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Bomba Libera Tuttə, a Prato il 25 aprile si farà. Ecco come

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Bomba Libera Tuttə, a Prato il 25 aprile si farà. Ecco come

A fronte «di una situazione paranormale da pandemia persistente, il neonato Comitato Promotore per la Liberazione del 25 aprile a Prato, al suo primo anno in questa dodicesima edizione del festival Bomba Libera Tuttə (vol.12) moltiplica le iniziative e si sdoppia, fra realtà virtuale e mobilitazione reale». Lo annuncia lo stesso comitato che spiega nei dettagli l’insieme delle iniziative.

«Domenica 25 aprile, il nuovo coordinamento di attivstə, associazioni, movimenti, che portano costantemente avanti progetti di solidarietà e tutela dei diritti, promuove dal primo pomeriggio una Staffetta Partigiana in 5 tappe, da sud a nord di Prato, con letture e testimonianze presso i memoriali della Resistenza e della Liberazione cittadina, a cura di AltroTeatro, Amnesty International, Prato Antifascista, Associazione 6 Settembre e soprattutto insieme ad ANPI, per raccogliere così l’appello dell’associazione nazionale partigiani a costruire #stradediLiberazione».

A seguire, la sera sarà trasmesso in diretta streaming sulle nostre pagine web il festival di musica e forum “Invisibili: storie di resistenza e liberazione”, che vedrà la partecipazione di artistə del territorio ed oltre, impegnati nell’omaggio al Rojava con l’album recente ‘Her Dem Amade Me’
Molti gli ospiti della rassegna curata da Assemblea #SullaStessaBarca e Urban Black Out, con la partecipazione di ARCI Prato, collettivo QueerRiot, Rete Studenti Medi, collegati per affrontare questioni di riscatto alle derive che la crisi sanitaria ha acuito in questo anno di pandemia.

«Ad oltre settant’anni dalla Resistenza contro regimi nazifascisti liberticidi e stragisti, con la progressiva scomparsa dei superstiti, sentiamo ancora di più la responsabilità di prendere in consegna quel testimone per salvaguardare ogni giorno le rivendicazioni di diritti ed equità, riscattate con enorme sacrificio – spiegano ancora dal Comitato – Lo facciamo denunciando le derive di sfruttamento delle persone e dell’ambiente, entrambe causa di cambiamenti climatici e, dunque, di flussi migratori epocali, mentre la terra resta vera testimone diretta della Memoria storica. La Memoria: da conservare dagli egoismi e dalle speculazioni, da onorare perché solo così si garantisce un futuro dignitoso. Una Memoria che ci avvicina a tutte le lotte di autodeterminazione dei popoli – come quelle dell’America Latina, del Rojava e della Palestina – e di emancipazione transfemminista».

«A quasi venti anni dal Social Forum di Genova, diritti civili, convivenza plurale, redistribuzione delle risorse e sviluppo sostenibile ispirano il messaggio di liberazione, che vogliamo condividere, pensando che “un altro mondo possibile” adesso sia davvero necessario!», concludono.

Per info ed aggiornamenti ecco servito il link social

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