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Federica Di Carlo – “Tendo a esistere” solo show / Fino al 13 maggio, Villa Galileo, Firenze

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<strong>Federica Di Carlo – “Tendo a esistere” solo show / Fino al 13 maggio, Villa Galileo, Firenze</strong>

al 22 aprile al 13 maggio Villa Galileo ospita Tendo a esistere, la prima mostra personale dell’artista Federica Di Carlo a Firenze. L’esposizione fa parte de Il senso delle stelle, un progetto che mira a valorizzare il genius loci galileiano attraverso il dialogo tra i linguaggi artistici contemporanei e le discipline scientifiche. Il progetto è la prima fase di GRASPING THE COSMOS, il programma culturale in dialogo tra arte e scienza nato dalla collaborazione tra il Galileo Galilei Institute (GGI) e il Sistema Museale di Ateneo dell’Università di Firenze (SMA), a cura di Valeria D’Ambrosio, assegnista di ricerca al Galileo Galilei Institute e curatrice per la valorizzazione di Villa Galileo.

La mostra Tendo a esistere si compone di sette opere tra cui installazioni ambientali, sculture multimedia e video che, disposte nelle sale e nei giardini di Villa Galileo, creano un percorso immaginifico nell’evoluzione della fisica astro-particellare. La mostra racconta alcune tra le più affascinanti teorie sulla natura del cosmo concentrandosi sul movimento continuo e incessante di informazioni che viaggiano dentro e oltre l’atmosfera terrestre attraverso la luce e le radiazioni cosmiche. Si tratta dei messaggeri celesti: particelle fantasma, silenziose, inafferrabili e spesso invisibili, che provengono da fonti più o meno remote come il Sole, le stelle lontane, i buchi neri fino all’espansione primordiale che ha dato origine all’universo.

Il percorso espositivo si configura come un tentativo di tracciare l’invisibile e l’incertezza, quella stessa incertezza su cui si fonda la sperimentazione scientifica e artistica. «Tendo a esistereracconta un vuoto, un’assenza» – dichiara Di Carlo – «Le opere si misurano con l’impossibilità di trattenere per sempre qualcosa, qualcosa che c’era e poi che non c’è più, come le particelle provenienti dal cosmo ma anche come le fragilità di ognuno di noi, che attraverso la gravità si formano “con il dolore principalmente” (come si legge nel video a doppio canale). Tutto si muove in una tensione verso l’esistenza, una costante caduta libera verso quello che non conosciamo, perché così è la vita. Sono presenze, un’ala di satellite caduta in giardino; un meteorite con un cellulare in attesa di un messaggio dal cosmo; uno specchio astronomico che non riflette più la luce ma che porta inciso “anche se il sole scompare”; la mano di uno scienziato di oggi nella stanza di quello di ieri ad accogliere la fine di una stella nel palmo della sua mano. E il nero, elemento che accompagna tutta la mostra e ritorna, perchè senza oscurità non esiste luce.»

Nelle parole della curatrice: «Nell’oscurità fenomenologica della mostra, ogni installazione diventa saggio multisensoriale sulla complessità intrinseca della ricerca scientifica applicata all’ignoto. Una ricerca che ragiona su scale dai confini quasi inintelligibili nella speranza di trovare somiglianze o dissonanze che aiutino a intuire una modalità per mettere insieme i pochi elementi noti e così trovarne di altri. In Tendo a esistere, l’artista riformula l’atto del creare come un processo di raccolta, dove il tempo entra come una sorta di collante nella materialità della luce che filtra attraverso una lastra di plexiglass, si riflette su uno specchio o si consuma in una stella scintillante

La mostra si delinea come l’esito della residenza artistica di Di Carlo a Villa Galileo, durante la quale l’artista ha partecipato alla scuola di alta formazione del GGI Theoretical Aspects of Astroparticle Physics, Cosmology and Gravitation per approfondire concetti teorici di base nel campo della Fisica delle Astroparticelle, della Cosmologia e della Gravitazione.  La ricerca di Di Carlo mira ad osservare gli equilibri del mondo, ad esplorare i limiti e le connessioni tra uomo e natura e ad immaginare le infinite possibilità dell’universo. La pratica dell’artista romana, vincitrice della decima edizione dell’Italian Council, si è sviluppata negli anni attraverso collaborazioni prestigiose con centri di ricerca internazionali tra cui il MIT di Boston, il CERN di Ginevra e l’Osservatorio di Las Palmas alle Canarie.

Il senso delle stelle prevede inoltre un ricco programma satellite di incontri, dibattiti e laboratori a cura di Pietro Centorrino, assegnista di ricerca al GGI, che permetterà al pubblico di approfondire e sperimentare il metodo scientifico di Galileo. Il progetto, con il patrocinio del Comune di Firenze, è realizzato grazie al contributo del Galileo Galilei Institute, del Sistema Museale di Ateneo e del Comitato di Coordinamento della Terza Missione dell’INFN e in collaborazione con lo studio Cactus._________________________________________

Villa Galileo
Via del Pian dei Giullari 42, Firenze
edu@sma.unifi.it / 055 2756444
www.sma.unifi.it/vp-41-la-dimora-storica-di-galileo-galilei.html

Galileo Galilei Institute
www.ggi.infn.it
www.ggi.infn.it/showevent.pl?id=445

Sistema Museale di Ateneo, Università degli Studi di Firenze
www.sma.unifi.it
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TENDO A ESISTERE

Mostra personale di Federica Di Carlo a cura di Valeria D’Ambrosio
22.04 – 13.05 2023
La mostra è visitabile tutti i sabati dalle h 16 alle h 20

VISITE GUIDATE
(ingresso libero su prenotazione – edu@sma.unifi.it / 055 2756444)

Sabato 6 e 13 maggio, alle ore 16, gli operatori didattici del Sistema Museale di Ateneo accompagneranno il pubblico in una visita guidata attraverso le stanze, i cortili e i giardini di Villa Galileo

PROGRAMMA SATELLITE
UN TÈ CON GALILEO: Il Saggiatore

(ingresso libero su prenotazione – edu@sma.unifi.it / 055 2756444)

Sabato 6.05 – h 17:00: Avvicinare il cielo
Osservare lo spazio e il tempo, come le lenti hanno modificato la nostra visione del mondo
Con Pietro Centorrino, Samuele Straulino (OpenLab – UniFi) e Bartolomeo Trefoloni (INAF – Unifi)

Sabato 13.05 – h 17:00: La favola dei suoni

Sensi e fisica: dove nasce la musica e perché ci piace?
Con Pietro Centorrino ed Elisabetta Baldanzi (CNR – INO)

LA SCIENZA RACCONTA L’ARTE: I messaggeri cosmici
(ingresso libero senza prenotazione)

Sabato 06.05 – h 18:30: Neutrini
Con Valeria D’Ambrosio e Nicolao Fornengo, fisico (Università di Torino – INFN Torino)

Sabato 13.05 – h 18:30: Fotoni
Con Valeria D’Ambrosio e Elisabetta Baldanzi, fisica (CNR – INO)
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Federica Di Carlo
Federica Di Carlo (1984) lavora tra Milano e Roma. I suoi lavori sono stati esposti in musei e collezioni nazionali ed internazionali. Arte e scienza si incontrano spesso all’interno della sua ricerca, dove l’osservazione degli equilibri del mondo ne è la base. Indagando i limiti e le connessioni tra esistenza, essere umano e natura da anni affronta la tensione che si genera tra questi. Collabora spesso con gli scienziati e fisici dei vari centri di ricerca nel mondo per la realizzazione delle sue opere. Non utilizza un medium specifico, ma costruisce mondi nei quali immergersi, installazioni ambientali dove l’elemento naturale come la luce, l’acqua, la gravità o l’energia di particelle cosmiche, subentra nel completamento dell’opera stessa. I suoi lavori sembrano raccontare zone d’interferenza che la scienza tende a rifiutare perché fuori da schemi prestabiliti, ma in realtà, diventano per l’artista materiale d’indagine e riflessione per significati altri.
www.federicadicarlo.com

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