I FIORENTINI TRA GUERRA E PACE – FIRENZE È LA CITTÀ MENO PACIFISTA D’ITALIA: SOLO IL 35% DICHIARA DI ESSERLO, MENTRE IL 60% HA UN APPROCCIO PRAGMATICO AI CONFLITTI
È quanto rileva una nuova ricerca di Changes Unipol, elaborata da Ipsos, sulle opinioni dei fiorentini in merito alla guerra, ai conflitti in corso, alla Difesa nazionale e dalla quale emerge che:
- Diplomazia come via maestra: l’88% dei fiorentini ritiene che il dialogo sia la soluzione preferibile per risolvere i conflitti, anche con l’intervento di Paesi terzi
- Fiducia in Trump per l’Ucraina: il 41% crede che il suo intervento possa favorire la fine della guerra: percentuale più alta in Italia
- Truppe europee in Ucraina? Il 38% dei cittadini è favorevole all’invio di peacekeeper UE, prima tra le città italiane
- Difesa europea promossa, leva bocciata: il 53% è favorevole alla creazione di un esercito comune dell’UE, ma il 46% rifiuta il ritorno alla leva obbligatoria
Firenze, 7 maggio 2025
Una nuova ricerca[1] Changes Unipol, elaborata da Ipsos, rileva le reazioni e le opinioni dei fiorentini in merito alla guerra, alla pace, ai conflitti in corso e alla Difesa nazionale. Uno studio condotto in un momento storico caratterizzato dai conflitti Russo-Ucraino e Israelo-Palestinese.
Firenze è la città meno pacifista d’Italia, ma la diplomazia è la miglior soluzione per risolvere i conflitti
Firenze si caratterizza per essere la città meno pacifista e più pragmatica d’Italia: da un lato, 6 fiorentini su 10 sono definibili “pragmatici della guerra”, per i quali la scelta tra guerra e pace dipende dal tipo di conflitto o di intervento in questione. Appena il 35% si dichiara invece “sempre pacifista”, a prescindere dalle circostanze: si tratta della percentuale più bassa registrata tra le principali città metropolitane italiane oggetto dell’indagine. Tuttavia, su posizioni “sempre interventiste” si schiera invece appena il 2%.
I fiorentini assumono una posizione netta per quanto riguarda le migliori strategie per risolvere i conflitti: per l‘88% di loro la soluzione ideale è quella diplomatica: in particolare, un 53% vede favorevolmente anche la mediazione e l’intervento di Paesi terzi, mentre per il 35% a sedersi al tavolo del dialogo dovrebbero essere solo le parti direttamente coinvolte. Vi è poi oltre 1 fiorentino su 10 che è a favore della guerra a oltranza finché non emerge un vincitore sul “campo”.
La guerra tra Russia e Ucraina preoccupa più di tutte ma per i fiorentini Trump può essere la soluzione
A caratterizzare gli ultimi anni sono i venti di guerra che soffiano soprattutto dall’est Europa e dal Medio Oriente. È il conflitto Russo-Ucraino ad intimorire maggiormente i fiorentini, con quasi 8 su 10 (il 79%) a dichiararsi preoccupato. Quasi 1 su 4 (il 24%) ha invece bassi timori per quanto riguarda la guerra di Gaza, mentre i conflitti nel mondo in generale impensieriscono il 74% dei rispondenti.
Ma cosa spaventa maggiormente i fiorentini? Il 42% è preoccupato dal rischio che vengano utilizzate armi nucleari, il 40% dal possibile allargamento del conflitto con conseguente coinvolgimento dell’Occidente e dell’Italia, il 38% sia dalle conseguenze umanitarie (flussi migratori, carestie, malattie, povertà, ecc.), sia dal possibile allargamento dei conflitti ad altri paesi limitrofi. Infine, quasi 3 fiorentini su 10 (il 29%) si dicono preoccupati dal rischio di attentati terroristici di matrice islamica in Italia.
Per quanto riguarda la guerra in Ucraina, l’intervento di mediazione di Trump potrebbe essere risolutivo per oltre 4 fiorentini su 10 (il 41%): una percentuale che fa di Firenze la città italiana che crede maggiormente alla svolta positiva “Trumpiana”. Vi è poi un 22% secondo cui non cambierà nulla, mentre il 19% ritiene invece che la mediazione del Presidente degli Stati Uniti renderà meno probabile la fine del conflitto.
Invio di truppe europee in Ucraina nel ruolo di peacekeeper: una soluzione che a Firenze ha il consenso più elevato
E se ad agevolare il cessate il fuoco in Ucraina fosse l’invio di truppe europee? Una soluzione che piace molto a Firenze che, con quasi 4 fiorentini su 10 (il 38%) favorevoli, risulta essere la città che caldeggia maggiormente questa evenienza (la media nazionale è del 28%). A questi fa però da contraltare un 44% che si dichiara invece poco o nulla convinto della bontà di questa mossa.
Più in generale, i fiorentini si mostrano piuttosto indecisi circa l’idea del supporto militare ad altri paesi coinvolti in un conflitto. Se il paese in questione fa parte della NATO o è membro dell’UE, i favorevoli all’intervento sono il 65% dei rispondenti (terza percentuale più bassa rilevata) ma soprattutto tramite l’invio di aiuti (cibo, medicinali, ecc…), se invece il paese non è alleato, la percentuale scende al 55%.
Spese militari: secondo i fiorentini si spende troppo
Parlando invece di spese militari, Firenze evidenzia una spaccatura: il 34% di fiorentini ritiene, infatti, troppo alta la spesa sostenuta sia attualmente sia in prospettiva futura, seguiti a stretto giro da un 32% che la ritiene adeguata (percentuale più alta in Italia), mentre meno di 2 su 10 (il 16%) sono invece favorevoli a un aumento. Coloro che ritengono bassa l’attuale spesa militare, sono dell’idea che le risorse dovrebbero essere prelevate, nell’ordine, dalla Pubblica Amministrazione, dal culto e infine dalla protezione ambientale.
In materia di riarmo, è molto dibattuto a livello europeo negli ultimi mesi il tema dell’aumento del PIL della spesa militare, sia per il nostro Paese sia per quelli UE. A tal proposito, le posizioni diventano più marcate, con il 32% dei fiorentini favorevole e il 49% contrario. A spingere i fiorentini contrari è soprattutto una questione di gestione delle risorse che il 54% dei rispondenti vorrebbe fossero destinate al Paese, mentre il 46% è alimentato da un sentimento pacifista.
La possibile creazione di un esercito europeo risulta infine un’opzione molto gradita nel capoluogo toscano. Oltre la metà dei fiorentini (53%)ne è favorevole, la seconda percentuale più alta in Italia. Contrario è invece il 32% dei rispondenti. Tuttavia, l’idea di ripristinare la leva obbligatoria trova pochi consensi: è infatti favorevole il 39% dei fiorentini e contrario il 46%.
- L’indagine è stata realizzata presso un campione rappresentativo della popolazione nazionale di età 16-74 anni (oltre 44 milioni di individui) e dei residenti nelle principali Aree Metropolitane (oltre 13 milioni di individui), secondo genere, età, area geografica, ampiezza centro, titolo di studio, tenore di vita, professione e nucleo familiare. Sono state realizzate 1.720 interviste, condotte mediante metodo CAWI (Computer Assisted Web Interviewing: metodologia di raccolta dati che si basa sulla compilazione di un questionario via web) tra il 5 e il 19 marzo.
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