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Attentato dell’11 settembre alle Twin Towers (torri gemelle)

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Attentato dell’11 settembre alle Twin Towers (torri gemelle)

L’11 settembre 2001 negli Stati Uniti due aerei di linea vengono dirottati da dei terroristi di Al-Qaida verso le due torri del World Trade Center, conosciute anche come torri gemelle, distruggendole.

Non solo le torri gemelle furono attaccate l’11 settembre 2001, ma anche il Pentagono. Furono infatti quattro gli aerei di linea, appartenenti a due delle maggiori compagnie aeree statunitensi (United Airlines e American Airlines), a essere dirottati da 19 terroristi appartenenti ad al-Qaida.

Mappa della zona interessata dagli attacchi, sovrapposta a un’immagine di Ground Zero

Il mattino dell’11 settembre 2001, un martedì, diciannove dirottatori presero il comando di quattro aerei di linea passeggeri (due Boeing 757 e due Boeing 767) diretti verso la California (tre diretti all’Aeroporto Internazionale di Los Angeles ed uno all’Aeroporto Internazionale di San Francisco), decollati dall’Aeroporto Internazionale Logan di Boston, dall’Aeroporto Internazionale di Newark, in New Jersey, e dall’Aeroporto Internazionale di Washington-Dulles, in Virginia. Tutti gli aerei furono appositamente scelti perché pronti a lunghi voli e, quindi, carichi di carburante.

I quattro voli, riassumendo, erano:

  • Volo American Airlines 11: un aereo Boeing 767, partito dall’Aeroporto Internazionale Logan di Boston alle 7:59 e diretto a Los Angeles con a bordo 76 passeggeri, 11 membri dell’equipaggio e 5 dirottatori. Gli attentatori fecero schiantare il volo contro la Torre Nord del World Trade Center alle 8:46.
  • Volo United Airlines 175: un aereo Boeing 767, partito anch’esso dall’Aeroporto Internazionale Logan di Boston, alle 8:14 e diretto a Los Angeles con a bordo 51 passeggeri, 9 membri dell’equipaggio e 5 dirottatori. L’aereo si andò a schiantare contro la Torre Sud del World Trade Center alle 9:03;
  • Volo American Airlines 77: un aereo Boeing 757, decollato dall’Aeroporto Internazionale di Washington-Dulles alle 8:20 e diretto a Los Angeles con a bordo 53 passeggeri, 6 membri dell’equipaggio e 5 dirottatori. L’aereo si schiantò contro la facciata ovest del Pentagono, nella Contea di Arlington, in Virginia, alle 9:37;
  • Volo United Airlines 93: un aereo Boeing 757, decollato dall’Aeroporto Internazionale di Newark, in New Jersey, alle 8:42, e diretto a San Francisco, con a bordo 33 passeggeri, 7 membri dell’equipaggio e 4 dirottatori. A causa di una rivolta dei passeggeri, l’aereo non colpì l’obiettivo previsto e precipitò in un campo nei pressi di Shanksville, in Pennsylvania, alle 10:03. Si ritiene che l’obiettivo di questo sarebbe potuto essere il Campidoglio di Washington o la Casa Bianca.

Le vittime degli attentati furono 2 974, esclusi i diciannove dirottatori: 246 su quattro aeroplani (87 sul volo American Airlines 11, 60 sul volo United Airlines 175, 59 sul volo American Airlines 77 e 40 sul volo United Airlines 93; non ci fu alcun superstite), 2.603 a New York e 125 al Pentagono. Altre 24 persone sono ancora elencate tra i dispersi. Oltre alle vittime civili c’erano anche 343 vigili del fuoco, 72 agenti delle forze dell’ordine e 55 militari che sono stati uccisi negli attacchi. Furono più di 90 i Paesi che persero cittadini negli attacchi al World Trade Center.

Gli attentati dell’11 settembre 2001 ebbero una enorme influenza nei media e finanche nelle politiche dell’epoca. Il clima ottimistico e utopistico della “Fine della storia” che aveva prevalso in Occidente dalla caduta dell’Unione Sovietica subì un colpo da cui non si riprese mai più. Per la prima volta nella loro storia gli Stati Uniti venivano attaccati da una organizzazione estera sul loro territorio nazionale sul continente, cosa mai più avvenuta dai tempi dell’ultima guerra con i britannici nel 1812, neppure durante la seconda guerra mondiale.

Osama Bin Laden

Gli Stati Uniti risposero dichiarando la “guerra al terrorismo” e attaccando l’Afghanistan al fine di deporre il regime dei Talebani, neutralizzare al-Qaida e catturare o uccidere il suo leader Osama bin Laden. Sebbene Osama Bin Laden avesse inizialmente negato ogni tipo di coinvolgimento, nel 2004 si dichiarò responsabile degli eventi dell’11 settembre. L’organizzazione terroristica islamica citò come moventi il supporto statunitense ad Israele, la presenza di truppe statunitensi in Arabia Saudita e le sanzioni contro l’Iraq. Il Congresso approvò il Patriot Act, una legislazione che conferì al governo federale maggiori poteri, inclusa l’autorità di detenere sospetti terroristi stranieri per una settimana senza spese, per monitorare le comunicazioni telefoniche, la posta elettronica e l’uso di Internet da parte di sospetti terroristi e di perseguirli senza limiti di tempo. Una misura estrema all’epoca, non fu l’unica, da allora infatti molti altri Paesi rafforzarono le proprie legislazioni in materia di terrorismo e rafforzarono le misure di sicurezza interna.

L’attacco, che nelle parole di Bin Laden aveva “portato enormi benefici all’Islam” scatenò invece ondate di islamofobia e discriminazioni in occidente verso i musulmani e attivò una reazione statunitense che portò a guerre in Iraq e Afghanistan iniziando decenni di caos e instabilità per il Medio Oriente. I regimi di Saddam Hussein in Iraq e dei talebani in Afghanistan vennero abbattuti da operazioni militari guidate dagli Stati Uniti, ma la gestione dei due paesi nel dopoguerra da parte delle forze NATO a guida statunitense fu un fallimento pressochè totale, che portò in Iraq alla nascita dell’ISIS e in Afghanistan 20 anni dopo alla riconquista talebana del paese.

Immagine d’apertura: immagini di alcuni eventi relativi all’attacco:

  • 1ª fila: Le Torri Gemelle bruciano su Manhattan
  • 2ª fila: La sezione crollata del Pentagono (sinistra); a fianco lo schianto del Volo United Airlines 175 sulla Torre Sud (destra)
  • 3ª fila: Un pompiere manovra i soccorsi a Ground Zero (sinistra); a destra, il ritrovamento di un motore del Volo United Airlines 93 (destra)
  • 4ª fila: Il Volo American Airlines 77 ripreso da una telecamera di sicurezza mentre si schianta sul Pentagono.

Bibliografia e fonti varie