Arriva Fantasia

Il 13 novembre 1940 debutta nei cinema americani Fantasia, celebre film d’animazione della Disney.

Nel 1936, Walt Disney riteneva che Topolino, la stella dello studio Disney, avesse bisogno di un aumento di popolarità e decise di inserirlo in L’apprendista stregone, un cortometraggio animato di lusso basato sulla ballata scritta da Johann Wolfgang von Goethe e impostato sul poema sinfonico di Paul Dukas ispirato al racconto originale. Il concetto di combinare l’animazione alla musica classica era stato utilizzato fin dal 1928 nella serie di disegni animati della Disney Sinfonie allegre, ma Walt voleva andare oltre la solita farsa, e produrre cortometraggi dove “la pura fantasia si rivela… l’azione controllata da un motivo musicale ha grande fascino nel regno dell’irrealtà“. Dopo aver ricevuto i diritti per usare la musica alla fine del luglio 1937, Disney pensò di utilizzare un noto direttore d’orchestra per registrare la musica, aggiungendovi prestigio. Gli capitò di incontrare Leopold Stokowski, direttore dell’Orchestra di Filadelfia dal 1912, presso il ristorante Chasen’s a Hollywood, e gli parlò dei suoi piani per il cortometraggio. Stokowski ricordò che fece “come la musica”; fu felice di collaborare al progetto, e si offrì di condurre il brano a costo zero. Poiché i costi di produzione erano cresciuti, superando il possibile guadagno, Disney decise di includere il corto in un lungometraggio con altri segmenti impostati su brani classici. La colonna sonora venne registrata usando un processo multicanale e riprodotta in Fantasound, un innovativo sistema di riproduzione del suono che rese Fantasia il primo film commerciale proiettato in stereofonia.

Logo del film all’uscita nel 1940

La RKO Pictures esitò davanti all’idea di distribuire Fantasia, che descrisse come un “musical intellettualoide“, e credeva che la sua durata di due ore e cinque minuti più l’intermezzo fosse troppo lunga. Allentò il suo contratto di distribuzione esclusiva con Disney, che voleva una mostra più prestigiosa, sotto forma di uno spettacolo viaggiante. Un totale di tredici spettacoli si tennero in tutti gli Stati Uniti, ognuno dei quali coinvolse due proiezioni al giorno con prenotazione dei posti in anticipo a prezzi più alti e un quarto d’ora di intermezzo. Disney assunse l’impresario Irving Ludwig per la gestione dei primi undici impegni: gli vennero date istruzioni specifiche riguardanti ogni aspetto della presentazione del film, tra cui l’installazione di tendoni cinematografici esterni, tende e fonti di illuminazione. I clienti venivano portati ai loro posti dal personale assunto e addestrato dalla Disney, e venne loro dato un opuscolo sul programma, illustrato da Gyo Fujikawa.

Il primo spettacolo si aprì al Broadway Theatre di New York il 13 novembre 1940. I Disney avevano assicurato la locazione di un anno con il teatro completamente attrezzato con il Fantasound, alla cui installazione il personale lavorò per una settimana intera. I proventi realizzati nella serata andarono alla British War Relief Society per gli sforzi nella Battaglia d’Inghilterra. La domanda di biglietti era così alta che otto operatori telefonici furono impiegati per gestire le chiamate extra, mentre il negozio adiacente venne affittato per soddisfare le prenotazioni al botteghino. Fantasia fu proiettato a Broadway per quarantanove settimane consecutive, il decorso più lungo raggiunto da un film a quei tempi. Le proiezioni continuarono per un totale di cinquantasette settimane fino al 28 febbraio 1942.

Per quanto riguarda i guadagni, Fantasia incassò più di 300.000 dollari nelle prime sedici settimane a New York, più di 20.000 nelle prime cinque settimane a San Francisco e quasi la stessa quantità nelle prime dieci settimane sia a Los Angeles sia a Boston. I primi undici spettacoli incassarono un totale di 1,3 milioni all’aprile 1941, ma gli 85.000 dollari dei costi di produzione e l’installazione di un’unica configurazione Fantasound, insieme con la locazione dei teatri, costrinsero i Disney a superare i loro limiti di prestito. L’inizio della seconda guerra mondiale terminò i piani per una potenziale distribuzione in Europa, che costituiva più del quarantacinque percento del reddito dello studio. Fino a 88 spettacoli vennero proiettati in cinque anni, ma le richieste in tempo di guerra per le apparecchiature limitarono il numero di stampe in Fantasound a sedici. Tutte le installazioni tranne una vennero smontate e donate allo sforzo bellico. Dopo l’acquisizione dei diritti di distribuzione del film nell’aprile 1941, la RKO continuò la politica di prenotazione degli spettacoli, ma presentò il film in mono, essendo più facile da esporre. Gli incassi combinati di ogni spettacolo furono di circa 325 000 dollari, che portarono Fantasia a una perdita ancora maggiore di Pinocchio.

I compositori i cui brani sono presenti nel film: Bach, Čajkovskij, Dukas, Stravinskij, Beethoven, Ponchielli, Musorgskij e Schubert.

A causa delle varie modifiche apportate al film nelle diverse riedizioni, esso fu doppiato per ben quattro volte in Italia. Il primo doppiaggio del 1946 fu eseguito in America. In seguito il film fu doppiato nuovamente per la riedizione del 1973: tale versione venne curata da Roberto De Leonardis. Un terzo doppiaggio venne eseguito nel 1986, a causa del cambiamento del narratore nell’edizione americana: tale doppiaggio venne utilizzato anche per la riedizione cinematografica del 1990 e per tutte le edizioni home video fino al 2000. Il quarto doppiaggio (con dialoghi basati su quelli del 1973 di De Leonardis) è stato eseguito nel 2010 dalla Royfilm per l’edizione speciale in home video, che ha ripristinato il film nella sua versione originale.

L’accoglienza del film quando questo uscì fu positiva anche se non mancarono le critiche. Tra coloro che assistettero all’anteprima del film ci fu il critico cinematografico Bosley Crowther del New York Times, che osservò che “la storia del cinema è stata fatta ieri sera… Fantasia butta a mare le formule convenzionali e rivela la portata dei film per le escursioni immaginative… Fantasia… è semplicemente fantastico“. Peyton Boswell, un editor di Art Digest, lo definì “un’esperienza estetica che non si dimentica“. La rivista TIME descrisse l’anteprima come “più strana e meravigliosa di qualsiasi altra di Hollywood” e l’esperienza del Fantasound “come se l’ascoltatore fosse nel bel mezzo della musica. Mentre la musica arriva al climax, spumeggia sul proscenio, bolle nella parte posteriore del teatro, quasi saltella su e giù per i corridoi” Coloro che adottarono una visione più negativa al momento della distribuzione del film erano per lo più critici musicali che resistettero all’idea di presentare la musica classica con immagini visive, sostenendo che così facendo si derubavano i brani musicali della loro integrità. Il compositore e critico musicale Virgil Thomson elogiò il Fantasound, che pensava offrisse “una buona trasmissione della musica“, ma non amava il “gusto musicale” di Stokowski, a eccezione di L’apprendista stregone e La sagra della primavera. In una ripartizione delle recensioni di critici cinematografici e musicali, l’autore della Disney Paul Anderson trovò il 33% “molto positive”, il 22% sia “positive” sia “positive e negative” e l’11% negative.

Immagine d’apertura: Topolino in una scena de L’apprendista stregone

Bibliografia e fonti varie

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