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51mila senzatetto alle prese con il gelo; un welfare serio per combattere bisogni e povertà

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51mila senzatetto alle prese con il gelo; un welfare serio per combattere bisogni e povertà

Allarme gelo per i quasi 51mila senzatetto che vivono sui marciapiedi, nelle stazioni e sotto i portici delle città italiane. Lo lancia l’Uecoop, l’Unione europea delle cooperative, sulla base di dati Istat in relazione all’ondata di freddo che sta investendo l’Italia. Freddo che rischia di creare non pochi problemi a quelle persone che non hanno una casa dove rifugiarsi e un pasto caldo da mangiare per affrontare i rigori dell’inverno e per le quali l’unica speranza sono i servizi di assistenza dei comuni, le associazioni di volontariato e le cooperative sociali che si occupano delle fasce più disagiate.

Più di 8 senzatetto su 10 sono maschi e in oltre la metà dei casi si tratta di stranieri. A rischio sono poi i padri separati e magari disoccupati che non hanno più le risorse per pagarsi una casa e garantire alimenti a ex mogli e figli. Quella dei senzatetto – sottolinea Uecoop – rientra in una fascia di disagio sociale che comprende gli oltre 300mila nuovi poveri che fra il 2016 e il 2017 hanno fatto superare all’Italia la non positiva quota di oltre 5 milioni di persone che vivono in miseria.

Un panorama di difficoltà materiali e sociali del quale fanno parte anche 1,4 milioni di persone sopra i 65 anni che non possono pagarsi un pasto completo o le bollette di luce e riscaldamento.

A fronte di una situazione italiana dove 6 pensionati italiani su 10 prendono meno di 750 euro al mese, emerge la necessità di un sempre maggiore coinvolgimento delle oltre 9.700 cooperative sociali e di assistenza che operano sul territorio nazionale. La sfida – continua Uecoop – è quella di potenziare l’assistenza pubblica e privata attraverso il meglio delle professionalità che si potranno mettere in campo a fronte di 12,2 milioni di italiani che rinunciano a curarsi per difficoltà economiche e oltre 7 milioni che si sono indebitati per farlo e 2,8 milioni che hanno venduto casa per pagarsi delle cure mediche secondo il Censis.

In questo scenario è necessario potenziare un sistema di welfare che valorizzi – conclude Uecoop – la parte più avanzata quel mondo cooperativo per affiancare con qualità e professionalità il servizio pubblico dando risposte ai bisogni della gente e al tempo stesso promuovendo il lavoro e l’occupazione.

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