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Sollicciano: Bugliani su ennesimo suicidio, necessari interventi per migliorare qualità vita detenuti

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Sollicciano: Bugliani su ennesimo suicidio, necessari interventi per migliorare qualità vita detenuti

Il presidente della commissione Affari istituzionali del Consiglio regionale, impegnato in visite istituzionali in tutti gli istituti penitenziari della Toscana avverte: “Servono azioni decise. Constatiamo sul campo le emergenze. La riforma del sistema penitenziario deve essere priorità”

Constatiamo sul campo le emergenze del sistema penitenziario regionale. Certo le risposte non possono arrivare dalla sola Toscana, ma questo ennesimo suicidio nel carcere di Sollicciano non deve far solo riflettere: deve smuovere politica e Istituzioni per una assunzione di responsabilità non più rinviabile. Servono interventi per migliorare la vita dei detenuti e del personale delle carceri toscane e italiane”. Così il presidente della commissione Affari istituzionali, Giacomo Bugliani (Pd) appresa la notizia del suicidio di un detenuto nel carcere fiorentino di Sollicciano.

Proprio da Sollicciano, lo scorso 24 marzo, è partito il percorso di verifica delle condizioni degli istituti penitenziari della Toscana. E in quella occasione, pur constatando che qualche miglioramento è stato fatto, Bugliani ha ravvisato la necessità di un “impegno continuo per sanare le tante criticità ancora presenti”. È già allo studio, come annunciato al termine della visita nel carcere fiorentino, una proposta di risoluzione per impegnare la Giunta, per quanto di sua competenza, ad attivare interventi su più fronti. “Non ultimo quello della qualità della vita dei detenuti ma anche del personale impiegato. La salute psichica e fisica sono due facce della stessa medaglia e possono essere garantite e raggiunte in diversi modi. Penso alla formazione e all’impego dei detenuti in attività lavorative che consentano loro da un lato di impiegare il tempo in maniera produttiva e soddisfacente, dall’altro di prepararli ad un reale reinserimento nella vita sociale al termine della pena”.

Un esempio di formazione come antidoto alla depressione e a forme di autolesionismo è quello del carcere di Massa, visitato da Bugliani lo scorso 11 novembre. “L’attività lavorativa legata ai tessuti che si svolge a Massa deve essere preso come modello. Come ho avuto modo di constatare, in quell’istituto, più che altrove, si è davvero riusciti a valorizzare la funzione di prevenzione speciale della pena dando valore alla qualità psico-fisica di detenuti e personale”.