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Brescia, associazioni a tribunale: revocare l’esperimento giudiziale con il maiale

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Brescia, associazioni a tribunale: revocare l’esperimento giudiziale con il maiale

Revocare il provvedimento che autorizza l’uccisione di un maiale, sia pure malato, per l’esperimento giudiziale relativo al processo pendente per l’omicidio e la distruzione del cadavere di Mario Bozzoli, imprenditore titolare di una fonderia scomparso nel 2015. E’ l’istanza alla Corte d’assise di Brescia avanzata dai legali di cinque associazioni animaliste: Leidaa Odv-Ets, Oipa Odv, Gaia Animali e Ambiente Odv, Leal e Lndc Animal protection. L’esperimento, in programma il prossimo 27 aprile, prevede l’abbattimento e la successiva cremazione dell’animale per verificare se il cadavere dell’imprenditore poteva essere efficacemente distrutto in questo modo.

La notizia – sottolinea l’istanza – “ha scosso profondamente gli aderenti ai sodalizi rappresentati, i tanti attivisti animalisti nonché comuni cittadini che si sono rivolti alle scriventi associazioni in ragione della paventata lesione non necessitata alla vita e alla dignità dell’animale ed anche per l’offesa al sentimento di pietas nei confronti del maiale, seppure malato, che verrebbe utilizzato nell’esperimento giudiziale. Si ritiene infatti che la malattia dell’animale non rappresenti elemento idoneo a giustificare quanto disposto”. Le associazioni sollecitano dunque “dettagliate informazioni circa la patologia del maiale, rispetto alla quale si dichiarano disponibili a farsi totalmente carico delle cure, chiedendo altresì l’affidamento dello stesso e la descrizione delle operazioni peritali che lo coinvolgeranno, chiedendo la revoca del provvedimento che dispone l’effettuazione del citato esperimento al fine di determinare con i periti la percorribilità di altra modalità per la realizzazione dell’esperimento giudiziale”. Infatti l’uccisione è necessitata, e quindi non penalmente rilevante, “solo nel caso di patologia incurabile o in altra ipotesi espressamente prevista dalla normativa speciale, come quella relativa alla macellazione”. E va attentamente considerata, inoltre, la corroborata tutela degli animali ormai riconosciuta a pieno titolo dalla Carta costituzionale.