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Luigi Sturzo, la pace a 104 anni dai ‘liberi e forti’

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Luigi Sturzo, la pace a 104 anni dai ‘liberi e forti’

Convegno mercoledì 18 gennaio a palazzo del Pegaso, alle 16.30, con il presidente del Consiglio regionale Antonio Mazzeo e il portavoce dell’ Opposizione Marco Landi

Luigi Sturzo: la pace e la comunità internazionale a 104 anni dall’appello ai ‘Liberi e forti’”. Questo il titolo del convegno che si terrà mercoledì 18 gennaio alle 16.30, in sala Gonfalone di palazzo del Pegaso (via Cavour, 4 – Firenze).

L’appello ai ‘Liberi e forti’, scritto sotto l’ispirazione di Sturzo, rappresenta una pietra miliare nella storia del Cristianesimo democratico italiano. Lanciato oltre un secolo fa, il 18 gennaio 1919, dalla Commissione provvisoria del Partito Popolare Italiano, si rivolgeva “A tutti gli uomini liberi e forti, che in questa grave ora sentono alto il dovere di cooperare ai fini superiori della Patria, senza pregiudizi né preconcetti”, quindi a uomini moralmente liberi ed evoluti dal punto di vista sociale, che erano disposti a impegnarsi a sostenere un progetto politico e sociale per l’Italia dopo la Prima guerra mondiale. Tra i membri della Commissione provvisoria, guidata da Luigi Sturzo, vi erano Giovanni Bertini, Giovanni Bertone, Stefano Gavazzoni, Achille Grandi, Giovanni Grosoli, Giovanni Longinotti, Angelo Mauri, Umberto Merlin, Giulio Rodinò, Carlo Santucci. L’appello, scritto sotto l’ispirazione di Sturzo, rappresenta una pietra miliare nella storia del Cristianesimo democratico italiano.

Ad aprire i lavori saranno i saluti di Antonio Mazzeo, presidente del Consiglio regionale, e di Marco Landi, portavoce dell’Opposizione; gli interventi – moderati da Domenico Mugnaini, direttore di Toscana Oggi – saranno affidati ad Alberto Bosi, presidente associazione Francesco Bosi, e a sua eminenza monsignor Michele Pennisi, Arcivescovo emerito di Monreale.

Don Luigi Sturzo, nato a Caltagirone il 26 novembre 1871 e morto a Roma l’8 agosto 1959, è stato un presbitero e politico italiano, sostenitore della necessità di coerenza, per i credenti, tra vita religiosa e impegno politico.