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Servizio idrico: per Acque SpA (Toscana) doppio filone di finanziamento per un piano di investimenti da 800 milioni di euro

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Acque SpA, gestore idrico del Basso Valdarno, rafforza la propria capacità finanziaria al fine di realizzare il piano degli investimenti da oltre 800 milioni di euro – il cui valore è stato incrementato rispetto alla precedente revisione tariffaria – previsto dalla concessione del servizio fino al termine del 2031. Un risultato raggiunto grazie a due filoni di finanziamento: uno, ottenuto con un pool di banche per 225 milioni di euro, finalizzato a prolungare l’attuale indebitamento e con piano di ammortamento fino al 2030; l’altro, attivato con la Banca Europea, per un importo di 130 milioni di euro, destinato alla realizzazione degli investimenti, con restituzione entro il termine della concessione.

I due finanziamenti permetteranno ad Acque, senza incrementare l’esposizione debitoria, di allungarne la durata, diminuirne il costo e aumentare la propria flessibilità finanziaria nel caso dovessero presentarsi ulteriori impegni operativi. In sostanza si tratta di risorse che consentiranno di garantire la realizzazione di una considerevole mole di investimenti, destinati a migliorare ulteriormente la qualità, l’efficienza e la sostenibilità del servizio idrico per 800mila cittadini toscani nel Basso Valdarno.

Ad essere stati coinvolti per il primo filone di finanziamento da 225 milioni di euro sono stati istituti finanziari di primissimo piano, quali Banco BPM, BBVA, BNL, BPER, Crédit Agricole, F2i, Intesa Sanpaolo, Mediobanca, MPS e Unicredit. Banca Finint e Mediobanca hanno agito in qualità di advisor finanziari mentre lo Studio Legale Cappelli RCCD ha assistito la società per gli aspetti legali. Per Acque l’operazione è stata messa a punto e coordinata dal direttore Amministrazione, Finanza e Controllo, dott.ssa Simona Malloggi, e dal responsabile Finanza dott.ssa Silvia Marchi.

“L’ottenimento del doppio filone di finanziamento – sottolinea l’amministratore delegato, Fabio Trolese – rappresenta un risultato significativo, frutto di un’attività lunga, poderosa e complessa. Lo abbiamo colto grazie all’impegno di tutti coloro che, in questi anni, hanno contribuito a raggiungere performance aziendali di ottimo livello”. “Siamo entusiasti dell’opportunità di poter utilizzare questi fondi. Si tradurranno in investimenti per il benessere delle nostre comunità e per la sostenibilità del territorio – commenta il presidente di Acque SpA, Giuseppe Sardu – L’aver avuto accesso a questi finanziamenti, in un contesto di minore stabilità dei mercati, rappresenta un importante riconoscimento dell’efficienza gestionale e della solidità finanziaria della nostra realtà”.

Torna “Cinema in villa”, l’arena estiva con vista panoramica su Firenze

Dal 4 luglio al 27 agosto un programma di proiezioni italiane e internazionali sulla Terrazza Belvedere di Villa Bardini. Con biglietti in promozione, un omaggio a Nanni Moretti e tutti i giovedì l’ingresso è gratuito per le famiglie con prenotazione obbligatoria 

Torna il cinema estivo con la più spettacolare vista su Firenze: dal 4 luglio al 27 agosto 2023 la Terrazza Belvedere del Giardino Bardini (Costa San Giorgio, 2) di Firenze ospiterà una nuova edizione della rassegna “Cinema in villa”. L’iniziativa è promossa e organizzata dalla Fondazione CR Firenze e dalla Fondazione Parchi Monumentali Bardini e Peyron in collaborazione con l’Associazione culturale Musart, la programmazione della Fondazione Stensen e con il patrocinio del Comune di Firenze.

‘’Quarto anno per ‘Cinema in villa’  – dichiarano i Presidenti di Fondazione CR Firenze Luigi Salvadori e di Fondazione Parchi Monumentali Bardini e Peyron Jacopo Speranza – con una bella novità per gli spettatori. Aderendo con piacere alla campagna promossa dal Ministero per la cultura per sostenere i film italiani ed europei, viene praticato uno sconto al biglietto di ingresso. Una modalità che vuole incentivare le presenze alle proiezioni e che si aggiunge alla sezione, assai apprezzata, ‘Cinema in famiglia’, con la quale offriamo l’ingresso gratuito ogni giovedì ai genitori e ai loro figli. La programmazione tiene conto di queste novità e destina ampio spazio alle pellicole della più recente produzione nazionale ed europea. Senza dimenticare i film più significativi della stagione appena trascorsa. Un sentito ringraziamento a Musart e alla Fondazione culturale Niels Stensen che sono nostri ‘compagni di viaggio’ in questa bellissima avventura’’.

Il programma di “Cinema in villa” offre il meglio della stagione appena trascorsa, oltre a qualche importante uscita estiva, e la novità del cinema italiano ed europeo a un prezzo scontato grazie alla promozione nazionale di “Cinema Revolution” (progetto del Ministero della Cultura).

L’omaggio estivo è dedicato ai film di Nanni Moretti ed è confermato l’appuntamento del giovedì del “Cinema in famiglia” ad ingresso gratuito per genitori e figli, su prenotazione dal sito www.villabardini.it (a farsi carico del costo del biglietto sono le due Fondazioni). 

L’ingresso è dalle ore 20,45 e l’inizio proiezioni è alle ore 21,15. Il biglietto è di 5 euro (più diritti di prevendita online su cinemainvilla.it) a eccezione dei film italiani e europei della sezione “Cinema Revolution” che sono in promozione (biglietto 3,50 euro più diritti di prevendita). Alla cassa di Villa Bardini il biglietto del cinema si può acquistare insieme al biglietto di ingresso alla mostra “Lisetta Carmi. Suonare Forte” con una speciale formula scontata. Altre promozioni aspettano gli spettatori alla “Loggetta di Villa Bardini” prima delle proiezioni.

Vista l’affluenza anche di pubblico straniero, gran parte dei film italiani sarà proposta con sottotitoli in inglese e non mancano le pellicole in original sound, in diverse lingue, con sottotitoli in italiano.

L’arena all’aperto più affasciante della città vive delle emozioni del cinema contemporaneo, con grandi storie, spunti di discussione, risate e suggestioni. In programma il meglio della stagione appena trascorsa, qualche importante uscita estiva, e la novità del cinema italiano ed europeo scontato grazie a “Cinema Revolution”, rassegna sostenuta dal Ministero della Cultura in collaborazione con il comparto cinematografico. L’omaggio estivo è dedicato ai mitici film di Nanni Moretti.

Nell’ambito di “Cinema Revolution” è la serata inaugurale di martedì 4 luglio, con “L’ultima notte di Amore” di Andrea Di Stefano, alla presenza del regista. Lunedì 17 luglio è il regista Giacomo Abbruzzese a presentare il suo apprezzatissimo film d’esordio “Disco Boy”. Altro opera prima d’autore, quella del regista Marescotti Ruspoli, martedì 25 luglio a Villa Bardini per introdurre la proiezione di “Amusia”.

“Cinema e Letteratura” è il ciclo di serate – tre appuntamenti – realizzato in collaborazione con il festival “La città dei Lettori” che si tiene negli spazi della Villa a giugno: in programma “Le otto montagne” di Felix Van Groeningen e Charlotte Vandermeersch (venerdì 14 luglio), dal romanzo di Paolo Cognetti, “I tre moschettieri – D’Artagnan” di Martin Bourboulon (domenica 23 luglio) e “Niente di nuovo sul fronte occidentale” di Edward Berger, dal capolavoro di Erich Maria Remarque, vincitore di quattro premio Oscar.

Sette i film per l’Omaggio a Nanni Moretti: il recente “Il sol dell’Avvenire” (sabato 8 luglio e martedì 19 luglio), ma anche “Santiago, Italia” (lunedì 10 luglio), “Caro Diario” (lunedì 24 luglio), “Aprile” (lunedì 31 luglio), “Io sono un autarchico” (lunedì 7 agosto) e “Palombella rossa” (lunedì 14 agosto).

E ancora, per “Il grandioso cinema di Hollywood”, tra cui quattro film in lingua originale con sottotitoli in italiano: “Air – La storia del grande salto” di Ben Affleck (martedì 18 luglio), “Indiana Jones e il quadrante del Destino” di James Mangold (sabato 22 luglio), “Empire of Light” di Sam Mendes (mercoledì 2 agosto), “Tár” di Todd Field (sabato 5 agosto).

Tre le serate del ciclo “Buio in sala” realizzate in collaborazione con il Centro Psicoanalitico di Firenze: “Rapito” di Marco Bellocchio (martedì 11 luglio – introduce Stefania Nicasi), “La Stranezza” di Roberto Andò (venerdì 21 luglio – introduce Alessia Fusilli De Camillis), “Stranizza d’amuri” di Giuseppe Fiorello (sabato 29 luglio – introduce Teresa Lorito).

Biglietti disponibili alla cassa di Villa Bardini e in prevendita a partire del 26 giugno sui siti www.villabardini.it e www.cinemainvilla.it.

Info-line telefonica al numero 393 8570925, nei giorni di programmazione dalle ore 18 alle 22. E’ possibile parcheggiare gratuitamente al parcheggio del Forte di Belvedere. Media partner Radio Toscana.

Cinema in Villa 2023

Dal 4 luglio al 27 agosto – ore 21,15

Ingresso/Biglietteria Villa Bardini – Costa San Giorgio, 2 –  www.villabardini.it

Biglietti cinema

I biglietti saranno acquistabili on line da lunedì 26 giugno

Ingresso 5 euro/3,50 euro per promozione “Cinema Revolution” su film italiani e europei

Giovedì in famiglia

Ingresso libero con prenotazione obbligatoria su www.villabardini.it

Prevendita biglietti cinema

www.villabardini.it – www.cinemainvilla.it

Speciale Mostra + Cinema in Villa

Alla cassa di Villa Bardini, con il biglietto del cinema è possibile visitare la mostra Lisetta Carmi Suonare Forte, allestita all’interno di Villa Bardini, con un biglietto scontato a € 5, (anziché € 10).

La mostra è aperta dal martedì alla domenica dalle ore 10 alle ore 21.

Con i due biglietti è previsto anche uno sconto sulle consumazioni alla caffetteria della Loggetta di Villa Bardini.

Informazioni
Tel. 393 8570925 (orario 18/22 nei giorni di programmazione) – www.villabardini.it – www.cinemainvilla.it

PROGRAMMA

Festival delle Colline, forfait Michelle Gurevich – Insieme a Meg ci sarà Marco Parente

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Cambio di programma al Festival delle Colline: per motivi di salute, la crooner canadese Michelle Gurevich non potrà essere in concerto sabato 8 luglio alla Rocca di Carmignano (Prato). Al suo posto salirà sul palco Marco Parente, songwriter poetico ed elegantemente incendiario: vent’anni di carriera segnati da produzioni e collaborazioni ispiratissime (dai CSI a Manuel Agnelli, da Carmen Consoli a Cristina Donà).  Il “Ready Made Life Tour” che lo porterà sul palco del Festival delle Colline segue l’uscita dell’album “Life”.

L’altra ospite della serata è Meg. La regina dell’alt-elettronica italiana approderà sulle ali del potente e variegato tappeto sonoro di “Vesuvia”, l’ultimo album uscito lo scorso settembre. I nuovi brani – fedeli alla versione del disco – verranno suonati senza interruzione, collegati tra loro tramite “transizioni speciali”; le canzoni che invece hanno caratterizzato la sua lunga carriera, vengono remixate e alternate ai brani del disco.

In programma dal 2 al 24 luglio in luoghi d’arte e scenari naturali di Prato e delle Colline Pratesi, il Festival delle Colline propone artisti d’essai e suoni volutamente fuori dal mainstream. In arrivo la poesia folk-rock di Michael Mcdermott, il violino dylaniano di Scarlet Rivera, “Le otto montagne” di Daniel Norgren. E poi Extraliscio, Frida Bollani Magoni, Jacopo Fagioli. Info e programma www.festivaldellecolline.com.

Festival delle Colline 2023 è organizzato dal Comune di Poggio a Caiano in collaborazione con i Comuni di Prato e Carmignano e Regione Toscana. Direzione artistica di Gianni Bianchi.

Trasporti: Seri lascerà la presidenza di LFI spa

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“Con l’approvazione del Bilancio 2022 terminerà il mio impegno alla presidenza del gruppo ‘La Ferroviaria Italiana spa’. È stata un’esperienza professionale e umana molto significativa, caratterizzata da un rapporto franco e propositivo con il personale così come con i componenti del cda e del collegio sindacale. Voglio ringraziare tutti i compagni di viaggio che hanno reso questa esperienza indimenticabile e trasformato un impegno professionale in una grande passione che porterò sempre con me”. Con queste parole Maurizio Seri annuncia l’addio, dopo nove anni di mandato, alla presidenza del Gruppo Lfi – La Ferroviaria Italiana.

Le sfide del futuro: il collegamento diretto Arezzo – Siena. “Il Gruppo LFI – spiega Seri – nei nove anni in cui sono stato presidente ha portato avanti un importante percorso di ammodernamento e innovazione del gruppo, con tanti risultati ottenuti in termini di qualità dei servizi. Cito sono due numeri che ben riassumono il lavoro fatto: 20 milioni di investimento sull’infrastruttura ferroviaria e gli oltre 30 milioni per l’acquisto di nuovi treni per rinnovo completo della flotta. Lfi ha davanti a sé sfide importanti, che passano, principalmente dal consolidamento delle attività e dei servizi attraverso la stipula con Regione Toscana di un nuovo affidamento decennale che garantisca continuità all’impresa ferroviaria Trasporto Ferroviario Toscano spa (TFT spa, controllata al 100 per cento da Lfi spa) in virtù degli investimenti effettuati sia sul rinnovo dei treni, sia sul personale. Contestualmente va ampliato il raggio d’azione in collaborazione con Trenitalia e Regione: penso al nostro progetto per un collegamento diretto tra Arezzo e Siena per offrire una modalità di trasporto moderna e sicura ai viaggiatori, anche in ottica della stazione Alta velocità Medio Etruria”.

Il “nodo” della linea Sinalunga – Arezzo – Stia. “Lfi – conclude Seri – dovrà continuare a prestare attenzione all’eventuale passaggio di consegne per la gestione della linea ed infrastruttura ferroviaria che Regione Toscana e Rete Ferroviaria Italiana (Rfi spa), del Gruppo FS, stanno valutando da tempo. La ‘nostra’ linea Sinalunga – Arezzo – Stia è una delle ultime ancora gestite da una società che non sia Rfi spa. Quale che sia la decisione ed anche considerando l’eventualità di questo passaggio, ciò che dovrà essere garantito è l’esercizio ferroviario a favore del Casentino e della Valdichiana per non mettere a rischio il diritto alla mobilità di studenti e lavoratori che ogni giorno usano il treno, così come andranno garantiti tutti i posti di lavoro. Questi – conclude Seri – sono i temi più urgenti rispetto al futuro sui quali Lfi, anche grazie all’impegno profuso in questi anni, potrà e dovrà avere un ruolo di primo piano”.

Museo Novecento Firenze | NICO VASCELLARI. MELMA | dal 24 giugno 2023 | Forte Belvedere, Firenze

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Dopo le grandi mostre di Jan Fabre, Giuseppe Penone, Anthony Gormley ed Eliseo Mattiacci, il Forte Belvedere torna a essere interamente occupato dal lavoro di un unico artista con un progetto espositivo inedito pensato per tutti i suoi spazi, tra i bastioni che si affacciano su Firenze e l’interno della Palazzina rinascimentale. Il 24 giugno apre al pubblico MELMA, una mostra di Nico Vascellari a cura di Sergio Risaliti, direttore del Museo Novecento, promossa dal Comune di Firenze e organizzata da MUS.E. L’esposizione è la prima tappa di un grande progetto della durata di un anno che l’artista ha pensato per la città di Firenze e che coinvolgerà alcuni dei suoi luoghi più emblematici: Piazza Signoria, Palazzo Vecchio e Museo Novecento. Un progetto ambizioso e un’occasione speciale che arriva a vent’anni di distanza dalla prima mostra dell’artista, realizzata proprio a Firenze il 25 giugno 2003.

È la prima volta che il Forte Belvedere, nei suoi spazi interni ed esterni, viene occupato da un artista italiano della generazione di Vascellari con un progetto espositivo così ambizioso e unico per estensione temporale e spaziale: un’occasione per gettare nuova luce e supportare questa generazione di artisti italiani e condividere con il grande pubblico il loro sguardo sulla contemporaneità.

“È sempre un enorme piacere tornare ad aprire il Forte di Belvedere con mostre di arte contemporanea di assoluto rilievo – dichiara il sindaco Dario Nardella -. In questo caso siamo ad inaugurare la prima esposizione di un percorso articolato che porterà Nico Vascellari non solo al Forte ma anche in piazza della Signoria e nei musei di Palazzo Vecchio e Museo Novecento, nel solco di una precisa scelta politica e culturale che ha permesso di ospitare a Firenze negli ultimi anni alcuni dei più grandi interpreti di arte contemporanea, da Giuseppe Penone e Antony Gormley, da Jan Fabre a Jenny Saville”.

La mostra MELMA al Forte Belvedere (fino all’8 ottobre 2023) include una selezione di opere inedite, concepite appositamente per questa occasione e realizzate con media diversi, come video, sculture, collage, installazioni e suono. All’esterno del Forte, sui bastioni e nel giardino, sono installate nove opere scultoree – fusioni in alluminio – della serie Horse Power (2023), accompagnate da due video, Fossil of Experience (2023) e Horse Power (2019), presentati all’interno delle “cannoniere” e da un’opera, Falena (2022), allestita sulla facciata della palazzina. Le sale interne sono occupate da un percorso espositivo con oltre trenta opere, molte di queste inedite, che, giocando su registri molto diversi tra loro, offrono una panoramica ampia del lavoro di Vascellari, concentrandosi sulla relazione tra uomo e natura, tra esistenza e trascendenza, tra corruzione e rigenerazione.

“Melma è simile a fango, mota, poltiglia.” Commenta Sergio Risaliti, direttore del Museo Novecento e curatore del progetto. “Letteralmente significa terra intrisa di molta acqua, come quella che si deposita sul fondo di un fiume, di una palude o di un lago. In senso figurato significa però abiezione, corruzione e abbrutimento morale. In questo senso melma può sembrare qualcosa di sporco, laido, sordido, impuro, repellente, addirittura riconducibile alla sfera del negativo, del peccaminoso e del turpe.”

“Il pubblico attraversando la mostra potrà riconoscere nelle opere un certo senso di respingimento” prosegue Risaliti. “Nelle intenzioni poetiche di Nico Vascellari non c’è volontà di esprimere un giudizio morale. L’uomo è melmoso eppure vive in lui qualcosa di angelico. È violento, brutale, eppure dolce e ingenuo come un fanciullino. Così la vita è una sola cosa con la morte, perché in fondo ci sono solo corruzione e rigenerazione senza fine.”

“La Melma è una materia primordiale, qualcosa che cela la vista e proietta sull’ignoto, inteso sia come mondo interiore sia come tensione verso l’esterno” spiega Vascellari. “Ho sempre parlato dell’arte come una pesca a mani nude nel fango, dove è possibile trovare ciò che non conosci ma che tenti di riconoscere. La melma richiama per ognuno di noi qualcosa di pasticciato, paludoso, magmatico e “merdoso” ma rimanda anche ad alcune mitologie per le quali tanto la foschia quanto la melma sono portali che permettono l’accesso al magico e al misterioso. A livello sensoriale, ricorda uno stato prenatale, perché è dalla terra, dall’humus, che viene plasmato l’umano.”

“Quando per la prima volta a otto anni ho visto i quadri di Ligabue, non ero interessato a cosa volessero significare” aggiunge l’artista “Ero tramortito da qualcosa che era già dentro di me e l’arte l’aveva tirata fuori… Melma… l’arte è questo per me.”

La seconda tappa del progetto, che si estenderà per un anno, verrà inaugurata a ottobre con diversi interventi in alcuni dei luoghi più prestigiosi del patrimonio storico-artistico della città. Piazza della Signoria, Palazzo Vecchio e il Museo Novecento ospiteranno una serie di opere, tra cui una nuova installazione per l’Arengario, una performance site-specific ideata dall’artista per il Salone dei Cinquecento e una serie di lavori nella sede delle ex-Leopoldine, tenendo conto del peculiare rapporto tra Rinascimento e contemporaneità, tra lo spazio pubblico della piazza e il luogo politico per eccellenza rappresentato dal Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio.

In piazza della Signoria, l’arte contemporanea torna a essere protagonista dopo gli interventi di Jeff Koons, Jan Fabre, Urs Fischer e Francesco Vezzoli degli anni passati. Nico Vascellari realizzerà un’installazione site specific pensata per l’Arengario di Palazzo Vecchio: un’azione poetica e delicata allo stesso tempo, ispirata tanto alle immagini rinascimentali – come quelle di Botticelli – quanto ai versi di Poliziano e di Pasolini. L’installazione sarà inaugurata il 3 ottobre 2023. Nella stessa giornata, Vascellari presenterà una performance pensata per il Salone dei Cinquecento che riflette sulle convenzioni e i codici della comunicazione non verbale. Infine, al Museo Novecento, sarà presentata una selezione di video realizzati dall’artista negli ultimi anni.

La presunzione è la nostra malattia naturale e originale. Tra tutte le creature l’uomo è la più fragile e la più soggetta alle calamità; nello stesso tempo è la più orgogliosa. Egli si sente e si vede situato qui, tra la melma e lo sterco del mondo, legato e inchiodato alla parte peggiore, più morta e stagnante dell’universo, all’ultimo livello del creato, il più lontano dalla volta celeste, con gli animali della peggior condizione; e va con l’immaginazione a piantarsi al di sopra del cerchio della luna; a mettere il cielo sotto i propri piedi.

Michel De Montaigne, Saggi, 1580

Un ringraziamento particolare a Cristina Fogazzi che ha contribuito a rendere gratuito l’ingresso alla mostra per tutti i visitatori con un generoso supporto.

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SPLENDIDO BRONZO PER LUCIA CAPOVILLA IN COPPA DEL MONDO PARACLIMBING A VILLARS

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Grande orgoglio per la prestazione del team italiano di Paraclimbing nella terza tappa di Coppa del Mondo a Villars.

Tre nostri atleti, Lucia Capovilla, David Kammerer e Simone Salvagnin erano riusciti ad accedere alle finali dopo aver realizzato delle qualifiche con risultati molto interessanti.

In finale due podi sono solo stati sfiorati, con un pizzico di sfortuna: Salvagnin (categoria B2) infatti si è classificato quarto, veramente ad un soffio dal bronzo. Anche a Kammerer (categoria AL2) è toccato in sorte il quarto posto. 

A risollevare il morale della squadra è arrivata la bellissima medaglia di bronzo conquistata nella categoria AU2 da Lucia Capovilla. Quest’eccezionale atleta ci ha ormai abituato alle sue bellissime imprese, dopo la medaglia d’argento conquistata nella tappa di Innsbruck e le medaglie collezionate nel 2022 (oro a Salt Lake City, argento a Villars e argento a Innsbruck).

Nella categoria B3 Nadia Bredice si è qualificata come 6°, non riuscendo quindi ad accedere alla finale. Anche Pietro Azzolini  (cat. RP3) ha terminato al 6°posto, Elisa Martin (anche lei cat. RP3) ha ottenuto il 5° piazzamento.

Nella categoria AL2 Omar Al Khatib si è piazzato al 12° posto, Gian Matteo Ramini (cat. RP1) all’11°, Alessio Cornamusini (Cat. RP2) al 10°.

La DT Cristina Cascone ha dichiarato: “I nostri paraclimbers hanno vissuto un periodo molto intenso e compresso di gare, adesso è il momento di tirare le fila e di rimettere assieme le energie mentali e fisiche in vista dell’emozionante appuntamento dei Mondiali di Berna ad agosto”.

UNA LUNGA EMOZIONE D’ARGENTO. MEDAGLIA NELLA LEAD PER GIORGIO TOMATIS DOPO MALTEMPO, RINVII E LUNGHE ATTESE

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È un risveglio argentato quello della Nazionale Italiana di arrampicata in trasferta a Cracovia.

Dopo una giornata infinita e piena di complicazioni metereologiche si è disputata la finale della specialità Lead in cui il nostro Giorgio Tomatis ha conquistato una fantastica medaglia d’argento.

La programmazione della competizione è stata resa complicata dal maltempo, che ha costretto a rinvii e a modifiche degli orari, specialmente per la categoria maschile, che avrebbe dovuto gareggiare alle 20.00 e si è ritrovata a partire alle 22.30.

Così i finalisti, fra cui Tomatis e Davide Colombo, hanno dovuto attendere tantissime ore in isolamento e mantenere la concentrazione fino ad un orario insolito per una competizione.

Le emozioni non sono mancate, con molti atleti arrivati più o meno allo stesso numero di prese e con alcune cadute ad inizio via davvero inaspettate, come quelle dello svizzero Jonas Utelli e purtroppo anche del nostro Davide Colombo, che ha terminato all’8° posto.

Ma la vera adrenalina è salita dopo la gara, per stabilire il corretto punteggio da attribuire agli atleti: dopo una lunga attesa è arrivato il tanto atteso verdetto che ha permesso a Giorgio di salire correttamente sul secondo gradino del podio.

Stringendo con orgoglio la medaglia ha commentato: “Sono felicissimo, è stato molto emozionante salire su quel podio dopo aver fatto l’isolamento più lungo della mia vita sportiva e aver iniziato la gara così tardi. Avevo la sensazione di essere in vantaggio rispetto all’atleta israeliano (Yuval Shemla) e all’austriaco (Mathias Posh), ma l’attesa prima della decisione è davvero sembrata infinita.

A conquistare la medaglia d’oro, con una sola presa in più rispetto a Tomatis, è stato il francese Diego Fourbet e il bronzo è andato a Mathias Posh. 

Il Presidente FASI Davide Battistella ha dichiarato: “Grande entusiasmo in Federazione per la medaglia combattutissima, dopo una gara lunga ed estenuante. Il podio di Tomatis ha portato grande soddisfazione, siamo felici di aver raggiunto per ora due medaglie, speriamo di fare di più, ma è già un grande successo per il team Italia Climbing. Desidero ringraziare tutti: Il Consiglio Federale che appoggia la politica che stiamo conducendo rispetto ai giovani e soprattutto il team operativo in campo, che è riuscito a supportare il nostro atleta nei miglior deli modi anche dal parterre, dando un contributo fondamentale per il raggiungimento della medaglia.

Il podio femminile ha visto salire sul gradino più alto Camille Pouget, argento all’altra francese Zelia Avetou e bronzo all’atleta ceca Tereza Siruckova.

Nella giornata di ieri si sono tenute anche le semifinali di Boulder in cui la nostra Giulia Medici ha ottenuto un buon piazzamento, utile per partecipare alla finale che si svolgerà stasera alle ore 20.00. Purtroppo Francesca Matuella, che a sua volta stava disputando una buona prestazione, ha subito un infortunio che l’ha costretta ad abbandonare la competizione.

Appuntamento a stasera per l’ultima appassionante finale di questi European Games per i nostri climbers.

Inaugurato il Borgo TuttoèVita a Mezzana, nell’Appennino pratese – Esperienza unica in Europa per la “cura” integrale della persona – Ricostruito da centinaia di volontari, di tutte le religioni 

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Cantagallo, 24 giugno 2023- Solo il coraggio che viene dall’amore incondizionato per l’uomo poteva portare a un tale risultato. Stamani a Mezzana di Cantagallo, nell’Appennino pratese è stato inaugurato il Borgo TuttoèVita che rinasce dai ruderi come villaggio di comunità per la cura integrale della persona. A tagliare il nastro, con centinaia di persone che sono arrivate per fare festa da tutta Italia, c’erano padre Guidalberto Bormolini, il sindaco di Cantagallo Guglielmo Bongiorno e la consigliera regionale Ilaria Bugetti, gli amministratori che hanno accompagnato e seguito con grande partecipazione e passione il progetto.

“L’impossibile è possibile”, ha ripetuto anche stamani padre Bormolini.  Il recupero dell’antico villaggio, abbandonato definitivamente negli anni Cinquanta del Novecento, sembrava davvero una missione impossibile ma il sogno – grazie all’impegno dei Ricostruttori nella preghiera, dell’associazione TuttoèVita, e di tanti volontari – è diventato una realtà. Decisivo l’appoggio e la collaborazione del Comune di Cantagallo che nel 2015 ha pubblicato il bando per la vendita del Borgo di Mezzana con i suoi dodici ruderi da ristrutturare, il terreno e il bosco che lo circonda. I Ricostruttori hanno risposto e si sono lanciati nell’impresa con una mobilitazione che ha coinvolto centinaia di generosi volontari.

“Come si fa a non rimanere coinvolti? Il Borgo è un luogo vero di accoglienza, spiritualità e solidarietà – ha messo in evidenza il sindaco Bongiorno – un posto dove si viene abbracciati col sorriso, dove le religioni e le culture si incontrano”.  Emozionata la consigliera Bugetti. “Questo è un progetto visionario, un esempio che farà da riferimento anche nel futuro, un patrimonio anche per la Regione Toscana”, ha sottolineato, ricordando Riccardo Turchi, il sindaco che aveva acquistato il borgo dal patrimonio regionale.  Alla cerimonia hanno partecipato anche Maurizio Niccoli e Claudio Barbarisi del Rotary Filippo Lippi e Prato,  impegnati nel sostegno al borgo.

C’è stato un momento in cui al lavoro nel cantiere del borgo, di ispirazione cristiana, c’erano volontari laici, cattolici, ebrei, protestanti, buddisti, musulmani e induisti. In tanti, anche nelle istituzioni, hanno seguito il progetto. Tanti amici, anche artisti, hanno accompagnato la ricostruzione.

Un’esperienza unica in Europa – TuttoèVita rappresenta un’esperienza unica in Europa. Il vero miracolo non sta forse nel recupero, ma nella singolare missione che è affidata a Borgo Mezzana. “Accogliere chiunque, anche chi è colpito da una malattia grave e, in una società di illusoria immortalità, soffre di un dolore totale: fisico, psichico e spirituale”, ha ricordato padre Bormolini. Un’opportunità di cura integrale, che abbraccia le tre dimensioni dell’uomocome raccomanda l’Organizzazione Mondiale della Sanità. Per questo nel cuore del Borgo verrà realizzata la Casa del grano che accoglierà l’hospice TuttoèVita.  Un luogo, dove le persone sono accompagnate a vivere in pienezza ogni istante, partecipando a tutte le attività e alla vita del Borgo e dei suoi abitanti, nei limiti imposti dal proprio stato di salute. Quindi non isolate, ma parte vitale di un villaggio abitato da monaci, da famiglie e da bambini.

Il villaggio e le sue case – Il cuore del borgo è la piazza degli Angeli, luogo dell’incontro dell’amicizia e dello scambio.   È stataricreata l’antica piazza del paese, con il suo muretto protettivo, che si affaccia sulla valle di Mezzana.  All’ingresso del villaggio si trova la Casa del Pane, edificio dedicato alla forneria e ai servizi e alla foresteria per l’ospitalità al primo piano. Sono state già ultimate la Casa dei monaci con la sua cappella e l’erboristeria, la Casa delle arti, la Casa incontri con la cripta in pietra naturale e la volta a botte.  Intanto ha già preso il via il progetto agricolo: sul ripido versante che guarda la valle sono stati creati terrazzamenti con aiuole rialzate per gli ortaggi.

Il programma della festa – Prosegue anche domani la due giorni di festa con esperienze, musica, spettacoli, teatro.  Intervengono, tra gli altri, i musicisti Barbara Zoletto, Carlo Guaitoli ed Emiliano Toso. Angelo Privitera e Fabio Cinti, storici collaboratori  di Franco Battiato, concluderanno la festa.

TuttoèVita offre a tutti un’esperienza speciale, presentando una sorta di assaggio delle attività che l’associazione offrirà nel Borgo in futuro: ci sarà la possibilità di fare colloqui con alcuni dei volontari TuttoèVita impegnati con chi sta affrontando una malattia, un lutto, oppure affronta una crisi di senso nella vita, e di ricevere informazioni sui percorsi che saranno offerti all’interno del progetto del Borgo TuttoèVita su questi temi. Si può partecipare a danzaterapia e arteterapia per riscoprire la propria creatività, ci saranno sessioni di yoga, rilassamento e respiro per ritrovare il collegamento con il proprio corpo, spazi in cui sperimentare la musica, e la possibilità di conoscere i benefici della Greentherapy nel bosco e nei prati del Borgo. E naturalmente ci sarà l’opportunità di fare esperienza di meditazione e preghiera del cuore, sapientemente guidati

Ecco il link che consente di aderire al crowdfunding per il completare il recupero e   realizzare la Casa del Grano: https://www.produzionidalbasso.com/project/1000-pietre-vive-per-il-borgo-tuttoevita/

UN FANTASTICO BRONZO PER LA SUPERVELOCISTA AZZURRA BEATRICE COLLI AGLI EUROPEAN GAMES DI CRACOVIA

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Un’inaugurazione piena di emozione per il team italiano di arrampicata ai Giochi Europei 2023 di Cracovia. Giovedì 22 giugno la nostra Beatrice Colli ha infatti conquistato un bellissimo bronzo nella Speed. Dopo che sia la Colli che Giulia Randi hanno superato le qualifiche, ai quarti si sono trovate ad affrontarsi: superando la compagna di squadra Beatrice è approdata alle semifinali, mentre la Randi ha terminato la gara al sesto posto. In semifinale la Colli ha dovuto affrontare la quasi leggendaria Aleksandra Miroslaw, idolo del pubblico polacco, ed è caduta.Nella finale per il terzo posto ha saputo farsi valere e ha superato la francese Victoire Andrier col tempo di 7.65”, conquistando con grinta e concentrazione un bronzo meritatissimo. Per la medaglia d’oro si sono sfidate la Miroslaw e l’altra campionessa polacca Natalia Kalucka, che è andata a vincere con il tempo di 6.57”, suo record personale, felicissima e quasi incredula della vittoria conquistata proprio nella sua Tarnow.Beatrice Colli, diciottenne valtellinese, Campionessa Italiana 2021 e 2022, nonchè Campionessa del Mondo negli stessi anni, è ormai abituata a competere ad altissimo livello internazionale, cercando in ogni gara di superare i propri limiti. Nell’ultima tappa di Coppa Italia ha stabilito il nuovo record italiano con 6,90″, scendendo sotto i 7”, come solo le sue avversarie odierne sul podio (nonché l’altra Kalucka, Aleksandra) sono riuscite a fare.Durante la conferenza stampa Beatrice ha spiegato alla stampa che non ha potuto rendere al 100% a causa di un problema dentale che l’ha costretta all’uso di antibiotici e al poco riposo nelle notti precedenti. È stata però soddisfatta di come la sua mente abbia reagito prontamente allineandosi alle sue energie fisiche e permettendole questo bellissimo risultato.“L’organizzazione è stata perfetta, mi hanno fatta sentire estremamente speciale e ora le motivazioni crescono in vista delle qualificazioni per le Olimpiadi di Parigi” ha affermato la supervelocista azzurra.Nella giornata di ieri, 23 giugno, non è andata altrettanto bene alla squadra maschile: Matteo Zurloni e Ludovico Fossali, dopo aver superato le qualifiche con i tempi migliori, approdano agli ottavi dove Zurloni non riesce a fermare il crono sul tabellone e Fossali cade. Interviene un pizzico di aiuto dalla fortuna, infatti Fossali viene rispescato come “lucky looser”, avendo realizzato il miglior tempo fra i non qualificati ed entra così nella rosa degli otto velocisti pronti a sfidarsi ai quarti. Nella run contro il polacco Dzienski però purtroppo cade e rimaniamo ad assistere ad una finale senza azzurri in gara. Vince l’austriaco Knapp, argento al francese Garnier e bronzo all’acclamato atleta di casa Dzienski.Il Presidente FASI Davide Battistella ha commentato: “Siamo molto soddisfatti per la medaglia di Beatrice Colli, ma anche dispiaciuti per i nostri sprinter che sono rimasti fuori dalla fase finale della competizione, nonostante avessero realizzato degli ottimi tempi in qualifica.”Nella giornata di oggi stiamo assistendo alle qualifiche per il Boulder, mentre stasera alle ore 20.00 si svolgeranno le finali maschili di Lead, dove vedremo impegnati Giorgio Tomatis e Davide Colombo, qualificatisi al 6° e 7° posto. Sarà una sfida ad alto livello, contro avversari del livello dell’austriaco Mathias Posh e dello svizzero Jonas Utelli, unici ad aver raggiunto il top nelle qualifiche. La nostra Ilaria Scolaris purtroppo non è riuscita a qualificarsi per le finali Lead, terminando la gara all’11° posto. È possibile seguire le competizioni in diretta streaming sul canale Italia

Team del Coni.Info e Contatti:Link alle immagini in hr: https://we.tl/t-ex029hqXfd Ufficio Stampa FASI: 
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Dalla Norvegia a New York, il Trio JAZZ Bjorn Solli sulle RIVE DEL LAGO di Isola Santa (LU) per una CENA-CONCERTO tra riflessi verde smeraldo e note dalle sonorità del legno

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Dalla Norvegia a New York, il Trio jazz Bjorn Solli sulle rive del lago di Isola Santa. Tra riflessi verde smeraldo e note dalle sonorità del legno, prosegue domenica 25 giugno 2023 l’International Academy of Music Festival. Appuntamento alle 19,30 nella chiesa di San Jacopo a Isola Santa (Careggine, LU) per una cena con concerto (prenotazione obbligatoria al numero 3884671502).

Sulle rive del celebre lago di Isola Santa sarà possibile ascoltare un trio norvegese di musicisti jazz capitanato da Bjorn Solli, uno dei più famosi chitarristi jazz della Norvegia che da 5 anni vive a New York nel fulcro della scena jazz mondiale.
Grazie al suo indiscusso talento si è esibito in ogni parte del mondo continuando parallelamente ad incidere album in diverse formazioni.
Chitarrista e compositore torna a girare i palchi di tutto il mondo, dopo un lungo periodo di stop, insieme a due grandi musicisti come Stefano Senni ed Adam Pache. Il sound di Solli nasce dall’uso di strumenti di legno e dallo sfruttare le sonorità morbide che ne derivano. 

Il biglietto, comprensivo di cena, è di 25 euro e la prenotazione è obbligatoria al numero 3884671502.

Il festival prosegue mercoledì 28 giugno 2023 alle 21,15 a Castelnuovo Garfagnana (LU), in piazza delle Erbe, con il Funky Jazz dei Superbad a ingresso libero.

Calendario e informazioni su www.scmcastelnuovo.itwww.iamitalia.com@FestivalIAM su Facebook e @international_academy_of_music su Instagram.

Il festival

Nato da un progetto ambizioso della Scuola Civica di Musica in collaborazione con il Comune di Castelnuovo di Garfagnana, il festival internazionale di musica classica e jazz International Academy of music, nella sua sede Italiana, offre quest’anno 17 concerti, di cui 15 a ingresso libero e 2 con biglietto. 5 le date in cui si potrà degustare: venerdì 23 giugno nell’esclusiva Villa Bertagni a Castelnuovo, domenica 25 giugno sul lago a Isola Santa, giovedì 29 giugno alla Rocca di Borgo a Mozzano, domenica 9 luglio al Golf club di Pieve Fosciana e venerdì 14 luglio all’agriturismo Tripala, con tramonto sul Monte Pisanino.

Il direttore organizzativo del festival è Piero Gaddi, docente e coordinatore del dipartimento di Jazz del Conservatorio di La Spezia, mentre Massimiliano Mainolfi, docente del conservatorio di Trento, della Hochschule für Musik di Norimberga in Germania, e direttore del programma.

L’International Academy of Music Festival vede il sostegno e patrocinio della Regione Toscana, della Provincia di Lucca, del Comune di Castelnuovo di Garfagnana, dell’Unione dei Comuni della Garfagnana, del conservatorio di musica “Giacomo Puccini” di La Spezia, dei Comuni di Pieve Fosciana, Borgo a Mozzano, Minucciano, Villa Collemandina e Careggine e di ProLoco Castelnuovo di Garfagnana, il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca, di Banca Mediolanum e di BVLG Banca Versilia Lunigiana e Garfagnana, dell’impresa di costruzioni Guidi Gino e di Idrotherm 2000.

festival iam 2023 torna a giugno

Legacoop Toscana sostiene la manifestazione nazionale del 24 giugno per la difesa e lo sviluppo del Servizio sanitario nazionale

Firenze, 23 giugno 2023. Legacoop Toscana, avuta notizia della manifestazione nazionale di sabato 24 giugno per la difesa e lo sviluppo del S.S.N., promossa dalla CGIL e da una rete di associazioni della società civile, ne sostiene le motivazioni e auspica una larga partecipazione all’evento. 

È nello spirito costituzionale di tipo egualitario che la Legge 833 del 1978 avvia la realizzazione di un Servizio Sanitario universale; non è accettabile un ridimensionamento di quelle disposizioni, in particolare considerando quanto avvenuto con la pandemia da Covid 19.  
Il buon senso vuole un potenziamento del S.S.N. e il Governo Centrale non può sottrarsi a questa missione e persistere nella riduzione della spesa sanitaria nel Bilancio dello Stato.  

Le Regioni, responsabili istituzionali del S.S.N., devono sostenere le ragioni del potenziamento del servizio, rispondendo con responsabilità alle motivazioni della manifestazione, impegnandosi per far crescere la domanda di salute in un Paese che ormai vede un consistente numero di persone che hanno smesso di curarsi.

CIARO – PEGASO

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…Accettarsi è una scelta, tutto dipende dalla qualità dei nostri pensieri…

Nuovo singolo per la cantautrice marchigiana Giulia Ciaroni, in arte Ciaro, in radio e nei principali store digitali con “Pegaso” (di Fluba e Ciaro), un brano che ha l’obbiettivo di far comprendere che non c’è niente di sbagliato nel proprio corpo, sottolineando l’importanza di accettarsi come elemento fondamentale che incoraggia allo stato di salute. La non accettazione di sé, il Body Shaming e la paura del confronto sono difficoltà che affliggono un sacco di giovani.

Videoclip: https://www.youtube.com/watch?v=dpqHcNNZhwc

Consapevoli della delicatezza degli argomenti, abbiamo scelto di raccontarli con ironia, lanciando un messaggio di positività attraverso delle sonorità latine – raggaetton. Il brano fondamentalmente si sviluppa raccontando due storie, differenti ma simili. Un ragazzo curvy trova la sua “dimensione” attraverso i social, mezzo che gli permette di acquisire coraggio con le ragazze. L’estate dona entusiasmo e rende i sogni possibili, lui sente il bisogno di amare e l’esigenza di riscatto personale per la sofferenza subita a causa del proprio aspetto fisico. Il sole splende e il ragazzo si sente leggero… “vola sulle ali di Pegaso”, mitologico cavallo alato che in questo brano rappresenta la leggerezza utile per affrontare i disagi. Proprio perché il brano stimola un messaggio di positività, sarà il pubblico a determinarne il finale. Sarà vero che è riuscito a conquistare questa ragazza o è solo un sogno? Nel secondo racconto invece una ragazza curvy, sicura di sé, cattura l’attenzione del classico “belloccio”. Contrariamente a quanto accade solitamente, questo ragazzo è annoiato dalle comuni “tipe da spiaggia” e rimane conquistato dalla ragazza curvy. Il finale è a sorpresa… non è importante cosa pensano o come ci vedono gli altri, ciò che conta siamo noi e la nostra felicità. Accettarsi è una scelta, tutto dipende dalla qualità dei nostri pensieri, fare scelte di qualità ci permette di NON INGOIARE la vergogna ma di trovare il coraggio di PARLARNE.

FACEBOOK: https://www.facebook.com/giuliaciaroni

INSTAGRAM: https://www.instagram.com/giulia_ciaroni_official/

YOUTUBE: https://www.youtube.com/@ciaro-giuliaciaroniofficia7590

Si ringrazia per la partecipazione:

Direttamente da “La Pupa e il Secchione e Viceversa” (Canale 5) “la secchiona” Ilaria Bruni – ig: ila_aria_

Coreografia social: Michele Orefice – ig: micheleoreficeofficial

Grafica copertina: Giorgio Espen – email: giorgio@neurone.es – ig: espen_fumetti

KEYNVENT – email: info@keynvent.it – sito internet: keynvent.it

Biografia

Ciaro è una cantautrice marchigiana nata a Urbino (PU). Tra le maggiori soddisfazioni la partecipazione ad Area Sanremo 2019, dove rientra tra i 65 artisti ammessi alla fase finale per la categoria Nuove Proposte Sanremo Giovani 2020. Nell’estate 2021 esce il singolo “Questa Estate”, che ad oggi supera le 80.000 views YouTube e 50.000 streaming Spotify. Con gli ultimi singoli “Little Man” e “Questa Estate” (prodotti dall’etichetta “Rossodisera Records” di cui General Manager l’Avv. Leopoldo Lombardi, ex presidente AFI) entra nel circuito Radiofonico di EARONE e nella Classifica del MEI. Negli anni collabora con molte realtà importanti, tra le quali troviamo (per citarne alcune) l’autore e compositore Daniele Piovani, l’autore Andrea Gallo, Rossano Eleuteri con il quale realizza il singolo “Limiti” (disponibile su tutti i Digital Store) ed è proprio con questo singolo che viene inserita sul sito della nota etichetta “Pressing Line”, fondata dal grandissimo Lucio Dalla, circa un’iniziativa chiamata “Alla Finestra” che ha come scopo dare spazio ad artisti ritenuti di talento concedendogli di essere promossi all’interno del sito. Troviamo anche Davide Maggioni dell’etichetta discografica “Rusty Records” e il Maestro Valsiglio il quale la inserisce nella compilation e nello spettacolo “Giulietta Loves Romeo” tenutosi a Verona, al Teatro Camploy nel 2019. Nello stesso anno viene scelta per “L’Incanto Summer Festival”, entrando a far parte della ristrettissima cerchia di talenti selezionati, (solo 18 per il grandissimo evento), diretto dal Maestro Vittorio De Scalzi, fondatore della storica band dei New Trolls. Nel 2017 vince il contest “Disconnected Music Contest”, grazie al quale intraprende da quel momento il nuovo percorso con il nome di CIARO. A giugno 2022 è uscito un progetto, in collaborazione con l’autore e compositore Daniele Ranieri, dal titolo “Figa” che raggiunge le 83.000 views YouTube e i 45.000 streaming Spotify. A dicembre 2022 il singolo MORALITA’, con il videoclip disponibile su YouTube.

TELESCOPE | racconti da lontano #162

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EDITORIALE

Auberto nasce in Normandia sotto il regno di Childeberto III della stirpe Merovingia. La sua fu una vita particolare come il suo nome, una vita di visioni, imprese e miracoli. Si, perché Auberto era Santo. La sua carità era talmente grande che gli abitanti della sua città, Avranches, lo elessero vescovo per acclamazione (704 d.C.), del resto li aveva anche liberati da un terribile drago, semplicemente lanciandogli addosso il mantello e facendo il segno della croce. Auberto pregava spesso su una montagna che si chiamava Mont Tombe, isola rocciosa alla foce del Couesnon, dove per ben tre volte, assopitosi durante la preghiera, sognò San Michele (708 d.C.). L’arcangelo, vittorioso dopo una lotta contro un drago (anche lui!), gli chiede per due volte di costruire su quell’isola una chiesa, ma non sembrandogli quella terra rocciosa e inospitale inadatta all’impresa, Auberto pensò a uno scherzo del demonio. Ma alla terza apparizione, Michele gli intima di smetterla di esitare e premendogli con forza il dito sulla fronte, gli lascia un’impronta grazie alla quale Auberto comprende la verità dell’ordine.

Il teschio di Sant’Auberto con lo stigma del dito dell’arcangelo è ancora oggi conservato e venerato come reliquia nella basilica di Saint-Gervais e Saint-Protais di Avranches, dove si trova dal 1856. Sul cranio, è vero, c’è un foro circolare, posizionato però nella parte posteriore, e non sulla fronte, simile tra l’altro ad altri fori circolari trovati su crani di epoche preistoriche e medievali. Questi fori vengono ricondotti ad antiche pratiche mediche o rituali per la cura dell’emicrania, dell’ipertensione, delle convulsioni e (naturalmente) delle possessioni maligne: che Auberto non fosse Santo ma un uomo col mal di testa cronico e le visioni? Ma se anche così fosse, meno male che qualcuno lo ha ascoltato, perché la chiesa che l’arcangelo Michele gli fece costruire è l’Abbazia di Mont-Saint-Michel.

In questa centosessantaduesima edizione di TELESCOPE, la nostra newsletter settimanale dedicata alle istituzioni e ai progetti culturali di cui siamo portavoce, tra i RACCONTI trovate Annarita Briganti, scrittrice, giornalista di Repubblica e opinionista televisiva, con uno scritto sulla mostra di Diego Marcon Dramoletti realizzata da Fondazione Nicola Trussardi e visibile ancora per pochi giorni al Teatro Gerolamo di Milano; Stefano Castelli, curatore e giornalista per Arte e Artribune, con un racconto dedicato alla mostra di Kim Bartlett da Cadogan Gallery a Milano; e un estratto dal testo critico di Sergio Risaliti, Direttore del Museo Novecento di Firenze, sulla mostra MELMA di Nico Vascellari al Forte Belvedere.

Tra i VIDEO quello dedicato all’asta Dimore Italiane di Cambi Casa d’Aste e il promo della Open Call per il progetto Perimetro Piacenza lanciato da XNL Piacenza e la rivista Perimetro.

Tra gli EXTRA, infine, vi segnaliamo le nuove mostre della GAMeC di Bergamo; CORPI 2.0, il programma di residenze di Bienno Borgo Artisti 2.0 e di Corpi sul palco; e il programma estivo di Centrale FIES.

In questo numero anche un BONUS TRACK dedicato a Caterina Silva: Eco di corpi futuri, nuovo podcast del MACTE.

Buona lettura.

Lo staff di Lara Facco P&C

#TeamLara

Vi ricordiamo che l’archivio di tutte le edizioni di TELESCOPE è disponibile su www.larafacco.com

TELESCOPE. Racconti da lontano

Ideato e diretto da Lara Facco

Editoriale e testi a cura di Annalisa Inzana

Ricerca ed editing Camilla Capponi, Alberto Fabbiano, Martina Fornasaro, Marianita Santarossa, Claudia Santrolli, Denise Solenghi, Carlotta Verrone, con la collaborazione di Margherita Animelli, Nicolò Fiammetti, Andrea Gardenghi, Anna Pascale, Silvia Pastoricchio, Alessandro Ulleri, Margherita Villani e Marta Zanichelli.

domenica 25 giugno 2023


RACCONTI

Convivere con il fanciullino, di Annarita Briganti

Dio come son stanco”. Il bambino più instagrammato di Milano è il protagonista dell’animazione digitale che apre la nuova mostra della Fondazione Nicola Trussardi a Milano.

Nel ventesimo anno di attività nomade la Fondazione Trussardi, presieduta da Beatrice Trussardi con la direzione artistica di Massimiliano Gioni, propone la prima esposizione istituzionale antologica in Italia di Diego Marcon (classe 1985), uno degli artisti più interessanti della scena attuale. Dramoletti è un viaggio tra Thomas Bernhard, uno dei suoi scrittori preferiti, e Pinocchio, tra Ludwig II di Baviera, il re matto che ha ispirato anche Luchino Visconti e Walt Disney, e tutto ciò che evoca l’infanzia, da sempre focus al centro delle sue opere.

Da vent’anni la Fondazione Trussardi propone l’Arte come esperienza immersiva e fonte d’ispirazione, e di fronte alle sue incursioni ci chiede di lasciarci andare. Dramoletti – al Teatro Gerolamo di Milano fino al 30 giugno (tutti i giorni dalle 11 alle 20, ingresso libero) – si inserisce in questo grande progetto di museo mobile, che in due decadi ha coinvolto anche Maurizio Cattelan, Sarah Lucas, Ibrahim Mahama.

Un’esposizione che richiama le favole che ci raccontavano da piccoli, rivisitate con toni dark, particolarmente affascinanti in un teatro (che fu per marionette), con una estetica raffinata e un mix di linguaggi che caratterizza l’artista. C’è il digitale, ma Marcon è soprattutto concettuale, gioca con l’astrazione, l’immaginazione e un sentimento da rivalutare: la malinconia. Lui stesso ha dichiarato che la malinconia è il filo rosso dei suoi lavori perché vivere, dice, è un’esperienza molto dolorosa.

Torniamo al bambino della sala centrale della mostra, alla videoinstallazione Ludwig: è un “bambolotto” biondo che però vorrebbe “tirare le cuoia” perché è in balia delle tempeste della vita. E poi, incontriamo il bambino febbricitante a letto de Il malatino, l’installazione-cartone animato al piano inferiore del Teatro. Una breve animazione che ricorda il romanzo Cuore, altro riferimento letterario dell’artista, e le atmosfere che abbiamo vissuto in questi anni. E ancora, nella sala in cima alle scale, il dramma di The Parent’s Room, una filastrocca nera che pure spicca nella produzione di Marcon.

Quando si esce, di nuovo catapultati nel centro di Milano, la luce estiva contrasta con i toni noir di un percorso che ti cambia, se vuoi cambiare, se vuoi scavare dentro di te, se vuoi superare quel senso di precarietà che alcuni si portano dietro fin da bambini. Per convivere con il fanciullino dentro di noi e per farsi salvare dalla bellezza dell’arte, delle esperienze condivise, delle passioni culturali, che riempiranno sempre la nostra vita.

Crediti: Installation view of the exhibition DIEGO MARCON, Dramoletti organized by Fondazione Nicola Trussardi and curated by Massimiliano Gioni at Teatro Gerolamo, 2023. Ph Andrea Rossetti. Courtesy Fondazione Nicola Trussardi, Milano 1. Diego Marcon, Ludwig, 2018 [still]. Video, CGI animation, color, sound loop of 8’14’’ Credit: © Diego Marcon. Courtesy Sadie Coles HQ, London | 2. Diego Marcon, The Parents’ Room, 2021. 35mm film transferred to digital, CGI animation, colour, sound, loop of 6’23’’. Courtesy the Artist and Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee,  Naples. Supported by Italian Council (2019) | 3. Diego Marcon, Ludwig, 2018 [still]. Video, CGI animation, color, sound loop of 8’14’’ Credit: © Diego Marcon. Courtesy Sadie Coles HQ, London | 4. Diego Marcon, Untitled 01, 02, 03 (Dolle; Sketches for the Moles’ Bed), 2023. Pencil, ink, and highlighter on paper 210 x 148 mm . Courtesy the Artist and Sadie Coles HQ, London | 5. Diego Marcon, Untitled (Head falling) (02), 2015 .16mm film, colour, silent; fabric ink, permanent ink, and scratches on 16mm clear film leader loop of 10’’ each. Courtesy the Artist and Sadie Coles HQ, London | 6. Diego Marcon, Il Malatino, 2017 [still]. 16 mm film, colour, silent. dur: 23 min, looped. Credit: © Diego Marcon. Courtesy Sadie Coles HQ, London


Kim Bartlett, la concretezza di una pittura “in sottrazione”, di Stefano Castelli

Se nell’epoca storica dell’estetica le dispute avevano forza normativa, mentre nel Novecento hanno assunto la dimensione di vere e proprie contrapposizioni ideologiche, in seguito all’avvento del postmoderno le distinzioni tra pittura e altri mezzi, tra figurazione e astrazione non hanno più la forza di vere e proprie tenzoni. Coerentemente con questa temperie culturale, le opere di Kim Bartlett ora in mostra nella sede milanese della galleria Cadogan non considerano nemmeno la dicotomia “classica” tra figura e astrazione, ma spostano il linguaggio su un altro terreno, in un regime visivo autonomo.

Lo spunto iniziale, dichiarato, è letterario: una frase del poeta Ocean Vuong, secondo il quale il compito fondamentale di un artista è “abbattere gli scudi che è stato abituato ad alzare attorno a sé”. Un motto che viene “preso alla lettera” dall’artista tedesca, distribuendo in tutte le tele una stessa forma geometrica che può essere letta come uno scudo, appunto; oppure come una soglia, una porta che si apre su un territorio arioso e accogliente. Tramite questa apertura simbolica, il quadro stesso supera i suoi limiti concreti.

Il dialogo tra figura e astrazione non è all’ordine del giorno, come detto; lo è invece, in maniera sommessa, quello tra dipinto e oggetto, tra la dimensione “virtuale” della superficie e una tridimensionalità che viene evocata o concretamente messa in atto. Concorre a quest’ultima tendenza la fattura dei lavori, non solo per la ruvidezza “brut” del supporto di fondo ma soprattutto per la morbida irregolarità delle applicazioni di carta. Questi solchi e rilievi sono forse il vero fulcro dell’opera: sussulti che impediscono la quiete dell’occhio, mentre la “benda” di carta appare anche lenitiva, elemento unificante e medicamento di un’ipotetica ferita. L’estetica minimal e la dimensione tenue dei colori non sfociano dunque nel lirismo, proprio grazie a queste irregolarità che danno corpo all’oggetto pittorico.

Anche su questo punto, la consapevolezza dell’artista evita la riproposizione di uno stilema ormai tradizionale dell’arte contemporanea. Pur acquistando concretezza, e nonostante la sua natura ieratica, il quadro si rifiuta di diventare oggetto “puro” minimalista. Un “rifiuto” confermato anche dalla natura precaria e sfrangiata delle sculture esposte nella seconda sala, che suonano come testimonianze dell’impossibilità odierna di conservare una qualunque idea di monumentalità, e assieme superano anche un’idea di scultura puramente concettuale.

La mostra di Kim Bartlett conferma anche, tra l’altro, la peculiare coerenza della linea della galleria: opere che si esprimono “in sottrazione”, lievi ed enigmatiche nei toni ma stimolanti per chi le osserva – lo spettatore è costretto ad azzerare le coordinate abituali della pittura odierna senza però potersi rifugiare nel passatismo né in un gratuito lirismo.

Crediti: Kim Bartelt. Break Easy, Installation Shot. Photo Credit Freddie Burness. Courtesy Cadogan Gallery


MELMA, di Sergio Risaliti*

Il titolo di questa mostra può valere da viatico. Melma è simile a fango, mota, poltiglia. Letteralmente significa terra intrisa di molta acqua, come quella che si deposita sul fondo di un fiume, di una palude o di un lago. Vi crescono piante e ci vivono animali, in particolare vermi, insetti, rane e bisce. La melma è pure quella depositata dopo le esondazioni o le alluvioni. In senso figurato significa però abiezione, corruzione e abbrutimento morale. In questo senso melma può sembrare qualcosa di sporco, laido, sordido, impuro, repellente, addirittura riconducibile alla sfera del negativo, del peccaminoso e del turpe. Un corpo ricoperto di melma che esce dall’oscurità è opposto a un bel corpo apollineo illuminato dai raggi del sole. E un corpo putrefatto ridotto a poltiglia si confonde alla fine con la melma. Più che alla polvere allora ritorneremo alla melma, visto che le previsioni di una futura apocalisse ci inducono a pensare che, in una concezione circolare del tempo, la natura riconsegnerà la terra alla sua condizione primordiale, quella di un pianeta sommerso di acqua e di terra, ricoperto di melma, da cui in ogni caso rinasceranno infinite e bellissime forme di vita.

Secondo la Genesi, l’uomo sarebbe stato plasmato dal fango. Jahvè avrebbe poi insufflato nel petto di Adamo la sostanza spirituale del suo essere immortale. Nelle Metamorfosi di Ovidio la creazione del primo uomo avviene per mano di Prometeo che impasta acqua piovana e terra. La pioggia, “germe di cielo”, conserva qualcosa di divino poiché da poco è stata separata dall’etere. L’uomo, l’umanità – la cui radice è presente nel lemma humus, terra umida – sarebbe un misto di terra e acqua, ovvero un prodotto in parte scaturito dalla melma. Grazie al soffio vitale che è l’inspirazione Divina, quell’impasto primordiale, di bassa natura, si sarebbe trasformato in un essere a immagine di Dio, superiore agli altri esseri viventi che a lui si sarebbero poi sottomessi.

Nei testi sacri si legge che il primo artefice ha creato l’uomo nel modo in cui uno scultore realizza una figura, cioè lavorando un pugno di terra intriso di acqua. La storia dell’arte deve molto a questa narrazione. Fino all’epoca moderna abbiamo infatti ritenuto che le sculture dovessero rappresentare l’uomo eretto su due gambe, fatto a immagine di Dio. Il più bello tra gli esseri, qualcosa di simile a un angelo, perfetto sopra ogni altra creatura vivente. Bello fuori e dentro. Purtroppo sappiamo che non è così, l’uomo non è il principe delle creature, il grande miracolo al centro del mondo, così come lo immaginava e declamava Pico della Mirandola. E questa imperfezione non è da ascrivere alla nostra parte melmosa, quanto piuttosto alla mente e alla ragione divenute strumento di assoggettamento e sfruttamento di ogni alterità, tanto tra gli esseri viventi che in natura. Ma è la parte melmosa, il combinato di terra e acqua, il residuo di natura che ancora ci fa creature terrestri in un’epoca in cui i corpi si sostituiscono con macchine pensanti, le coscienze con numeri e funzioni. Dalla melma infatti nasce la vita, e la vita contempla l’orrido e l’osceno, assieme alla grazia e allo splendore. L’informe non è il negativo. E mostruoso o bestiale non sono altro che giudizi relativi.

Crediti: Nico Vascellari. Melma. Installation view della mostra, Forte Belvedere Firenze, 2023.

Ph. Ela Bialkowska OKNO studio. Courtesy of Museo Novecento Firenze


VIDEO

Collezioni molto private

Un magnifico dipinto del Settecento francese raffigurante Venere e Adone, il ritratto di un filosofo realizzato nel Seicento da un artista di Scuola Napoletana, e ancora una coppia di scrigni del XVI secolo, in tartaruga e bronzo con dipinti su cristallo, provenienti dal palazzo dei Marchesi di San Giuliano a Catania. Sono solo alcuni dei pezzi unici protagonisti di Dimore Italiane, la grande asta live di Cambi Casa d’Aste che, giovedì 29 e venerdì 30 giugno 2023, nella sede di Castello Mckenzie a Genova, presenta un’esclusiva raccolta di opere e arredi appartenenti alle dimore private più importanti d’Italia. In questo video un piccolo assaggio dell’eleganza senza tempo di oggetti, quadri e mobili d’epoca parte del catalogo.

GUARDA

Crediti immagine:© Cambi Casa d’Aste


Ai fotografi piacentini

C’è ancora tempo fino al 31 luglio per partecipare alla Open Call lanciata da Perimetro e XNL Piacenza e rivolta ai fotografi della città di Piacenza: la sezione Arte dell’istituzione culturale cittadina e il community magazine hanno dato vita infatti a Perimetro Piacenza, un progetto di collaborazione che, grazie alle competenze del team editoriale della rivista, contribuirà alla realizzazione di un ritratto della città e delle persone che la abitano. La open call è aperta a tutti i fotografi che vogliano esplorare nuove narrazioni urbane, e insieme a un workshop, una campagna di ritratti e una mostra, compone il progetto che darà vita anche a un numero speciale della rivista, presentato in occasione della seconda edizione di XNL Aperto, iniziativa di arte contemporanea diffusa sul territorio cittadino in programma dal 22 al 24 settembre 2023.

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EXTRA

Tre mostre per l’estate

Le mostre personali di Rachel Whiteread e Vivian Suter e La Collezione Impermanente #4 aprono la stagione estiva della GAMeC. Whiteread porta negli spazi di Palazzo della Ragione …And the Animals Were Sold, un’installazione inedita composta da sessanta sculture realizzate con pietre che si possono ritrovare nello stesso Palazzo e in Piazza Vecchia. Un’opera realizzata in stretta relazione col territorio e la sua storia, e che rappresenta per Whiteread la prima occasione per esprimersi artisticamente sull’esperienza drammatica della pandemia. Gli spazi della Galleria accolgono Home, la prima personale in un museo italiano dedicata a Vivian Suter che presenta quasi 200 tele realizzate dall’artista in fasi diverse della sua produzione. Dagli anni Ottanta Suter si è stabilita in Guatemala, sulle rive del lago Atitlán, e da allora il suo lavoro vive di uno scambio costante con lo straordinario contesto naturale e antropologico in cui la sua casa-studio si inserisce, tra comunità indigene, foreste pluviali e cime vulcaniche. Infine, il quarto episodio della piattaforma di ricerca, espositiva e laboratoriale La Collezione Impermanente, che riflette sulla natura ibrida della collezione della GAMeC e sulle sue possibilità di sviluppo.

Crediti: Rachel Whiteread…And the Animals Were Sold, Installation view – GAMeC / Palazzo della Ragione, Bergamo, 2023, Ph. Lorenzo Palmieri. Courtesy GAMeC – Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo


CORPI 2.0

Fino al 2 luglio 2023, nel borgo di Bienno, nel cuore della Val Camonica, si tiene la prima edizione di CORPI 2.0, un programma di residenze dedicato alla performance organizzato dal centro di residenze per artisti Bienno Borgo Artisti 2.0, attivo da vent’anni, e da Corpi sul palco, la rassegna di performance artistiche di Teatro Linguaggicreativi (Milano). Gli artisti Manuel De Marco, Luca Granato, Elena Lerra, Alessia Mac Adden, Ettore Morandi, Ilaria Piccardi, Nolwen Raffalli e Denise Valenti, sotto la guida di Cinzia Bontempi direttrice artistica di Bienno Borgo artisti 2.0, e del tutor artistico Andrea Contin – artista performer e curatore di Corpi sul palco – gli artisti selezionati potranno interagire con Visiting Professor – Jabulani Maseko, Ruben Montini e Giovanna Ricotta – e assistere alle performance dei Visiting Artist Teresa Antignani e third // space.

Il 2 luglio, ultimo giorno di residenza, i partecipanti metteranno in scena le loro azioni performative in una serata aperta al pubblico che si svolgerà nei luoghi più interessanti e suggestivi del borgo.

Crediti: Teresa Antignani, Melograno, dal progetto Martyrion, 2022, Ph. Sara Terracciano, courtesy l’artista


Per approfondire temi complessi

Dal 2020 Centrale Fies ha cambiato paradigma, la formula festival ha lasciato sempre più spazio a momenti di condivisione e letture pubbliche degli esiti delle sue ricerche: un percorso e una programmazione che, attraverso spettacoli, performance, mostre, lectio magistralis e talk, racconta i risultati annuali utilizzando le arti performative contemporanee come un mezzo per portare temi importanti nel discorso pubblico, rendendo il centro un luogo di approfondimento e amplificazione di temi complessi. Quest’anno, dunque, il programma estivo di Centrale Fies si articolerà in tre parti – Live Works vol.11 (30 giugno – 2 luglio); FEMINIST FUTURES (14 – 16 luglio) e Enduring Love (21 – 23 settembre), con la mostra collettiva The Naked Word a fare da raccordo.


BONUS TRACK

Eco di corpi futuri

Eco di corpi futuri è un podcast dell’artista Caterina Silva che narra della sua ricerca sulle connessioni tra linguaggio verbale e potere. Il progetto, presentato sulla piattaforma online MACTE Digital, propone un’analisi del gergo mediatico usato in Italia tra gli anni Novanta e i primi Duemila per connotare i corpi femminili. L’artista ha invitato nel suo studio diverse donne e con loro ha vocalizzato dichiarazioni di politici e uomini al potere, estratte da interviste, conferenze stampa, articoli, programmi tv, intercettazioni, verbali e sentenze per reati sui corpi delle donne. Si tratta di frasi spesso oscene, violente e imbarazzanti: pronunciarle è un modo per esorcizzarle, senza dimenticare.

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CENTRALE FIES | The Naked Word OPENING: 29 giugno 2023 | LIVE WORKS – Free School of Performance: 30 giugno – 2 luglio 2023

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La programmazione estiva di Centrale Fies si apre con The Naked Word, mostra collettiva di natura performativa con Marco Giordano, Jota Mombaça, Tarek Lakhrissi, Florin Flueras, Alina Popa, a cura di Simone Frangi e Barbara Boninsegna, che prosegue il ciclo di esposizioni che Centrale Fies dedica alla relazione tra gli oggetti e le loro attivazioni.

Le opere in mostra diverranno oggetto o soggetto delle performance all’interno della programmazione di Live Works Fellows (30 giugno – 2 luglio) a cura di Barbara Boninsegna e Simone Frangi. Durante questo primo weekend saranno presenti Bassem Saad and Sanja Grozdanić, Yoojin Lee, Eoghan Ryan, Alice Giuliani and Camilla Strandhagen, Teo Ala-Ruona and Artor Jesus Inkerö, Thalia Pigier, Endi Tupja.

Per il secondo anno Centrale Fies presenterà la AGITU IDEO GUDETA fellowship, assieme a Razzismo Brutta Storia e Black History Month of Florence, con l’artista selezionata dello scorso anno, Soukaina Abrour. La fellowship – pensata come a una affirmative action – vede la sociologa e curatrice Mackda Ghebremariam Tesfau’ e il curatore e attivista Justin Randolph Thompson, affiancare il board curatoriale di Centrale Fies. Una visione decoloniale che si fa azione per creare strumenti utili a contrastare le discriminazioni etno-razziali nel mondo della ricerca artistica performativa, facilitando l’accesso di soggetti razzializzati.

In questa nuova edizione di Live Works, sarà possibile assistere ai progetti realizzati dai Fellows nel corso di un anno di ricerca sviluppata sia a distanza che in residenza a Centrale Fies. Come ogni anno i Fellows saranno accompagnati da Guest Artists del calibro di Harald Beharie, Rabih Mroué, Lina Majdalanie & Mazen Kerbaj, Nkisi.

Durante il weekend si tengono anche talk e poetry reading all’interno della Live Works free school of performance, Sinthujan Varatharajah, Francesca De Rosa, Lola Olufemi, come sempre aperte al pubblico su prenotazione. Un momento di espansione della programmazione in cui non solo il pubblico ma l’istituzione stessa ha occasione di apprendere nuovi saperi, criticità e modalità lavorative.

Un obiettivo intrinseco nelle linee progettuali della programmazione è quello di affrontare le disuguaglianze nelle arti performative contemporanee, utilizzando il corpo di pensiero consolidato dal termine “femminismo intersezionale”, che guarda alle interconnessioni tra diverse oppressioni, come quelle di genere, razza, classe, orientamento sessuale, disabilità.

Pensare globale e agire locale: le sfide di Etruria Retail per il futuro

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Rabatel, Carrefour Italia: “Entro il 2026 tre miliardi di investimento sul digitale”

Siena – Come fare impresa nei momenti complessi e di grande cambiamento? È stata questa la domanda che ha fatto da filo conduttore alla tavola rotonda organizzata da Etruria Retail nei giorni scorsi, a margine dell’assemblea dei soci che ha approvato il bilancio 2022. L’evento organizzato dall’azienda leader della distribuzione nel Centro Italia è stato coordinato da Cristina Lazzati, direttrice di Mark Up e Gdoweek, e ha visto la partecipazione di: Nico Gronchi, presidente Confesercenti Toscana e vicepresidente nazionale di Confesercenti, Donatella Prampolini, vicepresidente nazionale Confcommercio, Christophe Rabatel, Ceo Carrefour Italia e di Graziano Costantini, direttore generale di Etruria Retail che ha fatto gli onori di casa introducendo il dibattito.

“Viviamo – ha sottolineato Gronchi – un momento storico straordinario. L’Europa è, oggi, un potente motore di sviluppo. Nei prossimi due anni in Italia arriveranno 192 miliardi di risorse legate al Pnrr, in Toscana arriveranno 8 miliardi in tre anni, che si sommano ai 3 miliardi del settennato europeo. Mai in così poco tempo abbiamo avuto a disposizione tante risorse. Il Governo, le amministrazioni, le associazioni di categoria, le imprese saranno chiamate a fare scelte di ampio respiro capaci di scrivere i prossimi dieci anni. Le chiavi del futuro sono l’investimento nel digitale, nella sostenibilità ambientale e in una globalizzazione dove l’elemento locale gioca un ruolo sempre più da protagonista”.  

Inflazione, transizione ecologica e digitalizzazione. Sono queste, per Rabatel le principali sfide nel settore della GDO. “Nel 2023 – ha spiegato il CEO di Carrefour Italia – offriremo oltre 500 prodotti di marca privata oltre 180 nuovi prodotti nella fascia più convenienti, con la linea Simpl, in linea con i prodotti offerti dal canale discount. Da pochi giorni siamo diventati Società Benefit, una decisione che va nella direzione di fare impresa non solo in chiave economica, ma creando un effetto positivo di valore per i territori nei quali operiamo. È una scelta strategica perché crediamo che le urgenze che viviamo, anche a livello climatico, ci impongono di agire velocemente e con soluzioni concrete”. Il CEO di Carrefour Italia ha poi parlato di digitalizzazione: “si tratta di un aspetto importante e noi, come gruppo Carrefour, vogliamo mettere al centro di tutti i nostri processi i dati dei quali disponiamo, grazie alle potenzialità che il digitale offre. Far parte di un gruppo internazionale come il nostro aiuta molto i singoli paesi, infatti Carrefour a livello di Gruppo ha stanziato nella digitalizzazione investimenti pari a tre miliardi di euro tra il 2022 e il 2026”.

Donatella Prampolini ha messo l’accento sul valore e sulle potenzialità che la bottega di prossimità riveste ancora oggi: “Bene la digitalizzazione, la sostenibilità, la globalizzazione – ha evidenziato – ma guai a perdere di vista la sfida alla quale ognuno di noi, ogni ‘bottegaio’ è chiamato ogni giorno: convincere i consumatori a scegliere noi invece degli altri. Dobbiamo, poi, trovare il modo di mantenere sostenibili le nostre imprese, anche attraverso il ricambio generazionale. Un’ulteriore sfida è trovare personale motivato, che abbia voglia di fare il nostro mestiere. Dobbiamo saper intercettare le richieste dei consumatori e noi, che conosciamo e viviamo i territori, abbiamo un ruolo decisivo in questo. Impariamo a non giocare solo sulla leva del prezzo, ma a raccontare la nostra distintività e a legarla ai territori. E poi proviamo a rilanciare una cultura del lavoro che dia motivazioni e stimoli alle giovani generazioni”.A tirare le fila della tavola rotonda è stato Costantini: “Questo non è il tempo del chiudersi in sé stessi – ha spiegato il direttore generale di Etruria Retail – perciò abbiamo voluto realizzare un’iniziativa raccogliendo voci e contributi diversi e autorevoli. Sappiamo che la grande distribuzione ha dei valori e oggi abbiamo imparato che un connubio tra gdo e bottega è possibile. Non è facile, ma si può fare, lavorando insieme. Noi stiamo andando in quella direzione insieme a Carrefour, con lo spirito di chi ‘pensa globale e agisce locale’. Etruria ha tanti punti di forza: stabilità patrimoniale e finanziaria, un bagaglio d’esperienza di oltre 60 anni, una rete di 300 negozi al servizio dei clienti, che sono il nostro vero patrimonio. Voi – ha concluso Costantini rivolgendosi ai soci – avete creduto nella Cooperativa sempre, anche nei momenti più difficili. Stare uniti è stato un fattore di successo al quale, oggi più che mai, non possiamo e non dobbiamo rinunciare”. 

Il microscopio che svela la composizione chimica dei campioni

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Un team di ricerca internazionale coordinato dall’Istituto di fotonica e nanotecnologie del Consiglio nazionale delle ricerche di Milano ha sviluppato un nuovo microscopio ottico che produce, in modo più efficace rispetto ai sistemi attualmente in uso, immagini dettagliate della composizione chimica di un campione: apre nuove prospettive nei settori delle scienze dei materiali e della vita. Il risultato, ottenuto in collaborazione con Politecnico di Milano, Columbia University e Standford University è pubblicato sulla rivista Optica

Un team di ricerca internazionale coordinato dall’Istituto di fotonica e nanotecnologie del Consiglio nazionale delle ricerche di Milano (Cnr-Ifn), al quale hanno partecipato ricercatori del Dipartimento di fisica del Politecnico di Milano, della Columbia University di New York e della californiana Stanford University, ha sviluppato un innovativo microscopio ottico in grado di produrre, in modo più efficace rispetto ai sistemi attualmente in uso, immagini dettagliate della composizione chimica di un campione.

“Lo strumento rappresenta un importante passo avanti nel campo della microscopia e della spettroscopia, aprendo nuove prospettive per la ricerca nelle scienze dei materiali e nelle scienze della vita: potrà, infatti, contribuire allo studio di materiali bidimensionali innovativi, e alla rivelazione e caratterizzazione di microplastiche rinvenute nell’ambiente e all’interno di tessuti animali”, afferma il coordinatore della ricerca Cristian Manzoni (Cnr-Ifn).

I benefici offerti dal microscopio derivano dall’inedita combinazione di due tecniche: la spettroscopia Raman e la spettroscopia a trasformata di Fourier.

L’effetto Raman è un fenomeno fisico sfruttato da decenni per ottenere informazioni sulla composizione di un campione senza perturbarlo: permette, infatti, di ottenere mappe bidimensionali delle proprietà di un materiale o di un tessuto biologico.

Nel lavoro, pubblicato sulla rivista Optica, i ricercatori dimostrano – tramite la spettroscopia a trasformata di Fourier – di aver ridotto il tempo necessario per acquisire un’immagine dettagliata del campione rispetto a quello più lungo impiegato con i microscopi Raman, dovuto al fatto che essi misurano uno spettro per ogni punto mediante una scansione della sua superficie: un processo lento che richiede circa 1 secondo per ogni punto (pixel).

La spettroscopia a trasformata di Fourier, infatti, offre la possibilità di misurare in parallelo tutti i punti del campione, rimuovendo i filtri spaziali o spettrali impiegati nelle tecniche tradizionali: questo metodo, basato su una tecnica detta “interferometria”, combina un’elevata efficienza alla possibilità di acquisire contemporaneamente più dati sullo stesso campione.

Nel loro studio, i ricercatori hanno impiegato un interferometro birifrangente di eccezionale stabilità e ripetibilità; il sistema acquisisce mappe Raman e di fluorescenza con elevata risoluzione spaziale (inferiore a 1 micrometro) in un tempo fino 100 volte inferiore rispetto a quello impiegato dagli strumenti tradizionali. “Questo metodo permette anche di misurare separatamente i segnali Raman e quelli di fluorescenza, consentendo – in maniera inedita – di studiare entrambi i fenomeni sulla stessa area del campione, e di ottenere molte più informazioni spettrali rispetto alle tecniche tradizionali”, conclude Manzoni.

Roma, 23 giugno 2023

IL VALORE DELL’ACCOGLIENZA: ACCORDO TRA FEDERAZIONE STRADE DEL VINO, DELL’OLIO E DEI SAPORI DI TOSCANA E TOSCANA PROMOZIONE TURISTICA PER LA PROMOZIONE DEL PATRIMONIO ENOGASTRONOMICO E TURISTICO DELLA TOSCANA


Valorizzare e promuovere 
le eccellenze della Toscana a livello nazionale e internazionale emigliorare l’accoglienza del turista enogastronomico, questi gli obiettivi dell’accordo siglato ieri tra la Federazione delle Strade del Vino, dell’Olio e dei Sapori di Toscana e Toscana Promozione Turistica in occasione della Quarta Conferenza Regionale dell’Agricoltura.

La Federazione delle Strade di Toscana aderisce al progetto “Vetrina Toscana” e favorisce l’ingresso delle singole imprese al progetto regionale che promuove il turismo enogastronomico. Le Strade riunite nella Federazione delle Strade di Toscana sono un importante patrimonio: insistono su 5000 km di territorio regionale e hanno oltre 2500 associati.

“Ritengo – ha commentato la vicepresidente con delega all’agricoltura Stefania Saccardi – che ogni forma di accordo che vada nella direzione di promuovere e valorizzare il lavoro condotto quotidianamente dagli agricoltori e gli imprenditori del vino, dell’olio, delle produzioni agricole di qualità della Toscana meriti di essere messo in grande evidenza. Conosciamo bene la filosofia che guida la Federazione delle Strade del vino, dell’olio e dei sapori ed è anche per questo che la sosteniamo, proprio per il prezioso lavoro che svolge nell’indirizzare i tantissimi visitatori che scelgono questa regione verso le eccellenze che esprime e che la rendono unica”.

“L’enogastronomia è ormai una vera e propria motivazione di viaggio: si sceglie di venire in Toscana per assaggiare i prodotti di grandissima qualità che caratterizzano la nostra regione, per fare esperienze dirette a contatto con i produttori – commenta Leonardo Marras, assessore all’economia e al turismo della Regione Toscana –. I prodotti dell’agricoltura sono un biglietto da visita internazionale per la Toscana, anche per questo abbiamo deciso di integrare dentro Vetrina Toscana i mondi del vino e dell’olio, con tutte le loro ricchezze, peculiarità, esperienze già consolidate e quelle da realizzare. È un modo per completare la rete che anima il progetto e rendere ancor più organica e attrattiva la nostra proposta nel mondo stimolando, al contempo, i produttori a continuare ad investire sentendosi parte integrante e attiva della grande comunità toscana”.

L’intento è favorire lo sviluppo sostenibile del settore enogastronomico e turistico, creando sinergie e offrendo opportunità di crescita a operatori e produttori locali, anche grazie ad un programma di attività per la promozione dei prodotti identitari.

Le iniziative previste riguardano l’accoglienza e la promozione turistica dei territori legati alle produzioni rappresentative della Regione Toscana, come l’olio, il vino, i salumi, i formaggi, e comprende servizi di promozione turistica ed incoming, educational tour per buyers e giornalisti, mostre, fiere, esibizioni ed eventi.

L’accordo prevede inoltre lo scambio di buone pratiche, la condivisione di materiali, informazioni e dati e l’incentivazione di standard di qualità, oltre alla ricerca di risorse per progetti condivisi a livello nazionale e comunitario.

La Federazione delle Strade del Vino, dell’Olio e dei Sapori di Toscana e Toscana Promozione Turistica si impegnano, inoltre, a costruire un sistema destagionalizzato dei flussi turistici, valorizzando i servizi essenziali del territorio e promuovendo il turismo sostenibile e l’autenticità delle identità territoriali e a contribuire alla costruzione di un’offerta territoriale che consenta un ampliamento del periodo di apertura e la valorizzazione delle destinazioni meno conosciute, anche attraverso lo sviluppo di attività di promozione turistica tramite la gestione di centri informativi territoriali collegati nella rete toscana rurale.

Così commenta l’accordo il Direttore di Toscana Promozione Turistica Francesco Tapinassi: “La Federazione Strade del Vino, dell’Olio e dei Sapori di Toscana rappresenta la prima esperienza a livello nazionale di coordinamento delle Strade del vino appartenenti ad una Regione. Una visione lungimirante per la promozione del turismo enogastronomico, come quella di Vetrina Toscana, nata ben 23 anni fa per promuovere il turismo attraverso l’identità enogastronomica della toscana. L’accordo è la ratifica di un’importante sinergia per una promozione ancora più capillare dei territori e delle loro peculiari attrattive”

Grande soddisfazione è stata espressa anche da Pier Paolo Lorieri, Presidente della Federazione delle Strade del Vino, dell’Olio e dei Sapori di Toscana, sottoscrittore del protocollo:” Grazie a questo Accordo Quadro abbiamo intrapreso un altro passo verso la completa espressione del potenziale che il nostro territorio racchiude. La ratifica e la condivisione di linee programmatiche ed obiettivi comuni ai settori Agricolo e Turistico rappresentano un ulteriore rafforzamento del valore di entrambe le filiere. Grazie a programmi sinergici e condivisi potremo esprimere tutta la ricchezza valoriale di questa terra che sempre più rappresenta una meta attrattiva per il turismo enogastronomico locale ed internazionale”.

La collaborazione ha già al suo attivo alcuni progetti condivisi come Toscana Wine Architecture, la rete d’imprese, costituita nel 2017, che riunisce importanti cantine di designprimo esempio in Italia a valorizzare vino, architettura e turismo e la StraFesta Toscana un calendario ricco di appuntamenti organizzati e promossi dalle Strade del Vino, dell’Olio e dei Sapori di Toscana in collaborazione con Vetrina Toscana.

Arriva alla Fortezza Vecchia di LivornoBattisti, la Storia27 giugno 2023 ore 21,30

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Martedì 27 giugno 2023 alle 21,30 alla Fortezza Vecchia di Livorno sarà in scena lo spettacolo Battisti, la Storia un viaggio intenso e rispettoso nel percorso artistico di uno dei cantautori più amati e controversi della tradizione italiana.

“La musica di Battisti rappresenta la colonna sonora della nostra vita. -Dichiara il produttore Simone Giusti- Ogni canzone evoca un ricordo: il nostro spettacolo è un viaggio emozionale nella carriera di un artista che ha cambiato il volto della canzone italiana”.

Stage11 propone uno spettacolo che, attraverso i brani più conosciuti di Lucio Battisti, ci trasporta in un viaggio che ripercorre la carriera indimenticabile di una delle voci più note della nostra storia musicale: dai successi degli anni Sessanta fino a quelli dei primi anni ‘Ottanta; dai brani più energici e leggeri come Acqua azzurra/Acqua chiara a quelli più intensi e capaci di portare alla luce le fragilità e le ansie del quotidiano come Emozioni e Mi ritorni in mente solo per citarne alcuni.

Battisti, La Storia, è uno spettacolo interamente dedicato a quello che viene universalmente riconosciuto come uno dei cantautori più importanti ed influenti della nostra tradizione, considerato a giusta ragione una delle massime personalità nella storia della musica italiana sia come compositore che interprete.

Sul palco:

Chitarre – Giampiero Morici

Batteria – Alessandro Pellegrini

Basso – Alessandro Nottoli

Tastiere – Massimiliano Grazzini

Voci – Terry Horn / Matteo Giusti / Susanna Pellegrini

Appuntamento martedì 27 giugno 2023 alle 21,30 alla Fortezza Vecchia

Prevendita su: https://www.ticketone.it/event/battisti-la-storia-piazza-della-cisterna-16911214/

AMBIENTE: DOMANI DETENUTI “SECONDA CHANCE” IN AZIONE IN CINQUE CITTÀ CON I VOLONTARI DI “PLASTIC FREE”

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 Domattina i detenuti provenienti dalle carceri di Genova, Reggio Emilia, Firenze, Secondigliano e Cagliari saranno i protagonisti del nuovo appuntamento contro il degrado ambientale organizzato da “Seconda Chance”, associazione del terzo settore che fa da ponte tra carceri e aziende per creare opportunità di reinserimento, e “Plastic Free”, onlus impegnata dal 2019 nel contrastare l’inquinamento da plastica. Armati di guanti, ramazze, desiderio di condivisione e tanto entusiasmo saranno in azione in cinque città assieme ai tanti volontari dell’associazione ambientalista che li guideranno nella raccolta di plastica, rifiuti e mozziconi di sigarette.

Gli appuntamenti per le operazioni di bonifica delle aree degradate sono al capolinea della funicolare Righi di Genova (ore 10), a piazzale Europa a Reggio Emilia (ore 9:30), presso il Circolo La Rondinella a Firenze (ore 9), all’Oasi dei Variconi a Castel Volturno (Caserta, ore 9:30) e, infine, presso la Pineta Su Siccu, fronte Bonaria, a Cagliari (ritrovo ore 8:30).

Inclusione, rieducazione, rispetto dell’ambiente e della legalità sono le parole chiave della partnership tra “Seconda Chance” e “Plastic Free Onlus”. La giornata ecologica, infatti, sarà il pretesto per far trascorrere ai detenuti una domenica diversa dal solito, condividendo anche attività di intrattenimento in compagnia dei volontari.

Un connubio rivelatosi già di successo lo scorso maggio quando sono stati coinvolti quasi 50 carcerati negli appuntamenti di Bologna, Priverno (Latina) e Palmi (Reggio Calabria). Chiunque voglia prendere parte a queste iniziative, che hanno ottenuto anche il patrocinio delle singole Amministrazioni, può iscriversi su www.plasticfreeonlus.it

A PALAZZO DONA’ DALLE ROSE VA IN SCENA “L’ABBRACCIO – IL LABORATORIO DELLE EMOZIONI”. MOSTRA E PROGETTO ‘RESIDENZA D’ARTISTA’ | 30 giugno – 30 luglio 2023

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Cesare Catania renderà omaggio a Venezia e alla Luna lavorando, durante il suo soggiorno artistico, alla nuova collezione “The other side of the Moon”, basata sulla contaminazione tra Tecnica Catania, utilizzo di geometrie prospettiche e materiali di riciclo reperiti in Laguna

La mostra di Cesare Catania,  in concomitanza con quella di “Banksy e Rosa Mundi: il Bestiario nel Roseto”, si inserisce nel vasto programma di eventi estivi a Palazzo Donà dalle Rose,  con apertura straordinaria della Galleria del Doge e possibilità data al grande pubblico di ammirare capolavori che attraversano la storia dell’arte dal XVI al XXI secolo

Il panorama artistico-culturale di Venezia è sempre più in fermento e variegato anche grazie a una ricca programmazione di eventi che animeranno l’estate in Laguna.Tra i momenti clou ai blocchi di partenza, si inseriscono a pieno titolo il progetto Residenza d’Artista e la mostra “L’Abbraccio. Il laboratorio delle Emozioni” dell’artista internazionale Cesare Catania che presenta a Venezia, presso l’iconico Palazzo Donà dalle Rose, una personale densa di opere e significati, concepita come un viaggio intimo nella produzione dell’artista attraverso gli anni. La mostra di Cesare Catania, in concomitanza con quella di “Banksy e Rosa Mundi: il Bestiario nel Roseto”, si inserisce nel vasto programma di eventi estivi a Palazzo Donà dalle Rose, con apertura straordinaria della Galleria del Doge e possibilità data al grande pubblico di ammirare capolavori che attraversano la storia dell’arte dal XVI al XXI secolo. Catania arriva a Venezia pronto per nuove sfide, dopo aver aggiunto di recente un ulteriore tassello alla sua poliedrica attività di artista grazie alla creazione di “Disruptive” suo primo cortometraggio musicale realizzato con materiale “free copyrights” reperito su internet, sempre nel segno di un’arte democratica.
PROGETTO RESIDENZA D’ARTISTA – FONDAZIONE DONA’ DALLE ROSE Ingegnere per formazione e artista per passione, profondo conoscitore di tutto ciò che rientra nell’universo digitale e fervido sostenitore del cubismo, Cesare Catania è stato nominato a Gennaio 2023 negli USA “Ambassador a livello worldwide della Giornata Internazionale dell’Abbraccio” e inserito da Forbes tra gli artisti italiani più competenti al mondo in materia di NFT e Metaverso.Catania approda a Venezia grazie alla recente collaborazione con la Fondazione Donà dalle Rose che per l’intero mese di Luglio 2023 lo accoglierà nell’omonimo Palazzo in Residenza d’Artista, oltre ad averlo inserito nel parterre dei propri artisti di punta. Nell’ambito di questo ambizioso Progetto, obiettivo dell’artista sarà lavorare alla produzione della nuova collezione “The other side of the moon”, caratterizzata da una forte contaminazione tra la “Tecnica Catania” (basata sul mix di siliconi e acrilici), le sue tipiche geometrie prospettiche e l’utilizzo di materiali reperiti in Laguna. Catania renderà così un duplice tributo, alla Luna e a Venezia, sancendo attraverso il suo Progetto di Residenza l’importanza e la necessità per l’artista non solo di lasciarsi ispirare dal luogo in cui opera ma anche di poter lasciare nelle opere – e attraverso di esse – segni tangibili dell’ispirazione ricevuta magari proprio utilizzando materiali scovati durante il periodo della Residenza.
MOSTRA “L’ABBRACCIO – IL LABORATORIO DELLE EMOZIONI” La mostra proposta a Venezia da Cesare Catania in collaborazione con Fondazione Donà dalle Rose, è una vera e propria lente d’ingrandimento sulla poetica di Catania e su opere di diversa natura, dalla scultura alla pittura sino agli NFT, tutte collegate dal fil rouge concettuale di un’arte “democratica”, fruibile liberamente e sdoganata dai soliti luoghi istituzionali quali musei e gallerie, capace di parlare alle persone coinvolgendole in un percorso emozionale che si sviluppa in location insolite come nel caso, appunto, dell’antichissimo Palazzo Donà dalle Rose. Questo stesso concetto di arte “democratica”, capace inoltre di andare al di là di qualsiasi differenza geografica e religiosa, contro razzismo, ingiustizie e discriminazioni si collega direttamente al Progetto internazionale socio-culturale “L’Abbraccio” ideato e promosso dal Maestro Catania insieme con realtà di altissimo livello, tra cui l’Ambasciata Italiana in Angola e la Divisione Pediatrica dell’Ospedale Fatebenefratelli di Milano. I visitatori della mostra “L’Abbraccio” potranno lasciarsi affascinare sin da subito dalla forza del marmo bianco la cui polvere, sapientemente lavorata con frammenti di meteorite e acciaio, trova la sua più alta espressione nelle sculture dal titolo “Cuore della Terra” (A e B Version) collocate nell’Androne di Palazzo Donà tra fregi e altre meraviglie risalenti al XVII secolo in un perfetto mix di arte antica e arte contemporanea. La sezione scultura non mancherà tuttavia di altre sorprese colorate come nel caso delle opere in ferro, corda naturale, legno, silicone e acrilico, che rendono omaggio alla “Bocca dell’Etna”.  Sarà tuttavia la serie ‘Feelings and Emotions’ a restituire allo spettatore la cifra dei sentimenti e delle emozioni più recondite del Maestro attraverso la presentazione di opere cariche di pathos tra cui si distinguono due sculture in acciaio, silicone, acrilico e pigmenti naturali (“Presenza” e “Assenza”) ma anche vibranti quadri 3D in silicone, acrilico e pigmenti naturali su tela come “Yellow Happiness”, “Pink Shyness” e “Gli Arlecchini”. La mostra di Catania è un tripudio di arte allo stato puro, che sconfina spesso e volentieri in suggestive sperimentazioni capaci di dare vita a lavori che sanno avvolgere e far sognare come le opere in silicone e acrilico tra cui meritano una menzione speciale le versioni B e C de “L’Abbraccio” oltre alla celebre tela “L’Abbraccio” di recente esposta a Milano prima e al Museo della Poesia di Piacenza successivamente. Molto particolari anche le opere di arte informale che campeggiano in tutta la loro forza visiva tra le architetture di tempi lontani di Palazzo Donà dalle Rose, prendendo per mano il visitatore e accompagnandolo in mondi altri, come ne “L’Uomo che non vede”, “Letture Estive” (omaggio a Pier Luigi Nervi), “L’Abbraccio – A version”.