Home Notizie Attualità INDAGINE CHANGES UNIPOL-IPSOS – DENATALITÀ A FIRENZE: PER 1 FIORENTINO SU 2 INSUFFICIENTI LE ATTUALI POLITICHE PER LA FAMIGLIA

INDAGINE CHANGES UNIPOL-IPSOS – DENATALITÀ A FIRENZE: PER 1 FIORENTINO SU 2 INSUFFICIENTI LE ATTUALI POLITICHE PER LA FAMIGLIA

0
INDAGINE CHANGES UNIPOL-IPSOS – DENATALITÀ A FIRENZE: PER 1 FIORENTINO SU 2 INSUFFICIENTI LE ATTUALI POLITICHE PER LA FAMIGLIA
Cicogna

DENATALITÀ: 1 FIORENTINO SU 2 RITIENE INSUFFICIENTI LE ATTUALI POLITICHE A SUPPORTO DELLA FAMIGLIA

  • Insoddisfazione e pochi figli. È questa l’istantanea di Firenze: il 39% dichiara di avere almeno un figlio, percentuale più bassa in Italia.
  • Tra coloro che non hanno figli, il 38% progetta di diventare genitoreSi vede invece senza figli anche nel futuro il 20% dei rispondenti.
  • Motivi economico-personali e costo della vita (48%), l’attuale contesto economico sociale (34%) e motivazioni lavorative (31%) le principali cause che frenano i fiorentini.

Sono i risultati di una ricerca di Changes Unipol, elaborata da Ipsos sulla denatalità che interessa il nostro Paese e dalla quale emerge anche che:

  • Tra le azioni a supporto della natalità occorrerebbe rafforzare le politiche di sostegno per spese educative e scolastiche e una maggiore flessibilità lavorativa le principali soluzioni (57%).
  • Fra gli aiuti di tipo prettamente economico, il più importante sarebbe il rafforzamento degli asili nido, richiesto dal 30% dei fiorentini (percentuale più alta in Italia).
  • La denatalità avrà impatti negativi sul sistema pensionistico (38%) e inciderà negativamente sullo spopolamento delle aree non urbane (32%).

Firenze, 15 novembre 2023

Oltre un fiorentino su due (54%) ritiene insufficienti le attuali politiche a supporto della famiglia: si tratta della seconda percentuale più alta in Italia. È quanto emerge da “Gli italiani e la denatalità”, la ricerca[1] realizzata da Changes Unipol ed elaborata da Ipsos, finalizzata ad analizzare la situazione familiare nelle principali città italiane e i motivi, le conseguenze e le misure a supporto della natalità.

Insoddisfazione e pochi figli

Insoddisfazione e pochi figli: è questa l’istantanea che la Ricerca sembra restituire di Firenze. Con il 39% dei rispondenti che dichiara di avere almeno un figlio, il capoluogo toscano è la città italiana con la percentuale più bassa. E chi ha figli, nel 66% dei casi non va oltre il primo: altro record tra le città analizzate dalla ricerca. Il 28% dichiara poi di avere due figli, mentre appena il 6% ne ha tre o oltre: dato più basso rilevato.

Ma quali sono i progetti degli oltre 6 fiorentini su 10 che non hanno figli? Il 38% dei rispondenti vorrebbe avere un figlio, chi entro 5 anni (il 17%) chi non prima di questo termine (il 21%). Un totale che pone i fiorentini al terzo posto tra le città analizzate (media italiana del 36%). Si vede invece senza figli anche nel futuro il 20% dei rispondenti, la seconda percentuale più bassa rilevata (la media nazionale è del 30%).

Il numero di figli ideale? I fiorentini non hanno dubbi: due, come indicato dal 62% dei rispondenti (percentuale più alta registrata). Il 25% non andrebbe oltre il primo e appena il 13%, valore più basso in Italia, ne vorrebbe almeno 3.

Le principali cause della denatalità: costo della vita, contesto economico-sociale e lavoro

Secondo i fiorentini, a pesare maggiormente tra coloro che rimandano o non progettano di avere figli è una motivazione economico-personale (48%), con il costo della vita ad ostacolare la formazione di una famiglia. Preoccupa poi il 34% dei rispondenti l’attuale contesto economico sociale (economia, clima, situazione politica del Paese), mentre il 31% indica motivazioni lavorative. Nel dettaglio, la mancanza di un lavoro stabile (17%) e l’inconciliabilità tra carriera e desiderio genitoriale (13%) sono i principali deterrenti.

In un confronto invece con la precedente generazione, oltre 6 fiorentini su 10 (il 61%) ritengono che le coppie di oggi abbiano meno interesse ad avere figli rispetto a 30 anni fa. Del parere opposto è invece il 19% dei rispondenti: si tratta della percentuale più alta rilevata che quasi doppia la media nazionale (10%).

Le azioni a supporto della natalità: sostegno a spese per istruzione e flessibilità lavorativa

In tale contesto critico, quali sono le politiche di welfare che i fiorentini metterebbero in atto per contrastare la denatalità? Il 57% delle preferenze converge verso il rafforzamento delle politiche di sostegno per spese educative e scolastiche, seguito al 55% sia dall’introduzione di incentivi al lavoro femminile, che dalla necessità di estendere i congedi parentali. Chiude il podio, staccato di un solo punto percentuale, l’assegno universale per i figli a carico fino al raggiungimento dell’età adulta. Infine, per 1 fiorentino su 2 è importante promuovere l’autonomia finanziaria degli under-35.

Interessante notare, inoltre, come le aziende abbiano un ruolo nel favorire la natalità: per il 57% dei fiorentini una maggiore flessibilità lavorativa potrebbe favorire la genitorialità in Italia. In particolare, vengono apprezzate la flessibilità di orario di entrata e uscita (30%), il lavoro da remoto integralmente o in parte (22%) e la settimana lavorativa corta (19%). Altro tema importante per i fiorentini è quello degli asili nido: il 30% vorrebbe istituire o rafforzare le convenzioni con gli asili (percentuale più alta in Italia) ed il 23% vorrebbe che la propria azienda ne mettesse a disposizione uno.

Allargando lo sguardo oltreconfine, il confronto con il panorama europeo fa emergere un giudizio ancora più critico: per il 65% dei fiorentini le politiche italiane di sostegno alla famiglia e alla genitorialità sono inferiori alla media Europea.

Gli impatti della denatalità: penalizzati il sistema pensionistico e le aree non urbane

Secondo il 38% dei fiorentini la denatalità influirà negativamente soprattutto sul sistema pensionistico, seguito con il 32% (secondo dato più alto rilevato) dallo spopolamento delle aree non urbane. Le preoccupazioni di 1 fiorentino su 4 convergono infine verso le possibili difficoltà del Servizio Sanitario Nazionale in termini di gratuità e universalità.

Unipol Gruppo

Unipol è uno dei principali gruppi assicurativi in Europa e leader in Italia nel Ramo Danni (in particolare nei settori Auto e Salute), con una raccolta complessiva pari a 13,6 miliardi di euro, di cui 8,3 miliardi nei Rami Danni e 5,3 miliardi nei Rami Vita (dati 2022). Unipol adotta una strategia di offerta integrata e copre l’intera gamma dei prodotti assicurativi e finanziari, operando principalmente attraverso la controllata UnipolSai Assicurazioni. Il Gruppo è attivo, inoltre, nell’assicurazione auto diretta (Linear Assicurazioni), nell’assicurazione trasporti ed aviazione (Siat), nella tutela della salute (UniSalute), nella previdenza integrativa e presidia il canale della bancassicurazione (Arca Vita e Arca Assicurazioni). Gestisce inoltre significative attività diversificate nei settori immobiliare, alberghiero (Gruppo UNA), medico-sanitario e agricolo (Tenute del Cerro). Unipol Gruppo S.p.A. è quotata alla Borsa Italiana.

Emilio FarinaConsultantBarabino & Partners S.p.A.Società Benefit