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27 milioni per strade e scuole, i soldi provincia per provincia

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27 milioni per strade e scuole, i soldi provincia per provincia

Manutenzione di strade provinciali e scuole, in arrivo 27 milioni di euro stanziati dal governo per tutta la Toscana. È quanto previsto dal decreto interministeriale che indirizza a 76 province italiane 250 milioni di euro tra 2019 e 2033.
Nuove risorse, ripartite seguendo le indicazioni giunte dall’Unione province italiane, arriveranno ad Arezzo (1,7 milioni), Grosseto (2,68 milioni), Livorno (2,3 milioni), Pisa (3,66 milioni), Pistoia (3,09 milioni), Prato (2,15 milioni), Siena (5,59 milioni), Lucca (3,72 milioni) e Massa Carrara (2,13 milioni).
Esclusa la città metropolitana di Firenze che giova di finanziamenti a parte.

«Strade e scuole sono una priorità del nostro governo. Noi, a differenza di quanto fatto in passato, facciamo seguire alle parole i fatti e dimostriamo sul campo grande attenzione per i diversi territori»,
dice il presidente del gruppo consiliare del Movimento 5 stelle, Giacomo Giannarelli.

L’intervento governativo segue un altro importante impegno di spesa, quello erogato per i municipi con meno di 20mila abitanti. Qui sono circa 400 i milioni immessi nel sistema Comuni per il solo 2019. «Parliamo di risorse finalizzate al ripristino degli edifici pubblici e per la cura di strade, scuole, piazze», spiega Giannarelli.
Oltre 2 milioni e 100mila euro per i piccoli centri abitati di Arezzo; due milioni e mezzo per l’area di Firenze; un milione e 400mila euro per Grosseto; 910mila euro per la zona di Livorno; quasi un milione e 500mila euro per Lucca e più di 800mila euro per Massa Carrara. Tra gli stanziamenti spiccano i piccoli comuni del Pisano e del Senese con circa 4 milioni di euro complessivi erogati, mentre i municipi di Prato e Pistoia sfiorano il milione e 700mila euro di stanziamenti.

«Siamo enormemente soddisfatti di questi importanti stanziamenti. È indispensabile andare verso un repentino superamento della vecchia malapolitica troppo spesso artefice di logiche che hanno relegato in un angolo l’attenzione alla cura costante e alla manutenzione dei luoghi in cui viviamo: un modo di fare di cui ancora oggi paghiamo le conseguenze», conclude Giacomo Giannarelli.