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Sei cani per scovare il tarlo asiatico: operazione a Prato

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Sei cani per scovare il tarlo asiatico: operazione a Prato

Contro un insetto, il tarlo asiatico, basta un cane addestrato. Strano ma è proprio così. Lo hanno dimostrato già, stavolta a Prato. I cani intervenuti nella città toscana nelle ultime ore, di proprietà di un’azienda svizzera, riconoscono le piante malate dall’odore che emettono.

Questa settimana, nell’area intorno ai giardini di via Baracca dove lo scorso luglio è stato rinvenuto dal Servizio Fitosanitario Regionale un focolaio di tarlo asiatico che ha portato alla eradicazione di 46 piante, è stato fatto un monitoraggio da parte del personale della Regione, accompagnato, per la prima volta in Toscana, da alcuni cani specificatamente addestrati nell’attività di monitoraggio per il tarlo asiatico. Sono sei di diverse razze: Coffè un chesapeake bay retriever, Ivy un catahoula leopard dog, Zoe un pastore belga, Toffee un bloodhound, Edo un chesapeake bay retriever e Frieda, un weimaraner.

«Come servizio svolgiamo operazioni di monitoraggio sia sul verde pubblico, comprese le scuole che rientrano nel raggio interessato, sia, in seguito sul verde privato – afferma Paolo Marseglia, ispettore fitosanitario -. Noi possiamo intervenire a seguito di una evidenza già presente sull’albero attaccato dal tarlo, quando si presenta la rosura del legno, e spesso è già tardi. Questi cani invece riescono a riconoscere una pianta malata dall’odore che emette, con ancora la larva all’interno e quindi non visibile. Questo servizio è utilizzato già in altre regioni italiane come Lombardia e Piemonte ma in Toscana è la prima volta. Siamo quasi al termine del monitoraggio e per adesso non è stata riscontrata nessuna presenza di tarli».

«Ognuno dei 6 cani è specificatamente addestrato – spiega il Ceo dell’azienda svizzera Carmelo Colletti – La reazione al rinvenimento del tarlo cambia a seconda del cane chiamato ad operare, alcuni di loro una reazione “passiva”, sedendosi di fianco all’albero, altri invece reagiscono in modo attivo iniziando ad abbaiare. E’ importante comunque per loro che alla parte lavorativa segua sempre quella del gioco con noi».

Un ringraziamento per l’attività svolta dalla Regione e per questa iniziativa così innovativa è stato espresso dall’assesore alla Città curata Cristina Sanzò: «Da evidenziare il valore assoluto di questi animali, che ancora una volta, con le loro capacità riescono a dare un contributo enorme all’ambiente e all’uomo».

Nell’area interessata dalle abbattiture degli alberi sono già state piantate a luglio 7 querce rosse e adesso saranno piantati un numero maggiore di alberi, scelti in modo da valorizzare il giardino con le loro fioriture di diverse colori o per l’architettura della chioma.