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Telepatia al Mit, tre persone giocano a Tetris con i cervelli collegati

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Telepatia al Mit, tre persone giocano a Tetris con i cervelli collegati

La telepatia, con l’invio dei propri pensieri direttamente nella mente di un’altra persona, è sempre stata un tema appartenente alla fantascienza e al fantasy, non alla vita reale.

Fino ad ora.

Negli ultimi anni, gli scienziati hanno sviluppato strumenti per fare proprio questo e, nel 2015, Andrea Stocco e il suo team di ricercatori dell’università di Washington a Seattle hanno messo a punto un dispositivo per connettere le menti di due persone tramite un interfaccia da cervello a cervello. I due soggetti hanno così comunicato mentalmente e risposto a un quiz.

Questo dispositivo include elettroencefalogrammi (Eeg) che registrano l’attività elettrica celebrale e la stimulazione magnetica transcraniale (Tms), che può trasmettere informazione al cervello.

Gli Eeg sono elettrodi posti sul cranio che possono appunto ricevere e riconoscere l’attività elettrica del cervello, mentre il Tms manipola l’attività celebrale inducendo segnali elettrici in specifiche aree del cervello. Per fare un esempio, un impulso magnetico concentrato sulla corteccia occipitale causa la sensazione di un flash di luce, noto come fosfene.

In seguito al risultato del 2015, il logico passo successivo era far si che molte più persone potessero unirsi alla conversazione, e secondo un articolo del Technological review del MIT datato al 29 Settembre scorso, Stocco e i suoi colleghi hanno annunciato di esserci infine riusciti

Secondo l’articolo, il team di scienziati ha avuto successo sviluppando un network cervello a cervello unico al mondo, chiamato BrainNet che ha permesso a un piccolo gruppo di tre persone di comunicare mentalmente e giocare, sempre comunicando mentalmente, a un software in stile tetris.

Si pongono ora, secondo Stocco, interessanti prospettive, non ultima la possibilità di sviluppare su larga scala e su internet un network che connetta cervelli da tutto il mondo, e la speranza che lo sviluppo di questa tecnologia porti anche una più profonda comprensione del cervello umano.

Leonardo Panerati

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