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Coronavirus, Bassetti: «Malattia diversa, condivido le parole di Zangrillo»

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Coronavirus, Bassetti: «Malattia diversa, condivido le parole di Zangrillo»
This scanning electron microscope image shows SARS-CoV-2 (orange)—also known as 2019-nCoV, the virus that causes COVID-19—isolated from a patient in the U.S., emerging from the surface of cells (green) cultured in the lab. Credit: NIAID-RML

«Ho grande stima e fiducia in Zangrillo. È un signor ricercatore e anestesista. È stata forse mal interpretata la sua dichiarazione. Fondamentalmente Zangrillo dice che la malattia che oggi noi vediamo è molto diversa da quella che vedevamo due mesi fa. E questa non è la sensazione che ha solo Zangrillo ma che abbiamo tutti noi che siamo sul campo». Lo afferma all’Adnkronos Salute Matteo Bassetti, direttore della clinica di Malattie infettive del Policlinico San Martino di Genova e componente della task force Covid della Regione Liguria.  

«Abbiamo una infezione molto diversa a quella di febbraio-marzo. È la presentazione della malattia che è diversa, sono i malati che arrivano al pronto soccorso che oggi sono meno gravi», aggiunge Bassetti che poi sottolinea: «In Italia abbiamo decine di studi clinici pronti a partire su Covid-19, ma non abbiamo i pazienti candidabili da inserire. Sembra non esserci patologia grave e sembra non esserci grandissima circolazione del virus. I dati di ieri della Protezione civile misurano un incremento di nuovi casi in quasi tutte le Regioni dell’0,1%». 

Se i dati sono positivi, «non deve essere un liberi tutti, non è questo il messaggio – precisa Bassetti – La malattia è diversa da prima, ma il virus c’è ancora, per questo occorre mantenere le distanze, usare la maschiera e lavarsi sempre le mani. Queste misure almeno per il mese di giugno sono determinanti – conclude l’infettivologo – poi potremo ragionare sul futuro quando l’epidemia sarà sotto controllo». (AdnKronos)