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Impianti sportivi: affidamento in gestione, modifiche alla legge 21 che disciplina il regolamento

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Impianti sportivi: affidamento in gestione, modifiche alla legge 21 che disciplina il regolamento

In commissione Sanità, presieduta da Enrico Sostegni (Pd), sono stati ascoltati i rappresentanti di Anci, associazioni e federazioni sportive

di Benedetta Bernocchi, 22 giugno 2023

Firenze – Modificare il regolamento attuativo locale per l’affidamento in gestione degli impianti sportivi, introducendo parziali cambiamenti in merito ai soggetti affidatari. Su questo atto, testo unificato dalle proposte di legge dei consiglieri regionali Marco Stella (Forza Italia) e Andrea Vannucci (Pd), sono stati ascoltati questa mattina, giovedì 22 giugno in commissione Sanità presieduta da Enrico Sostegni (Pd), i rappresentanti di Anci, associazioni e federazioni sportive, tra i quali Coni, Uisp, Aics, Comitato italiano paralimpico, Federcalcio.

Tra le modifiche si introducono la possibilità, per gli Enti Locali, di poter affidare gli impianti sportivi, secondo procedura di evidenza pubblica, a raggruppamenti temporanei tra società e associazioni sportive dilettantistiche, enti di promozione sportiva, discipline sportive associate e federazioni sportive nazionali.

Si interviene, poi, per implementare i criteri che gli Enti Locali devono rispettare nel disciplinare con proprio regolamento le modalità di affidamento in gestione degli impianti sportivi. Si specifica che nella scelta dell’affidatario si valutino la storicità sul territorio, il numero dei tesserati alla federazione sportiva di riferimento, con attenzione a quelli del settore giovanile; lo stato di manutenzione degli impianti; la qualificazione dello staff tecnico; le modalità organizzative di conduzione e funzionamento dell’impianto; i titoli sportivi del soggetto affidatario sempre con riferimento alle attività giovanili.

Si ritiene opportuno che la durata dell’affidamento della gestione sia commisurata all’entità degli interventi di innovazione e miglioramento dell’impianto medesimo. Infine, si vuole valorizzare in modo prevalente l’offerta sportiva da parte dell’affidatario, all’interno della valutazione dell’offerta economica complessiva. 

Sull’impianto dell’atto è stata espressa una condivisione generale seppur con differenti sottolineature.

Tra le richieste avanzate quella di avvalersi anche del lavoro dei gruppi sportivi scolastici all’interno delle scuole per una maggior inclusione sociale giovanile; di considerare le attività dell’associazionismo di base, inserendo in legge anche gli enti di promozione sportiva e di discipline sportive associate; di verificare l’assenza di posizioni debitorie dell’ente affidatario e di non lasciare al gestore discrezione nella definizione delle tariffe.

Si è ribadita, poi, la necessità di mantenere la storicità dell’impianto, garantendo però un avvicendamento dei soggetti affidatari e parità di accesso anche agli enti di nuova costituzione. Sullo stato di manutenzione degli impianti, è stato fatto notare che gli interventi migliorativi dovrebbero essere fatti nel corso dell’affidamento della gestione e non essere motivo di un suo prolungamento.

Dal Comitato italiano paralimpico, è emersa la richiesta di destinare un monte ore ragionevole alle attività paralimpiche e di gestire gli spazi in modo da “dare un segnale di inclusione concreta per i diversamente abili”.

Anci Toscana ha ricordato che il Comune, interlocutore principale rispetto all’attribuzione degli impianti sportivi gestiti da associazioni sportive, ha il “compito di perseguire la manutenzione e la gestione del patrimonio pubblico e la promozione dello sport, dell’attività motoria generale”.

Posizione in linea quella di Federcalcio, in accordo su valorizzare la storicità della gestione nel segno del radicamento, della capacità di conoscenza del territorio e di risposta.

È infine, emersa la necessità di controllo che i lavori promessi per avere in gestione gli impianti vengano realmente effettuati.

A termine delle audizioni, il consigliere Pd Andrea Vannucci ha specificato che “nessuno dei criteri inseriti nella legge è di esclusione ma premiale, non vogliono essere lesivi del diritto alla partecipazione”.