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Viareggio, Moby Prince e Concordia: sì all’armadio della memoria

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Viareggio, Moby Prince e Concordia: sì all’armadio della memoria

Approvazione unanime del Consiglio regionale alla proposta di legge di iniziativa dell’Ufficio di presidenza che indirizza 30.000 euro dal bilancio di previsione 2020-2022 a sostegno della raccolta del materiale documentale per costituire e rendere operativo l’Armadio della Memoria.
L’atto muove dalla necessità di conservare la memoria, nello spazio tematico pubblico all’interno della biblioteca della Toscana Pietro Leopoldo, di tre eventi tragici accaduti in Toscana e che hanno provocato la morte di oltre 200 persone: l’incendio del Moby Prince nel 1991, l’incidente ferroviario alla stazione di Viareggio nel 2009 e il naufragio della Costa Concordia al Giglio nel 2012. I contributi andranno a favore del comune dell’isola del Giglio, all’associazione “Il mondo che vorrei onlus- familiari delle vittime del 29 giugno Viareggio”, all’associazione “140 vittime Moby Prince” e all’associazione “10 aprile – familiari delle vittime del Moby Prince onlus”.

Si ricorda che tali eventi hanno generato una serie di attività per arrivare in sede giudiziaria alla verità su dinamiche e responsabilità delle tragedie. Si è costituita una commissione parlamentare d’inchiesta sul disastro Moby Prince, nel 2015, e associazioni dei familiari delle vittime. La Regione ha dato supporto, insieme ad alcune istituzioni locali, con provvedimenti volti a sostenere alcune associazioni nelle attività finalizzate all’accertamento delle responsabilità, e per realizzare iniziative di sensibilizzazione e di educazione alla legalità che prendono spunto da queste drammatiche vicende.
La legge dà seguito all’indirizzo assunto dal Consiglio regionale, con la mozione 766 dell’11 aprile 2017 con la quale si prendeva l’impegno di istituire l’ “Armadio della memoria” alla Biblioteca Pietro Leopoldo, uno spazio  finalizzato a garantire la corretta conservazione e a consentire il lascito alle future generazioni dei materiali raccolti dalle associazioni dei familiari delle vittime per contribuire all’accertamento dei fatti accaduti.

In sede di dibattito molti sono stati gli interventi per ringraziare per il lavoro fatto e per ricordare il “prezioso contributo” delle associazioni.