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Lazio, 500mila euro per la tutela dei braccianti agricoli

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Lazio, 500mila euro per la tutela dei braccianti agricoli

Con la stagione dei raccolti alle porte e con l’emergenza sanitaria ancora in corso, la Regione Lazio destina 500mila euro alla salute e sicurezza dei braccianti agricoli. Nell’ambito della sperimentazione già avviata in provincia di Latina, la giunta regionale ha previsto misure di contrasto al caporalato in grado di tutelare i lavoratori e di supportare le aziende nel contenimento del Covid-19.

«Con 500 mila euro del Fondo Sociale Europeo abbiamo previsto incentivi all’assunzione dei braccianti, stabilendo per le singole aziende agricole un contributo di 2.500 euro per ogni contratto stabile fino a un massimo di assunzioni o stabilizzazioni coperti da 12.500 euro. Inoltre, per tutelare la salute dei braccianti, abbiamo previsto l’erogazione di un incentivo di 7.500 euro per l’attivazione o l’adeguamento di sistemi di trasporto in linea con le regole contro la diffusione del Coronavirus. Con queste risorse intendiamo contribuire all’attivazione o stabilizzazione dei lavoratori, nonché alla tutela della loro salute», spiega l’assessore al lavoro Claudio Di Berardino.

L’avviso è pubblicato da oggi sul sito della Regione Lazio, mentre le domande da parte delle aziende potranno essere inoltrate da martedì, soltanto in modalità telematica.

«Sono circa 4mila i lavoratori che potranno beneficiare di queste misure che si vanno a aggiungere a quelle già in vigore, quali l’app FairLabor, applicazione dedicata all’incontro trasparente tra la domanda e l’offerta di lavoro in agricoltura, e il trasporto pubblico sulla rete Cotral, che ringraziamo per la preziosa collaborazione, per i braccianti con regolare contratto di lavoro. Crediamo che questo provvedimento completi ed estenda quanto già previsto in queste ore dal Governo con il Dl Rilancio per l’emersione del lavoro irregolare a partire dall’agricoltura – conclude l’assessore regionale – Continuiamo a lavorare per l’attuazione della legge sul caporalato per l’intero territorio regionale e parallelamente a creare le basi per definire una norma più complessiva sul tema del caporalato che coinvolge altri settori, a partire dall’edilizia», ha concluso l’assessore Di Berardino.