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Dialogo interreligioso: archivio digitale degli incontri in Toscana, da oggi on line gli anni 2001-2023

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Dialogo interreligioso: archivio digitale degli incontri in Toscana, da oggi on line gli anni 2001-2023

I primi risultati della ricerca ‘Toscana terra di dialogo’ sono stati presentati a palazzo del Pegaso alla presenza dell’arcivescovo di Firenze Giuseppe Betori e di Vannino Chiti. Il presidente Mazzeo: “Nel 2024 diamo vita insieme a un grande momento pubblico sul dialogo interreligioso in Toscana”

di Ufficio stampa, 15 dicembre 2023

Firenze – ‘Toscana: terra di dialogo’: il Consiglio regionale e il Centro studi per l’ecumenismo in Italia hanno promosso una ricerca che mette l’archivio digitale degli incontri ecumenici e interreligiosi svolti in Toscana a disposizione di chi voglia studiare o conoscere il cammino ecumenico e interreligioso nella nostra Regione. Da oggi sarà disponibile sul portale del Centro Studi per l’Ecumenismo in Italia, e consultabile anche attraverso il sito del Consiglio regionale, la parte che copre gli anni dal 2001 al 2023. La Toscana è la prima regione italiana che mette on line, quindi a disposizione di tutti, una ricerca di questo tipo.

Si tratta di un patrimonio fruibile da studiosi e ricercatori, italiani e stranieri, come è stato spiegato nella conferenza stampa, che si è tenuta questa mattina, venerdì 15 dicembre, nel Media Center ‘Sassoli’ a palazzo del Pegaso. Hanno preso parte all’incontro il consigliere dell’Ufficio di presidenza del Consiglio regionale, Francesco Gazzetti, l’Arcivescovo di Firenze, cardinale Giuseppe Betori; il vescovo di Lungro, Donato Oliverio, presidente del Centro studi; Vannino Chiti, che è stato vicepresidente del Senato e presidente della Toscana; il direttore del Centro studi per l’ecumenismo in Italia, Riccardo Burigana. Il presidente del Consiglio regionale, Antonio Mazzeo, è intervenuto in collegamento video.

“Portare qui l’archivio digitale significa andare incontro alla tradizione della Toscana, che la rende unica ed esemplare. Terra di dialogo, dove uomini di fedi e confessioni diverse si sono incontrati per conoscersi meglio ad aiutare tutti a vivere i valori religiosi della pace, dell’accoglienza e del dialogo. È anche un invito alla riflessione per il futuro”, dice il direttore del centro studi Riccardo Burigana, direttore del Centro studi per l’ecumenismo in Italia, che illustra le caratteristiche del progetto. “Presentiamo i primi risultati di un lavoro che, in questa prima fase, mette a disposizione le notizie di mille e 717 incontri svolti in Toscana dal 2001 al 2023, accompagnati da 1204 documenti (programmi, cronache, interventi).

“Questa, con il più importante centro di documentazione per il dialogo interreligioso in Italia, rappresenta un’altra tappa del percorso che abbiamo inserito all’interno della Festa della Toscana, quest’anno dedicata a don Lorenzo Milani”, dichiara il presidente del Consiglio regionale, Antonio Mazzeo. “La nostra regione continua ad essere una terra di diritti, che pone l’uomo, la persona al centro. E vuole continuare ad essere terra di dialogo. Intendiamo promuovere questo progetto ‘Toscana terra di dialogo’, ospitando le pagine dell’archivio digitale anche sul sito web del Consiglio regionale, senza fermarci alla nostra storia, ma con la capacità di porre la questione al presente e per il futuro”. Nel prossimo anno, è la proposta avanzata del presidente dell’Assemblea toscana alle personalità presenti, “appena riusciremo a completare il lavoro, mi piacerebbe costruire insieme un grande momento pubblico sul dialogo interreligioso in Toscana”.

“Mi rallegro per questo progetto nel quale convergono la vocazione al dialogo della Toscana, la sensibilità e il confronto tra le differenze che caratterizza i nostri tempi e la sollecitudine che per noi credenti viene dall’insegnamento stesso di Gesù”, afferma il cardinale Giuseppe Betori. “Questo avviene in una regione che ha costituito un’avanguardia nel cammino della conoscenza reciproca tra le diverse confessioni cristiane e le diverse tradizioni religiose. Eredi di una grande storia, dobbiamo curare questa vocazione al dialogo. Questo compito non ha soltanto una radice locale, ma rientra nel dovere che il Concilio Vaticano II ci propone. Il pluralismo – aggiunge Betori – appare oggi come uno dei più rilevanti segni di questi tempi, attraversati da tante tensioni e da tanti conflitti. Deve invece diventare occasione d’incontro, di crescita comune, non di separazione e di scontro. Un’immagine ricorrente nel magistero di Papa Francesco è quella dei ponti, perché di questo c’è bisogno nel nostro tempo: di ponti che collegano e uniscono, da mettere sulla strada della pace, non di muri che separano e dividono”.

“La scelta compiuta dalla presidenza del Consiglio regionale e dal Centro studi per l’ecumenismo in Italia ha un significato importante: sottolinea il valore del dialogo interreligioso, riconoscendo in esso un contributo che non riguarda solo il rapporto tra le religioni ma si estende alla società”, dichiara Vannino Chiti. “È possibile, per tutti coloro che amano e credono nel dialogo, leggere, da oggi, buona parte di quanto è stato fatto in Toscana in questi anni nel settore del dialogo interreligioso”. Ogni Comune toscano, aggiunge Chiti, “ha storie di incontro e di dialogo. Dobbiamo al direttore Riccardo Burigana questa ricerca: prima l’idea e poi la sua realizzazione. Questa alba di una nuova fase della storia ci si presenta con tensioni, disuguaglianze, ingiustizie, guerre e una seria crisi ecologica, ma insieme con innovazioni straordinarie. Nessuno, né singolo né popolo, può farcela da solo. In questo sta il ruolo della conoscenza reciproca e del dialogo”.

“Si tratta di una ricerca che risponde alla natura e alle finalità del Centro studi che fin dai primi passi si è mosso per favorire il dialogo ecumenico”, spiega il vescovo di Lungro, Donato Oliverio. I primi risultati di questa ricerca confermano “che la Toscana è terra di dialogo, esemplare e unica. Ha indicato la strada del dialogo permanente tra cristiani, ebrei e musulmani”. 

Un cammino lungo iniziato nel 1976 e intensificatosi negli ultimi anni. Nella seconda fase, spiega ancora Riccardo Burigana, “il prossimo 25 marzo, metteremo a disposizione la documentazione dal 1976 al 2001. Chiediamo la collaborazione di tutte le istituzioni, dai Comuni alle diocesi, che vogliano arricchire questo progetto”. L’attenzione alla digitalizzazione delle fonti, è un tratto caratteristico del Centro “già da qualche anno. Il nostro archivio digitale sul dialogo interreligioso in Italia dispone già di oltre undicimila documenti”. Il lavoro svolto nell’ultimo anno e mezzo, “è partito da uno spoglio sistematico sia dei periodici delle diocesi toscane e della comunità valdese di Firenze, dei quotidiani, dei tanti portali che ora arricchiscono l’informazione in Toscana, e i portali delle istituzioni religiose, della comunità ebraica. Un universo al quale le istituzioni – dalla Regione, ai Comuni, alla Provincia – hanno offerto negli anni un contributo peculiare”. Il materiale è organizzato anno per anno, “ha una presentazione sintetica e poi permette di accedere, giorno dopo giorno, ai singoli eventi”. Dalla condivisione della memoria dovranno partire nuove occasioni di dialogo, incontro e accoglienza.

“In questa epoca contemporanea, diventa indispensabile mettere a disposizione documenti, elementi di riflessione, utilizzando le nuove tecnologie. Il grande lavoro svolto è consultabile anche attraverso l’home page del Consiglio regionale. Tutto il Consiglio regionale è orgoglioso e onorato di poter contribuire a sostenere questo sforzo che come è stato evidenziato rappresenta un tassello, un mattone per la costruzione di nuovi ponti e per fare in modo che ci siano sempre meno muri”, dice Francesco Gazzetti.

Il Centro studi per l’ecumenismo in Italia, presieduto dal vescovo di Lungro, mons. Donato Oliverio, ha una ricchissima biblioteca, fatta di libri e di carte, sul dialogo ecumenico e interreligioso che adesso è a Firenze e presto sarà nei locali della Facoltà di Teologia dell’Italia Centrale. Questo grazie all’impegno e alla volontà dell’arcivescovo di Firenze, cardinal Giuseppe Betori, Gran Cancelliere della Facoltà.