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Fondi europei: in Toscana l’impresa culturale entra a pieno titolo nei bandi

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Fondi europei: in Toscana l’impresa culturale entra a pieno titolo nei bandi

Nella seduta della commissione Cultura, audite le responsabili del settore di Autorità di Gestione della Regione Toscana per i Por-Fesr e Por-Fse. La presidente Cristina Giachi (Pd): “Siamo soddisfatti per il risultato ottenuto che nasce anche dalle nostre sollecitazioni”

Firenze – Gli strumenti di finanziamento comunitario per il settore culturale: questo il tema al centro dei lavori della seduta della commissione Cultura e Istruzione presieduta da Cristina Giachi (Pd) dove continua il lavoro di approfondimento sugli Stati generali della cultura. Nel corso della seduta, sono state audite Angelita Luciani e Elena Calistri, responsabili del settore Autorità di Gestione della Regione Toscana, rispettivamente per il POR-FESR e del POR-FSE.

Per quanto riguarda i Fondi europei di sviluppo regionali, Luciani ha sottolineato come sia stato fatto un “balzo in avanti” in quanto è stata individuata un’azione specifica di finanziamento alle imprese culturali per 12milioni di euro. “Da una parte – ha spiegato – si intende sostenere la produzione audiovisiva, cinematografica, e televisiva, dall’altra favorire la costituzione di reti di impresa allo scopo di produrre nuovi servizi per la promozione delle eccellenze toscane”.

Sul fronte del Fondo sociale europeo plus, Calistri ha invece evidenziato come nella programmazione 2021-2027 sia prevista una dotazione di risorse di circa 30 milioni di euro specificatamente destinate a interventi in ambito di cultura, spettacolo e sport, nell’ambito di percorsi formativi, di inserimento lavorativo e inclusione sociale, al momento in corso di lavorazione.

“Finalmente l’impresa culturale e la cultura entrano a pieno titolo nei due fondi – ha commentato la presidente della Commissione cultura Cristina Giachi – Questa per noi è un’ottima notizia. Ne siamo molto soddisfatti visto che è anche l’effetto di una nostra sollecitazione nella fase istruttoria. Adesso ci sarà da fare un lavoro importante sulla formazione professionale in campo culturale, mettendo a frutto le risorse ingenti che arrivano dall’Europa”.

Sulla questione della formazione, la stessa Calistri ha ricordato che “esiste un repertorio regionale delle figure professionali, codificate e collegate a figure nazionali. Si potrà capire come integrarlo con figure che operano nel mondo della cultura, ma non codificate”.

Nel corso della seduta, molto partecipata, è stato ricordato come alcuni soggetti che operano nello spettacolo dal vivo come band, orchestre, attori, tecnici del suono e delle luci ancora non rientrino nel repertorio regionale della formazione. Un tema, quello delle figure professionali non riconosciute, come i Dj o i produttori musicali che, ha ricordato Giachi, è “emerso prepotentemente anche nella fase di ristoro post pandemia”.

La consigliera Elena Rosignoli (Pd) e la vicepresidente della commissione Luciana Bartolini (Lega), hanno evidenziato la necessità di includere nei progetti cofinanziati dal Fondo europeo di sviluppo regionale anche la ristrutturazione dei teatri e di cercare una linea di finanziamento per il teatro sociale e per i musei tattili. Mentre il consigliere Gabriele Veneri (Fratelli d’Italia) ha evidenziato la necessità di avere un quadro delle esigenze in tema di formazione che orienti indirizzi e risorse.