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 “L’azione di Don Milani ispiri la politica”

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 “L’azione di Don Milani ispiri la politica”

Il presidente del Consiglio regionale ha partecipato, a Vicchio, alla XXII edizione della Marcia di Barbiana, che quest’anno celebra i cento anni della nascita del sacerdote

di Ufficio Stampa CRT

Firenze – “Oggi è una giornata importante per Vicchio e per tutta la Toscana, perché ricordiamo Don Lorenzo Milani, una figura che è per tutti noi un riferimento di impegno culturale, sociale e politico. Lo testimonia la presenza del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, una presenza che è un messaggio chiaro a investire tanto sulla scuola e sulla formazione, e di investire sull’apertura e sull’inclusione in un tempo in cui c’è la voglia di ritorno a chiusure, a far saltare ponti anziché costruirli”.  Lo ha detto il presidente del Consiglio regionale, Antonio Mazzeo, partecipando a Vicchio (FI), in rappresentanza di tutta l’Assemblea legislativa, alla XXII edizione della Marcia di Barbianache quest’anno cade a cento anni dalla nascita di Don Milani.

“Il compito della politica – ha aggiunto Mazzeo – è quello di continuare l’azione che Don Milani ha portato avanti per tutta la sua vita: mettersi al servizio degli altri, pensando di farlo con lo spirito di un servizio civile, perché questo deve essere la politica”.

Il presidente Mazzeo ha ricordato, con un post sul suo profilo Facebook, che Don Milani “per me, è sempre stato un punto di riferimento importantissimo, perché con la scuola di Barbiana, dove fu Sacerdote e Maestro, portò in classe i valori dell’inclusione, della democrazia, della parità. L’idea era creare una scuola inclusiva a tempo pieno per tutti, anche per coloro che, per mancanza di mezzi, non avrebbero mai raggiunto un livello d’istruzione dignitoso”.

“All’ingresso della scuola di Barbiana – scrive ancora Mazzeo – c’era un grande cartello con la scritta ‘I care’, ‘Mi prendo cura, mi sta a cuore’. Mi ha emozionato molto ritrovarmele oggi davanti, in questo luogo straordinario. Quelle due parole per me rappresentano infatti l’impegno che ognuno di noi deve prendersi nei confronti della comunità e del prossimo ed è la ragione per cui abbiamo deciso di apporle anche all’ingresso dell’aula del Consiglio Regionale della Toscana. Perché come diceva Don Milani: ‘Ho imparato che il problema degli altri è uguale al mio. Sortirne tutti insieme è politica. Sortirne da soli è avarizia’“.

L’evento del centenario ha come tema un passo della ‘Lettera ai cappellani militari’ del sacerdote: “Se voi avete il diritto di dividere il mondo in italiani e stranieri allora vi dirò che, nel vostro senso, io non ho Patria e reclamo il diritto di dividere il mondo in diseredati e oppressi da un lato, privilegiati e oppressori dall’altro. Gli uni sono la mia Patria, gli altri i miei stranieri”.

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