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Alta velocità: mezza Toscana esclusa ma Prato non ci sta più

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Alta velocità: mezza Toscana esclusa ma Prato non ci sta più

Prato reclama l’alta velocità ferroviaria. E se non saranno Frecciarossa o Italo, che si fermano e ripartono da Firenze, che siano almeno Frecciabianca. Ne va dei tempi di percorrenza, della quantità di corse e degli orari di partenza, del comfort a bordo. Nella terza città dell’Italia centrale per numero di abitanti, i passeggeri non mancano. Devono però accontentarsi di pochi treni intercity. E poi, con qualche fermata in più da parte dei treni a lunga percorrenza, calcolata anche in fasce orarie più appetibili di quelle attuali, potrebbero essere di più.

La questione in Consiglio comunale

Su iniziativa di due consigliere del Pd, Paola Tassi e Serena Tropepe, ha discusso la questione nella sua ultima seduta. La sostanza è presto spiegata: che l’alta velocità, almeno con i Frecciabianca e i Frecciargento, faccia tappa a Prato.
Dall’alta velocità a Prato, potrebbero trarre vantaggio anche gli abitanti delle province di Pistoia e di Lucca, distanti dalle stazioni fiorentine così come da quella di Pisa, posta per altro su una linea che non interessa Bologna e buona parte della Pianura Padana.

Le due consigliere Pd non guardano del resto soltanto alla loro città. Scrivono che «sono moltissime le persone che si muovono ogni giorno dall’area Prato-Pistoia-Lucca e, visti gli imminenti lavori di ammodernamento sulla Direttissima (la vecchia linea tra Prato e Bologna e principale arteria ferroviaria italiana prima della nascita dell’alta velocità ndr), potrebbe essere il momento di valutare tecnicamente se ci sono gli estremi per collegare anche Prato ai principali capoluoghi italiani mediante l’alta velocità. Chiediamo che venga verificata prima possibile la fattibilità di questa proposta. In questo modo Prato avrebbe un’opportunità unica sotto il profilo non solo economico e commerciale, ma anche sotto quello turistico».

Visite obbligatorie al centro di Firenze

Qual è la situazione attuale, che interessa circa 500.000 toscani, è presto spiegato. Per prendere un treno ad alta velocità, per raggiungere Milano in poco meno di 2 ore e Roma in poco più di 1 ora, da Prato e dalle altre città della Toscana centro-settentrionale occorre presentarsi per tempo in stazione. Poi, bisogna salire su un regionale per Firenze Santa Maria Novella che impiega tra i 20 e i 30 minuti, da Prato e salvo ritardi, per giungere a destinazione. Chi abita a Pistoia deve tener conto di 15/20 minuti in più, se tutto va bene. Improponibile, in ragione del traffico e del costo del parcheggio, di recarsi in auto nella stazione fiorentina. Di sicuro, ci vorrebbe più tempo.

In alte parole, i vantaggi dell’alta velocità vengono in larghissima parte vanificati nel raggiungere la stazione di partenza dei Frecciarossa e di Italo. Al tempo necessario per andare a Firenze, un pistoiese o un pratese deve aggiungere i tempi morti dettati dalla prudenza: attese in stazione dovute anche alla necessità di salire su un treno regionale con un certo anticipo, per evitare, in caso di ritardi o problemi di qualsiasi tipo, di perdere la coincidenza. Alternative, tranne i rari intercity, non ce ne sono.

L’esempio è lampante

Per essere a Milano alle 9,43 bisogna prendere il Frecciarossa in partenza da Firenze Santa Maria Novella alle 8. Costo – calcolato dal sito di Trenitalia per il viaggio di lunedì 12 gennaio – 56 euro. Tempo di viaggio, un’ora e 43 minuti. Se si parte da Prato e si vuol essere un minimo prudenti, però, bisogna partire dalla Stazione Centrale alle 7,13 con arrivo alle 7,33 a Firenze, per 2,60 di costo del biglietto. Totale del tempo per arrivare a Milano: 2 ore e 30. Costo totale 58,60
Di più spende un pistoiese, impiegando più tempo, e ancora di più un abitante della Piana di Lucca.

Restiamo però al caso di Prato che è quello dell’esempio. Con un intercity sulla vecchia linea direttissima, da Prato Centrale a Milano Centrale ci vogliono 33 euro (25,60 in meno) e 3 ore e 38 minti (1 ora e 8 minuti in più) di tempo. Il rapporto qualità-prezzo, per così definirlo, spingerebbe in molti, specie con bagaglio al seguito, a scegliere l’intercity. Però c’è un particolare, non trascurabile: l’unico intercity della mattina che passa da Prato e va a Milano si ferma alle 8,37 e arriva alle 12,15.

Di più. Gli intercity da Prato a Milano sono soltanto 3: 8,37, 15,52, 19,52. Pochi e in orari tutt’altro che comodi
Chi vuole andare a Roma, infine, può scegliere fra le 10,04 (arrivo Stazione Tiburtina), 12,08 e 17,33 (Stazione Termini), 18,08 (Tiburtina). Appena 4 soluzioni.

Qualche Frecciabianca, senza togliere gli intercity, non farebbe male.

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