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Rincarano biglietti e abbonamenti del bus

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Rincarano biglietti e abbonamenti del bus

Aumenta il biglietto dell’autobus in quasi tutta la Toscana. Dal 1° luglio, viaggiare nei capoluoghi di provincia costerà 1,50 euro. Un rincaro consistente, in termini percentuali, che supera di poco il 15% a Prato e in gran parte della regione. A Pistoia, l’incremento è di addirittura un quarto, il 25%, a partire dall’euro e 20 attuale. L’aumento, che porterà la validità di tutti i biglietti a 70 minuti, è stato deciso a livello regionale. Farà eccezione Firenze dove, per l’euro e mezzo, si potrà viaggiare 90 minuti.
Di conseguenza, è previsto l’incremento degli abbonamenti, a cominciare da quelli urbani, e dei biglietti emessi a bordo dei bus (a Prato, per esempio, da 2 euro a 2,50 euro). Ci saranno forti sconti, si dice per gran parte dell’utenza, presentando un modello Isee inferiore a 36mila euro e spiccioli.
Fin qui, per sommi capi, gli aumenti.
Le ragioni sono spiegate in un comunicato diffuso oggi dalla Regione Toscana.
“Dal 1° luglio 2018 entrerà in vigore la comunità tariffaria regionale, cioè l’applicazione di una tariffa unica ed omogenea – si legge nella nota – per l’utilizzo di bus in tutto il territorio toscano. La tariffa unica pone fine alle differenze, anche marcate, che hanno caratterizzato fino ad oggi la situazione del tpl in Toscana, gestito da 14 diverse aziende, con 14 sistemi tariffari diversi”.
Ecco gli aumenti, insomma, per gran parte delle località toscane di una certa consistenza demografica.
“Con l’avvio della comunità tariffaria regionale, come già noto, il biglietto di corsa singola – della durata di 90 minuti – a Firenze ed in tutti i capoluoghi di Provincia costerà 1,50 euro, mentre nei centri minori costerà 1,20 euro. Le tariffe del trasporto extra-urbano sono state parificate a quelle del treno nella stessa percorrenza chilometrica”.
Sulla durata di 90 minuti ci sono però divergenze tra il comunicato diffuso dalla Regione e i siti web delle compagnie di trasporto. Pare assodato, sempre per ricorrere ai nostri esempi, che a Pistoia e a Prato di correrà per 70 minuti, stante l’estensione territoriale dei due centri urbani, inferiore a quella fiorentina.
“Anche il costo degli abbonamenti settimanali, mensili, annuali e per studenti sarà omologato ed inoltre verrà introdotto, per la prima volta, in tutta la regione l’abbonamento ridotto per chi ha reddito familiare certificato Isee inferiore ai 36.152 euro. Un’innovazione importante, quest’ultima, non solo perchè in virtù della soglia scelta interesserà un’ampia fetta dell’utenza del trasporto pubblico (quasi il 60% degli abbonati), ma anche perchè rappresenta una novità assoluta per molte zone e città, dove fino ad oggi non era prevista nessuna agevolazione per chi ha redditi più bassi”, si aggiunge nel comunicato.
Parola, poi, all’assessore al ramo.
«La comunità tariffaria regionale – spiega l’assessore Ceccarelli – prevista già dalla gara unica regionale del 2013 per l’assegnazione del tpl, era stata approvata da tutti gli enti locali della Toscana nel 2012 ed stata ripresa dal contratto-ponte di due anni sottoscritto dalla Regione e dalla società Scarl ONE (che raccoglie tutti i precedenti gestori del servizio di trasporto pubblico su gomma). Questo contratto ci consente di avviare il percorso di qualificazione del trasporto pubblico in attesa del pronunciamento della Corte di giustizia europea e del Consiglio di Stato sull’esito della gara unica. In questo modo rendiamo possibili gli investimenti per l’acquisto di nuovi bus e tutta una serie di interventi a favore dei cittadini».
La revisione del sistema tariffario – che in larga parte della Toscana porterà ad un aumento del costo dei titoli di viaggio – nasce non solo dall’esigenza di omogeneizzare il valore dei titoli di viaggio – si spiega anche – ma anche per poter finanziare parte delle innovazioni e dei miglioramenti del servizio che sono in corso di introduzione o verranno introdotti a breve. “Ricordo – spiega l’assessore – che, nel rispetto delle normative vigenti, gli enti pubblici possono coprire una percentuale massima del 65% dei costi del servizio. Per fare questo la Toscana utilizza il Fondo Nazionale Trasporti, al quale aggiunge 110 milioni all’anno dal proprio bilancio, come poche regioni fanno. il restante 35% deve essere coperto con gli introiti dei biglietti pagati dagli utenti. Se queste percentuali non vengono rispettate sono previsti pesanti tagli alle risorse in arrivo d allo Stato, con gravi ripercussioni sui servizi”.

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