Sorride poco, s’arrabbia spesso e qualche volta mostra paura. È Dario Nardella secondo chi dice di saper cogliere, ed eventualmente correggere in chiave elettorale, i segni del suo volto. A poche settimane dal voto amministrativo, sul sindaco di Firenze si è posata l’attenzione di NeuroComScience. Anche perché quest’ultimo, che è un centro «di consulenza, formazione e ricerca in analisi comportamentale», terrà presto un corso proprio a Firenze.
Sotto la lente d’ingrandimento, sono così passati i comportamenti, i gesti e i micromovimenti del volto del sindaco Dario Nardella. I risultati sono presto riassunti, in una nota diffusa dal centro, corredata (vedi sotto) di foto. A cominciare da un consiglio: che Dario Nardella impari a sorridere di più e cerchi di apparire meno arrabbiato.
Secondo NeuroComScience, «durante i discorsi del sindaco si osservano frequentemente espressioni di rabbia accompagnate, a tratti, da gesti di apertura. Meno spesso si vede il sorriso e qualche volte compaiono i movimenti relativi all’apprensione e all’insicurezza». A dimostrarlo, diffuse dal centro, queste 5 fotografie.
«La rabbia è un’emozione legata alla dominanza ed è visibile sia sul volto, con l’abbassamento e avvicinamenti delle sopracciglia (movimento 4 – fig. 4 e fig. 5), sia sul corpo da vari movimenti come il pugno (movimento 16), le mani ad artiglio (movimento 25 – fig. 6) ed alcune tipologie di movimenti illustratori, in particolare le “bacchette” (fig. 7) e gli indicatori. E’ segno della forza nella guida».
Durante i discorsi, «Dario Nardella utilizza poco il sorriso, sia quello vero che quello sociale. Si nota spesso invece l’emozione della paura visibile sul volto dall’avvicinamento e dall’innalzamento delle sopracciglia (Movimento 1+2+4 – fig. 1) e dallo stiramento delle labbra (movimento 20- fig. 2 e fig. 3). Quest’emozione in alcune situazioni può affiliare, ma nei discorsi pubblici tende a diminuire la dominanza del leader. A volte il ritmo dei movimenti della testa e del corpo risulta lievemente sfasato rispetto a quello del parlato, e talvolta si vede utilizzare lo sfregarsi le mani. Si tratti di espressioni di insicurezza che diminuiscono l’impatto positivo».
Da qui, il suggerimento al sindaco di Firenze: «Un maggiore utilizzo del sorriso nei punti adeguati del discorso renderebbe la comunicazione più aperta, affiliativa». Del resto, «queste espressioni dominanti sono talvolta accompagnate dai movimenti delle braccia in apertura e la testa lievemente inclinata che lo possono rendere più disponibile agli occhi del cittadino. Quando però i segni dominanti e affiliativi si verificano in contemporanea possono suscitare l’emozione del dubbio nel pubblico».
«Il volto non mente, per quanto si cerchi di controllarlo. Attraverso sottili movimenti inconsapevoli del viso vengono espresse le nostre emozioni. Imparare ad interpretarli significa avere una chiave d’accesso per comprendere e prevedere azioni, emozioni e comportamenti di chi ci circonda – spiega Jasna Legiša – Ne parleremo il 29 e 30 marzo a Firenze, nel corso di Analisi scientifica delle espressioni facciali. Al corso teorico-pratico vengono insegnate le tecniche e metodi scientifici di analisi delle espressioni facciali che portano vantaggi nel comprendere con più precisione le emozioni, le motivazioni e le intenzioni di una persona – prosegue la fondatrice di NeuroComScienze – È una metodologia utilizzata in molti ambiti lavorativi, per la selezione del personale, la valutazione del personale, il coaching, l’ambito educativo e clinico, la criminologia, la vendita. Durante il corso si viene seguiti e assistiti da analisti esperti che applicano le tecniche di decodifica del comportamento non verbale in attività consulenziali. Al termine del percorso i partecipanti avranno gli strumenti per interpretare le espressioni facciali con precisione e attendibilità».
Per informazioni e iscrizione al corso fiorentino, NeuroComScience fornisce l’indirizzo email segreteria@lab-ncs.com senza dimenticare di presentare la sua fondatrice. Jasna Legisa, si legge, è un’analista comportamentale italo-slovena che «ha maturato una lunga esperienza internazionale lavorando e studiando fianco a fianco con i guru mondiali delle tecniche di analisi comportamentale. Oggi – si legge tra l’altro nel comunicato – è la maggiore esperta in Italia nella raccolta e nell’organizzazione delle informazioni attraverso lo studio del comportamento non verbale».