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Rugby, Azzurri fermi, sarà decisiva Francia-Irlanda

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Rugby, Azzurri fermi, sarà decisiva Francia-Irlanda

Stoppata dalle autorità sanitarie irlandesi, nel quarto turno del 6 Nazioni, l’Italia non gioca a Dublino. La gara sarà disputata a fine ottobre, come anche la prossima, con l’Inghilterra.

Non si fermano invece le altre due gare in programma a Londra e a Edimburgo, con vittorie casalinghe di Inghilterra-Galles 33-30 e Scozia-Francia 28-17, questa la classifica attuale: Inghilterra e Francia 13, Scozia 10, Irlanda* 9, Galles 7, Italia* 0; * una gara in meno.

Nel 6 Nazioni Under 20, Inghilterra-Galles 22-23 e Scozia-Francia 22-29, Irlanda-Italia sospesa, classifica: Irlanda* 15, Francia 12, Inghilterra 10, Galles 8, Scozia 7, Italia* 5; * una gara in meno.

Nel 6 Nazioni al Femminile si è giocata sola la partita Inghilterra-Galles 66-7, classifica: Inghilterra 19, Francia* 11, Irlanda* 9, Italia** 4, Scozia** e Galles 1; ** due gare in meno, * una gara in meno.

Nel tradizionale 6 Nazioni al Maschile, contando purtroppo anche i probabili successi con 5 punti nei recuperi, degli irlandesi ed inglesi sull’Italia, la partita decisiva sarà Francia-Irlanda di sabato 14 marzo. In caso di vittoria con 5 punti, la Francia arriverà a pari con l’Inghilterra, farà la classifica la differenza punti che in tal caso dovrebbe avvantaggiare gli inglesi; se fosse vittoria sempre a 5 punti irlandese a Parigi, il titolo andrebbe virtualmente all’Irlanda (considerando i probabili 5 punti sull’Italia ad ottobre).

Visti i recenti risultati – ammessa la delusione personale sulla sconfitta transalpina in Scozia – pensavo e speravo in una, anche se non facile, vittoria dei galletti. Questo risultato non è fine a se stesso perché condanna ancor di più la nazionale azzurra all’ultimo posto ancor più distanziata dalle prime 5 formazioni.

Adesso possiamo trarre un mini bilancio sulla ventunesima partecipazione azzurra a questo nobile torneo. Gli azzurri ancora non sono competitors accreditati verso qualche prestazione positiva. Ma veramente, cosa manca all’Italia per non essere più terra di facili conquiste? Le risposte sono varie e molteplici ma a mio avviso una “tecnicamente” più credibile è questa: in una selezione qualitativa di questa manifestazione, quanti azzurri scenderebbero in campo nei primi XV? Nessuno. In panchina nemmeno. L’unico pretendente a tale gettone onorevole potrebbe essere un Polledri come terza linea, ma il merito sarebbe perlomeno “discutibile”.
Quindi fino a che gli azzurri non potranno schierare uno o due talenti in tale meritevole e virtuale “aristocrazia” vedo ancora un futuro in modo realisticamente pessimistico.
Oggettivamente inoltre nei ruoli chiave 2-8-9-10-15 abbiamo i peggiori interpreti della manifestazione.

Guardiamo al futuro però con fiducia sperando che il frutto del lavoro di Franco Smith, l’ottimizzazione di un piano di gioco efficace, la prestazione innalzata del livello medio individuale e l’inserimento meritato di alcuni giovani talenti possano finalmente rendere orgogliosi noi nazional-rugbysti. Una prima verifica monitorata sarà possibile nella prossima tournee estiva il 4 luglio in USA, l’11 luglio in Canada ed il 18 luglio in Argentina; tre incontri dove sarebbe auspicale ottenere 2 vittorie e sola una sconfitta onorevole contro i pumas argentini. La seconda verifica più attendibile, si vedrà nelle gare ad ottobre con i recuperi del 6 Nazioni a Dublino contro Irlanda e a Roma con Inghilterra alle quali si aggiungeranno le tre partite novembrine contro Sud Africa, Australia e probabilmente Uruguay.

La nuova nazionale potrebbe con lieta sorpresa iniziare a stupire… forza azzurri.

Valter Nutini opinionista e coach rugby
Foto gentilmente concesse da Enrico Mari