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MEIS | Case di vita. Sinagoghe e cimiteri in Italia | Opening 19 maggio 202

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<strong>MEIS | Case di vita. Sinagoghe e cimiteri in Italia | Opening 19 maggio 202</strong>

Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah – MEIS

presenta

CASE DI VITA. SINAGOGHE E CIMITERI IN ITALIA

a cura di IN ITALIA

Andrea Morpurgo e Amedeo Spagnoletto

Una mostra che ripercorre due millenni di storia e, attraverso l’esposizione di progetti, documenti e oggetti, racconta aspetti architettonici, rituali e sociali di sinagoghe e cimiteri ebraici in Italia.

20 aprile – 17 settembre 2023

Ferrara, 19 aprile 2023. Una mostra che intreccia storie di città e umanità, espone progetti architettonici, oggetti familiari, prestiti prestigiosi e preziosi documenti da archivi statali e comunità ebraiche: è Case di vita. Sinagoghe e cimiteri in Italia a cura di Andrea Morpurgo e Amedeo Spagnoletto che dal 20 aprile al 17 settembre 2023 viene ospitata negli spazi del Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah di Ferrara-MEIS. La mostra, che ha ricevuto la Medaglia del Presidente della Repubblica, prestigioso premio di rappresentanza, gode del sostegno del Ministero della Cultura, Ente Fondatore del MEIS; degli Enti Partecipanti Regione Emilia-Romagna, Comune di Ferrara e Unione delle Comunità Ebraiche Italiane e dell’Ente Sostenitore Intesa Sanpaolo. Patrocinata dalla Fondazione per i Beni Culturali Ebraici in Italia e della Comunità Ebraica di Ferrara  e realizzata con il contributo della Fondazione Guglielmo De Lévy, TPER, Hera, CoopAlleanza 3.0, AVIS e Fondazione Bottari Lattes, l’esposizione approfondisce in modo originale l’aspetto architettonico, rituale e sociale della sinagoga e del cimitero ebraico e, parallelamente, il rapporto tra luoghi sacri, la loro evoluzione e i cambiamenti che ha affrontato l’Italia in oltre duemila anni di storia dell’ebraismo italiano. “Il nostro è un ritorno ad un tema molto caro per il museo: il concetto di casa – spiega il Direttore e curatore Amedeo Spagnoletto – Le sinagoghe, infatti, non sono unicamente destinate alle preghiere ma sono vere e proprie case della comunità, mentre il titolo della mostra prende in considerazione il nome con cui vengono designati i cimiteri nel mondo ebraico, Battè Chaim, ossia Case di Vita. Questi due luoghi, pur con le loro differenze, custodiscono da millenni le esistenze, le storie, i percorsi identitari. A differenza delle dimore private, in questi spazi l’autorappresentazione passa dalla dimensione del singolo a quella comunitaria e, proprio per questo, nella concezione ebraica diviene eternamente viva”.