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L’isola del tesoro

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L’isola del tesoro

Il 14 novembre 1883 viene pubblicato L’isola del tesoro, romanzo di Robert Louis Stevenson, uno dei più celebri romanzi per ragazzi di tutti i tempi.

Il romanzo L’isola del tesore ( Treasure Island in inglese) è suddiviso in 6 parti per 34 capitoli complessivi: Jim, è il narratore in prima persona di tutti, tranne che per i capitoli 16-18 che sono narrati dal dottor Livesey. Il protagonista, nonché voce narrante del romanzo, Jim Hawkins, è un ragazzo di 17 anni che vive con la famiglia nella taverna “Ammiraglio Benbow“, affacciata sul mare in un villaggio nei pressi di Bristol. La storia narra le avventure seguite al ritrovamento di una vecchia mappa del tesoro da parte di Jim, nel baule del vecchio marinaio di nome Billy Bones, ospite alla locanda gestita dai suoi genitori.

Robert Louis Stevenson, autore dell’opera

Treasure Island fu il primo successo di Stevenson, che ne iniziò la stesura a 30 anni. Scrisse i primi capitoli a Braemar, nella highland scozzesi, nel 1881. Stevenson si trovava in un cottage di campagna con altri membri della sua famiglia, fra cui il figliastro Lloyd Osbourne, il quale stava dipingendo ad acquerello la mappa di un’isola. Stevenson vide la mappa e ne fu affascinato, iniziando a battezzare diversi luoghi dell’isola con nomi di fantasia, per poi completare l’opera scrivendo “Isola del Tesoro” in un angolo del dipinto. Fu lo stesso Lloyd a commentare “come sarebbe bello leggere una storia su quest’isola!

Stevenson completò la mappa e iniziò subito a scrivere, leggendo la sua opera ai familiari man mano che completava i primi capitoli. Ciascuno diede un contributo: Lloyd chiese che nella storia non apparissero donne, il padre di Stevenson diede suggerimenti sui contenuti dello scrigno di Billy Bones e su altre scene. Alcune settimane dopo un amico di Stevenson, Alexander Japp, fece leggere i primi capitoli del romanzo al redattore della rivista Young Folks, che decise di pubblicarne un capitolo alla settimana.

In autunno gli Stevenson tornarono alla loro abitazione di Bristol. Lo stesso Stevenson ebbe un periodo particolarmente acuto di un malessere cronico ai bronchi, che lo costrinse ad abbandonare la scrittura del romanzo alla fine del capitolo 15. La famiglia decise di trasferirsi a Davos, in Svizzera, dove l’aria di montagna contribuì a migliorare le condizioni di Stevenson che riuscì, pur con qualche difficoltà, a completare la stesura del romanzo.

Inizialmente, l’opera di Stevenson (pubblicata fra l’ottobre del 1881 e il gennaio del 1882) non suscitò particolare interesse. Il 14 novembre 1883 fu ripubblicata in forma di libro, ed ebbe un successo immediato sia di pubblico che di critica. Si dice che il primo ministro britannico dichiarò di essere rimasto sveglio fino alle due di notte per finire di leggerla. Lo scrittore Henry James la definì “perfetta come un gioco da ragazzi ben giocato“. Gerard Manley Hopkins scrisse addirittura che “c’è più genio in una pagina di Stevenson che in un volume di Sir Walter Scott“.

Non è possibile sottovalutare il contributo di Treasure Island all’immaginario collettivo. A causa di questo romanzo i pirati furono in seguito costantemente associati a mappe del tesoro (in cui il tesoro è segnato con una “X”), isole tropicali, stampelle o pappagalli portati sulla spalla. La stessa espressione “Isola del Tesoro” è entrata nel linguaggio comune e viene usata anche senza un riferimento consapevole all’opera di Stevenson.

Stevenson ha lasciato molti scritti (soprattutto lettere e saggi) in cui spiega quali furono le sue fonti di ispirazione. L’idea centrale del romanzo nacque, come si è detto, dalla mappa; subentrarono però i ricordi di Stevenson su opere di Daniel Defoe, Edgar Allan Poe, Washington Irving, e soprattutto Charles Kingsley (il romanzo At Last). Il personaggio di Long John Silver era ispirato a un amico di Stevenson, scrittore e editore, di nome W. E. Henley. Altri libri che ricordano passaggi di Treasure Island sono Coral Island di Robert Michael Ballantyne (1871) e The Pirate di Frederick Marryat (1836). Rider Haggard scrisse Le miniere di re Salomone (1885) perché aveva scommesso col fratello che sarebbe riuscito a scrivere un romanzo migliore de L’isola del tesoro. L’isola del tesoro è uno dei romanzi più famosi tra quelli scritti da Robert Louis Stevenson.

L’isola del tesoro è una delle opere dell’intera storia della letteratura che vantano il maggior numero di adattamenti. Fin dall’Ottocento fu adattata per il teatro, dove continua ad essere frequentemente riproposta fino ad oggi (famose restano le riprese annuali negli anni ’60 al Mermaid Theatre di Londra con Bernard Miles). Dal 1912 sono state realizzate oltre cinquanta versioni cinematografiche dell’opera.

Immagine d’apertura: copertina di un’edizione del 1911

Bibliografia e fonti varie

  • Barker-Benfield, Simon (2014). The Annotated Treasure IslandISBN 978-1-937075-01-9
  • Cordingly, David (1995). Under the Black Flag: The Romance and Reality of Life Among the PiratesISBN 0-679-42560-8.
  • Letley, Emma, ed. (1998). Treasure Island (Oxford World’s Classics)ISBN 0-19-283380-4.
  • Pietsch, Roland (2010). The Real Jim Hawkins: Ships’ Boys in the Georgian NavyISBN 978-1-84832-036-9.
  • Reed, Thomas L. (2006). The Transforming Draught: Jekyll and Hyde, Robert Louis Stevenson, and the Victorian Alcohol DebateISBN 0-7864-2648-9.
  • Watson, Harold (1969). Coasts of Treasure Island: A Study of the Backgrounds and Sources for Robert Louis Stevenson’s Romance of the SeaISBN 0-8111-0282-3.