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Programma regionale di sviluppo: Bugliani, continuano audizioni per disegnare volto e priorità della Toscana

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Programma regionale di sviluppo: Bugliani, continuano audizioni per disegnare volto e priorità della Toscana

Nella commissione Bilancio del Consiglio regionale audizione dell’assessore all’Innovazione digitale Stefano Ciuoffo

Continua il percorso di analisi del Programma regionale di sviluppo 2021-2025 (Prs) della Toscana. Nella commissione Bilancio del Consiglio regionale, guidata da Giacomo Bugliani (Pd), l’assessore all’Innovazione digitale Stefano Ciuoffo ha informato i commissari sulle materie di competenza.

Sul tema della semplificazione, Ciuoffo ha dichiarato che “l’unico vero sistema è smettere di legiferare e utilizzare l’innovazione digitale per uniformare i processi e per rendere non ripetibili istanze e richieste a imprese e cittadini quando fanno parte di un archivio già acquisito dalla pubblica amministrazione”. Un “azione” che l’assessore ha dichiarato essere “avviata anche su sollecitazione di imprese e categorie professionali”. “La riunificazione ad un unico sistema è una soluzione e in parte è già stata fatta soprattutto in edilizia e in ambito autorizzativo”. Nel primo caso, in particolare, “non c’è ancora un percorso di unificazione ben strutturato” ha detto ancora Ciuoffo. “Ci sono procedimenti che stiamo cercando di portare a compimento in maniera uniforme su tutto il territorio.

Di pari passo all’esigenza di semplificazione, a detta dell’assessore matura anche l’esigenza di politiche di tutela del paesaggio che “comportano una ricaduta in termini normativi non banale”. “Il percorso verso l’efficienza non è banale e stiamo cercando di procedere senza affaticare il sistema”. Anche le analisi sull’ultima versione del Codice degli appalti e gli aspetti legati alla legalità, rientrano in questo percorso che Regione sta portando avanti e  che “stiamo affrontando con i diversi soggetti coinvolti, senza incidere sui controlli e le certificazioni antimafia”.

Sul fronte contrasto alla mafia “ci interessa capire come e perché entra nel modello Toscana per normare e contrastare in maniera efficiente e per dare risposte a imprese e collettività” ha detto ancora Ciuoffo. “La cultura della legalità – ha proseguito – è anche valorizzazione dei beni confiscati, vera azione di contrasto alla mafia. In Toscana abbiamo particolarità: non siamo una regione in cui la mafia ha radicamento e controllo del territorio ma abbiamo molti investimenti che interessano la mafia”. Secondo i dati forniti in Commissione, i beni immobili disponibili, circa 400, “spesso non sono utilizzati dai Comuni perché fanno fatica a farsi carico di una progettualità che reinterpreti la funzione di quei beni. Dal 2022 abbiamo messo in campo, dal Bilancio regionale, 5miliomi e 500mila euro di risorse proprie a disposizione dei Comuni. Il bando è già partito e circa 4milioni sono già programmati. Servirebbero più fondi” ha ammesso l’assessore che è ha parlato anche di uno specifico immobile: Hotel Paradiso a Montecatini alto. “Da quasi 15 anni l’immobile è vuoto e saccheggiato. Preso atto che i Comuni non possono intervenire, siamo convinti che debba essere messo sul mercato”.

Tra le priorità individuate da Ciuoffo anche la necessaria revisione della legge sulla partecipazione per “renderla più attuale e aderente alle diverse necessità”.

Per quanto attiene gli Enti locali e le politiche di vicinanza e accompagnamento messe in campo dalla Giunta, “è in atto una riflessione. L’obiettivo dell’efficientamento dei servizi resta condiviso, siamo consapevoli – ha spiegato Ciuoffo – che la disciplina nazionale e regionale abbia bisogno di un confronto magari all’interno del Consiglio regionale per una rilettura dei meccanismi di aggregazione dei territori”. “Se riuscissimo a far questo, al di là dei numeri del Prs, darebbero una solidità del quadro della Toscana di cui si sente oggettivamente bisogno” ha conluso.

In sede di dibattito la vicepresidente della Commissione Elisa Tozzi (gruppo misto – Toscana Domani) ha osservato: “Abbiamo bisogno di un passo in più e capire esattamente la direzione della Giunta”. Le perplessità manifestate derivano dal fatto che, a detta di Tozzi, “non si comprende come i singoli progetti sono declinati sul territorio”. E sulla semplificazione: “L’attività deve essere più contestualizzata per capire fino a dove si vuole arrivare”. Sul fronte sostegno agli Enti locali, infine, per la vicepresidente è “difficile capire che tipo di supporto si intende dare: se spingere sulla fusione dei Comuni o contare più sui bandi”.

A detta del consigliere Massimiliano Pescini (Pd) con gli Enti locali è stato fatto un percorso. “Sull’unione dei Comuni riteniamo ci debba essere un processo di riforma, una revisione per renderla più adeguata e funzionale” Anche sulla programmazione negoziale per il consigliere “vale lo stesso principio” anche per “cominciare a ragionare su una programmazione di tutti gli Enti con la Regione. Il parziale avvio, in questo senso, sulle aree interne non è conclusivo ma ha aperto a ragionamenti” ha spiegato. Infine sulla partecipazione: “è corretto non solo ragionare su una riforma della legge ma anche strutturare un ufficio dedicato. Occorre dare seguito ad alcune prospettive che l’assessore ci ha fornito” ha concluso Pescini.