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Due disegni di Picasso in mostra a Poggio a Caiano

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Due disegni di Picasso in mostra a Poggio a Caiano

Pablo Picasso e Ardengo Soffici protgonisti di una corrispondenza intensa, a tratti fitta. Lo dimostrano le stesse lettere che si scambiarono e che nei primi anni del Novecento portarono in Toscana, attraverso Soffici, due disegni del grande artista spagnolo che furono pubblicati su due delle principali riviste culturali del tempo.
Da oggi e per poco più di un mese, sarà possibile guardare dal vivo, a Poggio a Caiano, i due disegni di Pablo Picasso.

Sono Composizione e Bicchiere a calice, il primo un inchiostro su carta apparso nel 1912 su La Voce, la rivista fondata da Giuseppe Prezzolini e Giovanni Papini, e il secondo una matita conté su carta, pubblicato l’anno successivo su Lacerba, la rivista futurista fondata da Ardengo Soffici e dallo stesso Papini.

Le due opere di Pablo Picasso saranno esposte al Museo Soffici e del ‘900 italiano di Poggio a Caiano , dalle 17 di oggi e fino a domenica 14 aprile.

Quello tra Pablo Picasso e Ardengo Soffici fu «un rapporto talmente intenso che non esiste un’altra corrispondenza così forte tra l’artista spagnolo e l’Italia», dice il curatore della mostra Luigi Cavallo. Mostra che è «un evento straordinario», chiosa il sindaco di Poggio a Caiano e presidente della Provincia di Prato, Francesco Puggelli. Non è facile, «per una collettività e un territorio poter mettere in mostra due Picasso. Di questo devo ringraziare il professor Cavallo, che ci aiuta ad organizzare appuntamenti di sempre maggiore qualità artistica e culturale – ha proseguito il sindaco – e l’assessore Mari, che questa mostra ha voluto. Una mostra che permetterà di ammirare i due Picasso anche ai 60 mila visitatori della villa medicea, che potranno anche fermarsi al museo Soffici».
«La mostra che ha un altissimo valore – dice proprio l’assessore Mari – L’esposizione dei due disegni di Picasso evidenzia i legami tra le avanguardie artistiche del Novecento, e il ruolo da protagonista svolto da Soffici».

La storia dei due disegni, almeno dell’inchiostro su carta, ha risvolti particolari, resi noti dallo stesso professor Cavallo.
Soffici scoprì il cubismo a Parigi, quando ancora in Italia se ne aveva poca contezza, e scrisse nel 1911 su La Voce il saggio Picasso e Braque, riprodotto per la mostra poggese (con nota professor Cavallo), senza foto di dipinti dei due artisti. Prezzolini si rifiutò di farlo. E lo stesso rifiuto il direttore della rivista fiorentina oppose in un primo tempo al disegno di Picasso: «Non possiamo pubblicare questa roba».

Venne però pubblicato e si iniziò così a far conoscere una delle maggiori correnti artistiche del Novecento, che influenzò, grazie all’attività di Soffici, non pochi artisti italiani.

Composizione (inchiostro su carta) è stato il primo disegno firmato da Picasso ad apparire in Italia sulle pagine de “La Voce” del 21 novembre 1912, a fianco dell’articolo di Ardengo Soffici intitolato Ojetti e il cubismo. Il disegno, eseguito nella primavera-estate del 1909, fu probabilmente donato da Picasso a Soffici durante il soggiorno del pittore toscano a Parigi, in occasione della preparazione della mostra sugli Impressionisti organizzata a Firenze da Giuseppe Prezzolini. La composizione, che sviluppa i motivi delle “Demoiselles d’Avignon”, ha analogie stilistiche con l’Omaggio a Gertrude Stein, dipinto appunto nel 1909.

Bicchiere a calice (matita conté su carta) è stato riprodotto invece sulla rivista futurista “Lacerba” il 15 giugno del 1913, a fianco della rubrica “Giornale di bordo” di Soffici. Secondo la critica questo foglio di Picasso si contrappone alla complessità degli spazi nella sua essenzialità lineare, diventando uno dei punti di riferimento formale e culturale per l’accostamento del Cubismo in Italia. Divenne presto chiave stilistica e plastica per artisti come Severini e Carrà. Il foglio, che proveniva dal pittore spagnolo, divenne proprietà di Soffici, anche se non si sono mai ricostruite con esattezza le vicende legate alla sua acquisizione, dato che in quell’anno Soffici non si era recato in Francia. È probabile dunque che il disegno sia stato portato a Soffici da Parigi da qualche comune amico dei due artisti, non esistendo a riguardo un’adeguata documentazione né tracce nella corrispondenza tra Picasso e Soffici. In mostra anche opere di Soffici del periodo e libri d’epoca.

Info mostra
Orario di apertura: dalle 10 alle 13 e dalle 14,30 alle 18,30 dal venerdì alla domenica.
Ingresso: 3 euro.