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SULLE PARETI DELLA CLIMBERG DI BERGAMO PARTE LA COPPA ITALIA PARACLIMBING

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Dopo l’avvio del circuito di Coppa Italia Boulder e Speed, finalmente sabato 2 e domenica 3 marzo avrà il suo avvio ufficiale anche la Coppa Italia Paraclimbing 2024 con la prima tappa, in programma alla Climberg di Bergamo. Parteciperanno 42 paraclimbers, fra cui alcuni alfieri tricolore che hanno raccolto trionfi a livello mondiale. Competeranno in base alla propria classe di disabilità, cercando di valorizzare i propri punti di forza e il grande lavoro di preparazione tecnica e atletica portato avanti in questi mesi invernali.Fra i partecipanti si potrà assistere alla performance di Lucia Capovilla (Arco Climbing) vicecampionessa del mondo, che gareggia per la Nazionale dal 2015, raccogliendo un incredibile numero di medaglie e titoli. Saranno presenti alcuni “veterani” della Nazionale: Alessio Cornamusini (Gruppo Lasco Castelfiorentino) con 21 partecipazioni a competizioni internazionali dal 2012 ad oggi, durante le quali ha collezionato 5 ori e 9 argenti; Giulio Cevenini (Four Climbers Bologna) in maglia azzurra dal 2013, che ha raccolto negli anni 3 ori, 2 argenti e un bronzo nelle gare internazionali; Omar Al-Khatib (Arrampicata Libera Perugia), presente dal 2017 sugli scenari internazionali. Inoltre saranno in competizione Giuseppe Lomagistro (K2 INDOOR), che ha partecipato a varie competizioni internazionali dal 2019 ad oggi; Cesare Cunico (X-Fighter Team), che è stato presente in Coppa del Mondo fra il 2019 e il 2021, e non mancherà Gian Matteo Ramini (Arco Climbing), che ha iniziato la sua attività agonistica in Nazionale nel 2017 e ha conquistato due argenti in Coppa del Mondo nel 2022 e nel 2023.Parteciperanno con grinta le “nuove leve” che hanno già dimostrato grande talento: Pietro Azzolini (King Rock Climbing Verona) e David Kammerer (AVS Bruneck), che hanno esordito in competizioni internazionali l’anno scorso, conquistando il primo una medaglia d’argento e il secondo una medaglia di bronzo nella Coppa del Mondo a Salt Lake City; Aurora Alberto (Rocodromo ASD), che ha partecipato a 3 competizioni internazionali tra 2022 e 2023, portandosi a casa un bronzo nel 2022 ad Innsbruck; Elisa Martin (Teste di Pietra PN), che è in forza alla Nazionale dal 2021, anno in cui ha conquistato un bronzo.Naturalmente ci saranno anche esordi assoluti di nuovi talenti che cercheranno di seguire l’esempio di Chiara Cavina (Four Climbers Bologna), chiamata a partecipare l’anno scorso a una gara di Coppa del Mondo a Innsbruck, realizzando un buon 8° piazzamento.Il programma di gara prevede per sabato 2 marzo alle ore 10.30 l’inizio del turno di qualifica (2 vie in contemporanea). Alle ore 17.00 si disputeranno le finali (anche in questo caso con 2 vie in contemporanea), a cui seguiranno le premiazioni.Il pubblico potrà accedere gratuitamente all’impianto sportivo. Le finali verranno trasmesse in diretta streaming sul canale ufficiale YouTube FASI al seguente link:  https://www.youtube.com/@federclimbDomenica 3 marzo si terrà il primo raduno della Nazionale Italiana, alla presenza del Direttore Tecnico Cristina Cascone, dei tecnici Luca Montanari e Camilla Bendazzoli e del fisioterapista Daniele Audia. Il raduno sarà aperto anche a tutti i paraclimbers che hanno partecipato alla gara il giorno precedente.La seconda prova di Coppa Italia verrà disputata il 20-21 aprile alla Up Urban Climbing di Bologna e la terza tappa il 27-28 luglio alla King Rock di Verona. Mentre nel weekend del 15 e 16 giugno si svolgerà il Campionato Italiano di Paraclimbing.A tutti gli atleti in gara un grande in bocca al lupo! Ufficio Stam

‘Cosa resta di Berlinguer’

 lunedì 4 marzo alla Casa del Popolo di Vergaio un ‘gruppo d’ascolto’ per seguire in diretta le interviste di Corrado Augias a Walter Veltroni e Roberto Benigni e la proiezione di ‘Berlinguer ti voglio bene’

L’iniziativa è organizzata dal Partito Democratico di Prato, in collaborazione con il Circolo Arci l’Unione, in uno dei luoghi dove fu girato il film di Giuseppe Bertolucci

PRATO, 29 febbraio 2024 – L’appuntamento è a Vergaio, nel comune di Prato, in quello che per tanti anni è stato il paese di Roberto Benigni e che nel ‘77 fu scelto da Giuseppe Bertolucci per girare alcune delle scene cult di ‘Berlinguer ti voglio bene’. Lunedì 4 marzo, a partire dalle 19.30, il Partito Democratico di Prato ha organizzato un ‘gruppo d’ascolto’ per seguire in diretta ‘La Torre di Babele’ di Corrado Augias (La 7, ore 21.15), trasmissione che vedrà come ospiti l’ex segretario del PD Walter Veltroni e l’attore e premio Oscar Roberto Benigni. A seguire, sempre su La 7, sarà trasmesso anche ‘Berlinguer ti voglio bene’, film culto di tante generazioni e girato quasi integralmente a Prato.

“Finalmente ‘Berlinguer ti voglio bene’ viene trasmesso in chiaro e in versione integrale da una tv italiana. Per noi pratesi è davvero una bellissima notizia. Come Partito Democratico abbiamo deciso di organizzare una visione collettiva negli spazi della Casa del Popolo di Vergaio, una delle location che nel 1977 furono utilizzate da Bertolucci per girare alcune scene del film. Roberto Benigni è pratese e come ogni toscano che si rispetti ha la battuta nel sangue. Già negli anni Settanta, grazie al linguaggio sboccato e irriverente di ‘Cioni Mario’, ci faceva riflettere su temi importanti che ancora oggi sono al centro del dibattito pubblico, primo fra tutti l’uguaglianza di genere e il ruolo delle donne. Un ringraziamento particolare lo facciamo al circolo Arci L’Unione che quasi cinquant’anni fa diede i natali al Benigni nazionale e che oggi ha subito accolto con grande entusiasmo questa iniziativa. Grazie anche a Corrado Augias che ha avuto il coraggio di fare servizio pubblico riportando su una rete nazionale la grande vicenda umana e politica di Enrico Berlinguer e di un intero popolo”, afferma Edoardo Carli, responsabile rapporto coi circoli ARCI del PD Prato.

L’appuntamento è alle ore 19.00 presso la Casa del Popolo di Vergaio (via di Mezzo n. 70, Prato) con l’apericena organizzato in attesa della proiezione; dalle 21.15 la trasmissione su maxischermo della ‘Torre di Babele’ e, a seguire, del film ‘Berlinguer ti voglio bene’.

Automobile Club Prato, Claudio Bigiarini confermato direttore

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Dal 2018 è alla direzione di Aci Prato e ne resterà alla guida per un altro biennio. Fra i risultati ottenuti l’approdo in provincia della Mille Miglia, la promozione dello sport automobilistico e il potenziamento della qualità dei servizi offerti alla cittadinanza.

Claudio Bigiarini è stato confermato per un altro biennio nel ruolo di direttore dell’Automobile Club di Prato. La scelta è stata presa da Aci col parere favorevole unanime del consiglio direttivo di Automobile Club Prato che in prima persona si è speso per chiedere di prolungare l’esperienza in provincia di Bigiarini. Direttore dal 1° febbraio 2018, Bigiarini è stato infatti uno dei grandi protagonisti della crescita dell’Automobile Club di Prato, potendo vantare alle spalle una lunga esperienza, ben 31 anni, nella federazione Aci come responsabile degli uffici del Pra e nella direzione del personale come formatore.

Nell’arco dei sei anni da direttore a Prato Bigiarini è stato assieme al presidente Federico Mazzoni e al consiglio direttivo, uno dei fautori del dialogo con la Mille Miglia, arrivando a fare passare nel 2021 a Prato la “corsa più bella del mondo” e riuscendo a ottenere il bis proprio quest’anno, col passaggio della carovana in provincia di Prato fissato per venerdì 14 giugno. L’attività di Bigiarini si è incentrata anche sul piano organizzativo e amministrativo di Aci Prato, arrivando all’aumento della qualità del servizio offerto agli sportelli, assicurando un consolidamento dei bilanci, e gettando le basi per un costante e progressivo aumento del numero dei soci. Una serie di attività portate avanti guardando anche al futuro, procedendo con un ricambio generazionale delle figure presenti in Aci Prato.

“Fin dal suo insediamento Claudio si è immediatamente dimostrato una figura fondamentale per Aci Prato – spiega il presidente Federico Mazzoni -. Negli anni il consiglio direttivo è sempre stato estremamente soddisfatto dei risultati ottenuti, che d’altronde sono sotto gli occhi di tutti. E inoltre apprezziamo particolarmente l’attenzione morale messa nel lavoro quotidiano in Aci, che ricordiamo essere un ente pubblico a disposizione di tutti i cittadini. Adesso siamo sicuri che riusciremo assieme a raccogliere e a superare tutte le sfide future che ci attendono”.

Guardando agli obiettivi del prossimo biennio, Bigiarini assieme al consiglio direttivo vogliono consolidare la presenza costante su tutto il territorio provinciale, oltre a continuare ad aumentare il numero dei soci. Eventi in provincia che si sono caratterizzati in questi anni per l’organizzazione della Green Race, la promozione del Drifting, e la valorizzazione sia dello sport agonistico che di quello amatoriale. Tutto in un periodo caratterizzato dalla pandemia e anche dall’incendio del 2021 che ha visto gli uffici riaprire in un solo mese dopo il rogo. “E’ una conferma in cui speravo – aggiunge Bigiarini -. Il territorio pratese mi ha subito accolto e fatto sentire pienamente integrato nel lavoro di promozione e di erogazione di servizi per la cittadinanza. Nel prossimo biennio ci sono numerose attività da fare, quest’anno penso alla Mille Miglia, Green Race, Drifting e Ruote nella storia, e questo mi entusiasma. Mi preme sottolineare anche la grande armonia e stima reciproca che si respira in Aci Prato, un clima che dà a tutti sempre maggiori stimoli a dare il massimo”.

A proposito di eventi, domani sera alle 21 nella sede di Ruote Classiche Club Prato, in via Ferrucci 135, si terrà la prima riunione rivolta a enti e associazioni per l’organizzazione del passaggio a Prato della Mille Miglia 2024. In precedenza, alle 18, nella sede di Aci Prato in via Ferrucci 195/t si terrà il secondo appuntamento d’ascolto in vista delle elezioni amministrative. Il dialogo su mobilità e infrastrutture vedrà protagonista Azione.

Museo Novecento Firenze | André Butzer. Liebe, Glaube und Hoffnung | Dal 1 marzo 2024, Firenze

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Firenze, 29 febbraio 2023 – Il Museo Novecento è lieto di annunciare un grande progetto espositivo dedicato all’artista tedesco André Butzer (Stoccarda, 1973), a cura di Sergio Risaliti: Liebe, Glaube und Hoffnung (Amore, fede e speranza) al Museo Novecento dal 1° marzo al 9 giugno 2024 e »… und der Tod ist auch ein Leben.« (…e anche la morte è una vita), al Museo Stefano Bardini dal 22 marzo al 9 giugno 2024.

La mostra, nella sua duplice articolazione, consentirà di approfondire l’intera parabola artistica di André Butzer, la cui pratica prende avvio da un’originale commistione tra l’espressionismo europeo e la cultura popolare americana. Al fianco di nomi quali Jawlensky, Munch e Kirchner, nella biografia e nella formazione artistica di Butzer rivestono un ruolo fondamentale anche Henry Ford e Walt Disney, ai quali a loro volta è necessario associare, inoltre, la lezione di Cézanne e Matisse, pittori francesi fondatori del modernismo in arte e ammirati dall’artista fin dalla gioventù.

Il grande progetto espositivo dedicato ad André Butzer inizia il 1° marzo 2024 al Museo Novecento con Liebe, Glaube und Hoffnung. Ospitata nelle sale al piano terra del Complesso delle Ex Leopoldine, la mostra prende ispirazione dalla prima lettera di Paolo ai Corinzi (13:13) e riunisce circa 25 opere che testimoniano l’intera carriera dell’artista, che oltre al disegno e alla pittura e si è dedicato anche alla poesia. La selezione delle opere, effettuata insieme a Butzer, vuole presentare l’interconnessione tra il lavoro passato e presente dell’artista, mettendo in luce la centralità e la ricorrenza di alcune tematiche a lui care, così come i dualismi tra vita e morte, speranza e disperazione, verità e falsità, tipici della tensione continua e antitetica delle sue opere, che in mostra crea un tessuto denso di legami e rimandi. La selezione è inoltre arricchita da alcune opere inedite, realizzate appositamente per la mostra al Museo Novecento. In particolare, l’artista ha realizzato la grande tela Ohne Titel (Sternenmadonna) (Madonna delle stelle), che verrà collocata nello spazio destinato originariamente alla pala d’altare all’interno della ex cappella dell’edificio.

La seconda parte del progetto arriverà il 22 marzo 2024 al Museo Stefano Bardini con »… und der Tod ist auch ein Leben.«, titolo che prende ispirazione dalla poesia Nel bel blu (1808) di Friedrich Hölderlin, tra le preferite dell’artista. Anche questa mostra si inserisce nell’eccezionale ciclo espositivo che, a partire dal 2016, si è posto come obiettivo la creazione di un dialogo tra il museo fiorentino e alcuni tra i più importanti artisti contemporanei, da John Currin a Glen Brown, da Ali Banisadr a Rachel Feinstein e recentemente Nathaniel Mary Quinn. La mostra nasce da un nucleo di opere realizzate dall’artista a seguito di una visita al museo e alla collezione del connoisseur e mercante d’antiquariato Stefano Bardini. La serie di 22 dipinti del 2022 presenta il dialogo tra l’artista e il Museo Stefano Bardini a partire dall’ambiente noto come “Sala delle Madonne” che Butzer ha re-inventato. La sala conserva una ricca raccolta di Madonne in terracotta, tra cui alcuni capolavori come la Madonna dei Cordai e la Madonna della Mela di Donatello, che Stefano Bardini non fu mai disposto a vendere durante la sua attività da mercante d’arte. La collezione raccoglie la produzione delle più attive e importanti botteghe fiorentine del Quattrocento, da Verrocchio a Jacopo della Quercia, da Ghiberti a Desiderio da Settignano. La disposizione delle terrecotte sulla parete è ordinata e simmetrica, con un allestimento monotematico ed unitario che si riflette nei ritratti realizzati dell’artista tedesco e nella resa degli allestimenti in mostra. La serialità delle terrecotte quattrocentesche, in cui la variazione da opera ad opera è affidata più alla gamma cromatica che alla variazione dell’iconografia, si misura con le figure dai volti cartooneschi, i capelli biondi e lo sfondo monocromo dei ritratti di André Butzer. Il confronto con la ritrattistica della collezione del Museo prosegue in maniera serrata anche nella sezione della mostra allestita presso il Salone dei dipinti. Il percorso espositivo prevede inoltre l’allestimento di una selezione di disegni e acquerelli nella sala detta “Sala dei soffitti veneziani”, in cui le opere di Butzer saranno collocate vicino alla “Sala del Guercino”, dove sono conservati alcuni disegni ed acquerelli di Giovan Battista Tiepolo, del figlio Lorenzo e del Piazzetta.

In un’originale convergenza artistica e sociale, l’opera di Butzer intreccia la conoscenza dei maestri del primo Novecento con l’interesse per la comunicazione, i fumetti e la cultura pop diffusa in Europa nel secondo Novecento, dando origine a una personalissima commistione di cultura alta e bassa. A partire dal 1999 André Butzer plasma quindi un universo artistico che, pur attraversando diverse fasi, si mostra come un processo di maturazione unitario ed organico. Al primo espressionismo subentra una crescente astrazione, interrotta da elementi figurativi caratteristici e seriali. Alla forza ideologica dei lavori N-Paitings (2010-2017), che definiscono l’utopico NASAHEIM, il non-luogo origine di ogni facoltà pittorica e poetica, segue il ritorno dei suoi personaggi distintivi, quali La Donna (The Woman) l’Uomo della Vergogna (Man of Shame), il Friedens-Siemens, il Viandande (Wanderer). Tutti questi personaggi possono essere considerati sia un ritratto dell’artista sia una figura universale al di fuori del tempo. Il Viandante, a titolo esemplificativo, richiama l’iconografia tipica del viaggiatore nel panorama letterario e artistico (a partire da Hölderlin e Friedrich, limitandosi all’ambito tedesco). La complessità dell’universo artistico di Butzer può essere ascritta nell’Espressionismo Fantascientifico, come definito dallo stesso artista, che raccoglie figurazione e astrazione nel costante equilibrio tra l’analisi del presente, la lezione del passato e il presagio del futuro.

André Butzer (Stoccarda, 1973), vive e lavora a Berlino. Tra le principali mostre personali si annoverano The Page Gallery (2023); Museo Nacional Thyssen-Bornemisza, Madrid (2023); Madrid e Kunstverein Friedrichshafen (2023); Friedrichs Foundation, Weidingen (2022); Galerie Max Hetzler, Berlino (2021); Gió Marconi, Milano (2021); YUZ Museum, Shanghai (2020); Museum of the Light, Hokuto (2020); IKOB Musée d’Art Contemporain, Eupen (2018); Växjö Konsthall, Växjö (2017); Bayerisches Armeemuseum, Ingolstadt e Neue Galerie Gladbeck (2016); Kunstverein Reutlingen (2015); Künstlerhaus – Halle für Kunst und Medien, Graz (2014); Kestnergesellschaft, Hanover e Kunsthistorisches Museum / Theseustempel, Vienna (2011); Kunsthalle Nuremberg (2009); Kunstverein Ulm (2005) e Kunstverein Heilbronn (2004). Le opere di André Butzer fanno parte delle collezioni di: Art Institute of Chicago; University of Chicago,Chicago; Children’s Museum of the Arts, New York; Faye G. Allen Centre for the Visual Arts, University of Washington, Seattle; Rubell Museum, Miami; LACMA Los Angeles County Museum of Art, Los Angeles;Marciano Collection, Los Angeles; MOCA Museum of Contemporary Art, Los Angeles; Pinakothek der Moderne, Monaco; Contemporary Art Collection of the Federal Republic of Germany, Bonn; Friedrichs Foundation, Weidingen / Bonn; Deichtorhallen Hamburg – Falckenberg Collection, Amburgo; Paula Modersohn-Becker Museum, Bremen; Hall Art Foundation, Reading / Derneburg; Hamburger Bahnhof, Berlino; Nationalgalerie / Hamburger Bahnhof – Museum für Gegenwart, Berlino; Kupferstichkabinett, Berlino; Miettinen Collection, Berlino; Hölderlinturm, Tübingen; IKOB Musée d’Art Contemporain, Eupen; Collection of the Country Tyrol; Carré d’Art, Nîmes; Museo Nacional Thyssen-Bornemisza, Madrid; MONA Museum of Old and New Art, Tasmania; YUZ Museum, Shanghai.

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A Lido di Camaiore questo fine settimana si aspetta la partenza della Tirreno-Adriatico con stile 

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 “Aspettando la partenza della Tirreno Adriatico”

Sabato 2 domenica 3 e lunedì 4 marzo 2024

Lungomare Lido di Camaiore

Ecco il programma!

Dopo il successo della prima edizione torna sul lungomare di Lido di Camaiore Aspettando la partenza della Tirreno Adriatico manifestazione interamente dedicata al mondo della bicicletta e della mobilità sostenibile, organizzata dal Consorzio di Promozione Turistica della Versilia con il patrocinio e il supporto del Comune di Camaiore.

Il fine settimana di Lido di Camaiore sarà dunque animato da una manifestazione da non perdere che vedrà il Lungomare adibito ad area espositiva per la vendita di biciclette, abbigliamento, accessori, e tutto quello che ruota attorno al mondo delle due ruote.

“La Tirreno Adriatico torna sul nostro territorio per inaugurare anche la stagione estiva 2024 –Dichiara Carlo Alberto Carrai, Presidente del Consorzio di Promozione Turistica della Versilia-

Ad avvallare la giusta scelta del Comune di Camaiore di sostenere da anni la partenza della Tirreno Adriatico anche l’Ambito Turistico Versilia ha individuato il ciclismo come uno degli attrattori principali del territorio. -Continua- Per sostenere al meglio l’ottima riuscita dello spettacolo che RCS porta in Versilia abbiamo riproposto l’evento collaterale “Aspettando la Partenza 2-3-4 marzo” per dimostrare l’accoglienza e l’interesse che il territorio ha sull’argomento”. Il ciclismo fa parte integrante della vita sportiva dei cittadini versiliesi e degli ospiti che vivono anche temporaneamente il territorio. Come Consorzio di Promozione Turistica della Versilia -conclude riteniamo che sia fondamentale che gli operatori sviluppino questo tipo di sensibilità nell’accoglienza perché sarà percentuale importante dei flussi turistici futuri”.

Inoltre presso la Galleria Europa si svolgeranno dibattiti, presentazione di libri, confronti con ospiti e atleti.

Ecco il programma dei dibattiti.

Sabato 2 marzo ore 15,30 alla Galleria Europa l’atleta paralimpico Andrea Devincenzi parlerà delle sue esperienze e del suo libro “credere nell’impossibile”

Domenica 3 marzo ore 15,30 alla Galleria Europa lo storico dello sport e del ciclismo Giampiero Petrucci presenterà “Coppi per sempre” con foto e filmati inediti.

Tutte le info su www.inversilia.com

Aspettiamo tutti in passeggiata a Lido di Camaiore per far parte integrante della festa


Il Cardato Riciclato Pratese si certifica

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E già cento aziende fanno richiesta di affiliazione

E’ on line il portale www.cardatoriciclatopratese.it dove saranno messe in vetrina tutte le aziende del distretto che assicurano standard di tracciabilità Made in Italy, durabilità e riciclo. Durante la serata di lancio del progetto è stato mostrato in anteprima il video emozionale sulla filiera. “In breve tempo contiamo di arrivare a 250 affiliazioni”

Tracciabilità al 100% della filiera Made in Italy dalla materia prima al prodotto finito, almeno il 70% di materiali provenienti da riuso e riciclo, e garanzia della durabilità del prodotto assicurata dal processo di filatura cardata. Sono questi i tre elementi cardine che porteranno al rilascio della certificazione internazionale, effettuata da un ente certificatore terzo, sul cardato riciclato pratese. Un progetto che nasce all’interno dell’omonimo gruppo di aziende, nato nel 2013 come sostenitori dell’attività dell’Ac Prato, e che poi progressivamente si sono impegnate sul territorio per dare visibilità al prodotto principe del distretto, facendo al contempo iniziative benefiche. Da due anni, invece, è iniziato il lavoro per mettere in risalto le peculiarità uniche del cardato riciclato pratese: da qui l’idea di una certificazione specifica per Prato.

Il percorso è in fase molto avanzata, tanto che è già stato pubblicato on line il portale www.cardatoriciclatopratese.it e sono già state aperte le liste d’attesa per chiedere l’inserimento nel portale e la certificazione. Ad oggi le richieste di fare parte del progetto sono già 100, ed entro sei mesi le aziende avranno la possibilità di certificare il singolo prodotto. Parliamo di filati, tessuti e capi confezionati. Al progetto infatti potranno aderire tutti coloro che rientrano nella filiera del cardato riciclato pratese: terzisti, produttori e brand interessati alla commercializzazione del prodotto. L’inserimento nel portale si chiede direttamente dalla sezione specifica del sito, compilando il form, a cui poi farà seguito un contatto telefonico. La certificazione avverrà tramite un audit da parte dell’ente certificatore internazionale che dovrà confermare gli standard richiesti.

“Sta arrivando a compimento un percorso decennale che vede sempre più aziende interagire, partecipare e affiliarsi a questo progetto – spiega il coordinatore Alessandro Sanesi -. Vogliamo dare un’identità ben precisa al nostro prodotto, e una forte indicazione al cliente di territorialità, qualità e affidabilità che possa rappresentare un valore aggiunto nell’acquisto. D’altronde il nostro prodotto è l’unico che ha il carattere di riciclabilità, durabilità e tracciabilità. Le cento richiesta di affiliazione sono un segnale tangibile dell’interesse sul progetto e contiamo in breve tempo di arrivare a quota 250”.

La serata di lancio del portale si è tenuta al ristorante Myo di viale della Repubblica. Presenti un centinaio di imprenditori del territorio, il Premio Strega Edoardo Nesi e varie figure istituzionali. Durante la serata è stato mostrato in anteprima il video emozionale (https://www.youtube.com/watch?v=24yBFOSz94w&t=11s) che racconta tutti i passaggi necessari per la realizzazione del prodotto cardato riciclato pratese. Un video che fa vedere e capire chiaramente come dietro a un capo ci siano decine di passaggi e di aziende ognuna con un valore imprescindibile per arrivare all’elevato standard di risultato finale. La voce narrante è quella dell’attrice pratese Valentina Banci. A realizzare il video, che presto avrà anche la versione in inglese così da mostrarla ai clienti di tutti il mondo, sono stati il digital project manager Niccolò Santini e Pietro Leoni titolare della Bencini informatica. Entrambi poi seguiranno il progetto dal punto di vista comunicativo e organizzativo a fianco delle aziende affiliate. “Una produzione che dovrà girare in tutti i mercati del mondo – conclude Sanesi -. L’obiettivo comune è uno solo: rilanciare il distretto a livello lavorativo, puntando sulla qualità di un prodotto unico nel suo genere”.

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Da Fondazione CR Firenze un “borsellino” alle scuole per le piccole spese
La nuova iniziativa Pocket School che mette a disposizione degli istituti scolastici della Città metropolitana di Firenze e delle Province di Arezzo e Grosseto fino a cinquemila euro   
Dai materiali scolastici all’organizzazione delle gite, sono tante le piccole spese che condizionano e a volte limitano le attività e la vita quotidiana delle scuole. Fondazione CR Firenze mette a disposizione un “borsellino” per tutti gli istituti scolastici che ne faranno richiesta (ad eccezione di nidi e scuole dell’infanzia) fino a un massimo di cinquemila euro. Si chiama Pocket School ed è la nuova iniziativa proposta per incoraggiare la crescita e lo sviluppo dei progetti e delle attività nelle scuole.
 
“Per la prima volta– afferma Maria Oliva Scaramuzzi, Vice Presidente della Fondazione CR Firenze – la Fondazione, oltre ai bandi che sostengono la progettazione di laboratori e più complesse iniziative, ha pensato di venire incontro alle scuole nelle piccole spese quotidiane. Un contributo che va incontro non solo all’organizzazione e pianificazione delle attività di crescita nelle scuole, ma anche ai genitori chiamati spesso a sopperire all’assenza di risorse”.
 
Possono fare richiesta del Pocket School sia le scuole pubbliche sia le paritarie del territorio della Città metropolitana di Firenze e delle province di Arezzo e Grosseto. Il contributo avrà validità fino al 30 novembre prossimo.
 
Fra le proposte ammissibili al bando troviamo: i progetti di riqualificazione di luoghi e spazi della scuola, il sostegno alla partecipazione alle uscite didattiche e ai viaggi di istruzione, le proposte di promozione della socialità e dell’inclusione scolastica attraverso attività ludiche e sportive, i percorsi didattici diretti ad approfondire tematiche contemporanee anche legate a ricorrenze e appuntamenti di carattere nazionale e internazionale.
 
Le domande di partecipazione possono essere presentate entro il 19 aprile 2024.

Per bambini e famiglie nel fine settimana

Dalla Sala Ragazzi e Bambini della Lazzerini alla nuova Biblioteca di Casale Antonio Bruni, iniziative per tutti i gusti dedicate a piccoli, piccolissimi e ai loro genitori.

Tantissime le iniziative per bambini di questo fine settimana nelle biblioteche comunali della città.
Sabato 2 marzo alle 10
 nella Sala Ragazzi e Bambini della Biblioteca Lazzerini si terrà un nuovo appuntamento del ciclo A CAAccia di storie. Leggere tutti dappertutto : letture animate di libri illustrati in CAA seguite da un laboratorio creativo a tema, per bambini da 3 a 7 anni, realizzate in collaborazione con i Servizi Educativi e la Fondazione Ami di Prato. L’attività si rivolge a tutti i bambini: i libri in CAA, che utilizzano i simboli della Comunicazione Aumentativa Alternativa, sono stati creati per facilitare la lettura ma sono interessanti per tutti. Le iscrizioni sono chiuse, ma vista la grande richiesta verrà redatta una lista di attesa, compilando il modulo online a questo link: bit.ly/a-caaccia-di-storie 

Sempre sabato 2 marzo alle ore 16 nella Sala Ragazzi e Bambini della Lazzerini al via il ciclo Ronzii, fruscii e sbatter d’ali, a cura di Legambiente. Ogni sabato mattina fino al 23 marzo, i bambini dai 7 anni in poi potranno esplorare il piccolo grande mondo degli insetti. Dopo le letture, un tuffo in un laboratorio scientifico e creativo, che li vedrà impegnati a colorare, ritagliare, incollare grazie all’uso di materiali di recupero. Questo sabato il tema saranno Le farfalle. A partire da alcune storie, si potrà scoprire questo universomeraviglioso. Verranno realizzate carte con disegni e informazioni scientifiche, con cui sarà possibile giocare a memory, oltre a fiori da mettere sul balcone per attrarre farfalle e altri impollinatori. Prenotazione obbligatoria, inviando una e-mail a lazzeriniragazzi@comune.prato.it e specificando: data e titolo dell’incontro, nome e cognome dell’accompagnatore, numero telefonico, nome, cognome ed età del bambino. I bambini devono essere accompagnati da un adulto

domenica 3 marzo alle 10 torna ‘Domeniche piccine’. Fino a maggio tutte le domeniche mattina, nello Spazio Piccoli della Sala Ragazzi e Bambini, le famiglie con bambini o bambine da 6 mesi a 3 anni sono accolte dal sorriso di una bibliotecaria che propone libri e suggerimenti per la lettura a ‘bassa voce’. Questa iniziativa si svolge nell’ambito di Nati per leggere, il programma nazionale che ha l’obiettivo di promuovere la lettura in famiglia fin dalla più tenera età. Ogni domenica mattina è dedicata a un tema diverso, ma le famiglie possono chiedere informazioni e suggerimenti su libri di qualunque tipo e argomento. Appuntamento quindi, domenica 2 marzo dalle 10 alle 12 con l’incontro dal tema Rime e filastrocche.

Sabato 2 marzo alle 10.30 al via anche le iniziative per bambini nella nuovissima Biblioteca di Casale Antonio Bruni. Appuntamento con Il fantasma pigiamino, il libro di Massimiliano Stacchini con le illustrazioni di Irene Renon. In una casa abbandonata vive un piccolo fantasma speciale, a cui non piace spaventare le persone. È molto curioso, invece, di ogni persona che incontra, e quando è felice si trasforma e diventa corporeo. Un giorno si infila  in un pigiamino steso ad asciugare e comincia la sua avventura. Opera prima di uno scrittore che lavora tutti i giorni a contatto con i bambini all’ospedale Meyer di Firenze, il libro è una tenera e divertente storia di amicizia e sentimento. Dialoga con l’autore Alice Firenzuoli. Alla presentazione del libro seguirà un laboratorio per bambini a cura dell’autore. Prenotazione consigliata.

Il programma completo delle iniziative è consultabile online nella sezione Eventi del sito web della Lazzerini: www.bibliotecalazzerini.prato.it

Ingresso gratuito per tutte le attività.

INFO

Sala Ragazzi e Bambini – Biblioteca Lazzerini

Via Puccetti, 3 – Prato

Tel. 0574 1837805

lazzeriniragazzi@comune.prato.it

www.bibliotecalazzerini.prato.it

Biblioteca di Casale Antonio Bruni

Via degli Antichi Mestieri, 56 – Prato

Tel. 0574 1837510

bibliotecacasale@comune.prato.it

Scappa all’alt su un mezzo privo di assicurazione e con patente falsa

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Scappa all’alt su un mezzo privo di assicurazione e con patente falsa: ieri pomeriggio due pattuglie del reparto motociclisti mentre eseguivano dei controlli nella zona del Macrolotto e lungo gli assi viari principali hanno notato un’auto con alla guida una donna che nonostante l’ordine di alt impartito dagli agenti ha iniziato accelerare al fine evidente di scappare.

È iniziato un inseguimento nel traffico della tangenziale per qualche chilometro da parte delle due pattuglie, che sono riuscite a raggiungere il mezzo ed a fermarlo in sicurezza per gli altri automobilisti che percorrevano la strada.

Agli agenti la donna, cinquantenne italiana, ha anche provato a mostrare una patente di una terza persona sulla quale erano state riportate in maniera grossolana le sue generalità, ma senza riuscire ad ingannare gli agenti, che anzi le hanno contestato diverse sanzioni per svariate migliaia di euro, per l’inottemperanza all’alt,  per la guida senza patente ed infine  per la mancata copertura assicurativa del veicolo che è anche stato posto sotto sequestro ai fini della confisca.

Nello stesso pomeriggio le pattuglie hanno fermato e sanzionato anche un cittadino cinese trentanovenne che circolava con la patente formalmente revocata dalla Motorizzazione civile, un conducente che utilizzava il veicolo sottoposto a fermo fiscale e un altra auto senza la copertura assicurativa obbligatoria.

Donati a Casa Bandera 13mila euro da CISL Firenze Prato per l’alluvione del 2 novembre

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Cisl Firenze Prato ha consegnato oggi in Palazzo comunale a Casa Bandera Oami Prato i proventi della raccolta fondi organizzata per sostenere le comunità colpite dall’alluvione del 2 novembre. La cifra raggiunta grazie alla generosità degli iscritti è di 26mila euro, che sono stati equamente ripartiti tra i due Comuni più colpiti dall’alluvione, quello di Prato e quello di Campi Bisenzio. Alla consegna dei 13mila euro era presente il sindaco Matteo Biffoni, al quale era stato chiesto consiglio da parte dell’associazione per la scelta dei destinatari della donazione. 

Casa Bandera, che è stata gravemente colpita dall’alluvione e resa inagibile tanto da richiedere il trasferimento degli ospiti, è una comunità che da molti anni opera nell’ambito della disabilità dei ragazzi e dei giovani adulti. 

All’incontro di questa mattina erano presenti Fabio Franchi, Erika Caparrini e Marco Bucci per la Cisl, Franco Moraldi della sede centrale Oami e i soci e volontari Mario Carbonari e Natalino Maggi. 


CONCLUSA L’UDIENZA PER SALVARE 
GLI ULTIMI MUFLONI DEL GIGLIO LE ASSOCIAZIONI: “UCCISIONI IMMOTIVATE, ECCO PERCHÉ”

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ENPA, LNDC Animal Protection e VITADACANI e la Rete dei Santuari Liberi erano questa mattina in aula, rappresentate dagli avvocati Michele Pezone ed Herbert Simone, per contestare le ragioni che la Regione Toscana e altri istituti hanno sostenuto per giustificare la caccia ordinaria, di selezione e infine l’eradicazionedi una specie protetta, serbatoio genetico unico: di cento esemplari oggi ne sono scampati alla mattanza meno di dieci. Le associazioni: “Dalla documentazione prodotta dalla Regione i danni all’agricoltura erano inesistenti così come quelli ambientali. La specie, originaria della Sardegna, è stata considerata invasiva solo perché non autoctona. Confidiamo in un responso ragionevole e oggettivo del TAR, che dovrebbe arrivare domani”

Firenze, 28 febbraio 2024 – Si è chiusa poche ora fa l’udienza al Tar di Firenze che ha visto in aula ENPA, LNDC Animal Protection, VITADACANI e la Rete dei Santuari contro la Regione Toscana, il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, l’Ispra e L’Ente Parco Nazionale Arcipelago Toscano, durante la quale le associazioni hanno chiesto la conferma della sospensione dell’abbattimento degli ultimi mufloni rimasti sull’Isola del Giglio, già ottenuta dal provvedimento presidenziale. 

«Abbiamo dimostrato l’inconsistenza dei motivi che hanno dato il via alla caccia ordinaria, di selezione e all’eradicazione dall’Isola di questa specie protetta e dal patrimonio genetico unico per la biodiversità della specie», hanno argomentato gli avvocati Michele Pezone ed Herbert Simone, rappresentanti delle associazioni davanti al Tar di Firenze e che si pronuncerà domani. «Confidiamo di potere salvare gli ultimi esemplari rimasti, meno di una decina rispetto al centinaio presenti prima della mattanza al Giglio. Dalla documentazione prodotta dallo stesso Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano, infatti, abbiamo appreso ed esposto quanto i danni all’agricoltura e all’ambiente ad opera dei mufloni siano stati praticamente inesistenti. Neppure nel progetto di eradicazione redatto dal Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano si legge alcuna indicazione specifica del danno ambientale che sarebbe stato provocato da questi animali. Le uccisioni sono state motivate dall’avere considerato questa specie “invasiva”, unicamente perché importata dalla Sardegna al Giglio e quindi non autoctona dell’Isola». 

Sarebbero proprio i danni ambientali e il non riconoscimento del valore genetico di questo animale, considerato non più tutelato solo perché spostato fisicamente dalla Sardegna al Giglio, ad avere giustificato le operazioni di uccisione secondo la controparte, che si è basata sull’ambiguità di alcuni punti del progetto europeo LIFE ‘LetsGo Giglio: less alien species in the Tuscan Archipelago: new actions to protect Giglio Island habitats’, partner della Regione Toscana, minando in questo modo non solo gli obiettivi del programma stesso, ma anche quelli della strategia per la biodiversità 2030 dell’UE e sottoscritto dall’Italia.–

Ufficio stampa
Mariangela Cecchi

 la corsa ciclistica Bacialla Bike nei suggestivi scenari aretini

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Il vicepresidente del Consiglio regionale Marco Casucci e l’assessore allo sport di Cortona Silvia Spensierati hanno presentato la 21esima edizione della corsa ciclistica

Firenze – Il ricco programma di gare della Bacialla Bike è stato presentato in una conferenza stampa al Media Center Sassoli di palazzo del Pegaso. Cresce l’attesa per la gara ciclistica per mountain bike giunta alla ventunesima edizione che si terrà il prossimo 10 marzo. Sono intervenuti il vicepresidente del consiglio regionale Marco Casucci; l’assessore allo Sport, sanità, trasporti e pubblica istruzione di Cortona Silvia Spensierati; il presidente e il vicepresidente dell’A.S.D. Ciclismo Terontola, rispettivamente Gialuca Fragai e Graziano Neri; il presidente provinciale della FCI (Federazione Ciclistica Italiana) di Arezzo, Antonio Martini.

 La gara è chiamata a inaugurare la nuova edizione del circuito della Maremma Tosco-Laziale, oltre che l’Mtb Tour Toscana. La gara di Terontola (AR) è ormai una classica che ha valicato i confini regionali tanto da poter vantare sempre più una partecipazione veramente nazionale, sia per qualità che per numeri. Due i percorsi a disposizione degli appassionati, il principale di 45 km per 1.500 metri di dislivello tutto su fondo battuto, con la scalata del Monte Ginezzo fino ai suoi 920 metri nella prima parte e un’altra asperità come il Colle dei Termini (546 metri) nella seconda parte del tracciato. Non mancano i single track impegnativi, soprattutto in discesa, come quello del Monte Girella, proprio prima dell’ultima picchiata che porta all’interno del Bike Park di proprietà della società organizzatrice. Un tracciato divertente, che misurerà lo stato di forma di ogni appassionato alle prime uscite dopo la pausa invernale. Previsto anche il percorso Classic di 28 km per 900 metri, aperto anche alle E-bike e ai non competitivi. La prova sarà l’occasione per conoscere il territorio di Terontola, frazione del comune di Cortona, ma anche località che si affacciano sulla zona del Lago Trasimeno, insomma dove il verde la fa da padrone.

“Una corsa molto importante che riesce ad attrarre numerosi ciclisti professionisti e dilettanti – ha detto il vicepresidente del Consiglio regionale Marco Casucci – in un territorio naturalistico unico che va dalle colline cortonesi al lago Trasimeno. Una manifestazione che è aperta a ciclisti che vengono da ogni parte d’Italia. Vorrei ringraziare per l’organizzazione l’associazione Ciclismo Terontola e vorrei sottolineare che per questa edizione viene concesso il patrocinio del Consiglio regionale, che è sempre vicino alle iniziative che valorizzano la Toscana e in questa occasione la provincia di Arezzo.”

“Si tratta di un appuntamento centrale per il nostro territorio – ha dichiarato l’assessora allo sport di Cortona Silvia Spenseriati – che si colloca all’interno di circuiti sportivi molto significativi. Una iniziativa legata ai giovani ed anche ai bambini delle scuole che sono coinvolte direttamente, inoltre per il quarto anno assegniamo il premio Gino Bartali al ciclista che viene da più lontano.”

“Per la prima volta proponiamo un percorso e-bike all’interno delle varie iniziative promosse – ha detto il presidente dell’Associazione Ciclismo Terontola Gianluca Fragai – e inoltre il sabato proponiamo una gara per i giovanissimi e gli esordienti allievi all’interno del Bike Park che abbiamo realizzato. Vorrei anche ricordare che abbiamo messo in campo una scuola di mountain bike per bambini che conta già trenta allievi.”

Il presidente provinciale della Federazione Ciclistica Italiana Antonio Martini ha sottolineato l’importanza del lavoro svolto dalla associazione Ciclismo Terontola che si pone obiettivi sempre più ambiziosi per una diffusione del ciclismo anche alle nuove generazioni. Anche il vicepresidente dell’associazione Ciclismo Terontola Graziano Neri ha ricordato l’importanza di avere creato una struttura come il Bike Park capace di accogliere anche i più giovani e ha ringraziato l’opera dei numerosi volontari che rendono possibile la realizzazione di importanti manifestazioni come la Bacialla Bike.

Sabato 2 marzo focus sulla sanità territoriale potenziata

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Viene presentato il nuovo Distretto sociosanitario di Vaiano

Appuntamento nel salone consiliare alle ore 10.30

Vaiano, 28 febbraio 2024 – C’è il progetto per una sanità territoriale potenziata al centro dell’iniziativa che si terrà sabato 2 marzo, alle ore 10.30, presso il salone consiliare del Comune di Vaiano. Verrà presentato il progetto del nuovo distretto sociosanitario, in corso di ampliamento, che si prepara a diventare una vera Casa di comunità dove saranno rafforzati i servizi sociosanitari. A promuovere l’iniziativa, che prevede un confronto aperto con i cittadini, sono il Comune di Vaiano, la Regione toscana, la società della salute e la Asl Toscana Centro.

Dopo l’introduzione del sindaco Primo Bosi e della consigliera regionale Ilaria Bugetti, intervengono l’assessore alla Sanità della Regione Toscana, Simone Bezzini, il direttore del settore Manutenzione immobili e gestione investimenti della Asl Toscana Centro Gianluca Gavazzi, la coordinatrice sanitaria dell’Area pratese Laura Tattini, la direttrice della Società della salute Lorena Paganelli, il direttore della Struttura servizi ai cittadini della Asl Claudio Sarti, la dirigente del servizio infermieristico area pratese Monica Chiti e una rappresentanza dei medici di medicina generale del territorio.

La presentazione sarà trasmessa anche in rete sul canale youtube del Comune di Vaiano.

Scontri di Pisa e Firenze: sì alla mozione di Pd, IV e M5S

Firenze – Gli scontri di Pisa e Firenze hanno caratterizzato i lavori del Consiglio regionale, che si è concentrato su due mozioni, presentate rispettivamente una da Italia Viva, Partito democratico, e Movimento 5 stelle, l’altra da Lega e Fratelli d’Italia. L’Aula ha approvato la prima, con 22 voti favorevoli (IV, Pd e M5s) e 10 contrari (Fratelli d’Italia e Lega); respinta la seconda, con 11 favorevoli (Fratelli d’Italia e Lega) e 22 contrari (Pd, IV e M5s).

La prima, “in merito alla ferma condanna di quanto accaduto nei confronti delle studentesse e degli studenti di Pisa e di Firenze in occasione delle manifestazioni”, è stata presentata da Stefano Scaramelli di Italia Viva, Vincenzo Ceccarelli del Pd e Irene Galletti del Movimento 5 stelle. Esprime “ferma condanna per il grave accaduto e l’auspicio che non si ripetano approcci e pratiche operative per la gestione dell’ordine pubblico come quelle verificatesi in Toscana nei recenti episodi” e impegna la Giunta regionale “ad attivarsi nei confronti del Governo e del ministero dell’Interno affinché sia fatta in tempi rapidi chiarezza e vengano spiegate le ragioni, con particolare riferimento al ruolo svolto dai responsabili ai diversi livelli operativi, in merito alla gestione dell’ordine pubblico in occasione delle manifestazioni di Pisa e Firenze svoltesi in data 23 febbraio 2024, quando gruppi di manifestanti, in gran parte minorenni, venivano improvvisamente fatti oggetto di cariche con manganelli, in conseguenza delle quali si contavano oltre dieci feriti tra gli studenti”.

La seconda, che vede come prima firmataria Elena Meini (Lega), impegna la Giunta regionale “a riaffermare che fondamento della democrazia è prima di tutto il rispetto delle regole per tutti gli attori della vita pubblica; a ribadire il diritto a manifestare le proprie idee per tutti, in ogni circostanza e forma e su ogni argomento, all’interno di una cornice di legalità; ad esprimere vicinanza a quegli studenti che manifestavano pacificamente e alle loro famiglie; ad esprimere altresì vicinanza alle forze dell’ordine che quotidianamente si impegnano per garantire a ciascuno la possibilità di esprimere la propria opinione, e che sono state oggetto anche nella manifestazione del 23 febbraio di insulti, minacce sputi e provocazioni in particolar modo da elementi esterni alla comunità studentesca pur presenti nel corteo; a farsi portatrice del principio che la diatriba politica, quand’anche aspra e accesa, non degeneri mai in violenza né fisica né verbale”.

Scaramelli, illustrando la prima mozione in aula, ha sottolineato come i fatti occorsi “rendano necessaria una riflessione” che trova il suo punto di caduta nelle parole del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che ha definito un fallimento usare i manganelli con i ragazzi. “Quello che è accaduto a Pisa è gravissimo, non ha precedenti in questa regione – ha detto il consigliere –; si è reagito con una violenza sproporzionata rispetto a quella che era la manifestazione”. Ricordando l’articolo 21 della Costituzione, Scaramelli ha commentato che “la libertà si esercita, non si concedere”, e che “deve essere condannato l’uso dei manganelli contro chi sta esercitando la libertà di esprimere la propria opinione”, ringraziando altresì le forze dell’ordine per il loro lavoro quotidiano.

Elena Meini, nella sua illustrazione, ha spiegato come la mozione presentata dal centrodestra è volutamente scarna perché “sui fatti accaduti quel giorno sono già in corso delle indagini, affidate ai Carabinieri, e dunque abbiamo deciso di non dare giudizi in quanto garantisti”. “Vogliamo riaffermare il diritto a manifestare – ha aggiunto – ma nel rispetto delle regole”, ricordando che “Pisa non è un territorio che ha sempre garantito a tutti il diritto di manifestare, ci sono state fasi alterne”.

Irene Galletti ha commentato che “i giovani sono il nostro futuro e devono prendere esempio dal nostro operato. Nello stato di diritto nessuno è al di sopra della legge e delle regole, e non si può, come qualcuno ha fatto, invocare lo stato diritto solo per quanto riguarda i ragazzi. Nello stato di diritto le forze dell’ordine ricevono dal popolo il ruolo di gestire secondo le regole l’esercizio del diritto a manifestare”. Galletti ha ricordato che la possibilità di riunione è libera e che non necessita di autorizzazione, va dato il preavviso ma questo non inficia di per sé il diritto alla riunione. “Abbiamo visto ragazzi, per lo più minorenni, intrappolati in una strada, e chi conosce la città si chiede perché sia potuto accadere” ha proseguito. “E’ faciloneria e populismo – ha concluso la consigliera – affermare come è stato fatto che si è dalla parte delle forze dell’ordine senza se e senza ma. Chi ha sbagliato deve assumersene la responsabilità”.

Diego Petrucci (FdI) ha innanzitutto voluto ringraziare “il sindaco di Pisa Michele Conti per l’atteggiamento equilibrato, pacato e prudente che ha tenuto in questa vicenda fin dal primo momento”. Ha poi detto che “il diritto a manifestare è inequivocabile ma trova il limite nel rispetto delle regole. Lo stato di diritto si fonda sul rispetto delle regole e sui chi deve garantirle. Le forze dell’ordine sono state oggetto di sputi e insulti ingiustificabili, anche da parte degli studenti.” Secondo Petrucci “è una vergognosa strumentalizzazione delle forze di sinistra dire che oggi in Italia è a rischio la libertà di manifestare, tutti giorni ci sono decine di manifestazioni”. “E’ però vero – ha concluso – che a Pisa non sempre è stato possibile manifestare il proprio pensiero, c’è stato chi pensava di poter decidere chi poteva manifestare e chi no. Io ho subito un attentato e sono stato due anni sotto scorta”.

(testo a cura di Cecilia Meli)

Il dibattito 

Il dibattitto in Aula sulle due mozioni presentate a seguito dei fatti accaduti a Firenze e Pisa il 23 febbraio scorso è proseguito con l’intervento di Enrico Sostegni (Pd). “I fatti di Pisa sono semplici: studenti che manifestavano per le proprie idee in maniera assolutamente pacifica, che non erano né armati né bendati, così come ci restituiscono le immagini dei video, sono stati manganellati dalle forze dell’ordine. Questo è il fatto, un fatto grave per un paese civile dove vige lo stato di diritto. Ma ciò che ha destato più scalpore è stata la difficoltà del centrodestra, eccetto il sindaco di Pisa, a condannare questi fatti, limitandosi a definirli come ‘una difficoltà di gestione’ ”. “Non ci stiamo alla contrapposizione con le forze dell’ordine – ha poi aggiunto Sostegni – che ringraziamo per il ruolo che svolgono, ma gli eventi di Pisa non sono lo specchio di come lavorano ogni giorno. Quello che è accaduto, come ha detto il sindaco, è un atto contro la libertà di manifestare, intimidatorio, che richiama periodi bui del passato. E il presidente del Consiglio avrebbe dovuto dire questo, come hanno fatto il presidente della Repubblica e il sindaco stesso, che ha tenuto un atteggiamento istituzionale corretto di analisi dei fatti. Questo è quanto avrei voluto che facesse il Consiglio regionale in maniera unanime”.

 Cristina Giachi (Pd), riferendosi all’intervento di Petrucci, ha sottolineato come quanto successo in passato, l’aver subito minacce o aver visto conculcata la propria libertà, non legittima “chi oggi ha usato la violenza, fallendo nel proprio compito istituzionale di garantire l’espressione e l’esercizio dei diritti da parte dei cittadini”. “Quello che è avvenuto – ha detto – è semplice: la situazione è sfuggita di mano e ciò ha dimostrato il fallimento nell’interpretazione di un ruolo istituzionale. Ammetterlo non rappresenta una contrapposizione ideologica alle forze dell’ordine, ma un appello accorato affinché svolgano il loro ruolo nel rispetto della funzione che ricoprono, così come accade nella gran parte delle occasioni in cui intervengono”.

“Il nostro compito – ha aggiunto – è quello di costruire le condizioni affinché i giovani diventino cittadini maturi, abbiano fiducia e senso di appartenenza allo Stato. Ciò è stato fortemente minato dai fatti di Pisa e Firenze. Possiamo dunque dare un segnale in modo unanime, ricordando a quei ragazzi che noi siamo qui per tutelarli, anche richiamando le istituzioni quando vengono commessi errori in situazioni contingenti. Ma dobbiamo chiamare le cose con il loro nome, con lealtà: è un dovere di verità che dobbiamo ai giovani per il ruolo che rivestiamo in quest’Aula”.

“Dispiace che nemmeno su atti violenza come questo si riesca a unirci – ha affermato Valentina Mercanti (Pd) – . Capisco cosa significa vivere in un clima di terrore creato da una parte politica: è capitato anche a me a Lucca, dove poteva essere un problema indossare una spilla della pace. Se ci sono video di ragazzi che sputano ai poliziotti, li condanniamo. Il lavoro delle forze dell’ordine lo apprezziamo e siamo loro grati, ma quando si vede una ragazza di 14 anni picchiata a un corteo, col naso rotto, è evidente che qualcosa non ha funzionato, al punto che è intervenuto anche il presidente della Repubblica. Ho apprezzato l’intervento coraggioso del sindaco di Pisa, mentre altri esponenti del suo partito hanno fatto uscite vergognose”. “Non è la prima volta che negli ultimi mesi ci sono cariche sui cortei – ha continuato – . Se il ministro Piantedosi avesse rassicurato che non c’è un indirizzo di utilizzo della violenza, mi sarei sentita più tranquilla. Chiediamo dunque al Governo di prendere posizione e spiegare quale linea ha intenzione di mantenere nelle future manifestazioni, in modo da poter scendere in piazza senza aver paura di quello Stato che ci dovrebbe difendere e non picchiare”.

Silvia Noferi (Movimento 5 Stelle) ha ribadito di essere schierata sempre contro la violenza usata per reprimere la libertà di pensiero. “Come la destra condannò l’uso degli idranti nell’ottobre 2021, ai tempi del governo Draghi, durante una manifestazione di no vax, mi aspetto che abbia l’onestà intellettuale per farlo anche adesso: non c’è una violenza che va bene e una che non va bene – ha affermato – . In Consiglio regionale siamo di fronte a una destra che dice di essere dalla parte delle forze dell’ordine. Anche io sono dalla parte di quelle forze dell’ordine professionali, che fanno il proprio lavoro con coscienza, cercando di valutare le situazioni, non certo prendendo a manganellate ragazzini inermi e disarmati. C’è una bella differenza tra uno sputo e una manganellata”. “Questo Governo e questa destra hanno deciso di non stare dalla parte delle giovani generazioni – ha continuato – . E non possiamo avallare un comportamento come quello che abbiamo visto nelle immagini di Pisa”.

Maurizio Sguanci (Italia Viva) ha ribadito che “dividersi e cercare di strumentalizzare quanto accaduto a Pisa è sbagliato”. “Ringrazio convintamente le forze dell’ordine – ha detto – che rappresentano uno spaccato della società nella sua eterogeneità e che si trovano, a volte, a eseguire ordini dati da altri. Ma il diritto dei giovani a manifestare pacificamente, come in questo caso, è previsto dalla Costituzione e dalla legge. Ritengo che quanto espresso dal presidente della Repubblica riassuma ciò che c’è da dire. Se vogliamo che i nostri giovani acquisiscano i valori a cui tutti noi ci ispiriamo, dobbiamo essere i primi a dare l’esempio”. “Trovo questa discussione surreale – ha concluso – . Noi dovremmo prendere come dato di fatto che c’è stato uno sbaglio, può capitare. E fare in modo che quanto è accaduto non avvenga più”.

“Io non ho mai preso né prenderò mai le manganellate perché rispetto le istituzioni e le regole – ha affermato Gabriele Veneri (FdI) – . Rispetto coloro che manifestano pacificamente, ma non chi manifesta tirando calci, pugni, sputi contro le forze dell’ordine per oltrepassare le barricate dichiarate invalicabili.  Qui si pretende di dire al premier e al ministro degli Interni ciò devono dire, cosa che non si è mai fatta nei confronti di Gentiloni, Conte o Draghi dopo gli scontri nelle piazze che si sono verificati quando loro erano premier”. “Esprimo dunque piena solidarietà alle forze dell’ordine in modo univoco – ha aggiunto – . E non credo che abbiano il dovere di chiedere la carta di identità a chi è in prima fila a tirare pugni, cazzotti e sputi”.

“La prima domanda che faccio provocatoriamente è se venerdì a Pisa e Firenze sia davvero stato garantito l’ordine pubblico – ha esordito nel suo intervento Andrea Vannucci (Pd) – . Vedere ragazzi di 15-16 anni che manifestano con la faccia insanguinata è la negazione dell’ordine pubblico”. “Neanche a me è mai capitato di prendere manganellate – ha continuato Vannucci – e ciò che mi ha salvato è stata una gestione accorta della piazza da parte chi aveva il ruolo di garantire lo svolgimento delle manifestazioni senza che si svolgessero incidenti. Non serve la carta di identità per riconoscere i quindicenni. E l’opposizione si trova a difendere ciò che non è difendibile in un’occasione in cui la rotta è stata tracciata dalle due persone che istituzionalmente rappresentano tutti: il presidente della Repubblica e il sindaco del Comune di Pisa”. “Questa vicenda – ha concluso – ci invita riflettere su due aspetti fondamentali: da una parte c’è la libertà di espressione e di manifestazione del pensiero, dall’altra il principio di proporzionalità, che deve sempre essere tenuto presente se si vuole mantenere l’ordine pubblico. Il bilanciamento tra questi due principi è saltato. E non dovrebbe essere difficile dire che quanto accaduto è inaccettabile”.

“Avevo auspicato un atto unitario, ma dopo quello che ho sentito questa mattina mi onoro di non sottoscrivere un atto con forze politiche che sostengono che se tu sputi in faccia a un poliziotto, quel poliziotto se l’è meritato”, afferma in apertura del proprio intervento il capogruppo di Fratelli d’Italia, Francesco Torselli (FdI). “Chiunque in questo Paese ha il diritto di manifestare – prosegue –, nel rispetto della legge. Chi tra le forze dell’ordine reagisce in maniera sproporzionata rispetto alla minaccia che ha di fronte sbaglia, così come sbaglia chi va in piazza per sputare in faccia a un poliziotto. Con una differenza: in uno stato di diritto, se un poliziotto sbaglia, c’è un’azione disciplinare, ma se un ragazzo sputa in faccia a un poliziotto magari si prende qualche like sui social network. Rivendico il diritto di stare con i poliziotti che non hanno sbagliato e che per mille e duecento euro al mese erano lì per impedire che qualcuno andasse a generare disordini. E ricordo che il ministero si esprime in termini tecnico-giuridici quando parla di difficoltà di gestione”.

“Anch’io avrei auspicato un documento unitario che riprendeva dichiarazioni di Mattarella e del sindaco di Pisa, che ho apprezzato per immediatezza e chiarezza nella sua presa di responsabilità, nonostante sapesse di non essere perfettamente in linea con i vertici del suo partito. Quanto è successo ha suscitato diffuso e sincero sdegno”, dice Andrea Pieroni (Pd), che rileva “l’inadeguatezza e sproporzionalità dell’intervento. Sono vicino alle forze dell’ordine, apprezzo il loro lavoro quotidiano che il più delle volte non appare, perché funziona bene. Quello che vogliamo oggi è mettere in evidenza l’errore che è stato commesso per garantire ordine pubblico e sicurezza, chiedere che venga fatta chiarezza e, se ci sono degli errori, che vengano sanzionati. Domani il ministro risponderà in aula, darà la propria versione alla Camera. Non c’è una parte a favore delle forze dell’ordine e una contro”.

Per Marco Stella (Forza Italia), “corriamo il rischio di condannare qualcuno senza processo, così come quello di legittimare la violenza di chi va alle manifestazioni per esercitare la violenza. Non possiamo permettercelo, in un momento in cui ci aspettano mesi molto caldi. Siamo tutti d’accordo sul diritto a manifestare e sul fatto che le forze dell’ordine devono svolgere il loro lavoro senza che nessuno provi a forzare i varchi interdetti o sputi a un poliziotto. Ringrazio il sindaco di Pisa per la posizione che ha preso. Se qualcuno ha sbagliato – aggiunge Stella – è giusto che venga punito. Lo stesso vale per i manifestanti. Ci sono i diritti, ma ci sono anche i doveri. Credo che non sia il caso di dividersi su diverse mozioni, sarebbe la cosa peggiore. Meglio non votare nessun atto”.

La capogruppo della Lega, Elena Meini ha esordito dicendo che “avrei auspicato che questa discussione non fosse avvenuta oggi, a mente e cuori ancora caldi. Condivido l’invito del collega Stella a ragionare tutti insieme per un atto condiviso. Il clima è ancora pesante. Non sono esperta in materia di ordine pubblico. So che quella piazza ha cinque vie di fuga, alcune delle quali portano ad aree sensibili della città. Gli agenti a disposizione erano pochi. Tutti auspichiamo che venga fatta chiarezza, le indagini sono in corso, il diritto di manifestare è sicuramente inviolabile. Esprimo – prosegue la capogruppo – solidarietà ai ragazzi feriti e alle loro famiglie, così come ai tre poliziotti feriti a Pisa. I manifestanti hanno rifiutato una mediazione quando gli è stato chiesto di cambiare percorso. Ci troverete sempre a fianco delle forze dell’ordine – conclude Elena Meini –, fino a quando ci sarà qualcuno che plaudirà ai distruttori o sosterrà che gli sputi siano meritati. Viva le forze dell’ordine”.

Il portavoce dell’opposizione Marco Landi (Lega) esprime “dolore sui fatti di Pisa e Firenze, quelle immagini hanno sdegnato tutti e ci hanno fatto rabbia. Esprimo, se ce ne fosse bisogno, solidarietà ai ragazzi e alle forze dell’ordine, e apprezzamento al sindaco di Pisa. Basta strumentalizzazioni – chiede Landi –, la peggiore delle quali è stato dire che sui manganelli c’è un indirizzo del Governo e l’ha detto chi rappresenta la carica più alta della nostra Regione. Se qualcuno ha sbagliato, se ne assumerà le responsabilità, che sia un poliziotto o un manifestante. Facciamo chiarezza con dignità. Il ministro ha dichiarato di condividere le parole del presidente della Repubblica. No a condanne date per scontato”. Il portavoce rivolge quindi l’invito a Pd, IV e M5s “a ritirare questa mozione. Teniamo un profilo più alto, attendiamo l’intervento alla Camera del ministro Piantedosi, troviamo una sintesi su un atto comune”.

“Quando ho visto quei filmati, i sentimenti che si sono affacciati in me sono stati sconcerto, amarezza, preoccupazione per quello che vedevo: un atteggiamento assolutamente sproporzionato nei confronti di giovani ragazzi che stavano manifestando le loro opinioni”, dice il capogruppo del Partito democratico, Vincenzo Ceccarelli (Pd). “La presa di posizione del presidente Mattarella, che non è usuale a intervenire su fatti di cronaca, così come le prese di posizione dei rettori, della comunità cattolica, del sindaco di Pisa la dicono lunga su come è stato percepito quanto accaduto in quella piazza. Stiamo dalla parte di chi manifesta la propria opinione pacificamente e di quelle forze dell’ordine, che sono le prime ad essere danneggiate da chi ha tenuto atteggiamenti sproporzionati per arginare un corteo pacifico, e che ogni giorno svolgono il loro compito con rigore. L’ordine pubblico non era messo a rischio – prosegue Ceccarelli –. Bisogna essere chiari, capire se, come io non penso, chi ha agito l’ha fatto perché c’era un ordine sovraordinato o perché magari respira, sbagliando, un clima politico che pensa l’autorizzi a tenere atteggiamenti in eccesso. Questo deve essere compreso perché le libertà costituzionali siano garantite, anche nel rispetto di chi fa il proprio lavoro come dev’essere fatto”. Ceccarelli ricorda che la Regione Toscana “su richiesta del sindacato Sap e dietro un atto approvato da questo Consiglio, ha tolto nel 2017 il ticket che gli appartenenti alle forze dell’ordine o ai vigili del fuoco dovevano pagare in caso di ricorso al Pronto soccorso per interventi non urgenti” e conclude: “Non è lecito e non è giustificabile lo sputo, ma non è giustificabile neppure rompere il naso a una ragazza o a un ragazzo, anche se avesse sputato. Viva la democrazia che si alimenta con la partecipazione”.

“Questa vicenda poteva essere gestita in modo diverso, magari anche con una iniziativa dell’Ufficio di presidenza, mi è dispiaciuto constatare come il dibattito sia scivolato in affermazioni che non dovrebbero caratterizzare i lavori del Consiglio regionale”. Così Elisa Tozzi (FdI), che ha invitato a non strumentalizzare tutto ciò che succede, a ritrovare l’unione “contro chi va in piazza per destabilizzare”, e quindi a fare un uso “meno polemico e più alto dell’Aula.

Chiamato in causa dalla consigliera, il presidente Antonio Mazzeo ha dichiarato che “c’è un solo modo per affrontare la questione, ovvero seguire le parole del nostro Presidente della Repubblica”. Per “fatto personale” è invece intervenuta Silvia Noferi (M5S), che ha ravvisato nell’atteggiamento dei colleghi il proposito di attaccare lei stessa e il Movimento 5 Stelle. “Io aspetto si concludano le indagini in corso – ha sottolineato – gli sputi dei ragazzi possono anche essere stati una reazione alle manganellate”. “Mi scuso con le Forze dell’Ordine se non ho espresso correttamente il mio pensiero – ha concluso – ma ho sempre dimostrato di essere rispettosa delle Istituzioni”.

Dopo l’intervento del presidente Mazzeo, il portavoce dell’opposizione Marco Landi ha fatto una nuova proposta: “concordare una mozione unitaria che accoglie le parole del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella”. A favore di questa proposta si sono espressi sia Francesco Torselli (FdI) che Diego Petrucci (FdI).

I firmatari della mozione di maggioranza hanno chiesto a Landi chiarezza sui contenuti della proposta e la disponibilità a condannare i fatti accaduti, giudicando tardivo il tentativo di avvicinare le posizioni, ricordando che “occorre infatti comprendere se un gesto viene stigmatizzato o condannato”. Di posizioni “contrapposte nel corso del dibattito” ha parlato anche Enrico Sostegni (Pd).

L’aula, respingendo le proposte di Landi – la prima di aspettare le parole del Ministro Piantedosi e la seconda di ritrovare l’unità attorno alle note del Quirinale – e quella di Petrucci, che aveva chiesto una sospensione per arrivare ad un atto condiviso, si è quindi pronunciata per procedere al voto sulle due mozioni presentate in apertura del dibattito.

Come già ricordato, il Consiglio regionale ha approvato la mozione che aveva per primi firmatari Scaramelli, Ceccarelli e Galletti con 22 voti a favore (Italia Viva, Pd e Movimento 5 stelle) e 10 contrari (Fratelli d’Italia e Lega) e ha respinto quella che aveva per prima firmataria Meini con 11 voti a favore (Fratelli d’Italia e Lega) e 22 contrari (Italia Viva, Pd e Movimento 5 stelle).

Nell’atto della maggioranza è stato inserito un emendamento, dei tre firmatari, che nella narrativa ha aggiunto: “Considerato che tale condotta danneggia il lavoro e la reputazione di tutti gli appartenenti alle Forze dell’Ordine, che quotidianamente svolgono il proprio servizio senza eccessi a tutela dei cittadini e nei confronti dei quali va il doveroso apprezzamento”. Nelle dichiarazioni di voto, secondo Diego Petrucci (Fratelli d’Italia), “l’emendamento peggiora la mozione della maggioranza”, da qui la scelta del suo gruppo di votare contro. Voto contrario è stato annunciato anche da parte di Elena Meini (Lega), che ha parlato di una mozione “che dà già una sentenza a indagine ancora in corso”. Di clima sereno da ritrovare e di rispetto della persona umana, sempre e prima di tutto, ha parlato Irene Galletti (M5S).

(testo a cura di Angela Feo, Sandro Bartoli e Paola Scuffi)

Respinta dall’Aula la mozione di Fratelli d’Italia e Lega

Carceri, presidio davanti alla Dogaia: “Fare piena luce sulle condizioni delle persone detenute”

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PRATO, 28 febbraio 2024 – Dall’inizio dell’anno nelle carceri italiane si sono tolti la vita ventuno detenuti, due erano reclusi nella Casa circondariale di Prato. Oggi, di fronte all’ennesima tragedia, numerose realtà politiche, sociali e sindacali della città hanno partecipato al presidio indetto davanti al carcere della Dogaia per chiedere che sia fatta piena luce sulle condizioni di vita delle persone detenute e per sollecitare una maggiore attenzione da parte del governo sugli organici della polizia penitenziaria. Nel corso della mattinata è stato anche diffuso il testo dell’appello promosso da Partito Democratico, Radicali, +Europa, Movimento 5 Stelle, Azione, Italia Viva, Demos, Partito Socialista Italiano, Sinistra Italiana, FP CGIL, UIL e ARCI. Il documento, su cui si stanno ancora raccogliendo le adesioni, chiede risposte concrete sul rispetto dei diritti dei detenuti e su quelli di coloro che lavorano e operano all’interno della Casa circondariale. Tra le richieste avanzate questa mattina anche quella di un incontro urgente con il direttore del carcere di Prato.

Il testo dell’appello
Nella notte tra il 26 e il 27 febbraio, un uomo di 44 anni, detenuto presso la Casa Circondariale La Dogaia di Prato, si è tolto la vita. È il ventunesimo suicidio in un carcere italiano dall’inizio del 2024. Il secondo nel carcere della nostra città in due mesi. Una sconfitta per tutto il sistema giustizia del nostro Paese che, nonostante l’articolo 27 della Costituzione reciti “Le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato”, sembra restare indifferente. Per fare in modo che questi episodi che evidenziano criticità non rimangano freddi numeri, in un calcolo che conta nelle carceri italiane un suicidio ogni 3 giorni, abbiamo indetto questo presidio. Un presidio per chiedere di fare luce sulla grave situazione di disagio in cui i detenuti si trovano nel carcere della nostra città, in una condizione di sovraffollamento, senza un numero adeguato di educatori, senza adeguata assistenza psicologica e psichiatrica, senza progetti di reinserimento che permettano loro di sperare dopo aver chiuso i propri conti con la giustizia. Un presidio che chiede attenzione al Governo. Attenzione anche alla condizione dei lavoratori, costretti a fare gli straordinari per coprire le carenze degli organici di Polizia Penitenziaria, in particolar modo per quanto riguarda le figure di coordinamento come ispettori e sovrintendenti, senza dimenticare il numero non adeguato degli agenti, vittime essi stessi di episodi critici, e senza che vi sia un direttore e un comandante titolare. Un presidio per chiedere di ascoltare le voci delle tante persone, famiglie e associazioni che orbitano attorno al carcere, dai familiari delle persone detenute alle realtà che cercano di garantire loro attività, socializzazione, formazione: un contatto con il mondo. Il carcere di Prato merita un’attenzione diversa da quella ricevuta nel corso di questi anni. Una richiesta di attenzione che nel corso degli anni è arrivata da diversi soggetti, a prescindere dal colore politico dei Governi in carica, ma che mai ha visto ricevere risposte efficaci. Oggi le nostre richieste, di fronte alle nuove tragedie e alle nuove criticità che ci siamo abituati a leggere sulla stampa cittadina, non possono più ammettere risposte di comodo. Abbiamo bisogno di risposte concrete per vedere garantiti, anche nella nostra città, il rispetto dei diritti dei detenuti e di coloro che lavorano e operano all’interno del carcere.

Prime adesioni
Partito Democratico Prato
Radicali Prato
+Europa Prato
Movimento 5 Stelle Prato
Azione Prato
Italia Viva Prato
Demos Prato
Partito Socialista Italiano Prato
Sinistra Italiana Prato
FP CGIL Prato
UIL Prato
ARCI Prato

 Aprto. Aperture del contemporaneo a Prato | Domenica 3 marzo dalle ore 11 alle 21

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Prato, 28 febbraio 2024 – Domenica 3 marzo dalle ore 11 alle 21 torna Aprto. Aperture del contemporaneo a Prato, giornata di aperture condivise promossa da spazi indipendenti attivi nella produzione e nella promozione dell’arte contemporanea in città. La seconda edizione si espande coinvolgendo otto realtà e altrettanti diversi luoghi di Prato, intrecciandosi nel corso della mattinata con la tradizionale sfilata del Capodanno cinese che dal Macrolotto Zero arriva nel centro storico. Ognuno degli spazi promotori – SC17LottozeroChorAsisEstuario Project SpaceDryphotoSpazio MateriaOpen Studio Italo BolanoMoo – partecipa con un’apertura straordinaria a ingresso libero legata a un evento, una performance o una mostra. Aprto è coordinato da Chiara Bettazzi (SC17), Alessandra Tempesti (Lottozero) e Gabriele Tosi (Toast APS) in collaborazione con il Comune di Prato.

Nato in un contesto urbano dalla forte vocazione al contemporaneo, il progetto ne intercetta alcune delle espressioni autonome più significative, tra le quali vi sono entità sia consolidate e radicate nel tessuto pratese sia emergenti. Anagramma del nome di Prato, Aprto suggerisce, anche attraverso un gioco di parole contraddistinto dalla difficoltà di pronuncia, l’attenzione per i linguaggi sperimentali con la loro voglia di aprirsi all’altro e al territorio. Le storiche presenze artistiche istituzionali locali, infatti, hanno coltivato un sottobosco fiorente, fatto spesso di attori anche maturi e di gruppi che agiscono in maniera trasversale. Aprto evidenzia la permeabilità della scena artistica di Prato e, ritenendola un valore, la sua diversità e ricchezza in fatto di approcci, contenuti, proposte. L’idea è inoltre contribuire alla creazione e al rafforzamento di esperienze di rete, favorendo lo scambio e il senso di appartenenza a una stessa comunità da un lato, promuovendo dall’altro una maggiore percezione della vivacità della proposta indipendente e sperimentale locale in pubblici vecchi e nuovi. Simone Mangani, assessore alla Cultura afferma: “La seconda edizione di Aprto allarga la partecipazione, coinvolge molti più spazi, luoghi e soggetti del contemporaneo, a testimonianza di una vivacità sempre maggiore del tessuto connettivo della città”.

Le tappe di Aprto
Durante Aprto il percorso di visita può iniziare in qualunque punto. Partendo ad esempio dalla zona a est della stazione centrale, negli spazi di Villa Rospigliosi prosegue la programmazione di ChorAsis con la mostra Ogni riferimento a persone o cose è puramente casuale dell’artista pratese Franco Menicagli, che proprio in occasione di questa giornata si arricchisce di un nuovo video. Al di qua del Bisenzio, Open Studio Italo Bolano presenta Refrattario a cura di Erica Romano con i risultati di una residenza di Gabriele Diversi, promossa dalla Fondazione Italo Bolano, che collega Prato con l’isola d’Elba – luogo di nascita di Diversi e Bolano – e Montelupo Fiorentino, dove l’artista ha condotto un lavoro sulla ceramica. Attraversando il centro storico, incontriamo quanto risulta dall’invito che Spazio Materia ha rivolto al fiorentino Giovanni De Gara, che in Mio cv sintetico e non troppo bello racconta con ironia la condizione di outsider dell’artista nel presente, e che Spazio Moo ha diretto invece all’artista Marco Mazzoni, che in What are you looking for? riflette sulla memoria personale e sugli strumenti con la quale la custodiamo. Più a nord, Lottozero presenta Second Skin, mostra a cura di Alessandra Tempesti che presenta una performance interattiva di Hannes Egger, che coinvolge il pubblico in una riflessione sul valore esistenziale che l’indumento, sia il proprio sia quello di seconda mano, porta con sé. A Chinatown Dryphoto propone un Poetrick, un trucco poetico dell’artista Stefano Calligaro, materializzato dalla curatrice Serena Becagli sulla possibilità di cura e tenerezza nel rapporto con lo spazio pubblico. All’interno di Officina giovani incontriamo Estuario Project Space, che chiama diverse figure della scena culturale locale a intervenire nel simposio Traslazioni. A fianco, SC17 unisce in TAI Club a cura di Gabriele Tosi una mostra ‘fantasma’ creata ripercorrendo i 9 anni di vita del progettoTuscan Art Industry attraverso il suo archivio e, a partire dalle ore 21, il live Kronos del collettivo plurale nell’attiguo locale Capanno Black Out, dove il pubblico è invitato a ballare in chiusura della giornata di Aprto.

CARTELLA STAMPA CON FOTO a questo link: https://drive.google.com/drive/folders/1jAxNSVFB181lCbXAPV_U0IMVegc3w2Xm?usp=sharing

 
Aprto.  Aperture del contemporaneo a Prato

Domenica 3 marzo 2024 dalle ore 11 alle ore 21 Ingresso libero

Coordinato da Chiara Bettazzi (SC17), Alessandra Tempesti (Lottozero) e Gabriele Tosi (Toast APS). Organizzato da Toast APS in collaborazione con il Comune di Prato.

Aderiscono all’edizione 2024:

Franco Menicagli / Ogni riferimento a persone o cose è puramente casuale / ChorAsis / Villa Rospigliosi, via Firenze 83

e

Stefano Calligaro / Poetrick No.104 / materializzazione di Serena Becagli / Dryphoto arte contemporanea / Via delle Segherie 33a

e

Hannes Egger / Second Skin / a cura di Alessandra Tempesti / Lottozero / Via Arno 10

e

Traslazioni / Simposio / Estuario Project Space / Officina Giovani, Via Macelli 3

e

Marco Mazzoni / What are you looking for? / Moo / Via San Giorgio 9a

e

Gabriele Diversi / Refrattario / a cura di Erica Romano / Open Studio Italo Bolano / Via Fra’ Bartolomeo 57

e

Giovanni De Gara / Mio cv sintetico e non troppo bello / Spazio Materia / Via Altopascio 12

e

TAI Club / Archivio Tuscan Art Industry + live by plurale / a cura di Gabriele Tosi / SC17 / Corte di Via Genova 17 (SC17 + Capanno Black Out)

 PALAZZO TE. IL LABIRINTO DELLE METAMORFOSI | Stagione espositiva e culturale 2024

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PALAZZO TE. IL LABIRINTO DELLE METAMORFOSIProgramma della stagione espositiva e culturale 2024 La valorizzazione e rilettura del patrimonio artistico di Palazzo Te, una mostra poeticadedicata a Picasso, un convegno internazionaleconcertiincontri e una nuova edizionedella Scuola di Palazzo Te, per un programma incentrato su un tema che rilancia pensierie immagini antiche proiettandole nella complessità del contemporaneo.  Dal 27 marzo 2024
Mantova, 28 febbraio 2024. Fondazione Palazzo Te propone per la stagione espositiva 2024 un ampio e articolato viaggio intorno al tema delle metamorfosi, celebrando uno dei topoi più ricorrenti ed enigmatici presenti all’interno del palazzo realizzato da Giulio Romano. Questo approccio segue la tradizione avviata nel 2019 che indaga una tematica annuale per offrire ai visitatori una fruizione approfondita e prismatica di Palazzo Te, un modo per valorizzare il patrimonio permanente del Museo, da quest’anno concesso dal Comune di Mantova alla Fondazione. Palazzo Te. Il labirinto delle metamorfosi raccoglie un ricco programma di eventi e mostre dedicato a questo tema che ha attraversato le epoche senza perdere mai la sua intensità, attivando spunti e nuovi modi di scoprire un repertorio iconografico e architettonico senza pari. La metamorfosi, intesa come una interrogazione fondamentale sull’essenza della natura e sul senso dell’umanità, si presenta infatti come una linea narrativa al tempo stesso profonda e scherzosa, ironica e vertiginosa, sempre centrale, del progetto artistico di Giulio Romano a Palazzo Te.  Il palazzo è intriso di riferimenti a Ovidio e Apuleio, re-interpretazioni moderne e visioni contemporanee, si manifesta come una wunderkammer, un campionario di forme ispirate alla poesia e alla mitologia antica, ai viaggi e alle scoperte dell’epoca: decorazioni, corami, oggetti e animali si trasformano continuamente, generando un’atmosfera di stupore alla base del fascino che ha esercitato su chiunque abbia varcato la sua soglia dal XVI secolo a oggi. Il programma prende il via il 27 marzo 2024 con una valorizzazione del percorso di visita delle sale di Palazzo Te attraverso supporti informativi e un rinnovato sistema di illuminazione che sottolineerà i riferimenti alla metamorfosi presenti nel ciclo decorativo del Palazzo.Le Metamorfosi di Ovidio, infatti, irrompono nell’architettura di Palazzo Te fin dalla prima stanza dell’appartamento “privato”, chiamata proprio Camera di Ovidio. Questo ambiente, la cui decorazione intreccia storie di sfida e di amore tra umani e dei, introduce all’idea che il palazzo si snodi come un labirinto di miti e racconti antichi, immagini di eroi e di amori, in un crescendo dove meraviglia, armonia, poesia e magia si sovrappongono. L’evoluzione del concetto di metamorfosi sarà indagata approfonditamente nel convegno internazionale di studi che si terrà il 21 e 22 giugno con gli interventi, tra gli altri, di Christian GrecoMarialuisa CatoniStéphane VergerAnnie Cohen-SolalRaffaella MorselliFrancesca Cappelletti Lorenzo Giusti. Saranno esplorati diversi livelli di lettura per approfondire come la metamorfosi parli al nostro tempo, riallacciando l’origine mitica della sua formazione nell’antichità alle successive riflessioni artistiche e filosofiche lungo tutta la modernità che innestano relazioni tra arte e scienza, religione e scienza, psicanalisi e scienze sociali. Il programma continua nell’autunno 2024 con la mostra Il labirinto di Picasso. Poesia, salvezza e metamorfosi, a cura di Annie Cohen-Solal e co-organizzata dalla Fondazione con il Museo Nazionale Picasso di Parigi, che aggiunge, attualizzandolo, un ulteriore livello di lettura e dialogo con il mito. Ricostruendo le ispirazioni che il Maestro spagnolo trova immergendosi nella poesia, da Ovidio ad Apollinaire, l’esposizione si concentra, tra ironia e angoscia, sulla potenza della trasformazione, la mortalità del desiderio e la possibilità di un suo riequilibrio nell’esperienza lirica, e suggerisce nuove letture anche dello spazio circostante.                                         Il programma troverà il suo momento conclusivo nella primavera 2025 con la mostra Metamorfosi a Palazzo Te a cura di Claudia Cieri Via, che attraverso una serie di prestiti internazionali innescherà nuovi dialoghi tra il palazzo, Giulio Romano e altri maestri che attinsero alle storie senza tempo del mito traendone ispirazione. L’organizzazione dei temi su base annuale sollecita inoltre la collaborazione tra le istituzioni culturali del territorio e i suoi artisti per la realizzazione di programmi multidisciplinari che intendono rivolgersi a un pubblico il più possibile ampio e diversificato, declinati in proposte che spaziano dalle esposizioni ai concerti, dalle conferenze ai laboratori.In quest’ottica, Fondazione Palazzo Te propone l’installazione Mutaforma di Dario Moretti, artista e direttore del Teatro all’Improvviso, e un ricco palinsesto di appuntamenti musicali e performativi, tra cui Metamorphosen di Strauss con Orchestra da Camera di Mantova, Metamorfosi notturne di Ligeti, Six Methamorphosis after Ovid di Britten, Music for eighteen musicians di Reich con MantovaMusica. La stagione espositiva Palazzo Te. Il labirinto delle metamorfosi è promossa dal Comune di Mantova, prodotta e organizzata da Palazzo Te, con il contributo di Fondazione Banca Agricola Mantovana, in sinergia con Mantova città d’Arte e di CulturaInfo e programma completo di Fondazione Palazzo Tewww.palazzote.it 

Piccoli Comuni: ripristinare i fondi per quelli sotto i mille abitanti

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Lo chiede una proposta di risoluzione della commissione Aree interne, presieduta da Marco Niccolai (Pd), approvata in Aula a maggioranza

Firenze – E’ stata approvata a maggioranza in Consiglio regionale una proposta di risoluzione “’in merito alle conseguenze derivanti dalla riduzione dei contributi assegnati ai comuni con popolazione inferiore a 1.000 abitanti” disposta dal Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2024 e bilancio pluriennale per il triennio 2024-2026. L’atto, presentata dalla commissione per il sostegno, la valorizzazione e la promozione delle Aree interne della Toscana, presieduta da Marco Niccolai (Pd), ha ricevuto i voti favorevoli della maggioranza e del Movimento 5 Stelle, mentre Lega e Fratelli d’Italia hanno votato contro.

L’atto d’indirizzo impegna la Giunta regionale “ad attivarsi nei confronti del Governo e del Parlamento, avanzando la questione anche in sede di Conferenza delle Regioni, affinché venga individuato in tempi rapidi un veicolo legislativo mediante il quale il fondo complessivo, decurtato per l’anno 2024 con la Legge di bilancio 2024, passando da 172milioni di euro a 128milioni, sia ripristinato in base alle previsioni iniziali, e sia, altresì, data continuità all’erogazione dei fondi previsti per le annualità successive”.

Come ha spiegato Marco Niccolai illustrando la risoluzione in aula, questi fondi, previsti da un piano quindicinale, servono “per scuole, per il patrimonio comunale, per l’efficientamento energetico e per iniziative di sviluppo sostenibile”. In Toscana i Comuni sotto i mille abitanti sono venti, e questo significa che le risorse, che “dovevano essere 85mila euro per ciascun Comune, nell’anno 2024, invece sono 58mila. I contributi per i Comuni sotto i mille abitanti diminuiscono notevolmente, dopo due anni in cui erano stati superiori agli 80mila euro (annui)”. “Può sembrare una cifra non degna di nota – ha commentato Niccolai – ma per queste piccole realtà sono fondi che fanno davvero la differenza”.

Soprattutto per i piccoli comuni che, sottolinea la risoluzione, “rappresentano una parte ampia del territorio toscano ed in molti casi si caratterizzano per essere soggetti a graduali fenomeni di declino e spopolamento a causa delle difficoltà di accessibilità ai servizi essenziali”.

Mario Puppa (Pd) ha sottolineato, ricordando di avere lui stesso guidato come sindaco una di queste piccole realtà, che “queste risorse servono per interventi fondamentali, come la messa in sicurezza delle scuole e degli edifici pubblici”, e che quindi è fondamentale “dare una risposta ai cittadini che continuano a vivere nei piccoli Comuni. Il governo nazionale deve essere sensibilizzato a proposito”.

Maurizio Sguanci (Iv) ha annunciato voto favorevole alla mozione osservando che “invece di sostenere le realtà del territorio a minaccia di spopolamento, garantendo risorse aggiuntive, si operano ulteriori tagli”. “Come è possibile immaginare di far crescere un territorio – ha chiesto -, se si accentra tutto sulle città e si penalizza ancora di più chi è al margine?”

Elisa Tozzi (FdI) ha annunciato voto contrario alla proposta di risoluzione perché “si sottolineano i problemi tentando di imputare al governo nazionale qualsiasi cosa”. “Noi ci facciamo però portavoce del bisogno di attenzione che hanno i piccoli Comuni – ha proseguito -. Si tratta di fare una razionalizzazione delle risorse messe in campo”. Sono stati fatti dei bandi a favore delle piccole realtà, ha concluso, che hanno avuto molto successo.

“Non riesco proprio a comprendere come si possa votare contro un atto anche se si dice di essere d’accordo” ha commentato Silvia Noferi (M5S). Noferi ha annunciato voto favorevole alla proposta di risoluzione “perché questo non è un atto strumentale contro il governo nazionale, è una domanda lecita chiedere di sostenere queste realtà”.

Testo a cura di Cecilia Meli e Sandro Bartoli 

Biagioni (PD): “Sardegna? Uniti e con un progetto credibile si vince”

“Anche a Prato andiamo oltre divergenze e personalismi, faccio appello a forze progressiste, civiche, riformiste e al Movimento 5 Stelle”

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PRATO, 27 febbraio 2024 – “La Sardegna ci insegna che uniti e con un progetto credibile si vince. Quel risultato è dei sardi, ma parla all’Italia. Adesso è il momento del coraggio. Andiamo oltre le divergenze e i personalismi. Anche qui a Prato. Sappiamo cavarcela da soli, uscire dalle tragedie e rialzarci insieme. Insieme, appunto. Per questo chiedo a tutte le forze progressiste, civiche e riformiste della città di fare questo sforzo. Anche al Movimento 5 Stelle. A Prato non si può e non si deve tornare indietro. Non si può tornare all’idea di una città in bianco e nero, che non crea lavoro e che non compete. Prato ha nella sua forza il fattore umano, il valore delle persone. E come accaduto in Sardegna, dobbiamo metterlo al centro. Chiedo alle forze politiche e sociali di farlo insieme, superiamo diffidenze e steccati. Perché guardarsi l’ombelico può farlo solo chi può permetterselo, noi dobbiamo ambire a costruire insieme la Prato che non lascia indietro nessuno. Insieme, possiamo farlo”.

Lo scrive su Facebook Marco Biagioni, segretario provinciale PD Prato.

LOLLOBRIGIDA INTERVENGA IN EUROPA PER SALVARE MILIONI DI ANATRE E OCHE SFRUTTATE NELL’INDUSTRIA DEL FOIE GRAS: LA LETTERA DELLE ASSOCIAZIONI

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Milano, 28/02/2024 – Animal Equality, Animalisti Italiani, Essere Animali, LAV, LNDC Animal Protection e OIPA  invitano con una lettera ufficiale il Ministro dell’Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste Francesco Lollobrigida a sostenere a livello europeo il superamento della pratica di alimentazione forzata usata per la produzione di foie gras chiedendo di eliminare il requisito dei pesi minimi del fegato di anatre e oche.

La produzione di foie gras tramite alimentazione forzata in Italia è vietata dal 2001, ma avviene ancora in cinque dei 27 Stati dell’Unione europea: Francia, Ungheria, Bulgaria, Spagna e Belgio (solo nella Vallonia). Si tratta di un prodotto di nicchia venduto ancora oggi in Europa e nel nostro Paese, che provoca la sofferenza estrema di milioni di animali in Europa, dove vengono prodotte più di 19mila tonnellate di foie gras, circa il 90% della produzione globale.

Attualmente, il Regolamento (CE) n. 543/2008 relativo alle norme di commercializzazione per le carni di pollame prevede che, per produrre foie gras, il fegato di un’anatra debba pesare almeno 300 grammi e quello di un’oca almeno 400. Ma si tratta di pesi che questi animali non raggiungono in natura e che è possibile realizzare a livello industriale solo attraverso l’alimentazione forzata, come stabilito nel 1991 dalla Commissione europea.

Tale requisito sui pesi minimi non ha alcuna base scientifica o tradizionale. La stessa produzione di foie gras è stata fortemente condannata da un Rapporto del Comitato Scientifico Veterinario dell’Unione europea, che giudica l’alimentazione forzata “nociva per il benessere degli animali”. Tuttavia, nonostante anche la FAO ritenga la pratica dell’alimentazione forzata nociva per gli animali, nel 2022 il Parlamento europeo ha approvato una relazione in cui si afferma che questa produzione è basata su procedure di allevamento rispettose dei criteri di benessere animale.

Come documentano le immagini diffuse da Animal Equality, anatre e oche sono costrette a nutrirsi attraverso un lungo tubo di metallo infilato nelle loro gole che somministra dai 200 ai 400 grammi di mangime, con gravi rischi di soffocamento e danneggiamento delle pareti dell’esofago. 

La fase di alimentazione forzata (detta “gavage”) può portare oche e anatre a passare in pochi giorni a pesare da 4 a 7 chili. Il loro fegato è di fatto affetto da una patologia che si chiama “steatosi epatica” e consiste nell’accumulo eccessivo di grasso all’interno delle cellule. Quando durante la macellazione il loro fegato viene estratto, pesa tra i 550 e i 700 g, ovvero da 7 a 10 volte in più rispetto al peso normale. 
“È inaccettabile che l’Unione europea continui a permettere che una pratica così atroce venga perpetrata nei confronti di milioni di animali allevati. Il foie gras, venduto come un’eccellenza culinaria, viene prodotto sfruttando animali torturati e malati. Ora il Ministro Lollobrigida deve tornare a far sentire la voce dell’Italia in Europa sul tema: il governo precedente si era già schierato ufficialmente contro il requisito dei pesi minimi del fegato di anatre e oche, mentre 84 europarlamentari, 15 dei quali italiani e appartenenti a ogni schieramento politico, nel giugno 2023 hanno presentato un’interrogazione scritta per superare l’utilizzo del gavage una volta per tutte. Ora il Ministro dimostri la sua determinazione e ascolti la richiesta di migliaia di cittadini che si sono schierati contro l’alimentazione forzata”, dicono le organizzazioni per la protezione degli animali.

Animal Equality

Animal Equality è un’organizzazione internazionale che lavora con la società, i governi e le aziende per porre fine alla crudeltà verso gli animali d’allevamento. Animal Equality ha uffici negli Stati Uniti, nel Regno Unito, in Germania, Italia, Spagna, Messico, Brasile e India.

Ufficio Stampa Animal Equality Italia