Progetto Orto Didattico: un esempio positivo di integrazione, formazione e tutela ambientale.

Si è svolto sabato 10 ottobre presso la Sala Consiliare del Comune di Poggio a Caiano, un interessante convegno sui cambiamenti climatici. Il convegno, organizzato dal Comune e dalla Cooperativa Sociale Eccoci nel quadro del progetto per l’integrazione denominato orto didattico ha visto come relatori al convegno Tommaso Torrigiani Malaspina del Consorzio LaMMa, Francesco Pecori del Consiglio nazionale delle ricerche di Firenze, Maria Rita Cecchini di Legambiente Prato.

All’incontro ha portato il saluto il sinaco di Poggio a Caiano Francesco Puggelli.

L’iniziativa è stata coordinata da Maria Teresa Federico, assessore con deleghe alla Partecipazione e comunicazione, Trasparenza, Cittadinanza e associazionismo, Pari opportunità, Politiche sociali e Sanità. A margine del convegno abbiamo chiesto all’assessore Federico: come nasce l’esperienza dell’orto didattico?

Tra i vari percorsi d’integrazione e formazione per i richiedenti asilo che si sono attivati negli ultimi anni uno degli esempi più virtuosi è il Progetto Orto Didattico del Comune di Poggio a Caiano, iniziato nel 2016 e che nella relativa classifica della regione è sempre arrivato tra i primi tre per qualità.

Adesso a che punto siamo?

Abbiamo dovuto contingentare i numeri per via della pandemia; ma siamo riusciti a portarlo comunque avanti anche perchè si tratta di un progetto all’aperto

Come funziona il progetto?

Il progetto poggia sul’ausilio di operatori esperti del settore in materia edile e in materia di orto che seguono questi ragazzi e gli insegnano come fare a tenere un orto, come fare a piantare. Con tutta una serie di percorsi anche grazie ai nostri volontari, perchè il terzo settore è fondamentale. Uno dei nostri volontari che si occupa della tenuta dell’orto didattico, mi piacerebbe citarlo, è Luciano Giorgi, un anziano, un nostro LSU (Lavori socialmente utili), che ci ha sempre dato una grande mano grazie alla sua esperienza alla sua capacità e ovviamente c’è grande integrazione tra tutti gli operatori che ci lavorano.

Ci sarà un proseguimento?

Prevediamo di allargare il progetto il quale dopo una prima fase di mera formazione finalizzata ai soli richiedenti asilo vedrà anche una attività che sappia coinvolgere bambini e famiglie per lavorare insieme e avere un occhio di riguardo all’ambiente. Infatti le due prossime iniziative che vorremmo fare riguarderanno la cura e piantumazione di talee da parte di bambini, con l’impegno e la responsabilizzazione di prendersene cura. Quindi i bambini dovranno in qualche modo restituire il loro lavoro anche a distanza di tempo per verificare se le nozioni che hanno ricevuto sono andate a buon fine. Inoltre è previsto anche un laboratorio, sempre all’aperto, per le famiglie con eventuale piantumazione anche di alberi che coinvolga sia i bambini che i genitori

Chi sono i partners del progetto?

Quest’anno ci hanno aiutato a realizzare questo progetto tramite la Società Della Salute, la Cooperativa Eccoci ed il Circolo Betagli.

Cosa ci può dire della tempistica di queste nuove iniziative?

Nei prossimi mesi perchè comunque saranno attività all’aperto; stiamo cercando di capire come fare anche in vista dei prossimi provvedimenti normativi. Comunque i ragazzi richiedenti asilo già a luglio, dopo lo stop della pandemia, hanno ripreso in maniera intensiva il loro percorso all’orto insieme ai volontari e agli operatori della cooperativa. Abbiamo fatto questo incontro finalizzato a sensibilizzare e a dare attenzione a ciò che ci circonda, agli ambienti circostanti e a come interagiscono tra di loro anche in base alle migrazioni umane. Speriamo di poter portare avanti il progetto a meno che le misure anti Covid non ci obblighino a sospendere di nuovo. Per questo non sono in grado di fornire date specifiche per il semplice fatto che noi avevamo già stabilito tutto fin dall’inizio: il progetto avrebbe dovuto concludersi a giugno con una festa con la scuola. Perciò ho molto apprezzato il lavoro della Cooperativa Eccoci nel rielaborare il progetto dandogli una continuità con una forma diversa e arricchendolo comunque di contenuti. Non ci siamo arresi, abbiamo la volontà di continuare e anzi abbiamo anche l’impegno di cambiare veste a seconda di quello che la situazione imporrà. Comunque l’ultimo evento è probabile si svolga a primavera.”

Leonardo Panerati

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