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Ambiente: qualità dell’aria e sorgenti di inquinamento

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Ambiente: qualità dell’aria e sorgenti di inquinamento

Nella commissione guidata da Lucia De Robertis (Pd) sono stati auditi i sindaci dei Comuni ricadenti nell’area di superamento dei livelli limite per il particolato PM10 e il biossido di azoto NO2

Prosegue, nella commissione guidata da Lucia De Robertis (Pd), il percorso di approfondimento sulla proposta di legge numero 152, che introduce nuove disposizioni per il rispetto dei valori limite per il materiale particolato PM10 e il biossido di azoto NO2 nelle aree della Toscana dove questi sono stati superati per un numero di giorni maggiore di quello consentito. Un provvedimento che, per il particolato, interessa la piana di Lucca, ivi compresi diversi comuni della Valdinievole, in provincia di Pistoia.

L’atto modifica la legge regionale 74 del 2019, che aveva introdotto specifiche misure per il rispetto dei suddetti valori limite, con l’obiettivo di aumentare proprio l’efficacia di queste, per porre termine, nelle more della modifica del Piano regionale per la qualità dell’aria ambiente (PRQA), alle procedure di infrazione comunitarie aperte per eccessivo inquinamento. Le principali misure della legge 74, che la proposta di legge integra, riguardano la limitazione all’uso degli impianti di riscaldamento alimentati a biomasse vegetali, come i camini, o le stufe non ad elevata efficienza. Limitazione conseguenza degli esiti degli studi effettuati dall’Università di Firenze, nell’ambito del progetto di ricerca Patos 3, che hanno sancito come principale sorgente di inquinamento da PM10 in quelle aree proprio la combustione da biomassa.

Nella seduta di oggi sono infatti stati auditi i quattordici comuni interessati dal provvedimento (Altopascio, Capannori, Lucca, Montecarlo, Porcari, Buggiano, Chiesina Uzzanese, Massa e Cozzile, Monsummano Terme, Montecatini Terme, Pescia, Pieve a Nievole, Ponte Buggianese e Uzzano), per conoscere la loro opinione sui contenuti della proposta di legge, particolarmente in merito agli adempimenti che questa pone loro in carico, chiamandoli ad emettere le necessarie ordinanze per il divieto d’uso degli impianti di combustone a biomasse (quando non unica fonte di riscaldamento domestico) e a svolgere i relativi controlli.

Quasi tutti presenti con il sindaco in prima persona (fisicamente o collegato da remoto), i Comuni hanno rappresentato un condiviso disagio per una iniziativa legislativa che, a loro dire, non va nell’ottica della collaborazione con le amministrazioni locali, visto che queste vengono chiamate a controllare e sanzionare i propri cittadini. Inoltre hanno voluto sottolineare come in un momento come questo di crisi economica il tema delle sanzioni sia problematico, come problematica ritengono essere l’attribuzione ai comuni della responsabilità stessa del sanzionamento, stante l’esiguità di personale negli uffici teoricamente a ciò preposti (ufficio ambiente e polizia municipale).

Nella discussione sono state poi segnalate difficoltà burocratiche per quanto riguarda l’accesso ai bandi che la Regione ha previsto per sostenere la sostituzione degli impianti inquinanti, e quelle relative all’ingresso nelle case dei cittadini per svolgere i previsti controlli. Chiarimenti sono stati invece chiesti per quanto riguarda i criteri di determinazione del valore delle sanzioni e sugli effettivi livelli di inquinamento riscontrabili fra i vari territori comunali interessati.

I Comuni hanno però tenuto a manifestare la loro piena disponibilità a collaborare con la Regione per sensibilizzare la popolazione sul tema inquinamento e salute, e per fare un percorso comune che porti a bandi accessibili e alla portata di tutti, magari evitando di far anticipare l’intero importo degli interventi di sostituzione degli impianti ai cittadini.

Il vicepresidente della commissione, Alessandro Capecchi (FdI), soffermandosi sulla parte della proposta di legge che tratta il caso della omissione dei controlli da parte dei Comuni e sul conseguente diritto di rivalsa della Regione nei confronti di questi, in caso di sanzione economica comminata dall’Europa alla Toscana, ha ribadito che la gestione dei controlli non può essere demandata ai Comuni. Per Capecchi, comunque, “il tema va affrontato perché sta suonando la campana, ma occorre trovare un margine di equilibrio”.

 Francesco Gazzetti (Pd) ringraziando per il “momento importante e arricchente”, basato sul confronto per arrivare a delle soluzioni, si è soffermato sul “grande tema della tutela della salute che abbraccia tutti”.

Secondo Massimiliano Riccardo Baldini (Lega), di fronte all’arrivo di due sentenze, “la Regione ha cercato di mettere al riparo una situazione di difficoltà che poteva essere prevista prima”. Il consigliere ha chiesto un quadro preciso dei camini presenti sul territorio interessato dal provvedimento ed ha invitato a valutare iniziative anche nei confronti delle altre fonti di inquinamento riscontrate in quell’area.

Valentina Mercati (Pd) ringraziando per il metodo adottato dalla commissione nella gestione di questa delicata proposta di legge, soffermandosi sul senso dell’audizione, ha sottolineato che i caminetti sono fonti di inquinamento e che le sanzioni vanno a tutela della salute. Per Mercanti occorre però lavorare per limitare l’impatto del provvedimento sulle famiglie, prestando particolare attenzione a quelle con reddito basso. La consigliera ha concluso invitando “a guardare a tutti gli altri fattori di inquinamento, aprendo un focus sull’ambiente”.

Nelle conclusioni dei lavori, la presidente De Robertis, dopo aver ringraziato tutti gli intervenuti, insieme ai consiglieri regionali del territorio che hanno sollecitato questo approfondimento, ha sottolineato la necessità di audire quanto prima l’assessore Monia Monni, per calendarizzare un ulteriore passaggio con gli amministratori, una volta chiara la ricaduta della questione.