Home Salute Coronavirus Crisanti: «Asintomatici pericolosi, Oms baraccone da smontare». Cina bugiarda e la Svezia ha sbagliato

Crisanti: «Asintomatici pericolosi, Oms baraccone da smontare». Cina bugiarda e la Svezia ha sbagliato

0
Crisanti: «Asintomatici pericolosi, Oms baraccone da smontare». Cina bugiarda e la Svezia ha sbagliato

«Gli asintomatici sono pericolosi, in tutte le malattie infettive svolgono un ruolo cruciale nella biologia degli agenti patogeni per trasmettersi». Lo ha detto Andrea Crisanti, direttore del dipartimento di medicina molecolare e virologia all’Università di Padova a 24Mattino di Simone Spetia e Maria Latella su Radio 24. «Una persona che sta male sta a letto, gli agenti patogeni sfruttano il nostro comportamento per trasmettersi sono quindi selezionati positivamente quelli che hanno fase asintomatica, è una questione di genetica e selezione naturale».

«L’Oms dice che asintomatici non sono un problema per assolversi da tutti errori fatti prima. Oms è un baraccone che va smontato e rifatto da capo – prosegue Andrea Crisanti – Oms è finanziato da industrie private  e da pochi Stati. Dovrebbe invece fare interessi di tutta comunità mondiale. Abbiamo bisogno di una organizzazione diversa e indipendente. Trump ha fatto un errore a ritirare finanziamenti perché l’ha resa così più vulnerabile a influenze esterne, invece Oms deve essere finanizata da Stati membri senza interferenze esterne».

Ma ce n’è anche per la Cina. E molto. «È chiaro che i cinesi ci hanno somministrato solo la parte finale della curva, manca la parte esponenziale. La Cina ha mentito su inizio pandemia, sul numero dei casi, sulla mortalità e sugli asintomatici. Una totale mancanza di trasparenza», aggiunge Crisanti che non risparmia neppure la Svezia che «ha fatto una scelta su un ipotesi errata e adesso se ne stando pentendo. Si va verso una revisione dela strategia perché i casi sono tanti e la mortalità è tra le più alte in Europa».

Infine, la Lombardia. «È arrivata impreparata a questa epidemia e ha pensato che fosse un’influenza ma ha sbagliato l’impostazione perché l’epidemia si combatte sul territorio non con i ricoveri come influenza stagionale. La scelta si rivelata fallimentare perché nessuno era preparatoe non c’era cultura epidemiologica», conclude Andrea Crisanti aggiungendo che «c’è stata un po’ di presupponenza anche da parte nostra pensando di essere più bravi dei cinesi».