Il 30 agosto 1797 nasce a Londra la celebre scrittrice Mary Shelly, autrice di Frankestein.
![frankensteindraft 1](https://www.paesesera.toscana.it/wp-content/uploads/2021/08/FrankensteinDraft-1.jpg)
Figlia della filosofa Mary Wollstonecraft, antesignana del femminismo,la quale morì dieci giorni dopo averla partorita, e del filosofo e politico William Godwin, Mary crebbe col padre William, di idee anarchico-comuniste, il quale decise di adottare Fanny. Quando Mary aveva tre anni suo padre sposò Mary Jane Clairmont, sua vicina di casa. Godwin fornì a Mary un’educazione ricca e informale, incoraggiandola ad aderire alle sue idee politiche. Nel 1814 Mary si innamorò di uno dei discepoli di Godwin, Percy Bysshe Shelley, all’epoca già sposato con Harriet Westbrook. Assieme alla sorella Claire Clairmont, seconda figlia di Mary Jane Clairmont, Mary fuggì in Francia con Percy con il quale, dopo aver attraversato insieme l’Europa, dovette rientrare in Inghilterra per mancanza di denaro per sopravvivere. Mary aspettava una figlia da Percy e la bambina che ne nacque morì pochi giorni dopo il parto prematuro, senza aver ricevuto nemmeno un nome. Mary e Percy si sposarono nel 1816, dopo il suicidio della moglie di lui. Nel 1816 la coppia trascorse un’estate con Lord Byron, John William Polidori e Claire Clairmont nei pressi di Ginevra, in Svizzera, dove Mary ebbe l’ispirazione per la stesura del suo romanzo Frankenstein. Nel 1818 lasciarono l’Inghilterra per l’Italia, dove morirono Clara Everina e William, rispettivamente seconda e il terzo figlio di Mary e Percy, e dove nacque Percy Florence, l’unico a sopravvivere ai genitori. Nel 1822 suo marito annegò durante una traversata del Golfo della Spezia. Un anno dopo Mary ritornò in Inghilterra dove si dedicò totalmente alla carriera di scrittrice, in modo da poter mantenere il figlio. Trascorse l’ultima decade della sua vita nella malattia, probabilmente ebbe un tumore al cervello, di cui morì all’età di 53 anni, nel 1851.
![640px villa diodati 2008.07.27 rg 5 1](https://www.paesesera.toscana.it/wp-content/uploads/2021/08/640px-Villa_diodati_2008.07.27_rg_5-1.jpg)
Fino al 1970 Mary Shelley è stata principalmente conosciuta per l’apporto che ha dato alla comprensione e alla pubblicazione delle opere del marito e per il suo romanzo Frankenstein, che ebbe grande successo e ispirò numerosi adattamenti teatrali e cinematografici. Frankenstein, o il moderno Prometeo, è stato scritto dall’autrice nel 1818. L’idea del romanzo risale al 1816, quando Mary Shelley era in vacanza a Bellerive, nei pressi di Ginevra, in compagnia di suo marito, della sorellastra Claire Clairmont e del loro comune amico Lord Byron, che aveva avuto una relazione con Claire. La stagione era molto piovosa e gli amici, costretti in casa, discutevano a lungo; è da una di queste discussioni sulla letteratura tedesca che la scrittrice ebbe l’idea di un romanzo gotico che raccontasse la creazione di un uomo, senza essere Dio, ma utilizzando un’energia di essenza divina il cui uso era considerato da Plinio il Vecchio un sacrilegio dalle terribili conseguenze. Di qui il sottotitolo “Prometeo moderno” con chiara allusione al mito, tratto da Ovidio, del Titano che aveva dato il fuoco agli uomini. Il gruppo decise di intraprendere una gara letteraria per scrivere una storia sul soprannaturale. Un altro ospite, il Dott. John William Polidori, scrisse in quell’occasione Il vampiro, che in seguito avrebbe avuto una forte influenza sul Dracula di Bram Stoker. La storia di Mary si dimostrò di ancora maggior successo ed è oggi generalmente considerata il primo vero romanzo di fantascienza. Studi recenti hanno permesso una più profonda conoscenza del profilo letterario di Mary Shelley; in particolare, questi studi si sono concentrati su opere meno conosciute dell’autrice, tra cui romanzi storici come Valperga (1823) e The Fortunes of Perkin Warbeck (1830), romanzi apocalittici come L’ultimo uomo (1826), e gli ultimi due romanzi, Lodore (1835) e Falkner (1837).
Immagine d’apertura: Ritratto di Mary Shelley (particolare) di Richard Rothwell (1840) esposto alla Royal Academy
Bibliografia e fonti varie
- Bennett, Betty T. Mary Wollstonecraft Shelley: An Introduction. Baltimore: Johns Hopkins University Press, 1998. ISBN 080185976X.
- Bieri, James. Percy Bysshe Shelley, a Biography: Exile of Unfulfilled Reknown, 1816–1822. Newark: University of Delaware Press, 2005. ISBN 0874138930.
- Clemit, Pamela. “From The Fields of Fancy to Matilda.” Mary Shelley in her Times. Ed. Betty T. Bennett. Baltimore: Johns Hopkins University Press, 2003. ISBN 0801877334.
- Clemit, Pamela. The Godwinian Novel: The Rational Fictions of Godwin, Brockden Brown, Mary Shelley. Oxford: Clarendon Press, 1993. ISBN 0198112203.
- Corrado, Adriana. Mary Shelley donna e scrittrice. Una rilettura. Napoli: Edizioni Scientifiche Italiane, 2000. ISBN 8849500262.
- Crisafulli, Lilla Maria e Giovanna Silvani (a cura di). “Mary versus Mary”, Napoli: Liguori, 2001. ISBN 9788820732578.
- Garrett, Martin. Mary Shelley. Londra: The British Library, 2002. ISBN 0712347682.
- Gittings, Robert e Jo Manton. Claire Clairmont and the Shelleys. Oxford: Oxford University Press, 1992. ISBN 0198185944.
- Holmes, Richard. Shelley: The Pursuit. 1974. London: Harper Perennial, 2003. ISBN 0007204582.
- Sanguineti, Carla. Figlia dell’Amore e della Luce. Mary Godwin Shelley nel Golfo dei Poeti. Genova, Sagep, 2000. ISBN 8870588068.
- Seymour, Miranda. Mary Shelley. New York: Grove Press, 2000. ISBN 0802139485.
- Spark, Muriel. Mary Shelley. Firenze: Le Lettere, 2001. ISBN 8871666070.
- St Clair, William. The Godwins and the Shelleys: The Biography of a Family. London: Faber & Faber, 1989. ISBN 0571154220.
- Sunstein, Emily W. Mary Shelley: Romance and Reality. 1989. Baltimore: Johns Hopkins University Press, 1991. ISBN 0801842182.