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Piccolo schermo, goodbye Revenge

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Piccolo schermo, goodbye Revenge

Goodbye Revenge. Si è conclusa il 10 maggio sull’emittente americana ABC una serie tv in onda da ormai quattro stagioni, che in Italia poteva vedere soltanto un abbonato SKY su FOX, un coriaceo e improbabile spettatore di DEEJAY TV o più plausibilmente un assiduo fruitore di internet. La serie tv in questione è, appunto, REVENGE.
Il tema della serie è evidente fin dal titolo e la sua ispirazione è palese in ogni sinossi reperibile, anche all’interno della serie stessa, e come il celeberrimo conte de IL CONTE DI MONTECRISTO, la nostra paladina e protagonista della serie, EMILY\AMANDA, sotto mentite spoglie s’infiltra tra le persone che le hanno causata la disgrazia tradendo suo padre, per cercare vendetta e soddisfazione. I soldi non sono una causale, EMILY è ricca in modo disgustoso, e l’unico scopo è riabilitare l’onore del padre ormai morto e far soffrire, ma non uccidere, sottolineo, le persone che le hanno causato la sofferenza, in particolar modo VICTORIA GRAYSON, sua vera nemesi e matriarca dell’omonima famiglia colpevole del tradimento. Di personaggi ce ne sono ovviamente molti altri, colpi di scena o pseudo tali a bizzeffe ma per tutto ciò WIKIPEDIA è più che esaustiva.
Si tratta della serie tv scritta meglio in circolazione? No… e come prova nelle prime puntate, le uniche autoconclusive, senti incombere le improbabilità alla CHARLIE’S ANGELS o alla faciloneria dei bottoni della SIGNORA IN GIALLO. Si tratta di quella meglio sviluppata, più coinvolgente o imperdibile? No…era una serie che in base all’obbiettivo vendicativo\d’azione si sarebbe meglio sviluppata in poche stagioni da una decina di episodi l’una ma i buoni ascolti iniziali e l’essere in onda in un’emittente generalista americano ne hanno forzato la lunghezza a 22 episodi e 4 stagioni facendo scappare prima il suo creatore diciamo per divergenze creative dopo le prime due stagioni, poi anche gli spettatori, ma soprattutto perdendo l’obbiettivo meramente vendicativo della serie, sbandando qualche volta di troppo in flashback inutili e in una deriva soap esagerata. Si tratta quindi della miglior serie tv disponibile in circolazione? Ovvio che no, quindi…perché parlarne?
Si tratta delle serie tv meglio recitata negli ultimi anni? Ni… il personaggio più inutile e insopportabile ma soprattutto incapace di recitare ed esprimere empatia sia in italiano sia in lingua originale, il fratello di un protagonista, sparisce dopo le prime due stagioni facendoti tirare un sospiro di sollievo e rendendo il resto molto più godibile. Oltre a lui gli attori sono davvero bravi o comunque passabili, la stessa cattiva della serie, VICTORIA, nonostante il bisturi, il botulino e quindi l’incapacità a muovere un qualsivoglia muscolo della faccia riesce con il corpo e con gli occhi a far trasparire tutto il suo disprezzo e lo sdegno necessario al popolino di turno. L’attore che interpreta JACK (il personaggio ha un fratello) ti conduce a un continuo dejà vu nostalgico nel caso tu abbia visto la serie tv ROSWELL, in cui interpretava KYLE, l’unico ragazzo non alieno ma soprattutto lei, la protagonista, l’attrice EMILY VANCAMP è il vero motivo per vedere la serie. Attrice molto brava, bella e sorprendentemente camaleontica, appare nelle tv americane ininterrottamente da quando aveva 16 anni (ora ne ha 29), prima come AMY, ragazza della porta accanto in EWERWOOD dell’emittente THE WB, poi come REBECCA, elemento iniziale di discordia nella soap familiare dell’ABC BROTHER’S AND SISTERS e infine come assoluta protagonista in REVENGE. La serie si regge quasi solamente sulle sue abilità recitative e si regge bene, probabilmente con più soddisfazione per chi l’ha vista interpretare ruoli graziosi e più spauriti rispetto all’algida e risoluta EMILY.
In conclusione REVENGE è una buona serie tv, con una buona idea e un buon cast, e in cui il filo della trama ogni tanto si perde, ogni tanto si ritrova ma l’importante è che sia stato rinvenuto alla sua conclusione. Sicuramente non è una serie tv per gli spettatori della domenica, ma sono convinto che chi si ritiene un appassionato del tubo catodico, almeno una breve avvicinamento possa considerarsi doveroso.
Detto questo, buona visione e alla prossima!

Francesco Servidei

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