solo le grandi, ma anche le microimprese, le piccole e le medie possono partecipare ai bandi pubblici che mettono in palio risorse importanti. Un risultato frutto del lavoro di squadra messo in campo dal Comune in collaborazione con la Camera di Commercio, le associazioni di categoria e le organizzazioni sindacali che ha saputo captare e utilizzare i fondi per il nostro territorio, con risvolti positivi per tutto il distretto e non solo per le singole aziende. Un ringraziamento particolare va proprio alla Camera di Commercio che ha gestito molto bene i bandi per arrivare in tempi certi e celeri all’assegnazione delle risorse, rispettando il cronoprogramma che avevamo stabilito per l’uscita dei bandi”. Attualmente, tra il primo e il secondo bando, sono stati “spesi” 6,5 (4 nel primo bando + 2,5 nel secondo) degli 8 milioni per i progetti di sviluppo delle aziende (2 milioni di euro sono destinati ai cosiddetti progetti di sistema, finalizzati alla realizzazione di soluzioni, piattaforme e infrastrutture comuni, strumentali ai temi della sicurezza nei luoghi di lavoro, dell’innovazione e digitalizzazione delle imprese e dell’attrazione e accelerazione di nuove imprese).

Ed il terzo bando, sempre sulla transizione ecologica e digitale, sarà presentato lunedì 11 marzo dalle ore 9.30 alla Camera di commercio Pistoia-Prato (via del Romito 71) nell’evento  “Verso il futuro del tessile: 10 milioni per innovazione e sostenibilità”. Il bando ha stanziato un contributo che ammonta a 1 milione di euro con l’obiettivo di migliorare la sostenibilità socio-ambientale della produzione e la trasformazione tecnologica e digitale dell’impresa.

Il quarto bando, di ricerca e sviluppo sulla transizione ecologica, è invece previsto per settembre 2024 per altri 500mila euro. 

Durante l’incontro di lunedì sarà possibile incontrare le 5 startup innovative selezionate dal progetto PRISMA che sviluppano e offrono servizi altamente innovativi per il settore Tessile & Moda. 

All’incontro di presentazione interverranno l’assessore alle Attività Produttive ed Innovazione   Benedetta Squittieri, la presidente della Camera di Commercio di Prato e Pistoia   Dalila Mazzi e i rappresentanti delle categorie economiche e sociali che partecipano al tavolo di gestione del contributo straordinario. 

Per avere maggiori informazioni riguardo le startup: https://www.prismaprato.it/it/startup-vincitrici-call/pagina2217.html

Per partecipare all’evento è necessaria la prenotazione: Evento di presentazione del 3° bando e matchmaking – 11 marzo 2024 (google.com)

L’evento sarà trasmesso in diretta sulla pagina facebook di @prismaprato e sul canale youtube di @cittadiprato.​


NEBULA

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UNA MOSTRA CON 8 NUOVE VIDEO INSTALLAZIONI COMMISSIONATE E PRODOTTE IN OCCASIONE DELLA BIENNALE ARTE 2024

17 APRILE – 24 NOVEMBRE 2024

COMPLESSO DELL’OSPEDALETTO, VENEZIA

Fondazione In Between Art Film presenta Nebula, la nuova mostra collettiva che aprirà al pubblico il 17 aprile 2024 al Complesso dell’Ospedaletto a Venezia in occasione della 60. Esposizione Internazionale d’Arte, La Biennale di Venezia.

Nebula esporrà otto nuove video installazioni site-specific commissionate a Basel Abbas e Ruanne Abou-Rahme (1983, Cipro/1983, USA), Giorgio Andreotta Calò (1979, Italia), Saodat Ismailova (1981, Uzbekistan), Cinthia Marcelle e Tiago Mata Machado (1974, Brasile/1973, Brasile), Diego Marcon (1985, Italia), Basir Mahmood (1985, Pakistan/Paesi Bassi), Ari Benjamin Meyers (1972, USA) e Christian Nyampeta. Tutte le otto opere sono commissionate e prodotte da Fondazione In Between Art Film, l’istituzione concepita da Beatrice Bulgari per promuovere la cultura delle immaginiin movimento e sostenere gli artisti, i musei e i teorici internazionali che esplorano il dialogo tra discipline e time-based media.

Curata da Alessandro Rabottini e Leonardo Bigazzi – rispettivamente direttore artistico e curatore della Fondazione – la mostra si ispira al fenomeno della nebbia come condizione materiale e metaforica in cui la possibilità di orientarsi tramite la vista si riduce, rendendo necessario attivare strumenti sensoriali diversi per conoscere la propria posizione e comprendere ciò che ci circonda. In questo contesto, le opere di Nebula abbracciano forme di frammentazione psicologica, socio-politica, tecnologica e storica, e suggeriscono modalità per navigare il nostro tempo presente, spesso attraversato da elementi che, come la nebbia, appaiono immateriali e insormontabili.

Attraverso sensibilità artistiche e linguaggi tra loro differenti, le opere in mostra rivolgono l’attenzione a quegli spazi intimi e interiori di pensiero che si rendono necessari di fronte agli eventi dell’esistenza. I temi affrontati comprendono la scala globale della migrazione, le percezioni individuali della mortalità, la dimensione collettiva della memoria, le strutture di potere opprimenti e le forme storiche di violenza.

Basel Abbas e Ruanne Abou-Rahme presentano un nuovo adattamento di Until we became fire and fire us (2023—in corso). Questa video installazione multicanale mette al centro comunità che utilizzano il canto, la danza o la poesia come atti di resistenza politica alle conseguenze traumatiche del vivere in contesti dove distruzione e cancellazione sono continue.

Il film Nebula (2024) di Giorgio Andreotta Calò segue una pecora che vaga da sola all’interno del Complesso dell’Ospedaletto, proponendo una riflessione spaziale e metaforica sulla cura, la mortalità e la ricerca di senso.

Melted into the Sun (2024) di Saodat Ismailova è un viaggio visivo e poetico nell’eco culturale e politica che si è generata, attraverso secoli e luoghi diversi, dalle idee rivoluzionarie del profeta Al-Muqanna, una figura storica ambigua che ha vissuto in Asia centrale nell’VIII secolo.

La video installazione a tre canali Brown Bodies in an Open Landscape are Often Migrating (2024) di Basir Mahmood ripercorre, attraverso un approccio metacinematografico, i viaggi pericolosi che compiono migranti senza documenti dall’Asia meridionale all’Europa, tematizzando il paesaggio come spazio fisico ed esistenziale che gli esseri umani abitano e percorrono e dove talvolta cercano la salvezza.

Cinthia Marcelle e Tiago Mata Machado presentano la video installazione a due canali Acumulação Primitiva (Accumulazione Primitiva, 2024), una riflessione allegorica sulle origini del capitalismo, sul colonialismo e sull’etnocidio.

Fritz (2024) di Diego Marcon mostra un ragazzino che canta uno jodel all’interno di una legnaia illuminata da un’alba autunnale. Il suo canto è al tempo stesso un richiamo e un requiem composto solo da vocalizzi e suoni gutturali, cui fanno eco altre voci provenienti dall’esterno.

Composto da due partiture e un film, Marshall Allen, 99, Astronaut (2024) di Ari Benjamin Meyers si focalizza sul celebre sassofonista e attuale leader del leggendario gruppo jazz afrofuturista Sun Ra Arkestra, offrendo un’intensa esperienza musicale che intreccia i temi del tempo, dello spazio, della memoria e della trasformazione.

Il film di Christian Nyampeta, When Rain Clouds Gather (2024), ritrae tre amici artisti che discutono su come trascorrere il loro sabato sera mentre le notizie di guerre ingiuste e di crudeli stermini, insieme alle connessioni e alle divisioni nel mondo della cultura, entrano ed escono dalla loro conversazione.

Gli interventi scenografici e architettonici dello studio interdisciplinare 2050+, fondato da Ippolito Pestellini Laparelli, mirano a tradurre nello spazio le diverse condizioni visive, acustiche, tattili e mentali della nebulosità. A volte solida e concreta, altre eterea e immateriale, la strategia architettonica esalta od offusca i sensi a seconda delle opere e crea momenti in cui la luce e il suono tracimano i confini delle installazioni. La geografia del Complesso dell’Ospedaletto sarà trasformata in un ecosistema di ambienti diversi – alcuni già esistenti e altri inseriti appositamente – amplificando l’esperienza delle video installazioni e consentendo al pubblico di perdere temporaneamente la possibilità di orientarsi.

Nebula, che in latino significa “nuvola” o “nebbia”, è il secondo capitolo di una serie di mostre organizzate a Venezia e continua la ricerca sugli stati della visione e della percezione extra-visiva già iniziata nel 2022 con Penumbra.

Nebula sarà accompagnata da un simposio interdisciplinare curato da Bianca Stoppani, Editor della Fondazione In Between Art Film, che coinvolgerà gli artisti presenti in mostra ed espanderà il dibattito riguardo alle loro pratiche attraverso momenti discorsivi con curatori e intellettuali internazionali.

A cura di Alessandro Rabottini e Leonardo Bigazzi con Bianca Stoppani, nell’autunno 2024 verrà pubblicato il catalogo che riflette sulla realizzazione di Nebula e includerà testi appositamente commissionati sulle nuove opere di Basel Abbas e Ruanne Abou-Rahme, Giorgio Andreotta Calò, Saodat Ismailova, Cinthia Marcelle e Tiago Mata Machado, Diego Marcon, Basir Mahmood, Ari Benjamin Meyers, e Christian Nyampeta.

Il Complesso dell’Ospedaletto è uno spazio culturale che fa parte di Ospedaletto Contemporaneo, un’iniziativa promossa da Venews Arts.

ARRAMPICATA. A BRESSANONE LA TAPPA CHE DECIDE LA COPPA ITALIA ASSOLUTA DI BOULDER

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La stagione agonistica è iniziata da poco, ma in un batter d’occhio siamo giunti alla terza tappa di Coppa Italia Boulder, che deciderà il vincitore e la vincitrice del circuito assoluto.Sabato 9 e domenica 10 marzo il campo di sfida sarà la Vertikale di Bressanone: 131 fra i migliori boulderisti d’Italia affronteranno i nuovi problemi studiati per loro dal team di tracciatori, cercando di accaparrarsi punti preziosi nel ranking.La scandianese Giulia Medici (SSD Sport Promotion) ha messo una seria ipoteca sulla vittoria di circuito con l’argento di Prato e l’oro di Ferrara, tallonata dalla bresciana Federica Papetti (Rock Brescia ASD), oro al Crazy Center e quarta alla Deva Wall. A breve distanza la meranese Leonie Hofer (AVS Passeier) bronzo in Toscana e quinta in Emilia.Da tenere d’occhio anche Beatrice Colli (Fiamme Oro) che, dopo l’argento conquistato a Ferrara, ha dimostrato di essere sempre molto competitiva anche nelle specialità diverse dalla Speed, e pure la quindicenne Elena Brunetti (Climbing Side Roma), quinta nella tappa toscana e sesta a Ferrara.In campo maschile la sfida è aperta, con un testa a testa fra il genovese Pietro Biagini (Kundalini Milano) e il bolzanino Michael Piccolruaz (Fiamme Oro) a pari punteggio (entrambi con un oro e un bronzo), seguiti a breve distanza dal titolare della Coppa Italia Assoluta 2023, il trentino Pietro Vidi (Arco Climbing), che ha raccolto un argento e un quarto posto. Momentaneamente al quarto posto il reggiano Matteo Baschieri (Just Climb! ASD), argento alla Deva Wall.Il programma prevede per sabato 9 marzo a partire dalle ore 9.00 le qualifiche per la categoria femminile e dalle ore 16.30 le qualifiche per la categoria maschile.Domenica 10 marzo alle ore 10.00 avranno inizio le semifinali (maschili e femminili in contemporanea), alle ore 16.00 si disputeranno le finali (anch’esse in contemporanea) e alle 18.30 si svolgerà la cerimonia di premiazione.Sarà possibile assistere alla competizione in palestra oppure seguire la diretta streaming sul canale ufficiale YouTube FASI (https://www.youtube.com/@federclimb) e sulla piattaforma OTT di Sport Face (https://tv.sportface.it/).Prossimo appuntamento il Campionato Italiano Boulder, alla Monkey Island di Roma, il 23-24 marzo, che decreterà il Campione e la Campionessa Italiani 2024. 

8 marzo. Imprenditrici e artigiane: c’è già una (lunga) storia di lavoro femminile

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serena vavolo presidente confartigianato 2 1

Molte imprese che verranno premiate domenica per la 45esima edizione della Giornata dell’Artigianato sono a guida femminile. Vavolo: “L’impresa artigiana è sempre in anticipo”.

Firenze, 8 mar. – La donna è imprenditrice, l’artigianato è donna. La 45esima edizione della Giornata dell’Artigianato in programma domenica 10 marzo a Palazzo Vecchio, nel Salone dei Cinquecento, è l’occasione per premiare anche alcune imprese e ditte artigiane. Un dato: di 30 aziende Confartigianato Firenze che saranno premiate 14 sono a guida femminile, ma il peso della componente femminile sale a oltre 20 se si tiene conto delle imprese che hanno almeno una donna nella compagine societaria. Bene anche il comparto artigiano, dove, come dimostrano i dati di Donne Impresa Confartigianato, si registra un tasso di crescita del lavoro indipendente femminile superiore (+2%, in Toscana il dato sale a oltre il 3%) rispetto alla media europea di poco più dell’1%. È interessante notare, infine, che molte delle imprese a guida femminile operino in settori “tradizionalmente maschili” come lavorazione del vetro, lavorazione meccanica e canalizzazioni aerauliche. Insomma, il mondo del lavoro è sempre più a guida femminile e il cambiamento cammina con le imprese artigiane.

“L’impresa artigiana si conferma motore di cambiamento per tutta la società: una punta avanzata e innovativa, in anticipo, che ci porta a far meglio degli altri paesi europei. Ne siamo orgogliosi”, lo rivendica la Presidente di Confartigianato Imprese Firenze Serena Vavolo, che rimarca l’importanza di “sostenere e valorizzare il lavoro delle donne che fanno impresa nell’artigianato come leva per una reale riduzione del gender gap”. Soddisfazione anche da parte di Costanza Masini, Presidente provinciale di Donne Impresa Confartigianato e alla guida di una delle imprese che domenica saranno premiate, la storica Fornace Masini, che ricorda “la necessità inderogabile di politiche per la conciliazione”.

La Giornata dell’Artigianato in programma domenica dalle 9:30 è promossa da Confartigianato Imprese Firenze, nell’ambito degli eventi per i 75 anni di attività, con il contributo di Comune di Firenze, Regione Toscana, Camera di Commercio. Nell’occasione verrà consegnato anche il Premio Athena, riconoscimento di Confartigianato alle donne che si sono distinte nel mondo del lavoro, a una donna che ha contribuito a far conoscere l’artigianato: Cinzia TH Torrini.

Ufficio Stampa – Confartigianato Firenze

Lorenzo Somigli