Polvere sahariana nell'aria toscana

Polvere sahariana nell’aria. I quattro giorni, che vanno dagli ultimi tre giorni del mese di novembre al 1° dicembre, sono stati caratterizzati da un’ampia serie di superamenti del valore limite per l’indicatore della media giornaliera di PM10 fissato dalla legislazione che disciplina la qualità dell’aria (D.Lgs. 155/2010 e smi) al valore di 50 µg/m3. Lo rileva l’Arpat.

Come già accaduto nei mesi di gennaio e febbraio 2014, questi superamenti, hanno interessato nella prevalenza dei casi tutto il territorio della Toscana, ed in particolare, anche la stazione di fondo regionale di Casa Stabbi, ubicata nell’Alpe di Catenaia nel Comune di Chitignano (Arezzo).

Se prendiamo a riferimento proprio questa stazione di misurazione, i giorni caratterizzati da incrementi significativi della concentrazione di PM10 sono stati il 30 novembre 2014 ed il 1 dicembre, nel quale sono stati registrati valori medi giornalieri, più elevati di circa il 60% rispetto al valore limite: 77 µg/m3 il 30 novembre, 83 µg/m3 il 1 dicembre 2014.

Il resto delle stazioni di misurazione ubicate nella toscana, riferite sia a zone di fondo, sia a zone di traffico, hanno registrato incrementi anche sostanziali rispetto al valore limite (50 µg/m3 – linea rossa), come evidenziato nell’elaborazione grafica sottostante:

Le mappe publbicate sul sito ARPAT, visualizzano la distribuzione spaziale dei livelli di concentrazione delle medie giornaliere di PM10 più significative del territorio regionale nei giorni 30 novembre e 1 dicembre 2104.

Dall’esame delle mappe, emerge che l’incremento dei livelli di concentrazione ha riguardato ampiamente tutto il territorio regionale, ma con valori più elevati nelle zone orientali (sia settentrionali che centrali), meridionali e centro settentrionali.

Mediante l’applicativo web Hysplit1 sono state ricostruite le traiettorie delle masse d’aria dei giorni individuati sopra. Da tale analisi si rileva che sulla Toscana le masse d’aria hanno avuto origine, nella prevalenza dei casi, dal Nord Africa (Algeria, Tunisia, ed in misura minore, Libia e Mali).

A titolo di esempio, sul sito ARPAT è mostrata l’elaborazione ottenuta mediante l’utilizzo dell’applicativo Hysplit riferita alla stazione di misurazione rurale di fondo regionale di Casa Stabbi, ubicata a Chitignano (AR) riguardante il giorno 1 dicembre 2014.

Il quadro delle informazioni raccolte, mostra che nei giorni 30 novembre e 1 dicembre 2014, gli incrementi dei livelli di concentrazione di materiale particolato PM10 registrati, in primo luogo nella stazione di misurazione di Casa Stabbi, ma anche nella prevalenza delle stazioni di misurazione delle zone orientali e meridionali della Toscana, sono da attribuire a contributi di sabbia proveniente dal Nord Africa.

La componente “grossolana” delle origine sahariana è spesso visibile, dando vita a fenomeni quali la deposizione di polveri giallastre su autoveicoli, che in genere allarmano la popolazione.

Le particelle che vanno a comporre il PM10 o il PM2,5 sono invece talmente piccole (rispettivamente di dimensione non superiore a 10 e a 2,5 μm, cioè a 10 e a 2,5 milionesimi di millimetro) che non si vedono ed a differenza delle polveri “più grossolane” se ne deposita una frazione molto piccola.

La NOAA (National Oceanics and Atmospheric Administration USA) attraverso l’Air Resources Laboratory ha predisposto e reso disponibili sul web una serie di strumenti modellistici (e dati meteorologici per il loro impiego) tra i quali la versione del modello Hysplit Trajectory Model (HYbrid Single-Particle Lagrangian Integrated Trajectory) qui utilizzata; con questa è possibile ricostruire a ritroso (o in previsione) il presumibile percorso delle masse di aria a partire da una data posizione.

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