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Acqua pubblica nella multiutility: si può’ fare.

Presentata a Sesto Fiorentino da 12 sindaci la proposta per l’ affidamento in house.

di Fabrizio Micheloni – Prato 05/05/2025

Blocco della gara a doppio oggetto per la scelta del socio privato di Publiacqua s.p.a. e modifica Statuto Alia Multiutility s.p.a..

Nella sostanza questo è quello che hanno chiesto, i Sindaci di Agliana – Borgo San Lorenzo – Calenzano – Campi Bisenzio – Cantagallo – Castelfranco Piandiscò – Gambassi Terme – Rufina – Sesto Fiorentino – Vaiano – Vicchio, (con l’adesione Sindaci di Carmignano e Gambassi Terme impossibilitati a partecipare) nella conferenza stampa tenutasi il 5 maggio 2025 nel Palazzo Comunale di Sesto Fiorentino.

In materia di gestione del ciclo integrato delle acqua nel 2011 si è svolto il referendum e la stragrande maggioranza del popolo italiano si è pronunciata contro modelli di gestione privata ispirata a logiche di profitto.

In particolare 610.481 elettori dei Comuni della Conferenza Territoriale 3 Medio Valdarno, il 94,48 dei votanti e il 61,68% del corpo elettorale, si sono espressi a favore della gestione pubblica del servizio e hanno sancito la propria contrarietà alla finanziarizzazione dello stesso, abrogando la remunerazione del capitale investito;

Questa decisione significava niente più profitto e finanza speculativa ma tariffe sostenibili ed un servizio efficiente a fronte di investimenti sulla rete tangibili, ad esempio per ridurre le perdite. In questi anni invece le tariffe pagate dai cittadini sono tra le più alte del Paese, le perdite nella rete hanno raggiunto un livello ingiustificabile, le estensioni di rete nei comuni periferici sono limitatissime e gli investimenti risultano insufficienti rispetto ai bisogni emergenti;

Gli investimenti sono stati sostanzialmente finanziati e pagati dagli utenti, mentre il socio privato ha contribuito, attraverso il conferimento iniziale di 60 milioni di euro, in maniera limitatissima e il rischio di perpetuare, con la nuova eventuale Società mista quanto accaduto in questi ultimi diciotto anni, è quanto mai probabile.

E’ lecito domandarsi cosa ha prodotto fino ad oggi la presenza del socio privato in Publiacqua s.p.a. se non l’estrazione degli utili a fronte di tariffe tra le più alte d’Italia.

Tangibile è il rischio di vincolare, per un ulteriore periodo di 30 anni, la gestione del servizio alla presenza di un socio privato nella compagine di Publiacqua s.p.a..

Dopo alcuni mesi di silenzio, durante i quali però le attività propedeutiche alla gara sono andate avanti, così come è proseguita l’attività di Alia Multiutility anche se non più finalizzata alla quotazione in borsa, l’appello dei Sindaci riapre, prima che sia ultimato il percorso per la gara, il dibattito pubblico ed istituzionale sul futuro della gestione del servizio idrico e della Multiutility.

Non si evidenziano riscontri normativi ed economici che impongono l’obbligo di individuare un socio privato di Publiacqua integrata in ALIA Multiutility s.p.a., se questa è a completo capitale pubblico.

Sarebbe sufficiente procedere ad alcune modifiche dello statuto di Alia Multiutility, soprattutto in materia di controllo analogo, per consentire l’affidamento del servizio idrico in house a una Publiacqua interamente pubblica.

Sarebbe altresì economicamente praticabile la strada del riacquisto delle quote attualmente possedute da ACEA utilizzando il piano di indebitamento finanziario di quasi un miliardo di euro annunciato da Alia, in quanto il valore delle azioni in mano ad ACEA si attesterebbe a circa un decimo di tale indebitamento.

Per arrivare all’obbiettivo ipotizzato è necessario che che i Comuni facenti parte della Conferenza territoriale Medio Valdarno (ATO 3) concordino di dare mandato alla predisposizione del riacquisto delle quote di Publiacqua in mano ad ACEA.

Le Amministrazioni locali e le forze politiche profondamente democratiche, senza giravolte da azzeccagarbugli, dovrebbero nutrire l’impegno vincolante di conformare le proprie scelte alla volontà espressa dalla maggioranza assoluta degli elettori e ciò aiuterebbe a riflettere sui i rischi che le scelte politiche favoriscano le “élite estrattive” a discapito delle comunità fruitrici del servizio.

Qui di seguito il comunicato del Comune di Sesto Fiorentino contenente l’appello dai 12 sindaci in oggetto:


Publiacqua torni tutta pubblica, nessun ostacolo normativo né finanziario

La richiesta dai primi cittadini di Sesto Fiorentino, Calenzano, Campi Bisenzio, Borgo San Lorenzo, Carmignano, Cantagallo, Castelfra nco Piandiscò, Agliana, Rufina, Gambassi Terme, Vaiano e Vicchio

Non esistono ragioni normative o economiche che obblighino i comuni a trovare un socio privato per la gestione del servizio idrico da parte di Publiacqua che potrà tornare ad essere completamente pubblica anche in seno alla nuova Multiutility. Lo sostengono, dati alla mano, dodici sindaci dell’ATO 3 dell’Autorità Idrica Toscana che già nei mesi scorsi avevano chiesto una serie di approfondimenti prima di procedere col bando per l’individuazione del nuovo socio privato di Publiacqua, la cui concessione per il servizio idrico è scaduta lo scorso 31 dicembre.
Approssimandosi la data di pubblicazione del bando, prevista per i prossimi mesi, i primi cittadini di Sesto Fiorentino, Calenzano, Campi Bisenzio, Borgo San Lorenzo, Carmignano, Cantagallo, Castelfra nco Piandiscò, Agliana, Rufina, Gambassi Terme, Vaiano e Vicchio rivolgono un appello a tutti i comuni della Conferenza territoriale Medio Valdarno: “non procediamo verso una gara rischiosa e non necessaria e diamo mandato di predisporre il riacquisto delle quote private di Publiacqua”, realizzando quanto stabilito col referendum del 2011.
La proposta è stata presentata oggi a Sesto Fiorentino, nel corso di una conferenza stampa alla quale hanno preso parte Lorenzo Falchi, sindaco di Sesto Fiorentino, Giuseppe Carovani, sindaco di Calenzano, Andrea Tagliaferri, sindaco di Campi Bisenzio, Leonardo Romagnoli, sindaco di Borgo San Lorenzo, Guglielmo Bongiorno, sindaco di Cantagallo, Francesca Vivarelli, sindaca di Vaiano, Michele Rossi, sindaco di Castelfranco Piandiscò, Luca Benesperi, sindaco di Agliana, Francesco Tagliaferri, sindaco di Vicchio, Daniele Venturi, sindaco di Rufina. I sindaci di Gambassi Terme e Carmignano, Sergio Marzocchi ed Edoardo Prestanti, non hanno potuto presenziare pur sostenendo l’iniziativa.
Secondo i proponenti l’argomento ventilato secondo il quale per l’integrazione all’interno di Alia Multiutility del servizio idrico sarebbe obbligatorio individuare un socio privato per Publiacqua non trova riscontri né normativi né economici. Sarebbero sufficienti, infatti, poche modifiche allo statuto di Alia, soprattutto in materia di controllo analogo, per consentire l’affidamento del servizio idrico in house a una Publiacqua interamente pubblica, mentre il riacquisto delle quote della società attualmente possedute da Acea potrebbe avvenire nelle more del piano di finanziamento da quasi un miliardo di euro annunciato da Alia Multiutility, dal momento che il valore delle azioni in mano al privato corrisponderebbe a circa un decimo di tale indebitamento. Con l’uscita dei privati, inoltre, verrebbe meno l’obbligo di distribuire dividendi che potrebbero così essere utilizzati per ripagare nel giro di alcuni esercizi l’investimento.

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