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Mostre: i sogni toscani di Paolo Solei

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Inaugurata nello spazio espositivo Ciampi a palazzo del Pegaso la mostra dell’artista toscano dal vicepresidente del Consiglio regionale Stefano Scaramelli

di Riccardo Ferrucci, 8 novembre 2023

Firenze – Nello Spazio espositivo Ciampi a palazzo del Pegaso, è stata inaugurata la mostra ‘Solei 70. Sogno toscano’ di Paolo SoleiSono intervenuti Stefano Scaramelli, vicepresidente del Consiglio regionale della Toscana, Marta Lock, critica d’arte e l’artista. Il percorso espositivo si struttura in tre diverse sezioni, la prima legata ai disegni e agli schizzi realizzati da Paolo Solei nel periodo dall’infanzia all’adolescenza durante la quale ha mosso i primi passi; la seconda sezione è dedicata invece alle opere della maturità, in cui ha saputo mescolare le conoscenze acquisite come architetto e illustratore alla sua arte; e infine la terza parte, quella del Sogno toscano, che ha coinciso con la possibilità di potersi dedicare esclusivamente alla sua carriera creativa e che è contraddistinta da paesaggi e scorci della sua amata regione di appartenenza. La mostra è dunque un’occasione per entrare nel mondo sorridente, irreale e fanciullesco di Paolo Solei.

“Il Consiglio regionale ospita una mostra straordinaria di Paolo Bongini (Solei in arte) – ha detto Stefano Scaramelli, vicepresidente del Consiglio regionale – che è stato un dirigente della Regione Toscana e che mette in risalto nella sua opera la Toscana, attraverso il sole, il colore e la luce. Credo che questa mostra sia un dono, per tutto il pubblico, di un autore che ama profondamente la nostra regione e che, nel suo lavoro artistico, dimostra ancora una volta il legame indissolubile con l’ente Regione Toscana, dove ha lavorato con passione per molti anni”.

“Quella di Solei è una pittura ‘colta’ – ha scritto in catalogo Antonio Mazzeo presidente del Consiglio regionale – alimentata dalla lezione della stagione Liberty, dalle ricerche artistiche più profonde della pittura contemporanea e dalla frequentazione degli spazi esotici conosciuti nei suoi viaggi. Quello che però emerge costantemente nelle tele di Paolo Solei è soprattutto la tanto amata Toscana, con i suoi paesaggi, le sue figure umane, i suoi monumenti. Una terra che anche quando solo suggerita o evocata rappresenta sempre primario riferimento esistenziale di tutti i suoi sogni. Ne esce un’arte libera e liberatrice, ricca di creatività, fantasia, movimento”.

“L’affascinante dimensione dell’arte – afferma la critica Marta Lock – ha avuto un ruolo predominante nella vita di Paolo Bongini che sceglie lo pseudonimo Paolo Solei non a caso, adottandolo alla fine del suo percorso professionale, che ha coinciso con una sorta di rinascita creativa in virtù della dilatazione del tempo riempito a quel punto prevalentemente con la passione che aveva già contraddistinto tutta la sua vita. L’impiego come architetto presso la Regione Toscana richiedeva un forte approccio tecnico ai progetti che seguiva e questo ha, se possibile, persino amplificato il desiderio di dipingere perché la sua indole creativa trovava nell’atto plastico del fare arte un bilanciamento alle funzioni razionali e logiche di cui aveva bisogno nel lavoro; per l’ente si è occupato di turismo, commercio, promozione e internazionalizzazione di un territorio, quello toscano, pieno di bellezze e di spunti cui attingere per liberare il suo lato artistico”.

“Ho pensato che in questa mostra che ripercorre i miei settanta anni di vita – ci ha detto Paolo Solei – non poteva mancare un richiamo alla mia infanzia. Mi piace pensare, scherzandoci, che 70 sono anche gli anni di carriera artistica perché la passione per il colore, il disegno e la creatività mi hanno accompagnato fin dal primo anno di vita e in qualche modo mi hanno

aiutato a stare bene durante il percorso che mi ha portato fino ad oggi. Così mi sono divertito a rielaborare i miei primi scarabocchi. La mostra in Consiglio regionale è per me un modo per rendere omaggio ad una Istituzione che mi ha aperto un mondo. Non sarò mai troppo riconoscente alla Regione Toscana, ai tanti amministratori e colleghi che mi hanno permesso di liberare la mia fantasia applicandola anche alle materie di cui mi sono occupato nella mia esperienza lavorativa: il turismo, il commercio, la promozione e l’internazionalizzazione, la valorizzazione delle identità di una regione unica al mondo. Il sole, il bambino e il colore sono le tre linee guida del mio lavoro artistico, se la felicità la porti dentro riesci a comunicare anche agli spettatori dei sentimenti positivi e di speranza”.

La mostra resterà apertafino al 18 novembre 2023con il seguente orario:da lunedì al venerdì dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 19, il sabato dalle 10 alle 13. L’artista ha messo a disposizione alcuni suoi disegni e il ricavato delle offerte verrà devoluto alla Fondazione Ospedale Pediatrico Meyer.

Alluvione, Giani accoglie Emiliano: “Grazie, la Toscana non è sola”

Sulle zone colpite dal maltempo, in azione anche le colonne mobili e 2000 volontari di 12 Regioni. Il presidente della Puglia: “Ci saremo finché necessario”

Dodici Regioni con le colonne mobili e duemila persone sono corse in aiuto alla Toscana colpita dall’alluvione per gestire il passaggio dall’emergenza alla ricostruzione. Lo evidenzia il presidente Eugenio Giani che stamani insieme al presidente della Regione Puglia Michele Emiliano e l’assessora alla protezione civile Monia Monni fa il punto della situazione. Emiliano è presente con la colonna mobile della Puglia, “ma – come Giani sottolinea – è anche vice presidente della conferenza delle Regioni e come tale rappresenta tutti i 20 presidenti e tutte le altre 11 regioni,oltre la Puglia, che hanno inviato le loro colonne mobili in aiuto alla Toscana così duramente ferita”: insieme alla Puglia anche Basilicata, Campania, Calabria. Emilia Romagna, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Piemonte, Umbria, Val d’Aosta.
“Grazie di cuore – ha detto Giani – alle duemila persone, volontari di alta specializzazione che sono qui ad aiutarci; quando parliamo di collaborazione e sinergia in un momento drammatico, questo è un esempio”.
“Stiamo passando nella fase dell’intervento minuto – aggiunge Giani -, dallo sgombero alla pulizia, abbiamo bisogno di tanto personale, ma anche di qualità. Questo aiuto che viene dalle colonne mobili delle Regioni è un capitolo importante del passaggio dall’emergenza alla ricostruzione”.

“A nome di tutte le Regioni italiane, sono qui per dire soprattutto che la Toscana è parte dell’identità nazionale e non è sola”, spiega subito il presidente Emiliano assicurando che “siamo a disposizione per qualunque altra necessità e resteremo qui fino a quando sarà necessario”. Il vicepresidente della Conferenza delle Regioni ricorda che “il sistema di protezione civile è ben organizzato, ognuno di noi ha compiti che gli vengono assegnati in maniera rapidissima”. “La gente – rileva – deve sapere che tutto il Paese si sta mobilitando anche per i piccoli problemi di vita quotidiana”. Poi un passaggio sul contributo della Regione Puglia, che “è a Campi Bisenzio nei settori C e G dove abbiamo 50 volontari” e che sta dando una mano con “macchinari essenziali come le idrovore”. “In comune con la Toscana – si sofferma Emiliano – abbiamo anche il distretto produttivo legato all’alta moda, quindi sappiamo benissimo quali sono i valori in campo e non vediamo l’ora di rimetterli tutti in pista. Sono assolutamente convinto e ritorneremo più forti di prima”, conclude.

L’assessora alla Protezione civile Monia Monni si unisce ai ringraziamenti rivolti ai ragazzi “bellissimi, commoventi”, che stanno riempiendo le piazze e le strade coperti di fango per dare una mano. “Sono un contributo preziosissimo”. “Quando si dice che non c’è il sistema non si considera quel volontariato attivo 365 giorni l’anno, e che quando siamo in tempo di pace è comunque al lavoro per essere formato e competente per intervenire nelle emergenze”. “Di questo sistema fanno parte quelle persone che sono in mezzo al fango e che oggi sono oltre duemila”, sottolinea Monni ricordando: “Quando si vede un’uniforme che sia quella rossa di Croce rossa, o gialla e celeste della Misericordia, quella arancione di Anpas, o di Vab o della Racchetta, quello è il sistema di protezione civile”.

Giani si sofferma sulla questione degli argini, anche in vista dell’allerta arancione prevista nelle prossime ore. “Il nostro genio civile sta operando con grande determinazione” e cita l’intervento a Montale e quello su Bagnolo dove sono in corso “lavori consistenti”.

E poi l’iter dei rimborsi sul quale Giani entra nel dettaglio: “abbiamo mandato a tutte e cinque le province coinvolte l’indicazione di comunicare quali comuni all’interno delle province abbiano avuto danni rilevanti. I comuni saranno identificati attraverso il filtro delle province. A quel punto – spiega – nominerò soggetti attuatori degli interventi i sindaci dei Comuni più direttamente coinvolti che sono una quindicina. A quei sindaci darò la veste specifica di soggetto attuatore dell’emergenza commissariale e loro decideranno singolarmente in ogni comune, come identificare, probabilmente con un bando, le famiglie più duramente colpite (inagibilità della casa, sgombero, allontanamento anche temporaneo dalla propria abitazione ) e le imprese. Fatto l’elenco in questi comuni, delle famiglie e delle imprese, noi abbiamo una capacità di ristoro diretto fino a 5mila euro per le famiglie e 20mila per le imprese. E’ un primo intervento temporaneo – conclude Giani – e un primo segno di risposta.”


 

Venerdì 10 novembre ore 18.00 | Villa di Toppo-Florio, Buttrio (UD) | Presentazione del libro “Tazzelenghe” di Stefano Cosma e Angelo Costacurta | Kellermann Editore

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Venerdì 10 novembre alle ore 18.00 presso   Villa di Toppo-Florio a Buttrio si terrà la presentazione del volume “Tazzelenghe. Il vino friulano “taglia-lingua” nato in terra longobarda” di Stefano Cosma e Angelo Costacurta, edito da Kellermann Editore. L’incontro, con l’intervento degli autori, è moderato da Enos Costantini e sarà seguito da una degustazione a cura del Tazzelenghe Team. L’ingresso è libero. Il Tazzelenghe (taglia-lingua, in friulano) è un vino appartenente alla famiglia del Refosco, che si distingue però nettamente dai più pacati consanguinei. Il vitigno a bacca nera, autoctono del Friuli-Venezia Giulia, è originario del territorio attorno a Buttrio e Cividale, in provincia di Udine, dove viene coltivato in zona collinare. Nel libro “Tazzelenghe. Il vino friulano “taglia-lingua” nato in terra longobarda”, Stefano Cosma e Angelo Costacurta ripercorrono la storia di questo vino dalla fortissima personalità, per lungo tempo dimenticato e oggi riscoperto grazie ad alcuni tenaci e sapienti produttori. Attestato dal tardo medioevo, il Tazzelenghe è espressione di un territorio di enorme rilevanza storica, che comprende Cividale, città patrimonio dell’umanità Unesco, prima capitale del ducato longobardo in Italia e successivamente capitale della Patria del Friuli, che per lungo tempo ha incrociato la storia della Repubblica di Venezia. Il vino, insieme con il suo territorio, è appassionatamente raccontato attraverso i capitoli del volume, che partendo dalle origini medievali ne analizza lo sviluppo e la diffusione fino ai giorni nostri, soffermandosi anche sul declino e sulla riscoperta avvenute nel secolo scorso. Insieme a fondamentali riferimenti storici “Tazzelenghe. Il vino friulano “taglia-lingua” nato in terra longobarda”, non manca di fornire dati attuali sulla produzione, indicazioni geografiche e approfondimenti relativi all’ambiente e al paesaggio delle zone d’origine del Tazzelenghe, oltre a suggerimenti culinari. Il libro, con introduzione di Ian D’Agata e contributi di Enos Costantini e Francesca Costaperaria, è parte della collana Grado Babo, diretta da Angelo Costacurta e Sergio Tazzer. Stefano Cosma, laureato in giurisprudenza, vive a Gorizia dove si occupa di comunicazione. È autore di numerosi libri su vini, gastronomia e storia locale. Direttore responsabile del trimestrale Bubble’s Italia, collabora con quotidiani, periodici, con la guida Vinibuoni d’Italia del Touring Club e con alcune guide del Gambero Rosso. Premio Collio nel 2010, “Premio Iolanda” per la letteratura sul vino nel 2021. Angelo Costacurta è uno dei più accreditati studiosi di viticoltura a livello internazionale. Ricercatore del Ministero dell’Agricoltura, ha diretto il Centro per la ricerca in viticoltura del Consiglio per la Ricerca e la Sperimentazione in Agricoltura. Ha insegnato nelle Università di Udine e Padova. Autore di numerose pubblicazioni scientifiche e storiche, è vicepresidente dell’Accademia italiana della Vite e del Vino. 

UNIPOLSAI AL FIANCO DELLE POPOLAZIONI COLPITE DALL’ALLUVIONE IN TOSCANA

Varato un piano strutturato di interventi con l’obiettivo di:

  • facilitare la gestione dei sinistri
  • concedere significative proroghe e dilazioni
  • fornire risposte adeguate e tempestive

Bologna, 7 novembre 2023

UnipolSai ha varato un piano strutturato e integrato di interventi a favore delle popolazioni colpite dai recenti eventi alluvionali verificatisi in Toscana con l’obiettivo di sostenere i clienti e le agenzie residenti nelle zone colpite dall’alluvione.

In un contesto di difficoltà e sofferenza, UnipolSai si impegna a facilitare la gestione dei sinistri, concedere significative proroghe e dilazioni e fornire risposte adeguate e tempestive tramite l’attivazione del numero verde 800 754646.

Nel dettaglio, il piano di iniziative a favore delle comunità colpite prevede:

Settore Danni

  1. Proroga dei termini di mora (da 15 a 90 giorni dalla data di scadenza del titolo, per tutte le quietanze e le regolazioni premio di tutti i Rami Danni, aventi scadenza tra il 01/11/2023 e il 31/01/2024)
  2. Autocertificazioni (sostituire le documentazioni normalmente necessarie con semplici dichiarazioni di autocertificazione, ad esempio in caso di mancata restituzione del Contrassegno e del Certificato di Assicurazione R.c. auto)
  3. Eccepite prescrizioni e decadenze (eviteremo di eccepire prescrizioni e decadenze maturate successivamente all’alluvione fino al 31/01/2024)
  4. Sospensione delle attività di recupero delle franchigie e dei premi (abbiamo sospeso le azioni di recupero delle franchigie non ancora rimborsate e dei premi arretrati, compresi quelli di rata intermedia, fino al 31/01/2024)
  5. Numero verde per la Gestione dei sinistri (Per i clienti residenti nei comuni indicati è stato attivato il numero verde dedicato 800 754646)

Settore Vita

  1. Proroga dei termini di pagamento premi (da 30 giorni a 90 giorni dalla data di scadenza, per i premi aventi scadenza tra il 01/11/2023 e il 31/01/2024)
  2. Riattivazione dei contratti (senza alcuna richiesta di ulteriori accertamenti sanitari o dichiarazioni ulteriori sullo stato di salute dell’assicurato, vengono prorogati da 6 a 12 mesi, fino al 31/03/2024)
  3. Sospensione penali di riscatto (fino al 31/05/2024)

In particolare, gli interventi sono rivolti ai clienti residenti nei seguenti comuni della Toscana:

•                     Provincia di Firenze: Barberino di Mugello, Campi Bisenzio, Empoli, Montelupo Fiorentino, Cerreto Guidi, Fucecchio, Sesto Fiorentino, Vinci, Palazzuolo sul Senio, Borgo San Lorenzo;

•                     Provincia di Livorno: Livorno, Rosignano Marittimo, Collesalvetti, Capoliveri, Porto Azzurro, Portoferraio, Marciana, Marciana Marina e Campo nell’Elba;

•                     Provincia di Massa Carrara: Aulla, Villafranca in Lunigiana, Fivizzano, Licciana Nardi, Mulazzo, Filattiera, Zeri, Pontremoli;

•                     Provincia di Lucca: Viareggio, Stazzema, Seravezza, Massarosa, Camaiore, Camporgiano, Careggine, Castelnuovo di Garfagnana, Castiglione di Garfagnana, Fabbriche di Vergemoli, Fosciandora, Gallicano, Minucciano, Molazzana, Piazza al Serchio, Pieve Fosciana, San Romano in Garfagnana, Villa Collemandina, Sillano Giuncugnano;

•                     Provincia di Prato: Vernio, Poggio a Caiano, Prato, Montemurlo, Carmignano;

•                     Provincia di Pistoia: Pistoia, Serravalle Pistoiese, Agliana, Quarrata, Montale, Abetone-Cutigliano e San Marcello-Piteglio, Monsummano Terme;

•                     Provincia di Pisa: Pontedera, Calcinaia, Bientina, Santa Maria a Monte, San Miniato, Volterra, Montecatini Val di Cecina, Chianni, Santa Croce sull’Arno, Castelfranco di Sotto, Palaia, Montopoli Valdarno, Ponsacco, Casciana Terme Lari.

A Peppe Voltarelli il Premio Nilla Pizzi 2023

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Peppe Voltarelli si aggiudica, insieme a Giovanni Truppi e Shari, il Premio Nilla Pizzi 2023. La premiazione avrà luogo sabato 11 novembre 2023 alle ore 21:00 al Teatro Comunale Ferdinando Bibiena di Sant’Agata Bolognese (ingresso gratuito fino ad esaurimento posti), durante la quale verrà premiata anche Irene Buselli, vincitrice del Premio Bianca dAponte, tra i più importanti del panorama nazionale dedicato alle giovani cantautrici. La serata sarà presentata da Massimo Cotto, autore, conduttore radio-televisivo e voce di Virgin Radio.

Dopo essersi classificato 2º al Premio Tenco 2023 nella categoria miglior album in dialetto con il suo nuovo disco registrato a New York “La grande corsa verso Lupionòpolis”, arriva dunque un altro prestigioso riconoscimento per il cantautore calabrese, che va ad aggiungersi ai tanti già ricevuti nel corso della sua carriera trentennale.

Il premio

Nel 2019, in occasione delle celebrazioni per il centenario dalla nascita della regina della canzone italiana, l’Amministrazione Comunale di Sant’Agata Bolognese ha istituito il Premio Nilla Pizzi con lo scopo di premiare, nel corso degli anni, quanti abbiano saputo innovare con libertà intellettuale e spirito di solidarietà sociale i settori dell’arte e della cultura con particolare attenzione alla musica, ma anche nell’imprenditoria. L’obiettivo è mantenere vivo il ricordo di un’artista indimenticata e indimenticabile della musica italiana e internazionale, unito al desiderio di restituire lo spirito, la forza e la grazia che hanno animato la vita di questa donna straordinaria che, incarnando il costume di un’epoca, ha saputo percorrere le strade del tempo con una grande capacità di reinventarsi, oltre ad esportare, con la sua voce e la sua carica di energia, un’identità che appartiene alle nostre terre.

Nilla Pizzi è stata una donna libera dagli schemi. Sempre autentica ed appassionata, amante della musica e della vita allo stesso modo. Nilla amava la vita e l’ha vissuta. Nello stesso modo amava la musica e sapeva divertirsi. Sapeva altrettanto combattere e appassionarsi a sfide apparentemente impossibili: imprenditrice transnazionale, primo esempio di donna che partendo dalla provincia italiana conquistò Acapulco aprendo e gestendo club esclusivi in cui le star di Hollywood e le voci degli States facevano a gara per essere ospitate. Esempio di riscatto attraverso lo studio: da autodidatta imparò le lingue per poter viaggiare nel mondo. In definitiva, un’artista contemporanea sempre all’avanguardia.

I prossimi concerti 

Di seguito il calendario, in continuo aggiornamento, degli appuntamenti che vedranno impegnato Peppe Voltarelli sia in Italia che all’estero:

08/11/2023: Live Pop, Auditorium Demetrio Stratos / Radio Popolare, Milano (Italia)

09/11/2023: Strade blu (omaggio a William Least Heat-Moon), Nerolidio Music Factory, Como (Italia) (incontro)

11/11/2023: Premio Nilla Pizzi 2023, Teatro Comunale Ferdinando Bibiena, Sant’Agata Bolognese (Italia)

18/11/2023: Horká Vana, České Budějovice (Repubblica Ceca)

22/11/2023: Palác Akropolis, Praga (Repubblica Ceca)

24/11/2023: Hospoda U letního kina, Litoměřice (Repubblica Ceca)

30/11/2023: Dialoghi Urbani, Biblioteca delle Oblate, Firenze (Italia) (incontro)

01/12/2023: Light of Day Benefit Concert, Sala Lelio Luttazzi – Magazzino 26, Trieste (Italia)

02/12/2023: Light of Day Benefit Concert, Teatro Goldoni, Bagnacavallo (Ravenna) (Italia)

03/12/2023: La corte degli Accorti, Castelfiorentino (Firenze) (Italia)

06/12/2023: Casa Circondariale di Trani (Barletta-Andria-Trani) (Italia)

10/12/2023: Omaggio a Sergio Endrigo, Auditorium Radiotelevisione Svizzera, Lugano (Svizzera)

15/12/2023: L’asino che vola, Roma (Italia)

L’artista

Peppe Voltarelli è un cantante calabrese, autore di canzoni, attore e scrittore. Attivo dal 1990 come fondatore, voce e leader de Il parto delle nuvole pesanti, band di culto del nuovo folk italiano. Da solista ha pubblicato sette album in studio, quattro colonne sonore e due concerti. Si è aggiudicato tre volte la Targa Tenco, con “Ultima notte a Malá Strana” nel 2010 come miglior album in dialetto, con “Voltarelli canta Profazio” nel 2016 e con “Planetario” nel 2021, entrambi come miglior album interprete. È stato attore protagonista e coautore del film “La vera leggenda di Tony Vilar” di Giuseppe Gagliardi, primo mokumentary italiano. Vanta collaborazioni con Claudio Lolli, Teresa De Sio, Silvio Rodríguez, Adriana Varela, Kevin Johansen, Sergio Cammariere, Otello Profazio, Roy Paci, Carmen Consoli, Bandabardò e Amy Denio. Un’attività concertistica da sempre intensa lo ha portato a suonare in 23 paesi in tutto il mondo e suoi dischi sono stati pubblicati in Europa, Argentina, Canada e Stati Uniti.

MEIS | Presentazione oggi | Ritorno a Ferrara. L’universo di Leo Contini Lampronti | Fino al 4 febbraio 2024

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Ferrara, 8 novembre 2023. Il Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah – MEIS presenta oggi la mostra Ritorno a Ferrara. L’universo di Leo Contini Lampronti, curata da Hava Contini Yael Sonnino-Levy. Un percorso che vuole riscoprire un artista curioso ed eclettico, alla costante ricerca di un dialogo intimo tra sperimentazione artistica e ispirazione religiosa. La mostra ripercorre le evoluzioni stilistiche di Leo Contini Lampronti, a partire dal legame profondo che tesse con la città dei suoi genitori. Una Ferrara fisica e metafisica che rivive nelle sue tele e le cui tracce si possono ritrovare nei loro colori, profumi e sapori: la coppia (il pane ferrarese), la bicicletta e i sassi – detti giarùn – di Via Vignatagliata, situata nel cuore dell’ex ghetto ebraico, sono i simboli di una memoria famigliare che abita l’immaginario dell’artista, traducendosi in segni pittorici. La ricca produzione di opere, allestita per la prima volta negli ambienti del MEIS, spazia dalla ricerca figurativa dei ritratti alle tele astratte, che manifestano un interesse dell’artista nella scomposizione e ricomposizione del reale attraverso forme geometriche. All’interno della sua indagine formale, influenzata da una formazione scientifica, i mosaici dipinti – o pseudo-mosaici – le figure punteggiate, i cerchi geometrici e le lacune, lo portano a elaborare creazioni personali come le tototomie e le anasculture. Queste sperimentazioni si basano sul dialogo fra il carattere bidimensionale della pittura e quello tridimensionale della scultura e creano l’illusione ottica di un flusso magico in cui immergersi e abbandonarsi. Accanto alla ricerca pittorica, l’artista si confronta con gli oggetti della religione ebraica sperimentando le nuove tecniche dell’artigianato. Tra questa varietà di elementi, spicca la produzione legata ai riti ebraici, come la Hanukkah, il candelabro ad otto bracci, e i bicchieri del Qiddush (la preghiera sul vino che precede i pasti di festa), denominati ARKS (Anamorphis Reflection Kiddush Sets), le cui coppe e i relativi piattini generano un inaspettato gioco di riflessi nella sala espositiva. Con Ritorno a Ferrara. L’universo di Leo Contini Lampronti, il MEIS decide di dedicare un nuovo capitolo alle sperimentazioni dell’arte ebraica, riservando il proprio sguardo sull’attività dell’artista, sempre tesa a conciliare il suo amore per i luoghi delle origini con il rigore di una mentalità scientifica e la passione per la ricerca artistica. Spiega il Direttore del museo, Amedeo Spagnoletto: “Il dilemma su cosa si intenda per arte ebraica – se arte fatta da ebrei o espressione di temi ebraici – trovo che giunga a sublimazione con Contini e la sua opera: uno spazio ideale nel quale i due concetti si incontrano e trovano armoniosa compenetrazione”. Conclude il Presidente del MEIS, Dario Disegni: “Abbiamo voluto raccontare Leo Contini Lampronti come un artista che interagisce con il Tempo e le sue conseguenze. Che vive in un nuovo mondo, Israele, e si confronta con le sue radici e le sue nuove scoperte; che gioca con lingue e linguaggi senza mai dimenticare il suo rapporto con il Paese da cui discende. La sua vita e le sue opere sono dunque anche il riflesso dell’Ebraismo italiano del Novecento, tra domande, dubbi, difficoltà e possibilità. Un primo passo verso la grande mostra dedicata al secolo breve, che inaugureremo nella primavera del 2024 e che costituirà il culmine della narrazione iniziata dal MEIS nel 2017”. La mostra è realizzata con il patrocinio del Comune di Ferrara e dell’Ambasciata d’Israele in Italia. Ente sostenitore del MEIS: Intesa Sanpaolo.

Wilhelm Röntgen scopre i raggi X

L’8 novembre 1895 lo scienziato tedesco Wilhelm Röntgen scopre i raggi X mentre sperimenta con i tubi a vuoto.

I raggi X (o raggi Röntgen) sono quella porzione di spettro elettromagnetico con lunghezza d’onda compresa approssimativamente tra 10 nanometri (nm) e 1/1000 di nanometro (1 picometro), classificati come radiazioni ionizzanti, avendo un potere di penetrazione molto elevato: solo spessori dell’ordine di centimetri di piombo o di decimetri di calcestruzzo possono fermarli.

Radiografia della mano di Anna Berta Röntgen
eseguita dal marito Wilhelm Conrad Röntgen.

Già altri scienziati si erano imbattuti nei raggi X prima di Röntgen. Nel 1887 Nikola Tesla aveva iniziato a studiarli. Dai suoi resoconti tecnici, si vede che inventò e realizzò uno speciale tubo a raggi X con un singolo elettrodo, nel 1892 Tesla aveva compiuto numerosi esperimenti in tal senso, ma non rese pubblici i suoi risultati e anzi suoi esperimenti successivi lo portarono ad avvertire la comunità scientifica per primo dei rischi biologici connessi all’esposizione dei raggi X. Il medico e fisico tedesco Hermann von Helmholtz formulò una descrizione matematica dei raggi X. Ipotizzò una teoria della dispersione prima che Röntgen facesse le sue scoperte e annunci. La sua formula era basata sulla teoria elettromagnetica della luce.

Per una effettiva e ufficiale scoperta dei raggi si dovette attendere ancora qualche anno. L’8 novembre 1895 Wilhelm Röntgen, uno scienziato tedesco, iniziò a osservare raggi X mentre sperimentava con i tubi a vuoto, uno dei quali era il modello avanzato costruito in precedenza da Lenard. Röntgen scrisse il 28 dicembre 1895 un rapporto preliminareSu un nuovo tipo di raggi: una comunicazione preliminare“. Lo spedì alla rivista della Physikalisch-Medizinische Gesellschaft di Würzburg. Fu il primo annuncio formale e pubblico dei raggi X. Röntgen chiamò la radiazione “X”, per indicare che era ancora di tipo sconosciuto. Il nome rimase, anche se molti dei suoi colleghi suggerirono di chiamarli “raggi di Röntgen” (Röntgen stesso si oppose a questa denominazione). In alcune nazioni, quest’ultimo nome è ancora usato. Röntgen ricevette, nel 1901, il primo Premio Nobel per la fisica grazie a questa scoperta. Alcuni colleghi, tra i quali Lenard, contestarono questo riconoscimento, affermando di aver scoperto prima di Röntgen i raggi X.

L’uso dei raggi X per scopi medici fu iniziato da John Hall-Edwards a Birmingham, Inghilterra. Nel 1908 dovette farsi amputare il braccio sinistro a causa di una dermatite causata dai raggi X.

Appena pochi giorni dopo la consegna del rapporto preliminare scritto da Röntgen, la notizia della scoperta fece il giro del mondo e il 5 gennaio 1896 comparvero i primi articoli sulla stampa (“Press” di Vienna) e dieci giorni dopo se ne interessò anche l’autorevole New York Times. Il tenore degli articoli non fu gradito a Röntgen, che ravvisò sia un eccessivo tono sensazionalistico sia una marcata attenzione posta nei riguardi delle fotografie, a scapito di quello che secondo lo scienziato avrebbe dovuto essere il vero obiettivo delle inchieste e cioè la natura e le qualità dei raggi.
Inoltre qualche suo eminente collega, come ad esempio Lord Kelvin, si mostrò inizialmente scettico e non mancarono neppure numerose vignette umoristiche che evidenziarono un alto grado di fraintendimento sul senso della scoperta, e infine un buon numero di ciarlatani, come una ditta londinese che pubblicizzò la messa in commercio di una “biancheria a prova di raggi X”; o dei religiosi francesi che si appropriarono del fenomeno, sostenendo addirittura di poter fotografare l’anima.

Immagine d’apertura: fotografia di Wilhelm Conrad Röntgen Premio Nobel per la fisica 1901

Bibliografia e fonti varie

  • Vinicio Busacchi, “Guglielmo Corrado Roentgen e la scoperta dei raggi X” , Il Giornale Italiano di Radiologia Medica, 2015, pp. 13-25
  • Giorgio Cosmacini, Fisica Della Vita E Criptoscopio: Röntgen E La Radiologia, Albo Versorio, Milano 2016
  • Giorgio Cosmacini, Rontgen – Il Fotografo Dell’invisibile Lo Scienziato Che Scoprì I Raggi X , Rizzoli, Milano 1983, pp.266
  • Arnulf K. Esterer, Discoverer of X-Ray: Wilhelm Conrad Rèontgen , Julian Messner, New York 1968, pp. 191
  • Graham Farmelo, “La Scoperta Dei Raggi X” , Le scienze 329, 1º gennaio 1996, pp. 86-91
  • Otto Glasser, Wilhelm Conrad Röntgen and the Early History of the Roentgen Rays, Norman Publishing, San Francisco 1993, pp. 494
  • Robert W. Nitske, The Life of W. C. Röntgen, Discoverer of the X-Ray, University of Arizona Press, Tucson 1971, pp. 191
  • P.B. Riesz, “The life of Wilhelm Conrad Roentgen”, AJR American Journal of Roentgenology, 1995, vol. 165, n. 6, pp. 1533-1537
  • Wilhelm Röntgen, Ueber eine neue Art von Strahlen. Vorläufige Mitteilung. Aus den Sitzungsberichten der Würzburger, Physik medic Gesellschaft, Würzburg 1895, pp. 40
  • Wilhelm Röntgen, Eine neue Art von Strahlen. 2. Mitteilung. Aus den Sitzungsberichten der Würzburger, Physik medic Gesellschaft, Würzburg 1986
  • Ashworth E. Underwood, “Wilhelm Conrad Rontgen (1845-1923) and the Early Development of Radiology”, Proc R Soc Med, 1945, vol. 38, n.12, pp. 697-706
  • V.S. Wong and S.Y. Tan, “Wilhelm Conrad Rontgen (1845-1923): a light in the dark”, Singapore Medical Journal, 2009, vol. 50, n. 9, pp. 851-852

(In)Sostenibili Terrestri, la guida di Essity arriva nelle scuole di tutta Italia

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Una campagna educativa per le scuole secondarie di primo e secondo grado realizzata insieme a Librì Progetti Educativi, che mette al centro del progetto la Guida realizzata da Essity in collaborazione con Legambiente. 


Legnano, 8 novembre 2023 – Al via in queste settimane la campagna educativa “(In)Sostenibili Terrestri – Piccoli gesti per salvare il Pianeta” voluta da Essity in collaborazione con Librì Progetti Educativi e che coinvolgerà oltre 12.500 studenti in tutta Italia.

L’iniziativa rappresenta una declinazione didattica del progetto “(IN)SOSTENIBILI TERRESTRI, Guida Supermoderna per Umani che vogliono salvare il Pianeta…o quasi!”, il racconto illustrato sugli stili di vita sostenibili frutto della collaborazione tra Essity e Legambiente insieme ad una commissione di esperti.

Realizzata grazie al prezioso contributo di Librì Progetti Educativi, partner specializzato e accreditato al MIUR, la campagna educativa è rivolta agli insegnanti e agli studenti delle scuole secondarie di primo e secondo grado che, nell’ambito delle ore di insegnamento di Educazione Civica, potranno sperimentare in classe un percorso didattico ricco di laboratori e attività educative sulle emergenze ambientali più importanti della nostra società oggi e scoprire i comportamenti sostenibili che è necessario adottare: dall’emergenza rifiuti alla mobilità, dallo spreco idrico e alimentare al risparmio energetico, fino all’economia circolare. È possibile richiedere il kit didattico sul sito https://www.insostenibiliterrestri.it/progetto-scuole.

Oggi il nostro progetto entra nelle scuole: crediamo fortemente nell’importanza di sensibilizzare e educare fin da giovanissimi i nostri ragazzi, gli adulti di domani. Le nuove generazioni si dimostrano infatti molto più attente di altre a questi temi ed è per questo che, in un terreno così fertile, dobbiamo seminare consapevolezza” afferma Massimo Minaudo, Amministratore Delegato di Essity Italy. “In Essity ci impegniamo ogni giorno per rompere le barriere al benessere delle persone, creando al contempo valore sostenibile negli ambiti di igiene e salute. Il nostro obiettivo per il 2050 è di arrivare a zero emissioni nette e tutte le nostre innovazioni si muovono in questa direzione. È però importante il coinvolgimento e il contributo di tutti, soprattutto delle nuove generazioni”.

A conclusione del percorso, gli studenti potranno anche diventare ‘reporter sul campo’ nei loro quartieri o nelle loro città e svolgere una vera e propria inchiesta per partecipare, entro marzo 2024, al concorso “Cronisti Terrestri” che mette in palio utilissimi premi tecnologici per la loro scuola.

Il progetto (In)Sostenibili Terrestri, frutto di un anno di lavoro del Green Board – un gruppo di lavoro costituito da rappresentanti Essity e Legambiente insieme ad una commissione di esperti di sostenibilità in Italia – integra un approccio inedito alla sostenibilità, concretizzandosi in una narrazione fresca e coinvolgente con solide basi scientifiche, dati e best practice per provare a colmare il gap “tra il dire e il fare”.

Quando si parla di sostenibilità, infatti, nonostante la diffusa sensibilità sull’argomento, non tutti sono davvero consapevoli dei comportamenti corretti da adottare nel quotidiano per essere più sostenibili. Nel 2021 Essity ha realizzato The Green Response Report 2021, uno studio nato per indagare le abitudini dei consumatori e, in particolare, gli effetti della pandemia sui loro comportamenti in tema di sostenibilità.

Dalle risposte degli italiani è emerso come la pandemia abbia modificato gli stili di vita e aumentato la consapevolezza delle persone di far parte di un ecosistema da salvaguardare: il 70% degli intervistati si è dichiarato cosciente di poter influenzare la situazione ambientale con i propri comportamenti. Tuttavia, si è delineata una discrepanza – frutto di confusione e poca chiarezza – tra quanto gli italiani dichiarano e come di fatto agiscono.

La guida “(IN)SOSTENIBILI TERRESTRI” è sempre disponibile online e scaricabile gratuitamente dal sito ufficiale del progetto (disponibile anche in audiolibro per una maggiore inclusività). Per ulteriori informazioni visitare: www.insostenibiliterrestri.it

Dal 10 novembre in libreria la nuova collana “Classici in scena”, con INFERNO e ROMEO E GIULIETTA illustrati da Daniele Catalli

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Dal 10 novembre in libreria e onlineper la nuova collana di 24 ORE CulturaClassici in scena INFERNOdi Dante AlighierieROMEO E GIULIETTAdi William Shakespeare Illustrati da Daniele Catalli Editi da 24 ORE Culturawww.24orecultura.
24 ORE Cultura presenta “Classici in scena“, una nuova collana dedicata ai grandi capolavori della letteratura italiana e internazionale. Ogni edizione è composta da un libro illustrato con il testo dell’opera in versione integrale, e da un teatro di carta – vera opera d’artista in cui scene e personaggi prendono vita – racchiusi un cofanetto: un prezioso oggetto da regalare e collezionare. Primi titoli in uscita dal 10 novembre: “INFERNO di Dante Alighieri e “ROMEO E GIULIETTA di William Shakespeare, illustrati da Daniele Catalli.
 
I volumi della nuova collana saranno presentati in anteprima nell’ambito di BookCity Milano sabato 18 novembre alle ore 14.00 al Teatro Grassi, Chiostro Nina Vinchi (via Rovello 2), in un incontro con Daniele Catalli.


INFERNO
di Dante Alighieri
Illustrato da Daniele Catalli
 
La prima delle tre cantiche che compongono la Divina Commedia è riproposta in una raffinata e originale edizione, in cui i protagonisti escono letteralmente dalle pagine, prendendo vita nei disegni del libro e di un piccolo “teatro” di carta che ospita le scene principali del poema. Un prezioso oggetto di cartotecnica da ammirare in ogni dettaglio, che accompagna nella lettura della celebre opera dantesca.
Il cammino che il sommo poeta intraprende in compagnia di Virgilio si anima grazie alle illustrazioni a corredo del testo integrale dell’Inferno e alle nove scene, dedicate a nove cerchi, che compongono il teatro, opera dell’artista Daniele Catalli. Racchiuso in un elegante cofanetto questo intramontabile classico della letteratura acquista una nuova veste editoriale, perfetta per essere regalata o collezionata dagli appassionati del viaggio allegorico e spirituale di Dante Alighieri.

ROMEO E GIULIETTA
di William Shakespeare
Illustrato da Daniele Catalli
 
Scritta da William Shakespeare tra il 1594 e il 1596, quest’opera universale non ha mai smesso di affascinare i lettori di tutto il mondo e di tutte le età. Rivive in questa raffinata e originale edizione, in cui i protagonisti escono, letteralmente, dalle pagine e prendono vita nelle scenografie di un piccolo teatro di carta, dedicate alle sette scene principali della storia d’amore più tragica di tutti i tempi. Una preziosa opera di cartotecnica nata dall’ingegno di Daniele Catalli – che invita i lettori a perdersi tra le sue pagine – e un libro illustrato, racchiusi in un elegante cofanetto.
ROMEO E GIULIETTA
di William Shakespeare
Illustrato da Daniele Catalli
 
Scritta da William Shakespeare tra il 1594 e il 1596, quest’opera universale non ha mai smesso di affascinare i lettori di tutto il mondo e di tutte le età. Rivive in questa raffinata e originale edizione, in cui i protagonisti escono, letteralmente, dalle pagine e prendono vita nelle scenografie di un piccolo teatro di carta, dedicate alle sette scene principali della storia d’amore più tragica di tutti i tempi. Una preziosa opera di cartotecnica nata dall’ingegno di Daniele Catalli – che invita i lettori a perdersi tra le sue pagine – e un libro illustrato, racchiusi in un elegante cofanetto.
COMUNICATO STAMPA

AUTORE

Daniele Catalli  Nato a Roma nel 1979, vive e lavora a Torino. Disegnatore, autore, scenografo, designer, schermidore, collabora con performer, musicisti, registi, scrittori e designer realizzando installazioni, copertine per dischi, scenografie, manifesti, mostre, stampe, giochi. I suoi libri sono stati acquisiti da collezioni private e pubbliche tra le quali The Oslo National Academy of the Arts, Swarthmore College and La Fayette Collège. Nel 2008 ha fondato il Piri Piri Atelier e dal 2012 collabora con il collettivo Exhibitioff.

24 ORE Cultura
Società del Gruppo 24 ORE, 24 ORE Cultura (www.24orecultura.com) è una delle realtà di maggior spicco del settore culturale italiano ed europeo. Editore di volumi illustrati da oltre vent’anni nei settori dell’arte, dell’architettura, della moda e del design, è anche produttore e organizzatore di mostre d’arte e gestore del MUDEC – Museo delle Culture di Milano. 24 ORE Cultura possiede un ampio catalogo editoriale con oltre un migliaio di titoli suddivisi in tre linee editoriali: arti e lifestyle, kids e comics. Nel 2021 è stato rilanciato il catalogo dello storico marchio editoriale Libri Scheiwiller, attivo nei settori della saggistica e letteratura.

ENEGAN AVVIA INIZIATIVE A SOSTEGNO DELLE POPOLAZIONI COLPITE DALL’ALLUVIONE

Enegan Spa, trader di luce, gas e telecomunicazioni operante su tutto il territorio nazionale, comunica di aver stanziato un fondo di sostegno destinato a tutti i dipendenti che sono stati colpiti dalle tragiche alluvioni della scorsa settimana in Toscana.

L’azienda, con sedi a Grosseto e a Vinci, in provincia di Firenze, ha deciso di garantire supporto economico a tutti i colleghi e colleghe che abbiano subito danni non coperti da assicurazione. Una volta raccolte tutte le richieste, Enegan valuterà le modalità di ristoro per i propri dipendenti.

Inoltre Enegan, attraverso un’ulteriore iniziativa, andrà a supportare tutti quei clienti le cui attività sono state colpite dai fenomeni meteorologici avversi dei giorni precedenti. L’azienda, infatti, ha deciso di devolvere 0,1 €/cent per ogni Kilowatt consumato, nel mese di novembre, da tutta l’intera clientela nazionale. L’importo raggiunto sarà consegnato totalmente a Save the Planet, realtà che si occupa di sviluppare progetti di sostenibilità e di sensibilizzazione alla crisi climatica, argomento sempre più attuale alla luce degli eventi naturali che negli ultimi anni colpiscono il nostro Paese. Save the Planet si occuperà, non appena definite le varie necessità, di supportare la ripartenza di alcune delle attività colpite dalle alluvioni devolvendo l’intero ricavato ad associazioni di volontariato territoriali.

 FORUM DELLA BELLEZZA | 21 NOVEMBRE 2023

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PROGRAMMA. MATTINA
• Ore 9.00 Welcome coffee
• Ore 9.30
Giovanna Forlanelli, Presidente Fondazione Luigi Rovati
Tommaso Sacchi, Assessore alla Cultura, Comune di Milano
Maurizio di Robilant, Presidente Fondazione Italia Patria della Bellezza
Alessia del Corona, Direttrice Fondazione Italia Patria della Bellezza
• Dalle 10.00 alle 11.00
Panel 1. Valorizzare i territori attraverso modelli di sviluppo e attrattività culturale
Progetti: Kilowatt Festival, Musica con Vista, Festival Lost, MAR – Miniera Argentiera,
Mare Culturale Urbano, Lazzaretti Veneziani, Arca Monte Bibele
Modera: Emanuela Rosa-Clot, Direttore Bell’Italia
• Dalle 11.00 alle 11.30
Comunicare la bellezza. Sessione 1
Case study The Branding Letters per Musica con Vista, RobilantAssociati per Post Disaster
Rooftops
• Dalle 11.30 alle 12.30
Panel 2. L’etica della bellezza: il bello inteso come buono
Progetti: Fondazione Rosa dei Venti, Crisi come Opportunità, Casa di Gesso,
Il Cielo Itinerante, Antoniano
Modera: Fulvia Ramogida, membro dell’Advisory Board di Fondazione Italia Patria
della Bellezza
• Dalle 12.30 alle 13.00
Comunicare la bellezza. Sessione 2
Case study TBWA per Jonian Dolphin Conservation, Ursula Borroni e Serena Poletto Ghella
per Casa di Gesso
• Dalle 13.00 alle 14.00 Light lunch

CON IL SOSTEGNO DI
PARTNER
MEDIA PARTNER
COMMUNICATION
PARTNER
PARTNER TECNICO
SPARKLING PARTNER
PROGRAMMA. POMERIGGIO
• Dalle 14.00 alle 14.15
La Grande Bellezza-The Dream Factory. Il progetto di mecenatismo Starhotels a sostegno
dell’alto artigianato italiano
Elisabetta Fabri, Presidente e AD di Starhotels in dialogo con Alberto Cavalli, Direttore
Generale di Fondazione Cologni dei Mestieri d’Arte
• Dalle 14.15 alle 14.45
Comunicare la bellezza. Sessione 3
Case study M&C Saatchi per Amaci, Reektor per La Capitolare di Verona e Studiomeme
per Art Days Napoli Campania
• Dalle 14.45 alle 15.00
EssilorLuxottica sostiene l’arte e promuove l’inclusione attraverso “Eyes on Art”
Maria Giulia De Micco, Sustainability Manager EssilorLuxottica
• Dalle 15.00 alle 15.30
Panel 3. Raccontare la bellezza: dalle parole alla reputazione, il ruolo strategico
della stampa
Elena Schiavi, Studio Tiss – Martina Gamboni, Strategic Footprints – Cristina Cobildi,
Encanto PR – Laura Calevo, White Lady PR
Modera: Marina Speich, giornalista
• Dalle 15.30 alle 16.30
Panel 4. L’arte contemporanea per reinterpretare luoghi e territori
Progetti: Tam – Tower Art Museum, Art Days Napoli Campania, Festival del Paesaggio,
Biennale Gherdëina, Horti
Modera: Giacomo Bianchi, Presidente Arte Sella
• 16.30 – 17.30 Visite guidate su prenotazione

GALLERIA DELL’ACCADEMIA DI FIRENZE | Concerto dell’ensemble MALA PUNICA | Lunedì 13 novembre, ore 17.30

GALLERIA DELL’ACCADEMIA DI FIRENZE

Lunedì 13 novembre, ore 17.30

Concerto

“A TALENTO DI COMPONITORE”

Messe e mottetti di Matteo da Perugia e Johannes Ciconia 1390 – 1420

eseguiti dall’ensemble MALA PUNICA

Ingresso libero fino ad esaurimento posti

Un nuovo lunedì dedicato alla musica! Lunedì 13 novembre, alle 17.30, la Galleria dell’Accademia di Firenze invita al concerto “A TALENTO DI COMPONITORE” Messe e mottetti di Matteo da Perugia e Johannes Ciconia 1390 – 1420 dell’ensemble Mala Punica, fondato nel 1987 dal musicista e musicologo Pedro Memelsdorff, membro del comitato scientifico per la collezione degli strumenti musicali della Galleria. Lingresso sarà libero fino ad esaurimento posti.

Mala Punica è un ensemble vocale e musicale che, in più di 35 anni di attività, ha riscosso fama internazionale per l’abilità con la quale riesce ad interpretare, incantando il pubblico, un sofisticato e originale repertorio di musica Medievale e Barocca. È formato dai musicisti come Helena Zemanová (viella), José Manuel Navarro (viella), Pablo Kornfeld (organo e clavicymbalum) che accompagneranno i cantanti Barbara Zanichelli (soprano), Belén Vaquero (soprano), Gabriel Jublin (controtenore) e Riccardo Pisani (tenore), sotto la direzione di Pedro Memelsdorff che suonerà il flauto.

Alla Galleria dell’Accademia di Firenze, Mala Punica eseguirà opere di Johannes Ciconia e Matteo da Perugia, due dei maggiori “componitori” delle corti e chiese norditaliane del tardo Trecento e primo Quattrocento, un periodo musicale italiano sconosciuto alla maggior parte del pubblico concertistico di oggi ma che rappresenta uno dei più affascinanti e variegati della storia della musica europea.

Johannes Ciconia, fiammingo, emigrò in Italia poco dopo il 1390, fermandosi prima a Roma e poi a Padova, dove servì il cardinale Francesco Zabarella e morì ancora giovane nel 1412. Suoi saranno molti dei brani eseguiti nella prima parte del concerto: mottetti a tre o quattro voci, che, come nel caso di Albane misse celitus, intonano testi diversi da essere cantati contemporaneamente. Lodano sia vari santi che dignitari veneti del tempo, in uno stile chiaro e simmetrico che sembra quasi prefigurare il Rinascimento a venire.

Matteo da Perugia, invece, è umbro, emigrato in Lombardia alla fine del Trecento e maestro di canto presso il duomo di Milano dal 1402. Al servizio del vescovo, poi cardinale e antipapa, Pietro Filargo da Creta, Matteo seguì quest’ultimo prima a Pavia e poi a Pisa e Bologna negli anni 1409-10. Le sue musiche, molto diverse da quelle di Johannes Ciconia, si nutrono dall’arcaismo quasi bizantino delle prassi vocali ambrosiane e sono già state associate al Gotico internazionale delle arti visive.

Il programma si chiuderà con delle variazioni, prima strumentali e poi vocali, di una delle formule di congedo più popolari della Messa cattolica: il Benedicamus Domino. Quasi delle “danze paraliturgiche”, la loro funzione era quella di sdrammatizzare l’intensità del mistero della messa, e di favorire il ritorno alla normalità della vita quotidiana.

Gli strumenti utilizzati sono derivati da esempi rappresentati nelle arti visive del tempo – vielle, flauti, clavicymbalum, organo, campane – e le fonti musicali sono manoscritti conservati principalmente a Bologna e Modena. 

A colazione con la vittimologa Alessia Sorgato. Sabato 11 novembre al Caffé 21 Prato

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Progetto del Comitato Pari Opportunità dei Commercialisti

Incontro sabato 11 novembre al Caffè 21 (ore 10)

Prato, 8 novembre 2023 – È una delle fondatrici della pagina Facebook “Donne che imparano a difendersi”, l’avvocato penalista e vittimologa forense Alessia Sorgato, protagonista del secondo incontro di “A colazione con…”, promosso dal Comitato Pari Opportunità dell’Ordine dei Commercialisti di Prato con l’obiettivo difar conoscere le storie di donne e giovani che si sono ritagliati un ruolo personale e professionale degno di essere raccontato.

Sabato 11 novembre alle 10 al Caffè 21 Alessia Sorgato condividerà la sua storia di donna e di avvocato sempre dalla parte di chi è più debole. Milanese, laureata alla Statale di Milano, Alessia Sorgato si divide fra attività professionale, a Milano ed in tutta Italia, e l’impegno costante in pubblicazioni, libri, articoli e partecipazione a convegni, anche in sedi internazionali. Autrice di “Giù le mani dalle donne”, ha anche vinto numerosi premi, sia per l’attività saggistica che per quella narrativa.

Una porta aperta per le donne che stanno vivendo un periodo difficile e hanno bisogno di condividere il loro problema è appunto la pagina Facebook “Donne che imparano a difendersi”, nata nel 2015 dalla collaborazione con psicologhe ed assistenti sociali.

Per partecipare occorre prenotarsi inviando una mail a cpo@odcecprato.it.

Ambiente, Mazzetti (FI): “Fondi Pnrr per efficientare reti idriche, servono invasi e infrastrutture”

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“Oggi i consorzi sono solo poltronifici: devono invece fare interventi infrastrutturali”

Roma, 8 nov. – “L’acqua è una risorsa preziosa e non va sprecata, come spesso accade in molte zone del nostro Paese, tra dispersioni e cattiva gestione. Negli ultimi anni, nelle zone d’Italia dove il servizio è stato dato in mano alle municipalizzate, il servizio è peggiorato e le tariffe sono pure aumentate. Dobbiamo andare in una direzione diversa: le multiutility, che però devono diventare vere e proprie aziende quotate in Borsa, con impianti e un vero e proprio piano industriale”. Lo ha detto Erica Mazzetti, deputata di Forza Italia e membro della Commissione Ambiente della Camera, in un’intervista su Radio Rai1.

“Per risolvere il problema – ha proseguito – occorre innanzitutto mettere mano e rendere più efficiente la nostra rete idrica ed in questo senso i fondi del Pnrr possono rappresentare una opportunità. La manutenzione deve tornare al centro dell’agenda degli interventi pubblici. Allo stesso modo, i consorzi di bonifica non devono più essere, come in Toscana, dei poltronifici, ma devono occuparsi innanzitutto della sistemazione e cura dei corsi d’acqua”. “Inoltre, dove devono essere realizzate le opere infrastrutturali, come invasi, paratie, casse d’espansione, necessarie a mitigare, in modo tecnico e ragionevole, il rischio idrogeologico, ascoltando i professionisti del settore e non i comitati come spesso accade”, ha spiegato.

“È fondamentale un piano industriale anche dei servizi, unitamente all’apertura al mercato e alla concorrenza e intervenire sulla burocrazia della pubblica amministrazione. Serve poi una mappatura della reti di tutte le regioni, un censimento delle reti e sotto servizi presenti mettendole tutte in forma digitalizzata, una sorta di cartografia telematica, che permetterebbe interventi più rapidi ed efficienti a livello manutentivo, senza danni”, ha concluso Mazzetti.

BUILDING | Domani 8 novembre apre la mostra ‘Glitch’, a cura di Chiara Bertola e Davide Ferri | Milano, fino al 27 gennaio 2024

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BUILDING presenta, dall’8 novembre 2023 al 27 gennaio 2024, la mostra collettiva Glitch, un progetto espositivo, a cura di Chiara Bertola e Davide Ferri, che presenta una selezione di ventiquattro opere pittoriche di dieci artisti italiani e internazionali di generazioni diverse: Simon Callery, Angela de la Cruz, Peggy Franck, Pinot GallizioMary Heilmann, Ilya & Emilia Kabakov, Andrea Kvas, Maria Morganti, Farid Rahimi, Alejandra Seeber. Talvolta accade che nel tessuto regolare e omogeneo della realtà si manifestino delle smagliature, come degli strappi superficiali che rivelano la presenza di una dimensione altra. La saturazione e il tutto pieno che caratterizzano la nostra esistenza improvvisamente si disgregano, lasciando il posto a spiragli da cui filtrano segnali di “un’energia dell’esistenza”, come suggerisce il filosofo François Jullien. Qualcosa di simile si verifica in pittura, quando la precisa coincidenza tra immagine e supporto viene meno o quando la pura materialità di una pittura eccedelasciando trapelare un’inedita vitalità. Improvvisamente, da questa disarticolazione qualcosa si fa strada agli occhi dello spettatore senza annunciarsi, qualcosa che pur potendo passare inosservato apre una breccia, una crepa che spalanca un’altra vista e un’altra tonalità del pensiero. L’attenzione va dunque a una pittura la cui verità non consiste nella rappresentazione e nella sua organicità, ma in un’idea di immagine pittorica che negozia con supporti e formati differenti, assecondandone la presenza oggettuale e le articolazioni materialiLa mostra, che include indifferentemente lavori figurativi e astratti, rinvia dunque a un’idea di “mera pittura” – nel senso di “bassa”, “materiale” – che può giocare con l’espressione “vera pittura”, o con l’idea di verità in pittura che ha occupato da sempre le riflessioni sul medium. Le suggestioni che ne derivano possono affondare le loro radici in alcune ricerche pittoriche della seconda metà del Novecento, quelle ad esempio di alcuni protagonisti dell’astrazione post-pittorica degli anni Sessanta e delle ricerche degli anni Settanta (Radical Painting, Pittura Pittura e Support Surfaces), nei termini di un diffuso desiderio di oggettività  e conseguente sparizione della soggettività (cioè di sparizione dell’autore a favore della presenza dello spettatore), di riflessione del linguaggio attorno ai suoi elementi primari (formato, misura, supporto, colore, “un colore che non imbelletta”, come dice Maria Morganti), il cui esito è un oggetto pittorico che nega qualsiasi carattere narrativo, rappresentativo e illusionistico e afferma la sua presenza senza significare altro che se stesso. Lungo il percorso della mostra, dunque, la pittura appare nella sua più mera essenzialità con la fecondità di un’incrinatura, di uno sfasamento, provocato dallo scardinamento di un’abitudine alla convenzionalità della visione. Viene generato così uno scarto che rimette in moto una sorta di vitalità energetica al suo livello primordiale, quotidiano – nel senso del ritmo e delle tracce diarie del tempo – e artigianale – il piacere del fare a mano. Se dunque la consuetudine non ha mai portato la pratica artistica molto lontano, allora cercare un inciampo nella rappresentazione diventa una condizione necessaria per spingere l’arte verso una dimensione di vitalità. Una smagliatura all’interno del sistema saturo e compatto del tutto noto e prevedibile può dunque rivelarsi uno spazio fertile di libertà, in cui la vita può scorrere, spaziare, completarsi e rinnovarsi.
Installation view, Glitch, BUILDING, primo piano, ph. Leonardo Morfini 
La mostra dunque include: Opere che rinviano a questa idea di pittura bassa, materiale, attraverso il richiamo a pratiche artigianali e industriali, attraverso l’incontro, quando non proprio il collasso, tra una dimensione specificatamente pittorica e queste pratiche, come nel caso della “pittura industriale” di Pinot Gallizio (Alba, 1902 – 1964). Opere di artisti la cui pratica pittorica si definisce attraverso una gestualità impersonale, non autoriale, come nel caso di Simon Callery (Londra, 1960), che insegue un’idea di sublime contaminando la materialità del dipinto con il paesaggio, per via di una prossemica e un contatto prolungato; o quella di Ilya (Dnepropetrovsk, 1933-2023) & Emilia (Dnepropetrovsk, 1945) Kabakov in cui la coppia di artisti riflette sul concetto di autore inventando un artista immaginario che dialoga con la storia dell’arte. In mostra l’opera Charles Rosenthal, Im park 1930 diventa un coinvolgente commento sull’oggettività e la soggettività nell’espressione artistica della luce, invitando lo spettatore a interrogarsi sulla distinzione tra luce dipinta, luce reale e, cosa fondamentale nell’opera dei Kabakov, sull’immaginazione dell’artista. Opere in cui la pittura riesce a trasformarsi in un organismo mobile tra le pieghe di spazi oscuri, dentro le quali smarrire il senso della visione fissa e frontale e accedere a uno spazio indeterminato, anonimo e totalmente immersivo, come nei lavori di Peggy Franck (Zevenaar, 1978). O in quelli di Angela de la Cruz (A Coruña, 1965), dove gli elementi costitutivi del quadro (tela e telaio) sembrano non riuscire a contenere l’eccesso di materialità della pittura e diventano organismi tridimensionali, instabili nel loro riconfigurarsi come agglomerati di pieghe, rigonfiamenti ed eccedenze.
Installation view, Glitch, BUILDING, secondo piano, ph. Leonardo Morfini
Opere come sfondo, o come paesaggio dello spettatore, dove lo spettatore entra dentro un set e dove l’opera diventa luogo per accogliere le cose che possono accadere. Per esempio i lavori di Alejandra Seeber (Buenos Aires, 1969) fanno emergere una visione instabile che non riesce mai a definirsi come unica, macchiando le sue tele per offrire all’immagine un’altra possibilità di reagire, spaesarsi e moltiplicarsi. Opere come quadri dove le immagini coinvolgono tutte le loro articolazioni materiali – un supporto, un telaio, un bordo e perfino un rovescio. I lavori di Andrea Kvas (Trieste, 1986) sono dipinti che non vanno interpretati come spazi coerenti e organici di rappresentazione, ma dispositivi in cui tutte le articolazioni materiali contribuiscono a formare l’immagine.Opere che possono costituire un invito a ridefinire il nostro modo di guardare alla composizione astratta, come nel caso di Mary Heilmann (San Francisco, 1940), che approccia il dipinto non diversamente da come dipinge la superficie della ceramica, con una postura in grado di eludere i limiti e le inibizioni che derivano dalla tela bianca. Opere che riconfigurano lo spazio rifrangendolo, come i lavori di Farid Rahimi (Losanna, 1974), che da anni dipinge un angolo di stanza, o lieve depressione, e lo varia compulsivamente facendolo oscillare tra plausibile rappresentazione di un ambiente e sua astrazione. Opere che si scompongono e ricompongono infinite volte, come nel caso di Maria Morganti (Milano, 1965), aggiungendo e togliendo qualcosa ad uno scenario più ampio che si rinnova ad ogni passaggio, nel quale è rimasta la traccia e la memoria del proprio fragile quotidiano e del tempo trascorso.

Eventi: a San Miniato dall’11 novembre la Mostra Mercato del Tartufo Bianco

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Il presidente del Consiglio regionale Mazzeo: “San Miniato sarà capitale italiana del tartufo, un’eccellenza del nostro territorio”. Il sindaco Giglioli: “La Città della Rocca per tre fine settimana sarà pronta ad accogliere appassionati e visitatori che vogliono gustare questa prelibatezza” 

Firenze – Novembre a San Miniato (PI) è il mese del tartufo,una tradizione oramai lunga più di mezzo secolo che si rinnova anche quest’anno con la 52esima edizione della Mostra Mercato del Tartufo Bianco. Un’edizione ricca, che si svolgerà negli ultimi tre fine settimana del mese dall’11 al 12, dal 18 al 19 e dal 25 al 26 novembre e che è stata presentata nella sala Gonfalone di palazzo del Pegaso.

“La 52esima edizione – spiega il presidente dell’Assemblea legislativa toscana Antonio Mazzeo – dà il senso del valore e del radicamento che questa manifestazione ha in tutta la Toscana. San Miniato sarà la capitale italiana del tartufo, un’eccellenza del nostro territorio. Il buon tartufo nasce dove l’ambiente è tenuto bene e questo dà il senso di quanto sia importante mantenere integra e salubre la nostra terra. È giusto tenere al centro il tema della sostenibilità ambientale, solo con iniziative rivolte alla sostenibilità ambientale si può avere un tartufo sempre migliore. Voglio ringraziare la Fondazione San Miniato Promozione e il suo presidente, il sindaco Giglioli e i volontari che opereranno nei giorni della Mostra, ma soprattutto i tanti tartufai che svolgono un lavoro enorme, spesso nascosto, per mantenere vivo e salubre il nostro territorio”.

“Siamo arrivati alla 52esima edizione di una Mostra che si presenta davvero piena di sorprese” ha raccontato il sindaco di San Miniato Simone Giglioli. “Il tartufo – ha proseguito – rappresenta il prodotto d’eccellenza del nostro territorio e questa manifestazione ne è la dimostrazione da oltre mezzo secolo. Quest’anno il prezzo al chilo è già molto alto, mi auguro comunque che l’annata sia buona, nonostante le piogge siano arrivate un po’ in ritardo, e che ci sia una buona partecipazione. Per San Miniato rappresenta uno dei momenti più importanti dell’anno, dove l’indotto che genera un evento enogastronomico di tale livello, è davvero unico. Dall’11 novembre la Città della Rocca, per tre fine settimana, si veste nuovamente a festa ed è pronta ad accogliere appassionati e visitatori che vogliono gustare questa prelibatezza”. 

“È un evento a cui lavoriamo senza sosta – ha spiegato il presidente della Fondazione San Miniato Promozione Marzio Gabbanini – ed è la ciliegina sulla torta del progetto ‘San Miniato – tartufo tutto l’anno’. Una Mostra che siamo felici e orgogliosi di poter presentare in Consiglio regionale.  In questi tre weekend la nostra città del buon vivere si vestirà a festa grazie a un programma ricco di eventi e  di iniziative, col tartufo a fare da trait d’union”. 

“Abbiamo deciso di confermare la sostenibilità ambientale come tema principale della kermesse – ha proseguito Marzio Gabbanini – , perché il tartufo ci dimostra che un ecosistema tutelato e salvaguardato può dare dei frutti preziosi. San Miniato infine ribadisce la propria volontà di elevarsi a capitale toscana del tartufo e non solo per la bontà universalmente riconosciuta del suo fungo ipogeo. Qui si respira cultura di tartufo tutto l’anno e anche in questo senso va il progetto che stiamo portando avanti: la realizzazione di un Museo dedicato al tartufo, che confidiamo possa esser pronto nel 2024. Tutto questo grazie al lavoro costante e certosino che portiamo avanti e al sostegno che riceviamo da istituzioni e sponsor, pubblici e privati”. Gabbanini ha infine commentato con soddisfazione il primo premio appena conquistato dallo chef Paolo Fiaschi di Papaveri e Papere al Tartufo Award organizzato ad Acqualagna durante la Fiera Nazionale. Un riconoscimento conquistato in finale nella tradizionale sfida con Alba.

La Mostra Mercato è patrocinata da Regione Toscana, Comune di San Miniato, Provincia di Pisa, Associazione Nazionale Città del Tartufo, Fondazione Cassa di Risparmio di San Miniato e Associazione Tartufai delle colline sanminiatesi, oltre al contributo di sponsor pubblici e privati tra cui Crédit Agricole Italia, per cui è intervenuto durante la conferenza stampa il direttore Massimo Cerbai che ha annunciato due iniziative: “Un convegno il 24 novembre sulla transizione energetica e il 28 novembre un evento, organizzato insieme ai commercialisti della provincia di Pisa e Firenze, sul tema degli ordini professionali e il sistema finanziario per una nuova cultura della sostenibilità ambientale”. Unicoop Firenze, invece, sarà main sponsor. La Mostra Mercato gode anche del supporto di Vetrina Toscana, progetto della Regione, in collaborazione con Unioncamere Toscana, che promuove il turismo enogastronomico (con la regia di Toscana Promozione Turistica coadiuvata da Fondazione Sistema Toscana). 

La Mostra ha una lunga storia che parte da oltre un secolo di commercio del tartufo. A novembre, le piazze della città (raggiungibili grazie al servizio navetta) ospitano spazi dove assaggiare e acquistare i migliori prodotti con il Tartufo Bianco delle Colline Sanminiatesi. La città si trasforma in un laboratorio del gusto a cielo aperto, dove chef di fama uniscono prodotti biologici a chilometro zero con le migliori ricette della tradizione per nuove esperienze culinarie.

Fanno da corona alla Piazza del Duomo con il re della tavola, il tartufo, un ventaglio di possibilità fra gli angoli e le piazze storiche dove i sapori tipici del territorio sono presentati insieme ad altre specialità del gusto italiane. Insieme al tartufo bianco si possono trovare anche le migliori eccellenze dell’agroalimentare italiano, come prodotti norcini, caseifici, biologici e vitivinicoli. Il programma è ricchissimo e rappresenta l’alto connubio fra enogastronomia – con al centro il re della tavola – e cultura, perché San Miniato è anche città di cultura. Il Tartufo Bianco delle Colline Samminiatesi ha la propria capitale a San Miniato, nel cuore della Toscana. La cerca e cavatura dal 2021 del tartufo è stata addirittura proclamata patrimonio immateriale dell’umanità Unesco.

Negli anni molti personaggi famosi sono stati insigniti col titolo di ambasciatori del tartufo bianco di San Miniato da Giorgio Napolitano a Enrico Letta, da Cristiano Ronaldo ad Andrea Bocelli. Nei tre weekend novembrini altre personalità di rilievo riceveranno questo titolo, che li ‘invita’ a promuovere il tartufo bianco di San Miniato nel mondo. A fine ottobre anche il sottosegretario all’agricoltura Patrizio Giacomo La Pietra ha ricevuto questo titolo onorifico.

Erano presenti alla conferenza stampa la direttrice della Fondazione Gabriella Tessieri, il vicepresidente del Consiglio regionale Stefano Scaramelli, i membri dell’Ufficio di presidenza dell’Assemblea legislativa Federica Fratoni e Diego Petrucci, i consiglieri regionali Ilaria BugettiGiacomo BuglianiVincenzo CeccarelliValentina MercantiFausto MerlottiAndrea PieroniEnrico SostegniElena Rosignoli e l’assessore regionale Alessandra Nardini.

Sanità: impianti protesici mammari, istituito il registro

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Sì unanime alla proposta di legge illustra in Aula dal presidente della commissione Sanità Enrico Sostegni

di Cecilia Meli Benedetta Bernocchi, 7 novembre 2023

Firenze – Con 33 sì dell’Aula viene istituito il registro degli impianti protesici mammari. La proposta di legge, illustrata dal presidente della commissione sanità Enrico Sostegni (Pd) ha ricevuto il sì unanime del Consiglio regionale.

La proposta nasce dall’esigenza di offrire una solida base normativa all’istituendo registro regionale degli impianti protesici mammari. “Con questo atto – ha detto Sostegni – si integra la disciplina del servizio sanitario regionale, che contiene l’elenco dei registri di rilevante interesse sanitario, inserendovi anche il registro regionale degli impianti protesici mammari e si aggiorna il testo con le recenti normative in materia di privacy”.

Alluvione, Giani chiede sospensione bollette e agevolazioni tariffarie

Il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani ha scritto a Stefano Besseghini, presidente dell’Autorità di regolazione per energia reti e ambiente (Arera), per richiedere interventi a sostegno delle popolazioni colpite.

In veste di commissario delegato per l’emergenza, il presidente della Toscana chiede cortesemente, in particolare, la sospensione del pagamento delle bollette di acqua, luce e gas e l’introduzione di una specifica agevolazione tariffaria per i maggiori consumi di acqua dovuti al lavaggio di case e attività commerciali.

Alluvione, Giani firma ordinanza sospensione mutui

“Ho sottoscritto con tempestività l’ordinanza per la sospensione dei mutui che consentirà ad ABI di disporre presso gli istituti di credito quello che la legge mi consente di fare”.

Così il presidente Eugenio Giani che aggiunge: “si tratta di un intervento che ritengo molto importante per dare respiro e ossigeno a coloro che sono stati colpiti dalla calamità naturale determinata dal maltempo”. 

Il presidente entra poi nel merito dell’ordinanza “In ragione del grave disagio socio-economico dell’evento che costituisce causa di forza maggiore – spiega Giani -, i soggetti titolari di mutui relativi agli edifici sgomberati o inagibili ovvero alla gestione di attività di natura commerciale, economica e anche agricola svolta nei medesimi edifici, previa presentazione di autocertificazione del danno subito, hanno diritto di chiedere agli istituti di credito e bancari, fino all’agibilità o all’abitabilità dell’immobile, e comunque non oltre la data di cessazione dello stato di emergenza, una sospensione delle rate dei mutui stessi optando fra la sospensione dell’intera rata o quella della sola quota capitale”.

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 UNIPOLSAI AL FIANCO DELLE POPOLAZIONI COLPITE DALL’ALLUVIONE IN TOSCANA

UnipolSai ha varato un piano strutturato e integrato di interventi a favore delle popolazioni colpite dai recenti eventi alluvionali verificatisi in Toscana con l’obiettivo di sostenere i clienti e le agenzie residenti nelle zone colpite dall’alluvione.

In un contesto di difficoltà e sofferenza, UnipolSai si impegna a facilitare la gestione dei sinistri, concedere significative proroghe e dilazioni e fornire risposte adeguate e tempestive tramite l’attivazione del numero verde 800 754646.

Nel dettaglio, il piano di iniziative a favore delle comunità colpite prevede:

Settore Danni

  1. Proroga dei termini di mora (da 15 a 90 giorni dalla data di scadenza del titolo, per tutte le quietanze e le regolazioni premio di tutti i Rami Danni, aventi scadenza tra il 01/11/2023 e il 31/01/2024)
  2. Autocertificazioni (sostituire le documentazioni normalmente necessarie con semplici dichiarazioni di autocertificazione, ad esempio in caso di mancata restituzione del Contrassegno e del Certificato di Assicurazione R.c. auto)
  3. Eccepite prescrizioni e decadenze (eviteremo di eccepire prescrizioni e decadenze maturate successivamente all’alluvione fino al 31/01/2024)
  4. Sospensione delle attività di recupero delle franchigie e dei premi (abbiamo sospeso le azioni di recupero delle franchigie non ancora rimborsate e dei premi arretrati, compresi quelli di rata intermedia, fino al 31/01/2024)
  5. Numero verde per la Gestione dei sinistri (Per i clienti residenti nei comuni indicati è stato attivato il numero verde dedicato 800 754646)

Settore Vita

  1. Proroga dei termini di pagamento premi (da 30 giorni a 90 giorni dalla data di scadenza, per i premi aventi scadenza tra il 01/11/2023 e il 31/01/2024)
  2. Riattivazione dei contratti (senza alcuna richiesta di ulteriori accertamenti sanitari o dichiarazioni ulteriori sullo stato di salute dell’assicurato, vengono prorogati da 6 a 12 mesi, fino al 31/03/2024)
  3. Sospensione penali di riscatto (fino al 31/05/2024)

In particolare, gli interventi sono rivolti ai clienti residenti nei seguenti comuni della Toscana:

•                     Provincia di Firenze: Barberino di Mugello, Campi Bisenzio, Empoli, Montelupo Fiorentino, Cerreto Guidi, Fucecchio, Sesto Fiorentino, Vinci, Palazzuolo sul Senio, Borgo San Lorenzo;

•                     Provincia di Livorno: Livorno, Rosignano Marittimo, Collesalvetti, Capoliveri, Porto Azzurro, Portoferraio, Marciana, Marciana Marina e Campo nell’Elba;

•                     Provincia di Massa Carrara: Aulla, Villafranca in Lunigiana, Fivizzano, Licciana Nardi, Mulazzo, Filattiera, Zeri, Pontremoli;

•                     Provincia di Lucca: Viareggio, Stazzema, Seravezza, Massarosa, Camaiore, Camporgiano, Careggine, Castelnuovo di Garfagnana, Castiglione di Garfagnana, Fabbriche di Vergemoli, Fosciandora, Gallicano, Minucciano, Molazzana, Piazza al Serchio, Pieve Fosciana, San Romano in Garfagnana, Villa Collemandina, Sillano Giuncugnano;

•                     Provincia di Prato: Vernio, Poggio a Caiano, Prato, Montemurlo, Carmignano;

•                     Provincia di Pistoia: Pistoia, Serravalle Pistoiese, Agliana, Quarrata, Montale, Abetone-Cutigliano e San Marcello-Piteglio, Monsummano Terme;

•                     Provincia di Pisa: Pontedera, Calcinaia, Bientina, Santa Maria a Monte, San Miniato, Volterra, Montecatini Val di Cecina, Chianni, Santa Croce sull’Arno, Castelfranco di Sotto, Palaia, Montopoli Valdarno, Ponsacco, Casciana Terme Lari.

UnipolSai Assicurazioni

UnipolSai Assicurazioni S.p.A. è la compagnia assicurativa del Gruppo Unipol, leader in Italia nei rami Danni, in particolare nei settori Auto e Salute. Attiva anche nei rami Vita, UnipolSai conta un portafoglio di oltre 10 milioni di clienti e occupa una posizione di preminenza nella graduatoria nazionale dei gruppi assicurativi per raccolta diretta pari a 13,6 miliardi di euro, di cui 8,3 miliardi nei Rami Danni e 5,3 miliardi nei Rami Vita (dati 2022). La compagnia opera attraverso la più grande rete agenziale d’Italia, forte di oltre 2.300 agenzie assicurative distribuite sul territorio nazionale. UnipolSai è attiva inoltre nell’assicurazione auto diretta (Linear Assicurazioni), nell’assicurazione trasporti ed aviazione (Siat), nella tutela della salute (UniSalute), nella previdenza integrativa e presidia il canale della bancassicurazione (Arca Vita e Arca Assicurazioni). Gestisce inoltre significative attività diversificate nei settori immobiliare, alberghiero (Gruppo UNA), medico-sanitario e agricolo (Tenute del Cerro). UnipolSai Assicurazioni è controllata da Unipol Gruppo S.p.A. e, al pari di quest’ultima, è quotata alla Borsa Italiana.