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Prato, lavoro in ripresa ma non è ancora roba da giovani

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Prato, lavoro in ripresa ma non è ancora roba da giovani

Dopo il cambio di rotta del primo trimestre 2015 anche i dati del semestre (gennaio-giugno) confermano che il mercato del lavoro pratese è in ripresa. Il confronto fra avviamenti e cessazioni dei contratti di lavoro del territorio provinciale registra un più 600, che stabilizza l’andamento positivo e la vivacità del periodo.
Altra buona notizia è che gli italiani vantano un +22% di nuovi contratti rispetto al corrispondente semestre del 2014, mentre rallentano i cinesi che si fermano a un +10%. Oltre il 40% delle assunzioni avviene nell’industria e nell’artigianato e crescono i contratti a tempo indeterminato. I numeri a Prato insomma sono migliori di quelli nazionali, in particolare per i tempi determinati. L’unico neo riguarda purtroppo ancora una volta i giovani: per la fascia dai 26 ai 29 anni il saldo rimane negativo, ma più contenuto rispetto al semestre 2014.
Questa mattina a palazzo Buonamici il presidente della Provincia Matteo Biffoni, il direttore del Centro per l’impiego Michele Del Campo e la responsabile del settore Lavoro della Provincia Franca Ferrara, hanno presentato il report gennaio-giugno 2015. Partecipano Simone Cappelli del servizio Lavoro, Saverio Langianni e Paolo Sambo della FIL.
“E’ come si fosse accesa una candela in una stanza buia. I dati che presentiamo stamani raccontano un’inversione di tendenza che spero si rafforzi e stabilizzi nei dati dell’intero 2015 – ha detto Biffoni – Le cose a Prato vanno meglio che a livello nazionale. E’ un segnale che mi auguro rispetti la consuetudine del nostro distretto: anticipare le crisi ma anche le riprese economiche rispetto al resto del paese”.
Vediamo dunque cosa dice nel dettaglio il Report del primo semestre 2015 redatto dalla Provincia sulla base delle elaborazioni della FIL. I dati documentano cosa è successo per lavoratori e imprese del distretto prendendo in esame i flussi (cioè il movimento dei contratti) e consentendo una visione aggiornata del mercato del lavoro. I dati non comprendono il lavoro interinale e quello socialmente utile.

MERCATO DEL LAVORO
PRIMO SEMESTRE 2015

I SALDI – Gli avviamenti del primo SEMESTRE 2015 sono 23.759, le cessazioni 23.159 con un saldo di +600 contratti. Ancora leggermente negativo il dato delle donne (-79), pienamente positivo quello degli uomini (+679). In valore assoluto le persone che hanno firmato un contratto nei primi sei mesi del 2015 sono 19.692 (nello stesso periodo del 2014 erano 16.649), le aziende che hanno assunto sono 6.799 contro le 6.109 del 2014. In generale aumentano i flussi delle comunicazioni obbligatorie (+20% per le assunzioni, +15% per le cessazioni) e il saldo positivo di +600 si contrappone vistosamente al -209 registrato nei primi sei mesi del 2014.
I SALDI PER ETA’ – Quasi 3 avviamenti su 4 riguardano le fasce centrali delle forze lavoro, il 49% dei contratti riguarda i 30-45 anni, il 25% i 46-60 anni. Fra i 16 e i 25 anni il saldo è leggermente positivo, mentre resta negativo (-282) quello della fascia 26-29. I numeri però sono più contenuti rispetto al 2014, e soprattutto aumentano gli avviamenti, dai 2.232 del primo semestre 2014 siamo passati a 2.649. Incrociando poi i dati con il tipo di contratto si scopre che il segno meno è determinato soprattutto dall’apprendistato (-507) e dal tempo determinato (-159), mentre il saldo dei contratti a tempo indeterminato è positivo per 417 unità, sia per gli stranieri che per italiani (+183), che vengono assunti soprattutto dai settori tessile e ristorazione. Quindi se è vero che non è aumentato (anzi è leggermente diminuito) il numero di giovani che lavorano, aumenta però il numero di giovani occupati stabilmente.
I SALDI PER CITTADINANZA – Il 47% degli avviamenti ha riguardato lavoratori stranieri: 4% comunitari, 33% cinesi e 10% di altre cittadinanze extra UE. Ma in valori assoluti gli avviamenti di lavoratori italiani aumentano del 22% (+2.294 unità), mentre più ridotto (+10%) è l’incremento degli avviamenti di lavoratori cinesi (+723 unità). Il saldo tra avviamenti e cessazioni è positivo per gli italiani di 440 unità (era positivo ma si fermava a 105 nel 2014), mentre è negativo per i cinesi (-107) contro il consistente saldo positivo (+222) del primo semestre 2014. Nel primo semestre 2014 il saldo fortemente negativo (-536) riguardava i lavoratori stranieri dell’Unione europea e extra Ue non cinesi. Nel primo semestre 2015 solo i primi (stranieri Ue) rimango negativi (-82), gli extra Ue non cinesi ribaltano la situazione con un +349. I 600 contratti in più di questi lavoratori derivano da contratti stagionali del settore agricoltura per i pakistani (+115 unità), in piccola parte dal tessile e, per gli albanesi, dal magazzinaggio e servizi di supporto ai trasporti.
I SALDI PER SETTORE PRODUTTIVO – Il 43% degli avviamenti riguarda industria e artigianato, il 31% i servizi e il 21% il commercio. In valori assoluti il comparto manifatturiero genera quasi la metà (il 42%) dei 3.906 avviamenti in più registrati a Prato nel primo semestre 2015 rispetto al 2014. Anche il commercio mostra un incremento del numero di avviamenti (+1.214), non sufficiente però a far tornare il saldo complessivo in positivo (da -632 a -371). I macrosettori che nel primo semestre 2015 fanno segnare un saldo positivo sono i servizi (+441), l’industria (+340) e l’agricoltura (+308).
IL TIPO DI CONTRATTO – Come si è già accennato aumentano i contratti a tempo indeterminato: +21% nel primo semestre 2015 rispetto al 2014, in valori assoluti quasi duemila contratti in più (1.971) per un saldo tra avviamenti e cessazioni pari a +926. I contratti a tempo determinato (anche questi in crescita come flussi con +21% di avviamenti e +32% di cessazioni) registrano un saldo positivo (+401), ma più che dimezzato rispetto al 2014 (+1.064). Si conferma limitato il ricorso ai contratti di apprendistato (3%, per un saldo negativo pari a -731 unità). Tra gli italiani i tempi indeterminati aumentano del 46% rispetto al primo semestre del 2014 (+934 unità). Il maggior ricorso al tempo indeterminato riguarda i maschi (+1.428 cioè +27%) più delle femmine (+543 cioè +13%). La classe di età prevalente è quella tra 30 e 45 anni (+1.164 avviamenti). Il comparto manifatturiero produce la metà (1.015, pari al 51%) dei 1.971 contratti in più a tempo indeterminato registrati nel primo semestre 2015 rispetto allo stesso periodo 2014.
IL CENTRO PER L’IMPIEGO – Nel primo semestre 2015 anche nei numeri del Centro per l’impiego si può notare un’inversione di tendenza rispetto agli anni precedenti. Nei primi sei mesi dell’anno si sono rivolte al Centro per l’impiego 577 aziende (più che nell’intero 2014). Di tutte le aziende che hanno avviato rapporti di lavoro in Provincia circa l’8,5% si sono servite del Centro per l’impiego. Se aggiungiamo le 698 imprese che hanno attivato tirocini la capacità di intermediazione del Centro per l’impiego raggiunge più del 14%.
Il 46% della domanda viene oggi dal settore tessile, si chiedono soprattutto competenze tecniche (60%). I tirocini attivati in tutta la provincia nel primo semestre sono 660 di cui 542 sono stati promossi dal Centro per l’Impiego. Di questi il 48% si trasforma in rapporto di lavoro e a distanza di sei mesi il 60% di chi ha svolto un tirocinio lavora.

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