Il pecorino toscano sarà ancora più toscano. Le aziende produttrici, in gran parte aderenti ai due consorzi del pecorino Dop, e i produttori di latte hanno stretto un patto per garantire stabilità e crescita all’intera filiera, sulla quale pendevano le mancate commesse di gruppi esterni che operano in Toscana. Lo hanno deciso i diretti interessati, al termine di un’iniziativa della Regione per risolvere la crisi del latte ovino.
La soluzione, che a questo punto pare definitiva, è emersa nel corso dell’incontro del tavolo di lavoro che l’assessore all’agricoltura Marco Remaschi ha tenuto insieme ai responsabili della direzione agricoltura e che ha visto la partecipazione delle organizzazioni professionali agricole, delle centrali cooperative e dei consorzi di tutela delle due Dop toscane dei formaggi a base di latte ovino, il Consorzio del pecorino toscano e il Consorzio del pecorino delle Balze volterrane).
Nel corso dell’incontro è stato fatto il bilancio delle ultime tre settimane di lavoro di tutti i soggetti coinvolti nel tavolo, a cominciare dal Consorzio del Pecorino Toscano Dop. Obiettivo del tavolo, si ricorda, era dare una soluzione immediata ai 99 produttori toscani di latte ovino che avevano ricevuto, a fine novembre, comunicazioni di disdetta dei contratti di conferimento a partire dal gennaio 2019, da parte di due importanti gruppi industriali, operanti in Toscana.
Un’attività intensissima che ha permesso di incontrare tutti i diversi soggetti operanti della filiera, a cominciare dalle due imprese industriali coinvolte, a seguire con i principali caseifici di produzione del pecorino operanti in Toscana (cooperativi e non), con le organizzazioni sindacali, le centrali cooperative e i consorzi di tutela. Una ricognizione che ha restituito fin da subito lo scenario preoccupante in cui si sono ritrovati gli allevatori, col fondato rischio di lasciare “a terra” il latte delle proprie greggi. Ma non solo.
«Abbiamo capito che non si trattava solo di un’esigenza immediata di alcuni pastori toscani – ha dichiarato Remaschi – ma di una problematica più ampia, che coinvolge l’intera filiera dei formaggi ovicaprini di qualità. E così, grazie ad un lavoro di squadra, abbiamo fatto di un problema contingente, una nuova opportunità di rilancio dell’intera filiera del latte ovicaprino toscano significativamente legata alle produzioni a marchio Dop».
Durante l’incontro, l’assessore ha illustrato il pacchetto di misure che la Regione vuol mettere in campo, con l’obiettivo di dare sostegno all’intera filiera, dai produttori di latte ai trasformatori, passando per i consorzi di tutela. «Riteniamo che si possa valorizzare al meglio la produzione toscana di eccellenza – continua Remaschi – per dare una giusta remunerazione agli allevatori, garantendo così il mantenimento di un’attività a valenza economica certo, ma anche di presidio territoriale. Lo faremo con un impegno finanziario per il 2019 pari a 2 milioni di euro, per interventi di sostegno ai produttori ed alla promozione del prodotto toscano, sia sui mercati interni che su quelli internazionali».
Stando agli ultimi dati riportati durante l’incontro, è emerso che, grazie allo sforzo di tutti gli attori della filiera, ad oggi praticamente tutti i produttori hanno trovato una nuova collocazione del proprio latte nei caseifici toscani (quasi tutti aderenti al consorzio del pecorino toscano Dop), che saranno impegnati nel programma di rilancio che la Regione si è impegnata ad adottare da gennaio 2019.
Il pecorino toscano, sulla base dei disciplinari che presiedono alle Dop, deve essere prodotto con latte ovino proveniente dalla Toscana e da alcuni comuni confinanti dell’alto Lazio e dell Umbria.