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Fai contare la Cultura: il primo dicembre parte da Livorno la fase del confronto

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Fai contare la Cultura: il primo dicembre parte da Livorno la fase del confronto

Gli Stati Generali incontreranno gli operatori del comparto della musica dal vivo. Chiusa coinvolgendo più di mille tra operatori del settore e lavoratori la fase di ascolto. Le principali richieste sono una maggiore sicurezza salariale e un migliore inquadramento

 Comincerà da Livorno, il primo dicembre, la missione della commissione Cultura che vuole coinvolgere tutti gli operatori del settore e la forza lavoro nella seconda fase, quella del confronto, del percorso partecipativo per disegnare il nuovo volto delle politiche culturali in Toscanalanciato dalla commissione Cultura del Consiglio regionale e dalla Giunta toscana lo scorso mese di luglio. I risultati della prima fase, con i questionari sulla piattaforma on-line Fai contare la Cultura. Toscana creativa 2030 che ha registrato oltre 12mila accessi da agosto ad oggi, sono stati presentati durante una conferenza stampa a palazzo Strozzi Sacrati.

Oltre mille le adesioni tra imprese culturali e addetti ai lavori che hanno compilato il questionario, tra questi 367 organizzazioni, 75 liberi professionisti e 306 lavoratori dipendenti. Un settore che chiede più sicurezza sul lavoro, contratti e retribuzione migliori. Dai dati raccolti, Irpet rileva come tra i lavoratori della cultura ci sono più donne, più giovani e più laureati; e che questi lavoratori aspirerebbero a rimanere in questo settore anche se le condizioni di inquadramento contrattuale presentano spesso delle criticità, con un’incidenza superiore rispetto ad altri settori di  lavoratori autonomi (46% contro 21%), di contratti part-time e a tempo determinato (o comunque di breve durata) e di lavoratori che svolgono più di un lavoro per garantirsi un reddito sufficiente (i cosiddetti “multiple jobholder”).

I dati elaborati da Irpet hanno infine evidenziato una notevole attività nel welfare culturale, pari al 69%, da parte delle organizzazioni e associazioni che hanno preso parte al percorso. Un modello di promozione della cultura che mette al centro il benessere della comunità; rivolto a persone con disagio socio-economico, con deprivazioni di tipo socio-culturale, con problemi di tipo sanitario.

Un lavoro che è una base di partenza, come ha sottolineato durante la conferenza stampa la presidente della commissione Cultura Cristina Giachi: “Oggi abbiamo presentato i primi risultati che approfondiremo nella seconda fase con gli operatori del settore e i lavoratori negli appuntamenti che ci impegneranno nei prossimi mesi, sia in audizione, sia in iniziative della commissione. Alcuni sono già in calendario. Il primo dicembre saremo a Livorno, con un appuntamento sulla musica dal vivo con i promoter della Toscana, il 3 dicembre stiamo organizzando un incontro con le fondazioni bancarie che si occupano di cultura e la sostengono in Toscana, mentre tre giorni dopo, il 6, il gruppo del Partito democratico presenterà un’indagine che ha commissionato offrendola agli Stati Generali, un sondaggio sul consumo culturale e la fruizione”.

“Tante energie che convergono per dare gambe a questo progetto di Giunta e Consiglio regionale, che vuol costruire le strategie sulle politiche culturali dei prossimi anni – ha aggiunto la presidente. – La fase online ha coinvolto moltissimi operatori e lavoratori, oltre mille, e molti di loro hanno fatto i questionari offrendoci tanti dati da cui sono emersi già elementi importantissimi, come il fatto che in questo settore sia predominante il lavoro giovanile e femminile, quindi un settore di sviluppo strategico per l’impiego nel nostro territorio. Le iniziative sullo spettacolo dal vivo saranno l’occasione per riprendere, insieme alla Fondazione Toscana Spettacolo che condivide questo percorso, il lavoro avviato nella primavera scorsa con gli Stati generali sullo spettacolo dal vivo. Con Cristina Scaletti, presidente di FTS, lavoreremo alle questioni sollevate dagli operatori del mondo dello spettacolo in quella sede”.

A margine è intervenuto il presidente del Consiglio regionale Antonio Mazzeo: “La Toscana è sempre stata terra di arte e di cultura, ma la cultura cambia con il passare del tempo. Le mille adesioni danno il segno che la strada del confronto che abbiamo intrapreso è quella giusta. Penso che questi mesi di ascolto e i prossimi, che serviranno poi a fare una proposta che sia il più possibile condivisa, mettano in risalto un modo nuovo di lavorare, come è accaduto con gli Stati generali della Sanità, che poi hanno prodotto un atto di indirizzo a cui ora la Giunta sta dando risposte concrete e di governo. Troppo spesso la politica prima decide e poi comunica noi abbiamo deciso di ascoltare tutto il mondo della cultura e poi decidere”.

“Questo percorso – ha detto il presidente della Regione Eugenio Giani – è un momento molto importante di verifica e analisi del mondo della cultura, dalle biblioteche allo spettacolo dal vivo passando per musei, mondo del libro, teatro, cinema”. “Sappiamo – ha aggiunto – che quello della cultura è stato uno dei settori più sacrificati dalla pandemia, ma la cultura è anche passione ed entusiasmo, dunque dopo questo stop obbligato abbiamo visto il fiorire di nuove iniziative e una ripresa di grande efficacia. Ora dobbiamo registrare i suoni e capire come la Regione può essere accanto agli operatori, alle istituzioni culturali. Dobbiamo capire come la nostra richiesta di autonomia differenziata sui beni culturali può aiutare questo mondo, stabilire sinergie, cogliere il senso di una regione ad alta vocazione turistica che associa strettamente la cultura al mondo del turismo.  Dopo questa ampia campagna di consultazione, che ha coinvolto più di mille operatori, possiamo partire dal primo dicembre con una nuova fase operativa che, partendo da Livorno, toccherà tutte le città della Toscana”.

Per il presidente di Fondazione Sistema Toscana Iacopo Di Passio: “Gli Stati Generali della Cultura sono stati pensati per fotografare la dimensione di un settore, quello culturale, che necessita di un raccordo stretto e costante con le istituzioni. Fondazione Sistema Toscana ha supportato la Regione e il Consiglio regionale della Toscana cooperando nella raccolta di numeri e volti degli operatori culturali toscani. Lo abbiamo fatto, da una parte modulando i questionari, dato il livello di formazione non omogenea del personale, dall’altra spingendo le istituzioni regionali a disciplinare nuovi settori di intervento in ambito culturale, sapendo di avere a che fare con operatori, spesso del terzo settore o di associazioni, che hanno bisogno di sentire le istituzioni vicine al loro percorso lavorativo”.

A presentare i risultati di questa prima fase il direttore dell’Istituto Regionale di Programmazione Economica della Toscana Nicola Sciclone: “Sono dati che sostanzialmente confermano l’importanza di questo settore, un settore che complessivamente in Toscana assorbe 65mila lavoratori e che esprime una domanda di lavoro qualificato di giovani, donne e laureati. Gli operatori del settore sono desiderosi di continuare a lavorare in questo ambito nonostante le difficoltà – ha spiegato – ma hanno bisogno dell’attenzione e del sostegno pubblico, non soltanto dal punto di vista finanziario. E’ positivo questo percorso di ascolto di un settore che costituisce circa il 4% dell’occupazione toscana e che attiva circa 2,4 punti di PIL e che contribuisce alla formazione della coscienza collettiva, coscienza che è parte dell’identità di un luogo. Un’offerta culturale equamente distribuita è un elemento importante per la costruzione dell’identità dei diversi luoghi della Toscana”.

A rappresentare la commissione anche la vicepresidente Luciana Bartolini e la consigliera regionale Silvia Noferi. La prima si è detta molto soddisfatta per il lavoro svolto “ci siamo dati da fare nei vari territori per promuovere gli Stati generali della cultura, mi sembra che per la Toscana la cultura sia strategica e per questo abbia bisogno di una revisione per arrivare a poter programmare meglio tutte le varie attività, arrivando così a delle proposte concrete che riusciranno a dare delle linee politiche proprio per potere programmare meglio”. Mentre la consigliera Noferi ci ha tenuto a ringraziare la presidente Giachi per questa iniziativa “perché per la Toscana è una cosa veramente importante. Noi tutti sappiamo quale sia il valore di questo settore per la regione, ma sappiamo anche quanto gli operatori dell’ambito culturale soffrano di un’endemica mancanza di certezze, di una retribuzione molto spesso inferiore alla loro preparazione e questa iniziativa volge soprattutto in questa direzione, nel cercare delle soluzioni che tolgano a questo mondo la precarietà da cui attualmente è caratterizzato”. Hanno partecipato anche i rappresentati dei sindacati di categoria coinvolti nell’iniziativa, che hanno sottolineato l’importanza del lavoro congiunto finalizzato a dare risposta alle esigenze dei laboratori del mondo della cultura.