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Scuola: in commissione la proposta di legge su educazione all’emotività, all’affettività e alla sessualità

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Scuola: in commissione la proposta di legge su educazione all’emotività, all’affettività e alla sessualità

La presidente Giachi, prima firmataria: “Con una semplice modifica legislativa si possono introdurre questi temi nelle scuole, inserendoli tra gli argomenti dell’educazione civica”

Firenze – Il tema molto attuale dell’educazione all’emotività, all’affettività e alla sessualità è protagonista della proposta di legge al Parlamento arrivata all’esame della commissione Istruzione e cultura del Consiglio regionale. Prima firmataria dell’atto è la presidente della commissione Cristina Giachi (Pd) che ne ha illustrato il contenuto: “si tratta di una proposta di legge che la cronaca, con il femminicidio di Giulia Cecchettin, ha reso ancora più urgente. È una proposta pragmatica. Sono partiti vari progetti e una grande campagna di sensibilizzazione che il secondo firmatario, il consigliere regionale Iacopo Melio (Pd) sta curando, e io ho fatto una proposta tecnica che nasce da un lavoro precedente fatto sulla legge per l’educazione alla cittadinanza proposta dall’Associazione nazionale dei comuni italiani. Con i sindaci erano state raccolte molte firme, ed era stata inserita nella proposta anche l’educazione all’affettività e alla sessualità tra i temi necessari per maturare una competenza di cittadini consapevoli adulti in grado di condividere la socialità. Nel lavoro in Parlamento fu cassata questa parte nell’elaborazione della legge sull’educazione civica attualmente in vigore. Recuperando il tema, con questa proposta di legge si propone di inserire l’educazione all’emotività, all’affettività e alla sessualità tra gli argomenti dell’educazione alla cittadinanza ed è il modo più semplice per introdurli nelle scuole”.

“L’obiettivo – ha concluso la presidente Giachi – è quello di dare gambe a un’idea che da tantissimi anni sta sui tavoli della politica, ma non trova mai una via. Sarebbe bello che partisse dalla Toscana questa proposta di legge dando un segnale concreto al bisogno di educazione su questi temi. Temi che se affrontati a scuola e inseriti in un percorso di trattazione com’è quello dell’educazione civica, fondato anche molto sull’espressione di sé e sul dialogo, possono far emergere qualche situazione critica o pericolosa. Intervenendo per tempo possiamo evitare qualche vittima, ma anche aiutare qualche potenziale carnefice a non diventarlo”.

Una proposta di legge che ha trovato il pieno sostegno della consigliera regionale del Movimento 5 Stelle Silvia Noferi che ha annunciato di voler firmare l’atto. La consigliera Noferi, ricordando le espressioni sessiste del sindaco di Terni Stefano Bandecchi, ha detto che sono due le linee guida da seguire: “educare le nuove generazioni e impedire che le vecchie distruggano il lavoro della scuola, scuola che ha un ruolo fondamentale per dare una visione diversa alle ragazze e ai ragazzi”.

La vicepresidente della commissione, la leghista, Luciana Bartolini ha fatto sapere di “non essere contenta perché si parla di sessualità. Gli altri argomenti vanno bene, nella mia esperienza da insegnante mi è capitato di trattare questo tema qualche anno fa, quando non si parlava ancora di bullismo e famiglie quasi inesistenti. Quello che serve è il rispetto per tutti e quello che ha fatto il ministro dell’Istruzione Valditara sull’educazione alle relazioni mi sembra un buon inizio. No è una sua invenzione e ha fatto ampie consultazioni. L’obiettivo è quello di educare alle relazioni nella scuola superiore con 30 ore annuali per gli studenti e una formazione dedicata per gli insegnanti. Un percorso che nella scuola media ed elementare può essere fatto all’interno dell’educazione civica. Io sono contraria all’educazione alla sessualità”.

Per la consigliera regionale del Partito democratico Elena Rosignoli “sono ben accette tutte le proposte di legge che vadano nella direzione dell’educazione civica, intesa sia come educazione alle relazioni o educazione all’affettività e alla sessualità. Qui non si parla di fare educazione sessuale, si parla di educazione alla sessualità, al rispetto sia delle ragazze che dei ragazzi. Questa credo sia una legge che migliora il contesto dell’educazione civica. Si tratta di un provvedimento che penso possa essere complementare alle scelte fatte dal Governo”.

A conclusione del dibattito la presidente Giachi ha aggiunto che “si tratta di una proposta complementare alle molte che arriveranno e che trova immediata applicazione. L’obiettivo finale resta quello di arrivare nelle scuole a un’ora dedicata a questi temi, con insegnanti formati su questi argomenti. Si tratta di un tema di straordinaria importanza e questa legge offre uno strumento semplice per fare di più e meglio”.