Pronto il Rapporto 2014 con i numeri della scuola pratese. Questa mattina a palazzo Buonamici lo presentano a dirigenti, insegnanti, personale scolastico e alla stampa il presidente della Provincia, la dirigente del servizio Scuola Franca Ferrara, la responsabile dell’Osservatorio scolastico provinciale Francesca Baroncelli e Paolo Sambo di Fil. A commentare numeri e valutazioni emersi nel corso della mattinata anche il responsabile della rete scolastica Erminio Serniotti, gli assessori alla Scuola dei Comuni di Prato e Carmignano e il dirigente della Regione Toscana Marco Masi.
Al di là dei numeri, che offrono un quadro dettagliato ed esaustivo grazie anche all’incrocio (esempio unico forse in Italia) delle banche dati di istruzione, formazione e lavoro, la valutazione complessiva condivisa dal mondo della scuola e degli enti locali è che la rete provinciale possa e debba estendere il modello utilizzato per l’accoglienza e l’integrazione degli stranieri anche per lavorare sulla dispersione, attraverso un nuovo approccio, omogeneo e permanente, dell’orientamento. A Prato in 5 anni l’abbandono è sceso di due punti, dal 20 al 18%, un segnale incoraggiante. Ma l’efficacia sul campo del modello Prato il Report la coglie analizzando il percorso di 1.277 studenti del biennio delle superiori che nell’anno 2013/2014 non sono stati ammessi alla classe successiva, in particolare dei 460 che non si sono iscritti di nuovo, tutti seguiti o rintracciati individualmente. Ebbene 60 frequentano i corsi drop-out, 73 fanno formazione o apprendistato grazie al servizio Diritto-Dovere del Centro per l’impiego, altri sono iscritti a scuole fuori Provincia o private e altri ancora (soprattutto stranieri) si sono trasferiti fuori Provincia. Alla fine i dispersi veri, quelli di cui non si è potuto ricostruire il percorso, sono 5-10 ragazzi italiani e una trentina di stranieri. E’ una prova dell’efficacia della rete fra scuola, amministrazioni e Centro per l’impiego FIL, riconosciuta anche dalla Regione Toscana, che stamani attraverso il dirigente Masi, ha riconfermato alla rete pratese lo status di realtà dell’integrazione e laboratorio dell’Italia di domani, dove consolidare un approccio di programmazione e intervento condiviso che interviene con tempestività e efficacia.
Ma veniamo al Report, che si sofferma come sempre su stranieri, disabili, esiti scolastici del 2014 spingendosi fino al progetto appena concluso sui NEET.
IL RAPPORTO SULLA SCUOLA 2014 – Secondo la rilevazione di novembre 2014 la popolazione scolastica complessivamente rimane stabile a circa 36mila studenti. Gli studenti della superiori crescono lievemente e sarà così anche nei prossimi 5 anni (circa un centinaio di studenti in più ogni anno), mentre nella scuola primaria e dell’infanzia si assiste a una stabilizzazione.6.651 frequentano la scuola dell’infanzia, 12.270 la primaria, 7.557 la secondaria di primo grado e 10.217 la secondaria di secondo grado. A questi vanno poi a sommarsi i 235 iscritti ai corsi serali (presso gli istituti Buzzi, Dagomari e Datini), i 222 iscritti ai corsi tenuti presso la Casa Circondariale di Prato e gli 80 frequentanti i percorsi per il rilascio della licenza di scuola secondaria di primo grado al Centro Provinciale di Istruzione per Adulti.
LE SCUOLE SUPERIORI – All’inizio dell’anno scolastico 2014/15 per la prima volta è stata superata la soglia dei diecimila iscritti (10.217). Il Buzzi (1.620 alunni) diventa l’istituto con più studenti, superando il Copernico (1.473) e il Gramsci-Keynes (1.427). Tra gli altri istituti, risultano in aumento gli iscritti al Livi (1.237 alunni, compresi i 433 ragazzi frequentanti il liceo artistico presso la sede di Montemurlo). Il Dagomari arriva a 1.015 iscritti (da 584 di tre anni fa), mentre il Datini scende a 1.227 alunni (contro i 1.721 di tre anni fa), proseguendo nel percorso di riallineamento entro i numeri indicati dalla Regione Toscana come ottimali per l’autonomia scolastica. Nell’anno scolastico 2014/15 il 48% frequenta un liceo, il 30% un istituto tecnico e il restante 20% un professionale. I numeri (aggiornati ad aprile e quindi provvisori) degli iscritti alle classi prime per il prossimo anno scolastico è per il momento sostanzialmente stabile, intorno ai 2.700 ragazzi considerando una stima che includa i ripetenti (per ora gli iscritti effettivi sono circa 2.200). 540 gli stranieri, cioè il 23,8%. Fra questi quasi il 40% sono iscritti agli istituti professionali. Il piano di dimensionamento 2015-2016 messo a punto dalla Provincia prevedeva nuovi indirizzi al Datini e al Marconi, mentre l’anno passato ha inaugurato il liceo musicale al Cicognini-Rodari, quello sportivo al Gramsci-Keynes e l’internazionale al Convitto Cicognini. Ebbene il Datini attiva una classe prima al nuovo indirizzo agrario e il Marconi una prima al nuovo indirizzo grafico-pubblicitario.
GLI ALUNNI STRANIERI – A Prato uno studente su cinque è di nazionalità non italiana e siamo sempre la prima provincia italiana come percentuale di stranieri sul totale degli studenti. A novembre 2014 la percentuale di alunni stranieri sul totale degli iscritti era pari al 23% nella scuola dell’infanzia, al 25% nella scuola primaria e secondaria di primo grado e al 16% alle superiori. Ormai il 72% degli stranieri nelle scuole pratesi è nato in Italia (e alle materne siamo ormai al 94%). Prato è la prima provincia italiana anche per percentuale di alunni stranieri nati in Italia, in Toscana siamo al 52%. Nella scuola superiore la maggioranza degli studenti stranieri si concentra nel biennio e nelle classi prime in particolare: su 1.593 alunni stranieri iscritti alle superiori, 733 frequentano la prima e 355 la seconda (in percentuale rispettivamente il 46% e il 22,3%). La percentuale più elevata di studenti stranieri sul totale degli iscritti si registra negli istituti professionali (21%) e tecnici (20%), nei licei gli studenti con cittadinanza non italiana sono il 10%. E’ sempre il Dagomari a far segnare la più elevata incidenza con il 45%.
GLI ALUNNI CON DISABILITA’ – Nell’anno scolastico in corso gli alunni con disabilità sono 831 (43 in più rispetto allo scorso anno), pari al 2,5% del totale. La presenza di alunni con disabilità risulta maggiore, in proporzione al numero totale di iscritti, nella scuola secondaria di primo grado (3%). Seguono la primaria (2,7%), le superiori (2,3%) e la materna (1,7%). Gli studenti stranieri con disabilità sono 198, pari al 2,6% del totale degli stranieri iscritti in scuole statali (7.666).
L’ABBANDONO – A Prato l’abbandono scolastico si attesta quest’anno al 18,1% (era al 20% nel 2010) riducendosi anche rispetto allo scorso anno, quando era al 18,5. Il 42% degli studenti stranieri ha abbandonato prematuramente gli studi (contro il 44,3% dell’anno precedente), mentre tra gli italiani la percentuale di abbandoni è pari al 14,6%. A Prato risalta però la problematica costituita dagli studenti di cittadinanza cinese con oltre il 60% di abbandoni scolastici o formativi.
GLI ESITI SCOLASTICI – Nel rapporto ci sono vari indicatori relativi al voto di licenza media, al passaggio, particolarmente delicato, tra la scuola secondaria di primo grado e quella di secondo grado. E proprio per approfondire le tematiche dell’insuccesso e del rischio di abbandono il Report si sofferma anche ad analizzare fin dalla scuola primaria e media il fenomeno del ritardo negli studi, consistente per gli stranieri ma presente anche per gli italiani, andando alla ricerca delle radici del disagio scolastico.
I NEET -L’ultimo capitolo è dedicato ai NEET, giovani che non studiano e non lavorano, con il progetto appena concluso “Youth Garantee scheme”, finanziato dalla Commissione europea, che ha permesso alla rete pratese, ancora una volta grazie all’innovativo incrocio di banche dati scuola-lavoro-formazione, di individuare in quasi cinquemila persone la platea dei pratesi “invisibili” al cui interno c’è lo zoccolo duro, circa 2.500, completamente inattivo da almeno un anno. 300 sono stati i contatti telefonici, dai quali sono usciti 60 giovani che hanno fatto colloqui e un percorso di orientamento individuale. Dopo tre mesi solo 9 hanno interrotto il programma, gli altri lavorano, fanno formazione, tirocini, servizio civile o stanno comunque attivando un progetto di futuro.
Report sulla scuola pratese (slide)
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