Sarà Lorenzo Giusti il curatore della Biennale Gherdëina 2024 Il titolo scelto per questa IX edizione è:The Parliament of Marmots 31 maggio – 1 settembre 2024
Il titolo della Biennale Gherdëina The Parliament of Marmots è preso in prestito da una delle più note leggende delle Dolomiti che racconta la vicenda dei “Fanes”, un popolo mite e pacifico il cui regno si estendeva oltre le sette montagne ai confini del mondo. Il segreto della prosperità dei Fanes stava nell’alleanza con le marmotte che abitavano l’omonimo altipiano. Quando l’alleanza fu rotta a causa di una principessa vergognosa del patto con gli animali, i Fanes andarono incontro a sventure e conflitti che portarono al declino del regno.
 
Lorenzo Giusti è uno storico dell’arte italiano e curatore, appassionato di montagna e amante del cammino negli spazi naturali. Attuale direttore della GAMeC di Bergamo, ha curato svariate mostre personali e collettive di autori sia storici sia contemporanei, collaborando con istituzioni pubbliche e private, tra le quali Art Dubai, la Biennale di Venezia, Artissima Torino, Vienna Curated by Festival, Palazzo Grassi-Punta della Dogana a Venezia, OGR Torino, Shenzhen Animation Biennale, FRAC Corse, Triennale Milano, Palazzo Strozzi a Firenze e altre. Suoi interessi particolari sono il rapporto tra avanguardie storiche e linguaggi del contemporaneo, nonché le relazioni tra il pensiero ecologico e le arti visive. È ideatore e co-editore della piattaforma digitale Radio GAMeC, nata nel 2020 a Bergamo durante l’emergenza pandemica.
 
L’edizione del 2024:
Attraverso format diversi – tra nuove produzioni per lo spazio pubblico, performance, mostre personali e collettive e laboratori aperti al pubblico – The Parliament of Marmots raccoglierà i contributi di artiste e artisti provenienti da aree diverse dell’Europa, del Nord Africa e del Medio Oriente, radunando nel meraviglioso contesto naturale della Val Gardena una comunità molteplice, chiamata a porre le basi creative per una nuova alleanza strategica tra tutte le specie del mondo vivente.
 
Thinking Like a Mountain è invece un’espressione coniata dal guardaboschi e scrittore ambientalista americano Aldo Leopold in seguito all’incontro con un branco di lupi. In A Sand County Almanac –una raccolta di riflessioni pubblicata postuma nel 1949 – si legge: “Soltanto la montagna ha vissuto abbastanza da potere ascoltare, imparziale, l’ululato del lupo”.
 
Pensare come una montagna” per Leopold significa saper apprezzare tutti gli elementi del vivente e le loro profonde relazioni; un invito a trascendere il punto di vista antropocentrico e contemplare l’ecosistema come un organismo dotato di equilibrio e armonia e le terre selvagge come uno scrigno di meccanismi e processi rigenerativi da salvaguardare.
 
Nel contesto della Biennale Gherdëina e delle altre iniziative immaginate per il biennio 2024-2025 l’espressione di Leopold si fa interprete della volontà di promuovere un’etica della terra scaturita da una frequentazione responsabile degli spazi naturali e dall’esercizio condiviso di una creatività rispettosa dei ritmi rigenerativi e avvalorante le differenze di specie.
 
Quando mi è stato proposto di curare la Biennale Gherdëina – spiega Lorenzo Giusti – ho ritenuto significativo proporre un’alleanza con il progetto che stavo portando avanti nel contesto delle Orobie bergamasche. Le trasformazioni del pensiero ecologico legate al mito della natura selvaggia faranno da sfondo a una narrazione che, insieme alle diverse aree europee, coinvolgerà l’intero bacino del Mediterraneo – spazio di migrazioni ricorsive e multidirezionali di numerose specie del mondo vivente – legandolo idealmente alla montagna.
 
Il presidente della associazione Zënza Sëida Eduard Demetz, commenta: “dopo il successo dell’ottava edizione siamo felici di poter annunciare che sarà Lorenzo Giusti il curatore della prossima Biennale Gherdëina. Con la sua incredibile capacità comunicativa e la sua esperienza, siamo sicuri che Lorenzo si interfaccerà con grande sensibilità al nostro territorio e la sua cultura, sviluppando un programma vasto e inclusivo.”
 
Le linee guida del progetto saranno presentate da Lorenzo Giusti, a Ortisei, il 22 luglio 2023, accompagnate da una performance dell’artista palestinese Mirna Bamieh.
 
Contestualmente l’associazione Zënza Sëida organizzerà un simposio volto a esplorare la relazione tra il paesaggio montano e l’arte contemporanea. Partendo dal caso specifico delle Dolomiti e dalla loro storia millenaria, ci si interrogherà su cosa la natura alpina possa offrire alla comunità artistica internazionale e quali siano le ricadute sul territorio dal punto di vista ambientale, culturale, sociale ed economico. Il simposio ospiterà interlocutori quali Sabine Gamper, curatrice, Giovanna Melandri, (ambientalista ed economista), Harald Pechlaner, economista, Center for Advanced Studies Eurac, Herwig Prinoth, paleontologo e Ute Watzl (giornalista e autrice), in una discussione moderata da Traudi Messini. Il simposio si svolgerà nelle lingue italiano e tedesco con traduzione simultanea.
 
Zënza Sëida è un’organizzazione no-profit impegnata nella promozione della cultura contemporanea che valorizza, diffonde e crea arte come strumento fondamentale di crescita e sviluppo in Val Gardena e in Alto Adige. Una delle attività principali dell’associazione è la Biennale Gherdëina. Fondata da Doris Ghetta nel 2008 nella cornice unica del Patrimonio Mondiale Unesco delle Dolomiti, la Biennale Gherdëina commissiona e produce opere d’arte contemporanea, che durante il festival vengono esposte a Ortisei e nei luoghi circostanti. La Biennale Gherdëina favorisce il dialogo tra l’innovazione e la rinomata tradizione della scultura in legno, che ha rappresentato il punto di partenza della manifestazione. Nel corso delle varie edizioni, il dialogo con le tradizioni artistiche e geografiche è cresciuto sempre più. Dopo l’ottava edizione, curata da Lucia Pietroiusti e Filipa Ramos, oggi la Biennale Gherdëina è un’importante istituzione radicata in Alto Adige, che ospita artisti, pensatori e pubblici locali, nazionali e internazionali che si confrontano con le affascinanti tradizioni della Val Gardena.