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Prato. CIRK FANTASTIK!, dal 13 al 17 settembre una programmazione senza precedenti. Al Parco delle Cascine, dalla Francia, la pluripremiata compagnia Rasposo

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CIRK FANTASTIK! 2023

Festival internazionale di circo contemporaneo

 XVIII Edizione – Eclettica

Fino 17 settembre al  Parco delle Cascine, Prato della Tinaia, Firenze

Con Circo MagdaClan, Chapiteau InStabile, Cie Rasposo e Compagnie italiane e internazionali. 

Spettacoli di circo contemporaneo, concerti world music & Dj party, laboratori circo, olimpiadi dei giocolieri, spettacoli a cappello, caffè con gli artisti, circus bar & food trucks.

Grande attesa per “Oraison” con Cirque-Théâtre Rasposo (14/15/16 settembre), che porta in scena una preghiera poetica circense, una ricerca sulla verità umana che trova nel corpo la sua concretezza.La programmazione di questo spettacolo è resa possibile grazie ad un progetto di rete per la circuitazione di compagnie internazionali che coinvolge 5 città e cinque associazioni.

 Biglietti disponibili su www.ticketone.it/artist/cirk-fantastik
Firenze, 12 settembre 2023 –  “Un omaggio alla incredibile e sfaccettata essenza dell’essere umano. Uno stimolo alla libera espressione di sé, all’esplorazione e alle trasformazioni durante il cammino, intrecciando linguaggi e nutrendosi dei molteplici e variopinti modi di essere”.

È la  XVIII Edizione “Eclettica” di Cirk Fantastik: la rassegna che da 13 anni porta a Firenze le migliori compagnie internazionali di circo contemporaneo
Un’edizione senza precedenti che fino al 17 settembre porta al Parco delle Cascine di Firenze, 24 compagnie ospiti, 3 coproduzioni e  59 repliche e spettacoli di circo contemporaneo in anteprima.
A questi si vanno ad aggiungere concerti di world music & dj party, laboratori di circo per grandi e piccini, olimpiadi dei giocolieri, spettacoli a cappello, caffè con gli artisti,  circus bar e food trucks.

Il Festival è realizzato con il contributo del Ministero della Cultura, Comune di Firenze Estate Fiorentina 2023, Comune di Scandicci “Scandicci Open City”, Città Metropolitana Firenze, Fondazione CR Firenze, Publiacqua. Media partner: Juggling Magazine, Controradio, UniCoop Firenze.
Quest’anno Cirk Fantastik è realizzato in collaborazione con Autolinee Toscane: una partnership che punta a promuovere la mobilità sostenibile e l’attenzione all’ambiente attraverso l’utilizzo dei mezzi pubblici. Cik Fantastik si svolge in contesti naturali, in aree verdi, spesso polmoni delle nostre città. Un modo per tutelarli è anche quello di proteggerli preferendo i mezzi pubblici alle auto private. Sia il Castello dell’Acciaiuolo che il Parco delle Cascine sono serviti dalla tramvia T1.
Sul sito at-bus.it e sulla nuova app “at bus” a disposizione gratuitamente su tutti gli store i partecipanti potranno pianificare il loro viaggio in autobus e tramvia per raggiungere le due location. Inoltre Cirk Fantastik premierà gli abbonati al trasporto pubblico dando diritto a uno sconto per gli spettacoli in cartellone. Basterà presentare alla cassa la ricevuta cartacea o digitale dell’acquisto dell’abbonamento in corso di validità.

Fino 17 settembre al Parco delle Cascine di Firenze

A Firenze, nell’ambito dell’Estate Fiorentina 2023, il Festival è in programma, come di consueto al Parco delle Cascine. È qui che ogni anno si ritrovano migliaia di spettatori grandi e piccini ed è qui che fino al 17 settembre sono in programma tantissimi spettacoli di circo contemporaneo, concerti di world music & Djparty, laboratori circo, olimpiadi dei giocolieri, spettacoli a cappello. E poi il “caffè con gli artisti” e  un’accogliente area ristoro con circus bar & food trucks.

Grande attesa per “Oraison” con Cirque-Théâtre Rasposo (14/15/16 settembre), che porta in scena una preghiera poetica circense, una ricerca sulla verità umana che trova nel corpo la sua concretezza. Uno spettacolo intimo sulle emozioni percorso dall’onda, a tratti nervosa, del gesto circense. La compagnia, che da oltre 30 anni fa parte del panorama del circo contemporaneo, si appella alla sensibilità del pubblico per affrontare diverse forme di brutalità, per mettere in evidenza la violenza dei nostri sentimenti più intimi, per esprimere tenerezza sensuale, la malinconia, la tenacia della fatalità e la bellezza fuggitiva dell’istante. Cirque-Théâtre Rasposo coltiva da sempre il nomadismo, il vagabondaggio e l’investimento artistico e utilizza il teatro come strumento di lavoro perché capace di trasmettere con la sua energia performativa il rifiuto dell’individualismo e la vitalità della condivisione. Fra gli importanti riconoscimenti internazionali di questa Compagnia, citando i più recenti, troviamo il Grand Prix Al Festival La route du Sirque per “La DévORée” nel 2018 e il Prix du cirque Emilio Zapatero al Festival TAC de di Valladolid per “DévORée” sempre nel 2018. La programmazione di questo spettacolo è resa possibile grazie ad un progetto di rete per la circuitazione di compagnie internazionali che coinvolge 5 città e cinque associazioni, tra queste: Aria Network Culturale (Firenze) insieme a Claps (Brescia), Associazione Dinamica (Reggio Emilia), C.P.C.C.L. (Roma), con il coordinamento di Mirabilia Festival (Cuneo). Un’iniziativa in grado di garantire a tutti le realtà coinvolte una maggiore sostenibilità economica e ambientale del tour italiano di  Cirque-Théâtre Rasposo.
C’è poi “Welcome to my head” con Kerol (9/10 settembre), in cui un uomo sull’orlo di una crisi di nervi invita ad un viaggio tra i meandri della sua mente. Gentile, bizzarro e stanco delle “Happy Ends” canoniche, Kerol mostra gli effetti collaterali della vita ai giorni nostri. Un mix eccentrico di giocoleria, beatbox e svariati suoni gutturali nati dal riciclo di quel che resta della mente di Kerol. Lo spettacolo ha vinto la Daidogei World Cup di Shizouka e la medaglia d’argento al Festival Mondial du Cirque De Demain.

Magdaclan Circo, che sarà presente al Cirk Fantastik! anche con il suo Chapiteau, propone “Emisfero”: un omaggio all’uomo e al suo incredibile meccanismo, all’equilibrio quotidiano, al circo della vita (14/15/16/17 settembre). Ad ogni pensiero della mente, piccole molecole partono, si scontrano, abbracciano, suonano, danzano. Sono neurotrasmettitori di emozioni, sono 60.000 sfaccettature dell’essere. “Emisfero” è il loro, e il vostro viaggio: una reazione in continua evoluzione. Magdaclan nel 2019 è stata l’unica compagnia di circo contemporaneo italiana al festival OFF d’Avignone, l’evento di teatro più importante in Francia. I suoi componenti sono cresciuti nelle migliori scuole di circo tra Torino e Bruxelles. Molto importante anche il loro impegno nel progetto internazionale “Climate of Change”, nato con l’intento di creare uno spettacolo di circo contemporaneo per stimolare i giovani europei a comprendere le complesse relazioni tra cambiamenti climatici e migrazioni per creare un movimento di persone informate, pronte a cambiare stile di vita e a richiedere nuove politiche di sviluppo.

Tra i work in progress  “Tendre Orange” della compagnia Kopek: una creazione di ruota tedesca, maschere contemporanee e manipolazione di oggetti. L’intento è quello di trasportare il pubblico in un immaginario attraverso il quale poter parlare al bambino dentro ognuno di noi, creando un contatto tra le emozioni del pubblico e quelle dei personaggi. Grazie alla bellezza dell’innocenza, si punta a toccare dei temi universali legati alla condizione umana. Kopek è una compagnia teatrale francese composta da tre giovani donne che vogliono sradicare i luoghi comuni, e allo stesso tempo, commuovere il pubblico (13 settembre).

Tra patterns ipnotici di giocoleria, tra i fallimenti e i successi, “Gibbon” con Chris Patfield & Jose Triguero spruzza leggerezza su comuni atteggiamenti relazionali, in genere mal giudicati (16/17 settembre). Uno spettacolo che regala un momento di spensieratezza, assurdità e risate mentre si assaporano virtuosismi di altissima tecnica e una forte alchimia performativa tra i due artisti. Una produzione aperta a tutti, grandi e giovanissimi, perchè la visione di Gibbon intende toccare il nostro lato intimo e bambino, quell’istinto infantile che nella vita sociale non è possibile esprimere e liberare. artisti. Gibbon è frutto dell’idea di Patfield & Triguero e le loro produzioni vengono realizzate con la supervisione di Flick Ferdinando, il supporto artistico della compagnia Gandini Juggling, la musica di Benji Bouton e Kevin Toublant e infine, con il light design di Guy Dickens 8che arricchisce i loro spettacoli comici e poetici.

Infine “William Shakespeare’s Half Time Job” a cura di Teatro dell’Elce, uno spazio nascosto e raccolto (14/15/16/17 settembre). Un bardo, o sedicente tale, con il suo mazzo di tarocchi. L’accesso consentito a una persona alla volta con una richiesta: “Mi devo licenziare?” o “Devo divorziare?” o “Devo lasciare o rimanere nella città dove vivo?”. La risposta è una lettura delle carte, dei tarocchi, ispirata all’immaginario di Sir William Shakespeare.

I laboratori e la musica dal vivo al Cirk Fantastik!

Per tutta la durata del Festival – sia Firenze che a Scandicci  – sono previsti laboratori gratuiti di circo per bambini.
Per quanto riguarda invece la musica dal vivo al Parco delle Cascine, da segnalare tantissimi concerti di world music. Tra questi quello di Matu y su pandilla (8 settembre), capitanati del sardo finlandese Matu che vive e suona da sei anni in Cile dove  studia la musica afro-indo americana.
Ci sono poi i Rock’n’Pummaroll e Trinadamás  (7 settembre), senza dimenticare  El Fresko (8 settembre) e Vasistas & Leblond (9 settembre).
Nella seconda settimana del Festival Nicolas Faruggia & Amigos: tra Brasile, Latinoamerica e Capo Verde con musica da da godere e da ballare (15 settembre).  Infine, l’imperdile appuntamento con i Malibra Trio & i Fuentes, due band ormai storiche del mondo dell’afro-music (16 settembre) per la prima volta insieme sul palco.

Programma completo del Festival u www.cirkfantastik.com
Biglietteria
I biglietti a prezzo scontato in modalità “early birds” possono essere acquistati in prevendita sul sito di TicketOne  https://www.ticketone.it/artist/cirk-fantastik
I biglietti possono essere acquistati in loco presso la biglietteria del festival da lunedì a sabato ore 16.00-22.00 e domenica ore 11.00-22.00. Il costo del biglietto può variare da 6€ a 20€.
Riduzioni a partire dal 16 agosto per Soci Arci e Controradio, Abbonati Autolinee Toscane, Studenti, Scuole di circo, over 65, Soci Coop. Ridotto a 6€: bambini dai 4 ai 12 anni. Gratuito: bambini fino a 3 anni.
Previste varie forme di abbonamento.
Prenotazioni. Effettuabili a partire dal 20 agosto. Mail: info@cirkfantastik.com. Tel: 3891824669 dalle 11.00 alle 16.00 (WhatsApp). I biglietti prenotati devono essere ritirati alla Biglietteria del Festival un’ora prima dell’inizio dello spettacolo.
Ufficio stampa Cirk Fantastik!  Lorenzo Migno

La Compagnia Fulvio e Flavia Cauteruccio debutta in prima nazionale il 31 luglio alle ore 21 con Family affairs al Pomario del Castello dell’Acciaiolo di Scandicci nell’ambito di Open City 2023 Lo spettacolo viene replicato al Mad / Murate Art District di Firenze 1, 2 e 3 agosto alle ore 21 nell’ambito dell’Estate Fiorentina 2023 del Comune di Firenze

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La compagnia Fulvio e Flavia Cauteruccio debutta il 31 luglio alle ore 21 in prima nazionale con Family affairs al Pomario del castello dell’Acciaiolo di Scandicci nell’ambito di Open City 23, dopo un primo studio realizzato nel passato inverno al Teatro Manzoni di Calenzano. Lo spettacolo viene replicato al Mad / Murate Art District di Firenze 1, 2 e 3 agosto alle ore 21 nell’ambito dell’Estate Fiorentina 2023

del Comune di Firenze.

Flavia Pezzo è Ismene nel monologo Family affairs, scritto a quattro mani con Fulvio Cauteruccio. Il testo parte dal mito greco e arriva alle viscere della contemporaneità, laddove la paura è padrona delle anime, la guerra divora le vite, la civiltà decade, l’Occidente implode su sé stesso e l’individuo, su cui sembra incombere un ineluttabile destino, resta silente, privato lentamente della sua libertà, della sua volontà. Qual è il miglior territorio in cui sviscerare questi temi? La famiglia di Edipo e Giocasta descritta da Sofocle, che somiglia ineluttabilmente alle nostre famiglie,

per dirla con la protagonista “la mia famiglia sterminata”.

In un paesaggio di rovine Ismene, che la regia di Fulvio Cauteruccio trasfigura in un personaggio iconoclasta, racconta la storia dei suoi affetti e la decadenza di una epoca.

La sorella dell’eroina Antigone e dimenticata figlia del celebre Edipo, rimasta ai margini della notorietà della famiglia, oscurata dai fratelli, qui denuncia uno ad uno i familiari ed il contesto in cui si è determinato il disastro in cui ella stessa si ritrova, rivendicando la personale libertà di decidere del proprio destino. L’incomunicabilità che cresce e finisce per divorare come un cancro, l’illusione del potere, il timore di sé stessi, dei propri limiti, delle proprie emozioni, la paura, il rancore, l’amore rinnegato o respinto, il rimpianto, la tentazione della rinuncia, della resa, la scelta di andare avanti mettendosi al primo posto, questi sono gli elementi presenti nella drammaturgia originale su cui si fonda lo spettacolo.

Fulvio Cauteruccio, in scena accanto alla protagonista, mixa la parola con la musica delle chitarre e dei sintetizzatori in un tessuto sonoro in cui spiccano brani da Lindo Ferretti ai Depeche Mode, dando vita ad una sorta di “Opera rock”.

Ingresso libero fino ad esaurimento posti disponibili

Info

ffcauteruccioteatro@gmail.com

Castello dell’Acciaiolo

via Pantin Scandicci

MAD

piazza delle Murate Firenze

Next Technology Tecnotessile si racconta fra passato, presente e futuro

La società di ricerca celebra 50 anni con un’iniziativa a Prisma 

Un’iniziativa per celebrare i cinquant’anni di Next Technology Tecnotessile e per parlare del futuro dell’innovazione tecnologica. Si terrà a Prato giovedì 20 ottobre ‘Next Day’, l’evento promosso dalla società di ricerca leader nel settore tessile, che dalle 9 alle 17.30 ha organizzato dibattiti, tavole rotonde, confronti istituzionali e incontri fra imprenditori pratesi e rappresentanti di aziende provenienti da vari paesi europei. L’appuntamento è in via Galcianese, negli spazi di Prisma, il centro di trasferimento tecnologico per le imprese del distretto tessile di cui Next Technology Tecnotessile è partner. 

Si parte alle 9 con il dibattito istituzionale al quale prenderanno parte il sindaco di Prato, Matteo Biffoni, l’amministratore unico di Sviluppo Toscana, Orazio Figura, e l’assessore all’innovazione del Comune di Prato, Benedetta Squittieri. A seguire l’intervento dell’assessore regionale alle infrastrutture digitali Stefano Ciuoffo e quello dell’assessore regionale all’economia Stefano Marras. Nel mezzo, spazio anche agli interventi di ex presidenti ed ex dipendenti di Next Technology Tecnotessile che ripercorreranno i 50 anni della società di ricerca e le principali innovazioni assicurate al territorio, alla Toscana e a tutta Italia. A moderare questi due momenti saranno il direttore di Ntt, Andrea Falchini e il senior project manager Enrico Venturini.  

Alle 11.30 spazio per la prima tavola rotonda, dal titolo ‘Sostenibilità ed economia circolare per il settore tessile’, moderata da Raffaele Lupoli, direttore editoriale di Economia Circolare. Ad alternarsi nel confronto saranno Valerio Barberis, assessore all’urbanistica del Comune di Prato, Aurora Magni presidente di Blumine, Andrea Fluttero presidente di Unirau, Silvia Gabellini sales account di Ecomondo, Pietro Pin consulente del gruppo Benetton, Giorgio Calculli di Acimit e Francesco Marini di Confindustria Toscana Nord.  

Alle 14.30 la seconda tavola rotonda dal titolo ‘Digitalizzazione e industria 4.0 – Applicazioni per il mondo tessile e meccanotessile’. In questo caso il moderatore è Mauro Sampellegrini, responsabile ricerca e innovazione di Sistema Moda Italia. A intervenire saranno Francesca Fani, Ceo di Pafasystem, Luca Bencini di Tt Tecnosistemi, Massimo Pisaneschi di Dell’Orco & Villani, Salvatore Montanarella di Desys, Claudio Morelli di Apuanasb, Ugo Ghilardi di Itema Group e Giuseppe Iacobelli, direttore cluster made in Italy.  

Come detto, futuro ma anche memoria storica durante ‘Next Day’. E così un momento specifico della giornata verrà dedicato al ricordo dell’ex direttore di Next Technology Tecnotessile, Solitario Nesti. A ripercorrere la storia di Nesti all’interno della società di ricerca sarà il presidente di Ntt, Massimo Biancalani. 

Infine Extratex. Durante la mattina ci sarà un’introduzione sugli obiettivi alla base del progetto europeo di cui Next Technology Tecnotessile è coordinatore, oltre che referente per l’Italia. Nel pomeriggio, dalle 15.40, ci sarà la presentazione di Spk (Slovacchia), Fomentex (Comunità di Valencia), Clutex (Repubblica Ceca) e Aecim (Madrid). A seguire l’incontro fra imprenditori europei e quelli pratesi per cercare nuove collaborazioni, reti di sviluppo e per mettersi in contatto con realtà estere che hanno necessità affini a quelle del distretto pratese. Una delle idee di Extratex è infatti quella di creare opportunità commerciali con piani d’azione intersettoriali, mantenendo la competitività dell’industria europea sul mercato globale, reggendo così la concorrenza dei Paesi emergenti.  

Cento anni dall’assassinio di Giacomo Matteotti: sabato 23 marzo iniziativa di ANPI, Socialismo XXI e Communia

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teotti (Fratta Polesine, 22 maggio 1885 – Roma, 10 giugno 1924) una iniziativa organizzata da ANPI, dall’associazione Socialismo XXI e dall’associazione Communia aps.

Parteciperanno all’evento:

  • Angela Rivello: presidente di ANPI di Prato
  • Luigi Ferro: presidente nazionale Socialismo XXI
  • Giorgio Benvenuto: già segretario generale UIL
  • Valdo Spini: storico del socialismo
  • Sindaco di Prato Matteo Biffoni
  • Presidente della Provincia di Prato Simone Calamai

Coordina l’iniziativa il direttore di Paese Sera Toscana Brunello Gabellini

Giacomo Matteotti (Fratta Polesine, 22 maggio 1885 – Roma, 10 giugno 1924), politico, giornalista e antifascista italiano, segretario del Partito Socialista Unitario, fu rapito e assassinato il 10 giugno 1924 da un gruppo di fascisti armati capeggiati da Amerigo Dumini, a causa delle sue denunce in parlamento delle illegalità commesse dalla nascente dittatura di Mussolini. Il corpo di Matteotti fu ritrovato circa due mesi dopo l’omicidio, il 16 agosto 1924.

Il discorso di Giacomo Matteotti in parlamento in cui denunciò il partito fascista per le sue operazioni antidemocratiche e violente e in seguito al quale ventilò il presagio del proprio assassinio da parte dei fascisti con la frase “Io, il mio discorso l’ho fatto. Ora voi preparate il discorso funebre per me

Presidente. Ha chiesto di parlare l’onorevole Matteotti. Ne ha facoltà2.

Giacomo Matteotti. Noi abbiamo avuto da parte della Giunta delle elezioni la proposta di convalida di numerosi colleghi. Nessuno certamente, degli appartenenti a questa Assemblea, all’infuori credo dei componenti la Giunta delle elezioni, saprebbe ridire l’elenco dei nomi letti per la convalida, nessuno, né della Camera né delle tribune della stampa. (Vive interruzioni alla destra e al centro)

Dario Lupi.3 È passato il tempo in cui si parlava per le tribune!

Giacomo Matteotti. Certo la pubblicità è per voi un’istituzione dello stupidissimo secolo XIX. (Vivi rumori. Interruzioni alla destra e al centro) Comunque, dicevo, in questo momento non esiste da parte dell’Assemblea una conoscenza esatta dell’oggetto sul quale si delibera. Soltanto per quei pochissimi nomi che abbiamo potuto afferrare alla lettura, possiamo immaginare che essi rappresentino una parte della maggioranza. Ora, contro la loro convalida noi presentiamo questa pura e semplice eccezione: cioè, che la lista di maggioranza governativa, la quale nominalmente ha ottenuto una votazione di quattro milioni e tanti voti… (Interruzioni).

Voci al centro: “Ed anche più!”

Giacomo Matteotti. … cotesta lista non li ha ottenuti, di fatto e liberamente, ed è dubitabile quindi se essa abbia ottenuto quel tanto di percentuale che è necessario (Interruzioni. Proteste) per conquistare, anche secondo la vostra legge, i due terzi dei posti che le sono stati attribuiti! Potrebbe darsi che i nomi letti dal Presidente: siano di quei capilista che resterebbero eletti anche se, invece del premio di maggioranza, si applicasse la proporzionale pura in ogni circoscrizione. Ma poiché nessuno ha udito i nomi, e non è stata premessa nessuna affermazione generica di tale specie, probabilmente tali tutti non sono, e quindi contestiamo in questo luogo e in tronco la validità della elezione della maggioranza (Rumori vivissimi). Vorrei pregare almeno i colleghi, sulla elezione dei quali oggi si giudica, di astenersi per lo meno dai rumori, se non dal voto. (Vivi commenti – Proteste – Interruzioni alla destra e al centro)

Maurizio Maraviglia.4 In contestazione non c’è nessuno, diversamente si asterrebbe!

Giacomo Matteotti. Noi contestiamo….

Maurizio Maraviglia. Allora contestate voi!

Giacomo Matteotti. Certo sarebbe Maraviglia se contestasse lei! L’elezione, secondo noi, è essenzialmente non valida, e aggiungiamo che non è valida in tutte le circoscrizioni. In primo luogo abbiamo la dichiarazione fatta esplicitamente dal governo, ripetuta da tutti gli organi della stampa ufficiale, ripetuta dagli oratori fascisti in tutti i comizi, che le elezioni non avevano che un valore assai relativo, in quanto che il Governo non si sentiva soggetto al responso elettorale, ma che in ogni caso – come ha dichiarato replicatamente – avrebbe mantenuto il potere con la forza, anche se… (Vivaci interruzioni a destra e al centro. Movimenti dell’onorevole Presidente del Consiglio)

Voci a destra: “Sì, sì! Noi abbiamo fatto la guerra!” (Applausi alla destra e al centro).

Giacomo Matteotti. Codesti vostri applausi sono la conferma precisa della fondatezza dei mio ragionamento. Per vostra stessa conferma dunque nessun elettore italiano si è trovato libero di decidere con la sua volontà… (Rumori, proteste e interruzioni a destra) Nessun elettore si è trovato libero di fronte a questo quesito…

Maurizio Maraviglia. Hanno votato otto milioni di italiani!

Giacomo Matteotti. … se cioè egli approvava o non approvava la politica o, per meglio dire, il regime del Governo fascista. Nessuno si è trovato libero, perché ciascun cittadino sapeva a priori che, se anche avesse osato affermare a maggioranza il contrario, c’era una forza a disposizione del Governo che avrebbe annullato il suo voto e il suo responso. (Rumori e interruzioni a destra)

Una voce a destra: “E i due milioni di voti che hanno preso le minoranze?”

Roberto Farinacci. Potevate fare la rivoluzione!

Maurizio Maraviglia. Sarebbero stati due milioni di eroi!

Giacomo Matteotti. A rinforzare tale proposito del Governo, esiste una milizia armata… (Applausi vivissimi e prolungati a destra e grida di “Viva la milizia”)

Voci a destra: “Vi scotta la milizia!”

Giacomo Matteotti. … esiste una milizia armata… (Interruzioni a destra, rumori prolungati)

Voci: “Basta! Basta!”

Presidente. Onorevole Matteotti, si attenga all’argomento.

Giacomo Matteotti. Onorevole Presidente, forse ella non m’intende; ma io parlo di elezioni. Esiste una milizia armata… (Interruzioni a destra) la quale ha questo fondamentale e dichiarato scopo: di sostenere un determinato Capo del Governo bene indicato e nominato nel Capo del fascismo e non, a differenza dell’Esercito, il Capo dello Stato. (Interruzioni e rumori a destra)

Voci: a destra: “E le guardie rosse?”

Giacomo Matteotti. Vi è una milizia armata, composta di cittadini di un solo Partito, la quale ha il compito dichiarato di sostenere un determinato Governo con la forza, anche se ad esso il consenso mancasse. (Commenti) In aggiunta e in particolare… (Interruzioni) mentre per la legge elettorale la milizia avrebbe dovuto astenersi, essendo in funzione o quando era in funzione, e mentre di fatto in tutta l’Italia specialmente rurale abbiamo constatato in quei giorni la presenza di militi nazionali in gran numero… (Interruzioni, rumori)

Roberto Farinacci. Erano i balilla!

Giacomo Matteotti. È vero, on. Farinacci, in molti luoghi hanno votato anche i balilla! (Approvazioni all’estrema sinistra, rumori a destra e al centro)

Voce al centro: “Hanno votato i disertori per voi!”

Enrico Gonzales. Spirito denaturato e rettificato!

Giacomo Matteotti. Dicevo dunque che, mentre abbiamo visto numerosi di questi militi in ogni città e più ancora nelle campagne (Interruzioni), gli elenchi degli obbligati alla astensione, depositati presso i Comuni, erano ridicolmente ridotti a tre o quattro persone per ogni città, per dare l’illusione dell’osservanza di una legge apertamente violata, conforme lo stesso pensiero espresso dal Presidente del Consiglio che affidava ai militi fascisti la custodia delle cabine. (Rumori) A parte questo argomento del proposito del Governo di reggersi anche con la forza contro il consenso e del fatto di una milizia a disposizione di un partito che impedisce all’inizio e fondamentalmente la libera espressione della sovranità popolare ed elettorale e che invalida in blocco l’ultima elezione in Italia, c’è poi una serie di fatti che successivamente ha viziate e annullate tutte le singole manifestazioni elettorali. (Interruzioni, commenti)

Voci: a destra: “Perché avete paura! Perché scappate!”

Giacomo Matteotti. Forse al Messico si usano fare le elezioni non con le schede, ma col coraggio di fronte alle rivoltelle. (Vivi rumori. Interruzioni, approvazioni all’estrema sinistra) E chiedo scusa al Messico, se non è vero! (Rumori prolungati) I fatti cui accenno si possono riassumere secondo i diversi momenti delle elezioni. La legge elettorale chiede… (Interruzioni, rumori)

Paolo Greco. È ora di finirla! Voi svalorizzate il Parlamento!

Giacomo Matteotti. E allora sciogliete il Parlamento.

Paolo Greco. Voi non rispettate la maggioranza e non avete diritto di essere rispettati.

Giacomo Matteotti. Ciascun partito doveva, secondo la legge elettorale, presentare la propria lista di candidati… (Vivi rumori)

Maurizio Maraviglia. Ma parli sulla proposta dell’onorevole Presutti.

Giacomo Matteotti. Richiami dunque lei all’ordine il Presidente! La presentazione delle liste – dicevo – deve avvenire in ogni circoscrizione mediante un documento notarile a cui vanno apposte dalle trecento alle cinquecento firme. Ebbene, onorevoli colleghi, in sei circoscrizioni su quindici le operazioni notarili che si compiono privatamente nello studio di un notaio, fuori della vista pubblica e di quelle che voi chiamate “provocazioni”, sono state impedite con violenza. (Rumori vivissimi)

Giuseppe Bastianini. Questo lo dice lei!

Voci dalla destra: “Non è vero, non è vero.”

Giacomo Matteotti. Volete i singoli fatti? Eccoli: ad Iglesias il collega Corsi stava raccogliendo le trecento firme e la sua casa è stata circondata… (Rumori)

Maurizio Maraviglia. Non è vero. Lo inventa lei in questo momento.

Roberto Farinacci. Va a finire che faremo sul serio quello che non abbiamo fatto!

Giacomo Matteotti. Fareste il vostro mestiere!

Emilio Lussu. È la verità, è la verità!…

Giacomo Matteotti. A Melfi… (Rumori vivissimi – Interruzioni) a Melfi è stata impedita la raccolta delle firme con la violenza (Rumori). In Puglia fu bastonato perfino un notaio (Rumori vivissimi)

Gino Aldi-Mai. Ma questo nei ricorsi non c’è! In nessuno dei ricorsi! Ho visto gli atti delle Puglie e in nessun ricorso è accennato il fatto di cui parla l’on. Matteotti.

Roberto Farinacci. Vi faremo cambiare sistema! E dire che sono quelli che vogliono la normalizzazione!

Giacomo Matteotti. A Genova (Rumori vivissimi) i fogli con le firme già raccolte furono portati via dal tavolo su cui erano stati firmati

Voci: “Perché erano falsi.”

Giacomo Matteotti. Se erano falsi, dovevate denunciarli ai magistrati!

Roberto Farinacci. Perché non ha fatto i reclami alla Giunta delle elezioni?

Giacomo Matteotti. Ci sono.

Una voce dal banco delle commissioni: “No, non ci sono, li inventa lei.”

Presidente. La Giunta delle elezioni dovrebbe dare esempio di compostezza! I componenti della Giunta delle elezioni parleranno dopo. Onorevole Matteotti, continui.

Giacomo Matteotti. Io espongo fatti che non dovrebbero provocare rumori. I fatti o sono veri o li dimostrate falsi. Non c’è offesa, non c’è ingiuria per nessuno in ciò che dico: c’è una descrizione di fatti.

Attilio Teruzzi. Che non esistono!

Giacomo Matteotti. Da parte degli onorevoli componenti della Giunta delle elezioni si protesta che alcuni di questi fatti non sono dedotti o documentati presso la Giunta delle elezioni. Ma voi sapete benissimo come una situazione e un regime di violenza non solo determinino i fatti stessi, ma impediscano spesse volte la denuncia e il reclamo formale. Voi sapete che persone, le quali hanno dato il loro nome per attestare sopra un giornale o in un documento che un fatto era avvenuto, sono state immediatamente percosse e messe quindi nella impossibilità di confermare il fatto stesso. Già nelle elezioni del 1921, quando ottenni da questa Camera l’annullamento per violenze di una prima elezione fascista, molti di coloro che attestarono i fatti davanti alla Giunta delle elezioni, furono chiamati alla sede fascista, furono loro mostrate le copie degli atti esistenti presso la Giunta delle elezioni illecitamente comunicate, facendo ad essi un vero e proprio processo privato perché avevano attestato il vero o firmato i documenti! In seguito al processo fascista essi furono boicottati dal lavoro o percossi. (Rumori, interruzioni)

Voci: a destra: “Lo provi.”

Giacomo Matteotti. La stessa Giunta delle elezioni ricevette allora le prove del fatto. Ed è per questo, onorevoli colleghi, che noi spesso siamo costretti a portare in questa Camera l’eco di quelle proteste che altrimenti nel Paese non possono avere alcun’altra voce ed espressione. (Applausi all’estrema sinistra) In sei circoscrizioni, abbiamo detto, le formalità notarili furono impedite colla violenza, e per arrivare in tempo si dovette supplire malamente e come si poté con nuove firme in altre provincie. A Reggio Calabria, per esempio, abbiamo dovuto provvedere con nuove firme per supplire quelle che in Basilicata erano state impedite.

Una voce al banco della giunta: “Dove furono impedite?”

Giacomo Matteotti. A Melfi, a Iglesias, in Puglia… devo ripetere? (Interruzioni, rumori) Presupposto essenziale di ogni elezione è che i candidati, cioè coloro che domandano al suffragio elettorale il voto, possano esporre, in contraddittorio con il programma del Governo, in pubblici comizi o anche in privati locali, le loro opinioni. In Italia, nella massima parte dei luoghi, anzi quasi da per tutto, questo non fu possibile.

Una voce: “Non è vero! Parli l’onorevole Mazzoni!” (Rumori)

Giacomo Matteotti. Su ottomila comuni italiani, e su mille candidati delle minoranze, la possibilità è stata ridotta a un piccolissimo numero di casi, soltanto là dove il partito dominante ha consentito per alcune ragioni particolari o di luogo o di persona. (Interruzioni, rumori) Volete i fatti? La Camera ricorderà l’incidente occorso al collega Gonzales.

Attilio Teruzzi. Noi ci ricordiamo del 1919, quando buttavate gli ufficiali nel Naviglio. lo, per un anno, sono andato a casa con la pena di morte sulla testa!

Giacomo Matteotti. Onorevoli colleghi, se voi volete contrapporci altre elezioni, ebbene io domando la testimonianza di un uomo che siede al banco del Governo, se nessuno possa dichiarare che ci sia stato un solo avversario che non abbia potuto parlare in contraddittorio con me nel 1919.

Voci: “Non è vero! non è vero!”

Aldo Finzi. Michele Bianchi! Proprio lei ha impedito di parlare a Michele Bianchi!

Giacomo Matteotti. Lei dice il falso! (Interruzioni, rumori) Il fatto è semplicemente questo, che l’onorevole Michele Bianchi con altri teneva un comizio a Badia Polesine. Alla fine del comizio che essi tennero sono arrivato io e ho domandato la parola in contraddittorio. Essi rifiutarono e se ne andarono e io rimasi a parlare. (Rumori, interruzioni)

Aldo Finzi. Non è così!

Giacomo Matteotti. Porterò i giornali vostri che lo attestano.

Aldo Finzi. Lo domandi all’onorevole Merlin che è più vicino a lei! L’onorevole Merlin cristianamente deporrà.

Giacomo Matteotti. L’on. Merlin ha avuto numerosi contraddittori con me, e nessuno fu impedito e stroncato. Ma lasciamo stare il passato. Non dovevate voi essere i rinnovatori del costume italiano? Non dovevate voi essere coloro che avrebbero portato un nuovo costume morale nelle elezioni? (Rumori) E, signori che mi interrompete, anche qui nell’assemblea? (Rumori a destra)

Attilio Teruzzi. È ora di finirla con queste falsità.

Giacomo Matteotti. L’inizio della campagna elettorale del 1924 avvenne dunque a Genova, con una conferenza privata e per inviti da parte dell’onorevole Gonzales. Orbene, prima ancora che si iniziasse la conferenza, i fascisti invasero la sala e a furia di bastonate impedirono all’oratore di aprire nemmeno la bocca. (Rumori, interruzioni, apostrofi)

Una voce: “Non è vero, non fu impedito niente.” (Rumori)

Giacomo Matteotti. Allora rettifico! Se l’onorevole Gonzales dovette passare 8 giorni a letto, vuol dire che si è ferito da solo, non fu bastonato. (Rumori, interruzioni) L’onorevole Gonzales, che è uno studioso di San Francesco, si è forse autoflagellato! (Si ride. Interruzioni) A Napoli doveva parlare… (Rumori vivissimi, scambio di apostrofi fra alcuni deputati che siedono all’estrema sinistra)

Presidente. Onorevoli colleghi, io deploro quello che accade. Prendano posto e non turbino la discussione! Onorevole Matteotti, prosegua, sia breve, e concluda.

Giacomo Matteotti. L’Assemblea deve tenere conto che io debbo parlare per improvvisazione, e che mi limito…

Voci: “Si vede che improvvisa! E dice che porta dei fatti!”

Enrico Gonzales. I fatti non sono improvvisati! (Rumori)

Giacomo Matteotti. Mi limito, dico, alla nuda e cruda esposizione di alcuni fatti. Ma se per tale forma di esposizione domando il compatimento dell’Assemblea… (Rumori) non comprendo come i fatti senza aggettivi e senza ingiurie possano sollevare urla e rumori. Dicevo dunque che ai candidati non fu lasciata nessuna libertà di esporre liberamente il loro pensiero in contraddittorio con quello del Governo fascista e accennavo al fatto dell’onorevole Gonzales, accennavo al fatto dell’onorevole Bentini a Napoli, alla conferenza che doveva tenere il capo dell’opposizione costituzionale, l’onorevole Amendola , e che fu impedita… (Oh, oh! – Rumori)

Voci: a destra: “Ma che costituzionale! Sovversivo come voi! Siete d’accordo tutti!”

Giacomo Matteotti. Vuol dire dunque che il termine “sovversivo” ha molta elasticità!

Paolo Greco. Chiedo di parlare sulle affermazioni dell’onorevole Matteotti.

Giacomo Matteotti. L’onorevole Amendola fu impedito di tenere la sua conferenza, per la mobilitazione, documentata, da parte di comandanti di corpi armati, i quali intervennero in città…

Enrico Presutti. Dica bande armate, non corpi armati!

Giacomo Matteotti. Bande armate, le quali impedirono la pubblica e libera conferenza. (Rumori) Del resto, noi ci siamo trovati in queste condizioni: su 100 dei nostri candidati, circa 60 non potevano circolare liberamente nella loro circoscrizione!

Voci: a destra: “Per paura! Per paura!” (Rumori – Commenti)

Roberto Farinacci. Vi abbiamo invitati telegraficamente!

Giacomo Matteotti. Non credevamo che le elezioni dovessero svolgersi proprio come un saggio di resistenza inerme alle violenze fisiche dell’avversario, che è al Governo e dispone di tutte le forze armate! (Rumori) Che non fosse paura, poi, lo dimostra il fatto che, per un contraddittorio, noi chiedemmo che ad esso solo gli avversari fossero presenti, e nessuno dei nostri; perché, altrimenti, voi sapete come è vostro costume dire che “qualcuno di noi ha provocato” e come “in seguito a provocazioni” i fascisti “dovettero” legittimamente ritorcere l’offesa, picchiando su tutta la linea! (Interruzioni)

Voci: a destra: “L’avete studiato bene!”

Orazio Pedrazzi. Come siete pratici di queste cose, voi!

Presidente. Onorevole Pedrazzi!

Giacomo Matteotti. Comunque, ripeto, i candidati erano nella impossibilità di circolare nelle loro circoscrizioni!

Voci: a destra: “Avevano paura!”

Filippo Turati. Paura! Sì, paura! Come nella Sila, quando c’erano i briganti, avevano paura. (Vivi rumori a destra, approvazioni a sinistra)

Una voce: “Lei ha tenuto il contraddittorio con me ed è stato rispettato”

Filippo Turati. Ho avuto la vostra protezione a mia vergogna! (Applausi a sinistra, rumori a destra)

Presidente. Concluda, onorevole Matteotti.. Non provochi incidenti!

Giacomo Matteotti. Io protesto! Se ella crede che non gli altri mi impediscano di parlare, ma che sia io a provocare incidenti, mi seggo e non parlo! (Approvazioni a sinistra – Rumori prolungati)

Presidente. Ha finito? Allora ha facoltà di parlare l’onorevole Rossi…

Giacomo Matteotti. Ma che maniera è questa! Lei deve tutelare il mio diritto di parlare! lo non ho offeso nessuno! Riferisco soltanto dei fatti. Ho diritto di essere rispettato! (Rumori prolungati, Conversazioni)

Antonio Casertano. Chiedo di parlare.

Presidente. Ha facoltà di parlare l’onorevole Presidente della Giunta delle elezioni. C’è una proposta di rinvio degli atti alla Giunta.

Giacomo Matteotti. Onorevole Presidente!…

Presidente. Onorevole Matteotti, se ella vuole parlare, ha facoltà di continuare, ma prudentemente.

Giacomo Matteotti. Io chiedo di parlare non prudentemente, né imprudentemente, ma parlamentarmente!

Presidente. Parli, parli.

Giacomo Matteotti. I candidati non avevano libera circolazione… (Rumori. Interruzioni)

Presidente. Facciano silenzio! Lascino parlare!

Giacomo Matteotti. Non solo non potevano circolare, ma molti di essi non potevano neppure risiedere nelle loro stesse abitazioni, nelle loro stesse città. Alcuno, che rimase al suo posto, ne vide poco dopo le conseguenze. Molti non accettarono la candidatura, perché sapevano che accettare la candidatura voleva dire non aver più lavoro l’indomani o dover abbandonare il proprio paese ed emigrare all’estero. (Commenti)

Una voce: “Erano disoccupati!”

Giacomo Matteotti. No, lavorano tutti, e solo non lavorano, quando voi li boicottate.

Voci a destra: “E quando li boicottate voi?”

Roberto Farinacci. Lasciatelo parlare! Fate il loro giuoco!

Giacomo Matteotti. Uno dei candidati, l’onorevole Piccinini, al quale mando a nome del mio gruppo un saluto… (Rumori)

Voci: “E Berta? Berta!”

Giacomo Matteotti. … conobbe cosa voleva dire obbedire alla consegna del proprio partito. Fu assassinato nella sua casa, per avere accettata la candidatura nonostante prevedesse quale sarebbe stato per essere il destino suo all’indomani. (Rumori) Ma i candidati – voi avete ragione di urlarmi, onorevoli colleghi – i candidati devono sopportare la sorte della battaglia e devono prendere tutto quello che è nella lotta che oggi imperversa. Lo accenno soltanto, non per domandare nulla, ma perché anche questo è un fatto concorrente a dimostrare come si sono svolte le elezioni. (Approvazioni all’estrema sinistra) Un’altra delle garanzie più importanti per lo svolgimento di una libera elezione era quella della presenza e del controllo dei rappresentanti di ciascuna lista, in ciascun seggio. Voi sapete che, nella massima parte dei casi, sia per disposizione di legge, sia per interferenze di autorità, i seggi – anche in seguito a tutti gli scioglimenti di Consigli comunali imposti dal Governo e dal partito dominante – risultarono composti quasi totalmente di aderenti al partito dominante. Quindi l’unica garanzia possibile, l’ultima garanzia esistente per le minoranze, era quella della presenza del rappresentante di lista al seggio. Orbene, essa venne a mancare. Infatti, nel 90 per cento, e credo in qualche regione fino al 100 per cento dei casi, tutto il seggio era fascista e il rappresentante della lista di minoranza non poté presenziare le operazioni. Dove andò, meno in poche grandi città e in qualche rara provincia, esso subì le violenze che erano minacciate a chiunque avesse osato controllare dentro il seggio la maniera come si votava, la maniera come erano letti e constatati i risultati. Per constatare il fatto, non occorre nuovo reclamo e documento. Basta che la Giunta delle elezioni esamini i verbali di tutte le circoscrizioni, e controlli i registri. Quasi dappertutto le operazioni si sono svolte fuori della presenza di alcun rappresentante di lista. Veniva così a mancare l’unico controllo, l’unica garanzia, sopra la quale si può dire se le elezioni si sono svolte nelle dovute forme e colla dovuta legalità. Noi possiamo riconoscere che, in alcuni luoghi, in alcune poche città e in qualche provincia, il giorno delle elezioni vi è stata una certa libertà. Ma questa concessione limitata della libertà nello spazio e nel tempo – e l’onorevole Farinacci, che è molto aperto, me lo potrebbe ammettere – fu data ad uno scopo evidente: dimostrare, nei centri più controllati dall’opinione pubblica e in quei luoghi nei quali una più densa popolazione avrebbe reagito alla violenza con una evidente astensione controllabile da parte di tutti, che una certa libertà c’è stata. Ma, strana coincidenza, proprio in quei luoghi dove fu concessa a scopo dimostrativo quella libertà, le minoranze raccolsero una tale abbondanza di suffragi, da superare la maggioranza – con questa conseguenza però, che la violenza, che non si era avuta prima delle elezioni, si ebbe dopo le elezioni. E noi ricordiamo quello che è avvenuto specialmente nel Milanese e nel Genovesato ed in parecchi altri luoghi, dove le elezioni diedero risultati soddisfacenti in confronto alla lista fascista. Si ebbero distruzioni di giornali, devastazioni di locali, bastonature alle persone. Distruzioni che hanno portato milioni di danni… (Vivissimi rumori al centro e a destra)

Una voce, a destra: “Ricordatevi delle devastazioni dei comunisti!”

Giacomo Matteotti. Onorevoli colleghi, ad un comunista potrebbe essere lecito, secondo voi, di distruggere la ricchezza nazionale, ma non ai nazionalisti, né ai fascisti come vi vantate voi! Si sono avuti, dicevo, danni per parecchi milioni, tanto che persino un alto personaggio, che ha residenza in Roma, ha dovuto accorgersene, mandando la sua adeguata protesta e il soccorso economico. In che modo si votava? La votazione avvenne in tre maniere: l’Italia è una, ma ha ancora diversi costumi. Nella valle del Po, in Toscana e in altre regioni che furono citate all’ordine del giorno dal Presidente del Consiglio per l’atto di fedeltà che diedero al Governo fascista, e nelle quali i contadini erano stati prima organizzati dal partito socialista, o dal partito popolare, gli elettori votavano sotto controllo del partito fascista con la “regola del tre”. Ciò fu dichiarato e apertamente insegnato persino da un prefetto, dal prefetto di Bologna: i fascisti consegnavano agli elettori un bollettino contenente tre numeri o tre nomi, secondo i luoghi (Interruzioni), variamente alternati in maniera che tutte le combinazioni, cioè tutti gli elettori di ciascuna sezione, uno per uno, potessero essere controllati e riconosciuti personalmente nel loro voto. In moltissime provincie, a cominciare dalla mia, dalla provincia di Rovigo, questo metodo risultò eccellente.

Aldo Finzi. Evidentemente lei non c’era! Questo metodo non fu usato!

Giacomo Matteotti. Onorevole Finzi, sono lieto che, con la sua negazione, ella venga implicitamente a deplorare il metodo che è stato usato.

Aldo Finzi. Lo provi.

Giacomo Matteotti. In queste regioni tutti gli elettori…

Francesco Ciarlantini. Lei ha un trattato, perché non lo pubblica?

Giacomo Matteotti. Lo pubblicherò, quando mi si assicurerà che le tipografie del Regno sono indipendenti e sicure (Vivissimi rumori al centro e a destra); perché, come tutti sanno, anche durante le elezioni, i nostri opuscoli furono sequestrati, i giornali invasi, le tipografie devastate o diffidate di pubblicare le nostre cose. (Rumori)

Voci: “No! No!”

Giacomo Matteotti. Nella massima parte dei casi però non vi fu bisogno delle sanzioni, perché i poveri contadini sapevano inutile ogni resistenza e dovevano subire la legge del più forte, la legge del padrone, votando, per tranquillità della famiglia, la terna assegnata a ciascuno dal dirigente locale del Sindacato fascista o dal fascio. (Vivi rumori interruzioni)

Giacono Suardo. L’onorevole Matteotti non insulta me rappresentante: insulta il popolo italiano ed io, per la mia dignità, esco dall’Aula. (Rumori – Commenti) La mia città in ginocchio ha inneggiato al Duce Mussolini, sfido l’onorevole Matteotti a provare le sue affermazioni. Per la mia dignità di soldato, abbandono quest’Aula. (Applausi, commenti)

Attilio Teruzzi. L’onorevole Suardo è medaglia d’oro! Si vergogni, on. Matteotti. (Rumori all’estrema sinistra)

Presidente. Facciano silenzio! Onorevole Matteotti, concluda!

Giacomo Matteotti. Io posso documentare e far nomi. In altri luoghi invece furono incettati i certificati elettorali, metodo che in realtà era stato usato in qualche piccola circoscrizione anche nell’Italia prefascista, ma che dall’Italia fascista ha avuto l’onore di essere esteso a larghissime zone del meridionale; incetta di certificati, per la quale, essendosi determinata una larga astensione degli elettori che non si ritenevano liberi di esprimere il loro pensiero, i certificati furono raccolti e affidati a gruppi di individui, i quali si recavano alle sezioni elettorali per votare con diverso nome, fino al punto che certuni votarono dieci o venti volte e che giovani di venti anni si presentarono ai seggi e votarono a nome di qualcheduno che aveva compiuto i 60 anni. (Commenti) Si trovarono solo in qualche seggio pochi, ma autorevoli magistrati, che, avendo rilevato il fatto, riuscirono ad impedirlo.

Edoardo Torre. Basta, la finisca! (Rumori, commenti) Che cosa stiamo a fare qui? Dobbiamo tollerare che ci insulti? (Rumori – Alcuni deputati scendono nell’emiciclo) Per voi ci vuole il domicilio coatto e non il Parlamento! (Commenti – Rumori)

Voci: “Vada in Russia!”

Presidente. Facciano silenzio! E lei, onorevole Matteotti, concluda!

Giacomo Matteotti. Coloro che ebbero la ventura di votare e di raggiungere le cabine, ebbero, dentro le cabine, in moltissimi Comuni, specialmente della campagna, la visita di coloro che erano incaricati di controllare i loro voti. Se la Giunta delle elezioni volesse aprire i plichi e verificare i cumuli di schede che sono state votate, potrebbe trovare che molti voti di preferenza sono stati scritti sulle schede tutti dalla stessa mano, così come altri voti di lista furono cancellati, o addirittura letti al contrario. Non voglio dilungarmi a descrivere i molti altri sistemi impiegati per impedire la libera espressione della volontà popolare. Il fatto è che solo una piccola minoranza di cittadini ha potuto esprimere liberamente il suo voto: il più delle volte, quasi esclusivamente coloro che non potevano essere sospettati di essere socialisti. I nostri furono impediti dalla violenza; mentre riuscirono più facilmente a votare per noi persone nuove e indipendenti, le quali, non essendo credute socialiste, si sono sottratte al controllo e hanno esercitato il loro diritto liberamente. A queste nuove forze che manifestano la reazione della nuova Italia contro l’oppressione del nuovo regime, noi mandiamo il nostro ringraziamento. (Applausi all’estrema sinistra. Rumori dalle altre parti della Camera) Per tutte queste ragioni, e per le altre che di fronte alle vostre rumorose sollecitazioni rinunzio a svolgere, ma che voi ben conoscete perché ciascuno di voi ne è stato testimonio per lo meno… (Rumori) per queste ragioni noi domandiamo l’annullamento in blocco della elezione di maggioranza.

Voci a destra: “Accettiamo” (Vivi applausi a destra e al centro)

Giacomo Matteotti. […] Voi dichiarate ogni giorno di volere ristabilire l’autorità dello Stato e della legge. Fatelo, se siete ancora in tempo; altrimenti voi sì, veramente, rovinate quella che è l’intima essenza, la ragione morale della Nazione. Non continuate più oltre a tenere la Nazione divisa in padroni e sudditi, poiché questo sistema certamente provoca la licenza e la rivolta. Se invece la libertà è data, ci possono essere errori, eccessi momentanei, ma il popolo italiano, come ogni altro, ha dimostrato di saperseli correggere da sé medesimo. (Interruzioni a destra) Noi deploriamo invece che si voglia dimostrare che solo il nostro popolo nel mondo non sa reggersi da sé e deve essere governato con la forza. Ma il nostro popolo stava risollevandosi ed educandosi, anche con l’opera nostra. Voi volete ricacciarci indietro. Noi difendiamo la libera sovranità del popolo italiano al quale mandiamo il più alto saluto e crediamo di rivendicarne la dignità, domandando il rinvio delle elezioni inficiate dalla violenza alla Giunta delle elezioni. (Applausi all’estrema sinistra – Vivi rumori)

Cento anni dall’assassinio di Giacomo Matteotti: sabato 23 marzo iniziativa di ANPI, Socialismo XXI e Communia

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Il 23 marzo alle ore 15:30 presso la sala Gonfalone della Provincia di Prato si terrà in occasione del centenario dell’assassinio di Giacomo Matteotti (Fratta Polesine, 22 maggio 1885 – Roma, 10 giugno 1924) una iniziativa organizzata da ANPI, dall’associazione Socialismo XXI e dall’associazione Communia aps.

Parteciperanno all’evento:

  • Angela Rivello: presidente di ANPI di Prato
  • Luigi Ferro: presidente nazionale Socialismo XXI
  • Giorgio Benvenuto: già segretario generale UIL
  • Valdo Spini: storico del socialismo
  • Sindaco di Prato Matteo Biffoni
  • Presidente della Provincia di Prato Simone Calamai

Coordina l’iniziativa il direttore di Paese Sera Toscana Brunello Gabellini

Giacomo Matteotti (Fratta Polesine, 22 maggio 1885 – Roma, 10 giugno 1924), politico, giornalista e antifascista italiano, segretario del Partito Socialista Unitario, fu rapito e assassinato il 10 giugno 1924 da un gruppo di fascisti armati capeggiati da Amerigo Dumini, a causa delle sue denunce in parlamento delle illegalità commesse dalla nascente dittatura di Mussolini. Il corpo di Matteotti fu ritrovato circa due mesi dopo l’omicidio, il 16 agosto 1924.

Il discorso di Giacomo Matteotti in parlamento in cui denunciò il partito fascista per le sue operazioni antidemocratiche e violente e in seguito al quale ventilò il presagio del proprio assassinio da parte dei fascisti con la frase “Io, il mio discorso l’ho fatto. Ora voi preparate il discorso funebre per me

Presidente. Ha chiesto di parlare l’onorevole Matteotti. Ne ha facoltà2.

Giacomo Matteotti. Noi abbiamo avuto da parte della Giunta delle elezioni la proposta di convalida di numerosi colleghi. Nessuno certamente, degli appartenenti a questa Assemblea, all’infuori credo dei componenti la Giunta delle elezioni, saprebbe ridire l’elenco dei nomi letti per la convalida, nessuno, né della Camera né delle tribune della stampa. (Vive interruzioni alla destra e al centro)

Dario Lupi.3 È passato il tempo in cui si parlava per le tribune!

Giacomo Matteotti. Certo la pubblicità è per voi un’istituzione dello stupidissimo secolo XIX. (Vivi rumori. Interruzioni alla destra e al centro) Comunque, dicevo, in questo momento non esiste da parte dell’Assemblea una conoscenza esatta dell’oggetto sul quale si delibera. Soltanto per quei pochissimi nomi che abbiamo potuto afferrare alla lettura, possiamo immaginare che essi rappresentino una parte della maggioranza. Ora, contro la loro convalida noi presentiamo questa pura e semplice eccezione: cioè, che la lista di maggioranza governativa, la quale nominalmente ha ottenuto una votazione di quattro milioni e tanti voti… (Interruzioni).

Voci al centro: “Ed anche più!”

Giacomo Matteotti. … cotesta lista non li ha ottenuti, di fatto e liberamente, ed è dubitabile quindi se essa abbia ottenuto quel tanto di percentuale che è necessario (Interruzioni. Proteste) per conquistare, anche secondo la vostra legge, i due terzi dei posti che le sono stati attribuiti! Potrebbe darsi che i nomi letti dal Presidente: siano di quei capilista che resterebbero eletti anche se, invece del premio di maggioranza, si applicasse la proporzionale pura in ogni circoscrizione. Ma poiché nessuno ha udito i nomi, e non è stata premessa nessuna affermazione generica di tale specie, probabilmente tali tutti non sono, e quindi contestiamo in questo luogo e in tronco la validità della elezione della maggioranza (Rumori vivissimi). Vorrei pregare almeno i colleghi, sulla elezione dei quali oggi si giudica, di astenersi per lo meno dai rumori, se non dal voto. (Vivi commenti – Proteste – Interruzioni alla destra e al centro)

Maurizio Maraviglia.4 In contestazione non c’è nessuno, diversamente si asterrebbe!

Giacomo Matteotti. Noi contestiamo….

Maurizio Maraviglia. Allora contestate voi!

Giacomo Matteotti. Certo sarebbe Maraviglia se contestasse lei! L’elezione, secondo noi, è essenzialmente non valida, e aggiungiamo che non è valida in tutte le circoscrizioni. In primo luogo abbiamo la dichiarazione fatta esplicitamente dal governo, ripetuta da tutti gli organi della stampa ufficiale, ripetuta dagli oratori fascisti in tutti i comizi, che le elezioni non avevano che un valore assai relativo, in quanto che il Governo non si sentiva soggetto al responso elettorale, ma che in ogni caso – come ha dichiarato replicatamente – avrebbe mantenuto il potere con la forza, anche se… (Vivaci interruzioni a destra e al centro. Movimenti dell’onorevole Presidente del Consiglio)

Voci a destra: “Sì, sì! Noi abbiamo fatto la guerra!” (Applausi alla destra e al centro).

Giacomo Matteotti. Codesti vostri applausi sono la conferma precisa della fondatezza dei mio ragionamento. Per vostra stessa conferma dunque nessun elettore italiano si è trovato libero di decidere con la sua volontà… (Rumori, proteste e interruzioni a destra) Nessun elettore si è trovato libero di fronte a questo quesito…

Maurizio Maraviglia. Hanno votato otto milioni di italiani!

Giacomo Matteotti. … se cioè egli approvava o non approvava la politica o, per meglio dire, il regime del Governo fascista. Nessuno si è trovato libero, perché ciascun cittadino sapeva a priori che, se anche avesse osato affermare a maggioranza il contrario, c’era una forza a disposizione del Governo che avrebbe annullato il suo voto e il suo responso. (Rumori e interruzioni a destra)

Una voce a destra: “E i due milioni di voti che hanno preso le minoranze?”

Roberto Farinacci. Potevate fare la rivoluzione!

Maurizio Maraviglia. Sarebbero stati due milioni di eroi!

Giacomo Matteotti. A rinforzare tale proposito del Governo, esiste una milizia armata… (Applausi vivissimi e prolungati a destra e grida di “Viva la milizia”)

Voci a destra: “Vi scotta la milizia!”

Giacomo Matteotti. … esiste una milizia armata… (Interruzioni a destra, rumori prolungati)

Voci: “Basta! Basta!”

Presidente. Onorevole Matteotti, si attenga all’argomento.

Giacomo Matteotti. Onorevole Presidente, forse ella non m’intende; ma io parlo di elezioni. Esiste una milizia armata… (Interruzioni a destra) la quale ha questo fondamentale e dichiarato scopo: di sostenere un determinato Capo del Governo bene indicato e nominato nel Capo del fascismo e non, a differenza dell’Esercito, il Capo dello Stato. (Interruzioni e rumori a destra)

Voci: a destra: “E le guardie rosse?”

Giacomo Matteotti. Vi è una milizia armata, composta di cittadini di un solo Partito, la quale ha il compito dichiarato di sostenere un determinato Governo con la forza, anche se ad esso il consenso mancasse. (Commenti) In aggiunta e in particolare… (Interruzioni) mentre per la legge elettorale la milizia avrebbe dovuto astenersi, essendo in funzione o quando era in funzione, e mentre di fatto in tutta l’Italia specialmente rurale abbiamo constatato in quei giorni la presenza di militi nazionali in gran numero… (Interruzioni, rumori)

Roberto Farinacci. Erano i balilla!

Giacomo Matteotti. È vero, on. Farinacci, in molti luoghi hanno votato anche i balilla! (Approvazioni all’estrema sinistra, rumori a destra e al centro)

Voce al centro: “Hanno votato i disertori per voi!”

Enrico Gonzales. Spirito denaturato e rettificato!

Giacomo Matteotti. Dicevo dunque che, mentre abbiamo visto numerosi di questi militi in ogni città e più ancora nelle campagne (Interruzioni), gli elenchi degli obbligati alla astensione, depositati presso i Comuni, erano ridicolmente ridotti a tre o quattro persone per ogni città, per dare l’illusione dell’osservanza di una legge apertamente violata, conforme lo stesso pensiero espresso dal Presidente del Consiglio che affidava ai militi fascisti la custodia delle cabine. (Rumori) A parte questo argomento del proposito del Governo di reggersi anche con la forza contro il consenso e del fatto di una milizia a disposizione di un partito che impedisce all’inizio e fondamentalmente la libera espressione della sovranità popolare ed elettorale e che invalida in blocco l’ultima elezione in Italia, c’è poi una serie di fatti che successivamente ha viziate e annullate tutte le singole manifestazioni elettorali. (Interruzioni, commenti)

Voci: a destra: “Perché avete paura! Perché scappate!”

Giacomo Matteotti. Forse al Messico si usano fare le elezioni non con le schede, ma col coraggio di fronte alle rivoltelle. (Vivi rumori. Interruzioni, approvazioni all’estrema sinistra) E chiedo scusa al Messico, se non è vero! (Rumori prolungati) I fatti cui accenno si possono riassumere secondo i diversi momenti delle elezioni. La legge elettorale chiede… (Interruzioni, rumori)

Paolo Greco. È ora di finirla! Voi svalorizzate il Parlamento!

Giacomo Matteotti. E allora sciogliete il Parlamento.

Paolo Greco. Voi non rispettate la maggioranza e non avete diritto di essere rispettati.

Giacomo Matteotti. Ciascun partito doveva, secondo la legge elettorale, presentare la propria lista di candidati… (Vivi rumori)

Maurizio Maraviglia. Ma parli sulla proposta dell’onorevole Presutti.

Giacomo Matteotti. Richiami dunque lei all’ordine il Presidente! La presentazione delle liste – dicevo – deve avvenire in ogni circoscrizione mediante un documento notarile a cui vanno apposte dalle trecento alle cinquecento firme. Ebbene, onorevoli colleghi, in sei circoscrizioni su quindici le operazioni notarili che si compiono privatamente nello studio di un notaio, fuori della vista pubblica e di quelle che voi chiamate “provocazioni”, sono state impedite con violenza. (Rumori vivissimi)

Giuseppe Bastianini. Questo lo dice lei!

Voci dalla destra: “Non è vero, non è vero.”

Giacomo Matteotti. Volete i singoli fatti? Eccoli: ad Iglesias il collega Corsi stava raccogliendo le trecento firme e la sua casa è stata circondata… (Rumori)

Maurizio Maraviglia. Non è vero. Lo inventa lei in questo momento.

Roberto Farinacci. Va a finire che faremo sul serio quello che non abbiamo fatto!

Giacomo Matteotti. Fareste il vostro mestiere!

Emilio Lussu. È la verità, è la verità!…

Giacomo Matteotti. A Melfi… (Rumori vivissimi – Interruzioni) a Melfi è stata impedita la raccolta delle firme con la violenza (Rumori). In Puglia fu bastonato perfino un notaio (Rumori vivissimi)

Gino Aldi-Mai. Ma questo nei ricorsi non c’è! In nessuno dei ricorsi! Ho visto gli atti delle Puglie e in nessun ricorso è accennato il fatto di cui parla l’on. Matteotti.

Roberto Farinacci. Vi faremo cambiare sistema! E dire che sono quelli che vogliono la normalizzazione!

Giacomo Matteotti. A Genova (Rumori vivissimi) i fogli con le firme già raccolte furono portati via dal tavolo su cui erano stati firmati

Voci: “Perché erano falsi.”

Giacomo Matteotti. Se erano falsi, dovevate denunciarli ai magistrati!

Roberto Farinacci. Perché non ha fatto i reclami alla Giunta delle elezioni?

Giacomo Matteotti. Ci sono.

Una voce dal banco delle commissioni: “No, non ci sono, li inventa lei.”

Presidente. La Giunta delle elezioni dovrebbe dare esempio di compostezza! I componenti della Giunta delle elezioni parleranno dopo. Onorevole Matteotti, continui.

Giacomo Matteotti. Io espongo fatti che non dovrebbero provocare rumori. I fatti o sono veri o li dimostrate falsi. Non c’è offesa, non c’è ingiuria per nessuno in ciò che dico: c’è una descrizione di fatti.

Attilio Teruzzi. Che non esistono!

Giacomo Matteotti. Da parte degli onorevoli componenti della Giunta delle elezioni si protesta che alcuni di questi fatti non sono dedotti o documentati presso la Giunta delle elezioni. Ma voi sapete benissimo come una situazione e un regime di violenza non solo determinino i fatti stessi, ma impediscano spesse volte la denuncia e il reclamo formale. Voi sapete che persone, le quali hanno dato il loro nome per attestare sopra un giornale o in un documento che un fatto era avvenuto, sono state immediatamente percosse e messe quindi nella impossibilità di confermare il fatto stesso. Già nelle elezioni del 1921, quando ottenni da questa Camera l’annullamento per violenze di una prima elezione fascista, molti di coloro che attestarono i fatti davanti alla Giunta delle elezioni, furono chiamati alla sede fascista, furono loro mostrate le copie degli atti esistenti presso la Giunta delle elezioni illecitamente comunicate, facendo ad essi un vero e proprio processo privato perché avevano attestato il vero o firmato i documenti! In seguito al processo fascista essi furono boicottati dal lavoro o percossi. (Rumori, interruzioni)

Voci: a destra: “Lo provi.”

Giacomo Matteotti. La stessa Giunta delle elezioni ricevette allora le prove del fatto. Ed è per questo, onorevoli colleghi, che noi spesso siamo costretti a portare in questa Camera l’eco di quelle proteste che altrimenti nel Paese non possono avere alcun’altra voce ed espressione. (Applausi all’estrema sinistra) In sei circoscrizioni, abbiamo detto, le formalità notarili furono impedite colla violenza, e per arrivare in tempo si dovette supplire malamente e come si poté con nuove firme in altre provincie. A Reggio Calabria, per esempio, abbiamo dovuto provvedere con nuove firme per supplire quelle che in Basilicata erano state impedite.

Una voce al banco della giunta: “Dove furono impedite?”

Giacomo Matteotti. A Melfi, a Iglesias, in Puglia… devo ripetere? (Interruzioni, rumori) Presupposto essenziale di ogni elezione è che i candidati, cioè coloro che domandano al suffragio elettorale il voto, possano esporre, in contraddittorio con il programma del Governo, in pubblici comizi o anche in privati locali, le loro opinioni. In Italia, nella massima parte dei luoghi, anzi quasi da per tutto, questo non fu possibile.

Una voce: “Non è vero! Parli l’onorevole Mazzoni!” (Rumori)

Giacomo Matteotti. Su ottomila comuni italiani, e su mille candidati delle minoranze, la possibilità è stata ridotta a un piccolissimo numero di casi, soltanto là dove il partito dominante ha consentito per alcune ragioni particolari o di luogo o di persona. (Interruzioni, rumori) Volete i fatti? La Camera ricorderà l’incidente occorso al collega Gonzales.

Attilio Teruzzi. Noi ci ricordiamo del 1919, quando buttavate gli ufficiali nel Naviglio. lo, per un anno, sono andato a casa con la pena di morte sulla testa!

Giacomo Matteotti. Onorevoli colleghi, se voi volete contrapporci altre elezioni, ebbene io domando la testimonianza di un uomo che siede al banco del Governo, se nessuno possa dichiarare che ci sia stato un solo avversario che non abbia potuto parlare in contraddittorio con me nel 1919.

Voci: “Non è vero! non è vero!”

Aldo Finzi. Michele Bianchi! Proprio lei ha impedito di parlare a Michele Bianchi!

Giacomo Matteotti. Lei dice il falso! (Interruzioni, rumori) Il fatto è semplicemente questo, che l’onorevole Michele Bianchi con altri teneva un comizio a Badia Polesine. Alla fine del comizio che essi tennero sono arrivato io e ho domandato la parola in contraddittorio. Essi rifiutarono e se ne andarono e io rimasi a parlare. (Rumori, interruzioni)

Aldo Finzi. Non è così!

Giacomo Matteotti. Porterò i giornali vostri che lo attestano.

Aldo Finzi. Lo domandi all’onorevole Merlin che è più vicino a lei! L’onorevole Merlin cristianamente deporrà.

Giacomo Matteotti. L’on. Merlin ha avuto numerosi contraddittori con me, e nessuno fu impedito e stroncato. Ma lasciamo stare il passato. Non dovevate voi essere i rinnovatori del costume italiano? Non dovevate voi essere coloro che avrebbero portato un nuovo costume morale nelle elezioni? (Rumori) E, signori che mi interrompete, anche qui nell’assemblea? (Rumori a destra)

Attilio Teruzzi. È ora di finirla con queste falsità.

Giacomo Matteotti. L’inizio della campagna elettorale del 1924 avvenne dunque a Genova, con una conferenza privata e per inviti da parte dell’onorevole Gonzales. Orbene, prima ancora che si iniziasse la conferenza, i fascisti invasero la sala e a furia di bastonate impedirono all’oratore di aprire nemmeno la bocca. (Rumori, interruzioni, apostrofi)

Una voce: “Non è vero, non fu impedito niente.” (Rumori)

Giacomo Matteotti. Allora rettifico! Se l’onorevole Gonzales dovette passare 8 giorni a letto, vuol dire che si è ferito da solo, non fu bastonato. (Rumori, interruzioni) L’onorevole Gonzales, che è uno studioso di San Francesco, si è forse autoflagellato! (Si ride. Interruzioni) A Napoli doveva parlare… (Rumori vivissimi, scambio di apostrofi fra alcuni deputati che siedono all’estrema sinistra)

Presidente. Onorevoli colleghi, io deploro quello che accade. Prendano posto e non turbino la discussione! Onorevole Matteotti, prosegua, sia breve, e concluda.

Giacomo Matteotti. L’Assemblea deve tenere conto che io debbo parlare per improvvisazione, e che mi limito…

Voci: “Si vede che improvvisa! E dice che porta dei fatti!”

Enrico Gonzales. I fatti non sono improvvisati! (Rumori)

Giacomo Matteotti. Mi limito, dico, alla nuda e cruda esposizione di alcuni fatti. Ma se per tale forma di esposizione domando il compatimento dell’Assemblea… (Rumori) non comprendo come i fatti senza aggettivi e senza ingiurie possano sollevare urla e rumori. Dicevo dunque che ai candidati non fu lasciata nessuna libertà di esporre liberamente il loro pensiero in contraddittorio con quello del Governo fascista e accennavo al fatto dell’onorevole Gonzales, accennavo al fatto dell’onorevole Bentini a Napoli, alla conferenza che doveva tenere il capo dell’opposizione costituzionale, l’onorevole Amendola , e che fu impedita… (Oh, oh! – Rumori)

Voci: a destra: “Ma che costituzionale! Sovversivo come voi! Siete d’accordo tutti!”

Giacomo Matteotti. Vuol dire dunque che il termine “sovversivo” ha molta elasticità!

Paolo Greco. Chiedo di parlare sulle affermazioni dell’onorevole Matteotti.

Giacomo Matteotti. L’onorevole Amendola fu impedito di tenere la sua conferenza, per la mobilitazione, documentata, da parte di comandanti di corpi armati, i quali intervennero in città…

Enrico Presutti. Dica bande armate, non corpi armati!

Giacomo Matteotti. Bande armate, le quali impedirono la pubblica e libera conferenza. (Rumori) Del resto, noi ci siamo trovati in queste condizioni: su 100 dei nostri candidati, circa 60 non potevano circolare liberamente nella loro circoscrizione!

Voci: a destra: “Per paura! Per paura!” (Rumori – Commenti)

Roberto Farinacci. Vi abbiamo invitati telegraficamente!

Giacomo Matteotti. Non credevamo che le elezioni dovessero svolgersi proprio come un saggio di resistenza inerme alle violenze fisiche dell’avversario, che è al Governo e dispone di tutte le forze armate! (Rumori) Che non fosse paura, poi, lo dimostra il fatto che, per un contraddittorio, noi chiedemmo che ad esso solo gli avversari fossero presenti, e nessuno dei nostri; perché, altrimenti, voi sapete come è vostro costume dire che “qualcuno di noi ha provocato” e come “in seguito a provocazioni” i fascisti “dovettero” legittimamente ritorcere l’offesa, picchiando su tutta la linea! (Interruzioni)

Voci: a destra: “L’avete studiato bene!”

Orazio Pedrazzi. Come siete pratici di queste cose, voi!

Presidente. Onorevole Pedrazzi!

Giacomo Matteotti. Comunque, ripeto, i candidati erano nella impossibilità di circolare nelle loro circoscrizioni!

Voci: a destra: “Avevano paura!”

Filippo Turati. Paura! Sì, paura! Come nella Sila, quando c’erano i briganti, avevano paura. (Vivi rumori a destra, approvazioni a sinistra)

Una voce: “Lei ha tenuto il contraddittorio con me ed è stato rispettato”

Filippo Turati. Ho avuto la vostra protezione a mia vergogna! (Applausi a sinistra, rumori a destra)

Presidente. Concluda, onorevole Matteotti.. Non provochi incidenti!

Giacomo Matteotti. Io protesto! Se ella crede che non gli altri mi impediscano di parlare, ma che sia io a provocare incidenti, mi seggo e non parlo! (Approvazioni a sinistra – Rumori prolungati)

Presidente. Ha finito? Allora ha facoltà di parlare l’onorevole Rossi…

Giacomo Matteotti. Ma che maniera è questa! Lei deve tutelare il mio diritto di parlare! lo non ho offeso nessuno! Riferisco soltanto dei fatti. Ho diritto di essere rispettato! (Rumori prolungati, Conversazioni)

Antonio Casertano. Chiedo di parlare.

Presidente. Ha facoltà di parlare l’onorevole Presidente della Giunta delle elezioni. C’è una proposta di rinvio degli atti alla Giunta.

Giacomo Matteotti. Onorevole Presidente!…

Presidente. Onorevole Matteotti, se ella vuole parlare, ha facoltà di continuare, ma prudentemente.

Giacomo Matteotti. Io chiedo di parlare non prudentemente, né imprudentemente, ma parlamentarmente!

Presidente. Parli, parli.

Giacomo Matteotti. I candidati non avevano libera circolazione… (Rumori. Interruzioni)

Presidente. Facciano silenzio! Lascino parlare!

Giacomo Matteotti. Non solo non potevano circolare, ma molti di essi non potevano neppure risiedere nelle loro stesse abitazioni, nelle loro stesse città. Alcuno, che rimase al suo posto, ne vide poco dopo le conseguenze. Molti non accettarono la candidatura, perché sapevano che accettare la candidatura voleva dire non aver più lavoro l’indomani o dover abbandonare il proprio paese ed emigrare all’estero. (Commenti)

Una voce: “Erano disoccupati!”

Giacomo Matteotti. No, lavorano tutti, e solo non lavorano, quando voi li boicottate.

Voci a destra: “E quando li boicottate voi?”

Roberto Farinacci. Lasciatelo parlare! Fate il loro giuoco!

Giacomo Matteotti. Uno dei candidati, l’onorevole Piccinini, al quale mando a nome del mio gruppo un saluto… (Rumori)

Voci: “E Berta? Berta!”

Giacomo Matteotti. … conobbe cosa voleva dire obbedire alla consegna del proprio partito. Fu assassinato nella sua casa, per avere accettata la candidatura nonostante prevedesse quale sarebbe stato per essere il destino suo all’indomani. (Rumori) Ma i candidati – voi avete ragione di urlarmi, onorevoli colleghi – i candidati devono sopportare la sorte della battaglia e devono prendere tutto quello che è nella lotta che oggi imperversa. Lo accenno soltanto, non per domandare nulla, ma perché anche questo è un fatto concorrente a dimostrare come si sono svolte le elezioni. (Approvazioni all’estrema sinistra) Un’altra delle garanzie più importanti per lo svolgimento di una libera elezione era quella della presenza e del controllo dei rappresentanti di ciascuna lista, in ciascun seggio. Voi sapete che, nella massima parte dei casi, sia per disposizione di legge, sia per interferenze di autorità, i seggi – anche in seguito a tutti gli scioglimenti di Consigli comunali imposti dal Governo e dal partito dominante – risultarono composti quasi totalmente di aderenti al partito dominante. Quindi l’unica garanzia possibile, l’ultima garanzia esistente per le minoranze, era quella della presenza del rappresentante di lista al seggio. Orbene, essa venne a mancare. Infatti, nel 90 per cento, e credo in qualche regione fino al 100 per cento dei casi, tutto il seggio era fascista e il rappresentante della lista di minoranza non poté presenziare le operazioni. Dove andò, meno in poche grandi città e in qualche rara provincia, esso subì le violenze che erano minacciate a chiunque avesse osato controllare dentro il seggio la maniera come si votava, la maniera come erano letti e constatati i risultati. Per constatare il fatto, non occorre nuovo reclamo e documento. Basta che la Giunta delle elezioni esamini i verbali di tutte le circoscrizioni, e controlli i registri. Quasi dappertutto le operazioni si sono svolte fuori della presenza di alcun rappresentante di lista. Veniva così a mancare l’unico controllo, l’unica garanzia, sopra la quale si può dire se le elezioni si sono svolte nelle dovute forme e colla dovuta legalità. Noi possiamo riconoscere che, in alcuni luoghi, in alcune poche città e in qualche provincia, il giorno delle elezioni vi è stata una certa libertà. Ma questa concessione limitata della libertà nello spazio e nel tempo – e l’onorevole Farinacci, che è molto aperto, me lo potrebbe ammettere – fu data ad uno scopo evidente: dimostrare, nei centri più controllati dall’opinione pubblica e in quei luoghi nei quali una più densa popolazione avrebbe reagito alla violenza con una evidente astensione controllabile da parte di tutti, che una certa libertà c’è stata. Ma, strana coincidenza, proprio in quei luoghi dove fu concessa a scopo dimostrativo quella libertà, le minoranze raccolsero una tale abbondanza di suffragi, da superare la maggioranza – con questa conseguenza però, che la violenza, che non si era avuta prima delle elezioni, si ebbe dopo le elezioni. E noi ricordiamo quello che è avvenuto specialmente nel Milanese e nel Genovesato ed in parecchi altri luoghi, dove le elezioni diedero risultati soddisfacenti in confronto alla lista fascista. Si ebbero distruzioni di giornali, devastazioni di locali, bastonature alle persone. Distruzioni che hanno portato milioni di danni… (Vivissimi rumori al centro e a destra)

Una voce, a destra: “Ricordatevi delle devastazioni dei comunisti!”

Giacomo Matteotti. Onorevoli colleghi, ad un comunista potrebbe essere lecito, secondo voi, di distruggere la ricchezza nazionale, ma non ai nazionalisti, né ai fascisti come vi vantate voi! Si sono avuti, dicevo, danni per parecchi milioni, tanto che persino un alto personaggio, che ha residenza in Roma, ha dovuto accorgersene, mandando la sua adeguata protesta e il soccorso economico. In che modo si votava? La votazione avvenne in tre maniere: l’Italia è una, ma ha ancora diversi costumi. Nella valle del Po, in Toscana e in altre regioni che furono citate all’ordine del giorno dal Presidente del Consiglio per l’atto di fedeltà che diedero al Governo fascista, e nelle quali i contadini erano stati prima organizzati dal partito socialista, o dal partito popolare, gli elettori votavano sotto controllo del partito fascista con la “regola del tre”. Ciò fu dichiarato e apertamente insegnato persino da un prefetto, dal prefetto di Bologna: i fascisti consegnavano agli elettori un bollettino contenente tre numeri o tre nomi, secondo i luoghi (Interruzioni), variamente alternati in maniera che tutte le combinazioni, cioè tutti gli elettori di ciascuna sezione, uno per uno, potessero essere controllati e riconosciuti personalmente nel loro voto. In moltissime provincie, a cominciare dalla mia, dalla provincia di Rovigo, questo metodo risultò eccellente.

Aldo Finzi. Evidentemente lei non c’era! Questo metodo non fu usato!

Giacomo Matteotti. Onorevole Finzi, sono lieto che, con la sua negazione, ella venga implicitamente a deplorare il metodo che è stato usato.

Aldo Finzi. Lo provi.

Giacomo Matteotti. In queste regioni tutti gli elettori…

Francesco Ciarlantini. Lei ha un trattato, perché non lo pubblica?

Giacomo Matteotti. Lo pubblicherò, quando mi si assicurerà che le tipografie del Regno sono indipendenti e sicure (Vivissimi rumori al centro e a destra); perché, come tutti sanno, anche durante le elezioni, i nostri opuscoli furono sequestrati, i giornali invasi, le tipografie devastate o diffidate di pubblicare le nostre cose. (Rumori)

Voci: “No! No!”

Giacomo Matteotti. Nella massima parte dei casi però non vi fu bisogno delle sanzioni, perché i poveri contadini sapevano inutile ogni resistenza e dovevano subire la legge del più forte, la legge del padrone, votando, per tranquillità della famiglia, la terna assegnata a ciascuno dal dirigente locale del Sindacato fascista o dal fascio. (Vivi rumori interruzioni)

Giacono Suardo. L’onorevole Matteotti non insulta me rappresentante: insulta il popolo italiano ed io, per la mia dignità, esco dall’Aula. (Rumori – Commenti) La mia città in ginocchio ha inneggiato al Duce Mussolini, sfido l’onorevole Matteotti a provare le sue affermazioni. Per la mia dignità di soldato, abbandono quest’Aula. (Applausi, commenti)

Attilio Teruzzi. L’onorevole Suardo è medaglia d’oro! Si vergogni, on. Matteotti. (Rumori all’estrema sinistra)

Presidente. Facciano silenzio! Onorevole Matteotti, concluda!

Giacomo Matteotti. Io posso documentare e far nomi. In altri luoghi invece furono incettati i certificati elettorali, metodo che in realtà era stato usato in qualche piccola circoscrizione anche nell’Italia prefascista, ma che dall’Italia fascista ha avuto l’onore di essere esteso a larghissime zone del meridionale; incetta di certificati, per la quale, essendosi determinata una larga astensione degli elettori che non si ritenevano liberi di esprimere il loro pensiero, i certificati furono raccolti e affidati a gruppi di individui, i quali si recavano alle sezioni elettorali per votare con diverso nome, fino al punto che certuni votarono dieci o venti volte e che giovani di venti anni si presentarono ai seggi e votarono a nome di qualcheduno che aveva compiuto i 60 anni. (Commenti) Si trovarono solo in qualche seggio pochi, ma autorevoli magistrati, che, avendo rilevato il fatto, riuscirono ad impedirlo.

Edoardo Torre. Basta, la finisca! (Rumori, commenti) Che cosa stiamo a fare qui? Dobbiamo tollerare che ci insulti? (Rumori – Alcuni deputati scendono nell’emiciclo) Per voi ci vuole il domicilio coatto e non il Parlamento! (Commenti – Rumori)

Voci: “Vada in Russia!”

Presidente. Facciano silenzio! E lei, onorevole Matteotti, concluda!

Giacomo Matteotti. Coloro che ebbero la ventura di votare e di raggiungere le cabine, ebbero, dentro le cabine, in moltissimi Comuni, specialmente della campagna, la visita di coloro che erano incaricati di controllare i loro voti. Se la Giunta delle elezioni volesse aprire i plichi e verificare i cumuli di schede che sono state votate, potrebbe trovare che molti voti di preferenza sono stati scritti sulle schede tutti dalla stessa mano, così come altri voti di lista furono cancellati, o addirittura letti al contrario. Non voglio dilungarmi a descrivere i molti altri sistemi impiegati per impedire la libera espressione della volontà popolare. Il fatto è che solo una piccola minoranza di cittadini ha potuto esprimere liberamente il suo voto: il più delle volte, quasi esclusivamente coloro che non potevano essere sospettati di essere socialisti. I nostri furono impediti dalla violenza; mentre riuscirono più facilmente a votare per noi persone nuove e indipendenti, le quali, non essendo credute socialiste, si sono sottratte al controllo e hanno esercitato il loro diritto liberamente. A queste nuove forze che manifestano la reazione della nuova Italia contro l’oppressione del nuovo regime, noi mandiamo il nostro ringraziamento. (Applausi all’estrema sinistra. Rumori dalle altre parti della Camera) Per tutte queste ragioni, e per le altre che di fronte alle vostre rumorose sollecitazioni rinunzio a svolgere, ma che voi ben conoscete perché ciascuno di voi ne è stato testimonio per lo meno… (Rumori) per queste ragioni noi domandiamo l’annullamento in blocco della elezione di maggioranza.

Voci a destra: “Accettiamo” (Vivi applausi a destra e al centro)

Giacomo Matteotti. […] Voi dichiarate ogni giorno di volere ristabilire l’autorità dello Stato e della legge. Fatelo, se siete ancora in tempo; altrimenti voi sì, veramente, rovinate quella che è l’intima essenza, la ragione morale della Nazione. Non continuate più oltre a tenere la Nazione divisa in padroni e sudditi, poiché questo sistema certamente provoca la licenza e la rivolta. Se invece la libertà è data, ci possono essere errori, eccessi momentanei, ma il popolo italiano, come ogni altro, ha dimostrato di saperseli correggere da sé medesimo. (Interruzioni a destra) Noi deploriamo invece che si voglia dimostrare che solo il nostro popolo nel mondo non sa reggersi da sé e deve essere governato con la forza. Ma il nostro popolo stava risollevandosi ed educandosi, anche con l’opera nostra. Voi volete ricacciarci indietro. Noi difendiamo la libera sovranità del popolo italiano al quale mandiamo il più alto saluto e crediamo di rivendicarne la dignità, domandando il rinvio delle elezioni inficiate dalla violenza alla Giunta delle elezioni. (Applausi all’estrema sinistra – Vivi rumori)

Cento anni dall’assassinio di Giacomo Matteotti: sabato 23 marzo iniziativa di ANPI, Socialismo XXI e Communia

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Il 23 marzo alle ore 15:30 presso la sala Gonfalone della Provincia di Prato si terrà in occasione del centenario dell’assassinio di Giacomo Matteotti (Fratta Polesine, 22 maggio 1885 – Roma, 10 giugno 1924) una iniziativa organizzata da ANPI, dall’associazione Socialismo XXI e dall’associazione Communia aps.

Parteciperanno all’evento:

  • Angela Rivello: presidente di ANPI di Prato
  • Luigi Ferro: presidente nazionale Socialismo XXI
  • Giorgio Benvenuto: già segretario generale UIL
  • Valdo Spini: storico del socialismo
  • Sindaco di Prato Matteo Biffoni
  • Presidente della Provincia di Prato Simone Calamai

Coordina l’iniziativa il direttore di Paese Sera Toscana Brunello Gabellini

Giacomo Matteotti (Fratta Polesine, 22 maggio 1885 – Roma, 10 giugno 1924), politico, giornalista e antifascista italiano, segretario del Partito Socialista Unitario, fu rapito e assassinato il 10 giugno 1924 da un gruppo di fascisti armati capeggiati da Amerigo Dumini, a causa delle sue denunce in parlamento delle illegalità commesse dalla nascente dittatura di Mussolini. Il corpo di Matteotti fu ritrovato circa due mesi dopo l’omicidio, il 16 agosto 1924.

Il discorso di Giacomo Matteotti in parlamento in cui denunciò il partito fascista per le sue operazioni antidemocratiche e violente e in seguito al quale ventilò il presagio del proprio assassinio da parte dei fascisti con la frase “Io, il mio discorso l’ho fatto. Ora voi preparate il discorso funebre per me

Presidente. Ha chiesto di parlare l’onorevole Matteotti. Ne ha facoltà2.

Giacomo Matteotti. Noi abbiamo avuto da parte della Giunta delle elezioni la proposta di convalida di numerosi colleghi. Nessuno certamente, degli appartenenti a questa Assemblea, all’infuori credo dei componenti la Giunta delle elezioni, saprebbe ridire l’elenco dei nomi letti per la convalida, nessuno, né della Camera né delle tribune della stampa. (Vive interruzioni alla destra e al centro)

Dario Lupi.3 È passato il tempo in cui si parlava per le tribune!

Giacomo Matteotti. Certo la pubblicità è per voi un’istituzione dello stupidissimo secolo XIX. (Vivi rumori. Interruzioni alla destra e al centro) Comunque, dicevo, in questo momento non esiste da parte dell’Assemblea una conoscenza esatta dell’oggetto sul quale si delibera. Soltanto per quei pochissimi nomi che abbiamo potuto afferrare alla lettura, possiamo immaginare che essi rappresentino una parte della maggioranza. Ora, contro la loro convalida noi presentiamo questa pura e semplice eccezione: cioè, che la lista di maggioranza governativa, la quale nominalmente ha ottenuto una votazione di quattro milioni e tanti voti… (Interruzioni).

Voci al centro: “Ed anche più!”

Giacomo Matteotti. … cotesta lista non li ha ottenuti, di fatto e liberamente, ed è dubitabile quindi se essa abbia ottenuto quel tanto di percentuale che è necessario (Interruzioni. Proteste) per conquistare, anche secondo la vostra legge, i due terzi dei posti che le sono stati attribuiti! Potrebbe darsi che i nomi letti dal Presidente: siano di quei capilista che resterebbero eletti anche se, invece del premio di maggioranza, si applicasse la proporzionale pura in ogni circoscrizione. Ma poiché nessuno ha udito i nomi, e non è stata premessa nessuna affermazione generica di tale specie, probabilmente tali tutti non sono, e quindi contestiamo in questo luogo e in tronco la validità della elezione della maggioranza (Rumori vivissimi). Vorrei pregare almeno i colleghi, sulla elezione dei quali oggi si giudica, di astenersi per lo meno dai rumori, se non dal voto. (Vivi commenti – Proteste – Interruzioni alla destra e al centro)

Maurizio Maraviglia.4 In contestazione non c’è nessuno, diversamente si asterrebbe!

Giacomo Matteotti. Noi contestiamo….

Maurizio Maraviglia. Allora contestate voi!

Giacomo Matteotti. Certo sarebbe Maraviglia se contestasse lei! L’elezione, secondo noi, è essenzialmente non valida, e aggiungiamo che non è valida in tutte le circoscrizioni. In primo luogo abbiamo la dichiarazione fatta esplicitamente dal governo, ripetuta da tutti gli organi della stampa ufficiale, ripetuta dagli oratori fascisti in tutti i comizi, che le elezioni non avevano che un valore assai relativo, in quanto che il Governo non si sentiva soggetto al responso elettorale, ma che in ogni caso – come ha dichiarato replicatamente – avrebbe mantenuto il potere con la forza, anche se… (Vivaci interruzioni a destra e al centro. Movimenti dell’onorevole Presidente del Consiglio)

Voci a destra: “Sì, sì! Noi abbiamo fatto la guerra!” (Applausi alla destra e al centro).

Giacomo Matteotti. Codesti vostri applausi sono la conferma precisa della fondatezza dei mio ragionamento. Per vostra stessa conferma dunque nessun elettore italiano si è trovato libero di decidere con la sua volontà… (Rumori, proteste e interruzioni a destra) Nessun elettore si è trovato libero di fronte a questo quesito…

Maurizio Maraviglia. Hanno votato otto milioni di italiani!

Giacomo Matteotti. … se cioè egli approvava o non approvava la politica o, per meglio dire, il regime del Governo fascista. Nessuno si è trovato libero, perché ciascun cittadino sapeva a priori che, se anche avesse osato affermare a maggioranza il contrario, c’era una forza a disposizione del Governo che avrebbe annullato il suo voto e il suo responso. (Rumori e interruzioni a destra)

Una voce a destra: “E i due milioni di voti che hanno preso le minoranze?”

Roberto Farinacci. Potevate fare la rivoluzione!

Maurizio Maraviglia. Sarebbero stati due milioni di eroi!

Giacomo Matteotti. A rinforzare tale proposito del Governo, esiste una milizia armata… (Applausi vivissimi e prolungati a destra e grida di “Viva la milizia”)

Voci a destra: “Vi scotta la milizia!”

Giacomo Matteotti. … esiste una milizia armata… (Interruzioni a destra, rumori prolungati)

Voci: “Basta! Basta!”

Presidente. Onorevole Matteotti, si attenga all’argomento.

Giacomo Matteotti. Onorevole Presidente, forse ella non m’intende; ma io parlo di elezioni. Esiste una milizia armata… (Interruzioni a destra) la quale ha questo fondamentale e dichiarato scopo: di sostenere un determinato Capo del Governo bene indicato e nominato nel Capo del fascismo e non, a differenza dell’Esercito, il Capo dello Stato. (Interruzioni e rumori a destra)

Voci: a destra: “E le guardie rosse?”

Giacomo Matteotti. Vi è una milizia armata, composta di cittadini di un solo Partito, la quale ha il compito dichiarato di sostenere un determinato Governo con la forza, anche se ad esso il consenso mancasse. (Commenti) In aggiunta e in particolare… (Interruzioni) mentre per la legge elettorale la milizia avrebbe dovuto astenersi, essendo in funzione o quando era in funzione, e mentre di fatto in tutta l’Italia specialmente rurale abbiamo constatato in quei giorni la presenza di militi nazionali in gran numero… (Interruzioni, rumori)

Roberto Farinacci. Erano i balilla!

Giacomo Matteotti. È vero, on. Farinacci, in molti luoghi hanno votato anche i balilla! (Approvazioni all’estrema sinistra, rumori a destra e al centro)

Voce al centro: “Hanno votato i disertori per voi!”

Enrico Gonzales. Spirito denaturato e rettificato!

Giacomo Matteotti. Dicevo dunque che, mentre abbiamo visto numerosi di questi militi in ogni città e più ancora nelle campagne (Interruzioni), gli elenchi degli obbligati alla astensione, depositati presso i Comuni, erano ridicolmente ridotti a tre o quattro persone per ogni città, per dare l’illusione dell’osservanza di una legge apertamente violata, conforme lo stesso pensiero espresso dal Presidente del Consiglio che affidava ai militi fascisti la custodia delle cabine. (Rumori) A parte questo argomento del proposito del Governo di reggersi anche con la forza contro il consenso e del fatto di una milizia a disposizione di un partito che impedisce all’inizio e fondamentalmente la libera espressione della sovranità popolare ed elettorale e che invalida in blocco l’ultima elezione in Italia, c’è poi una serie di fatti che successivamente ha viziate e annullate tutte le singole manifestazioni elettorali. (Interruzioni, commenti)

Voci: a destra: “Perché avete paura! Perché scappate!”

Giacomo Matteotti. Forse al Messico si usano fare le elezioni non con le schede, ma col coraggio di fronte alle rivoltelle. (Vivi rumori. Interruzioni, approvazioni all’estrema sinistra) E chiedo scusa al Messico, se non è vero! (Rumori prolungati) I fatti cui accenno si possono riassumere secondo i diversi momenti delle elezioni. La legge elettorale chiede… (Interruzioni, rumori)

Paolo Greco. È ora di finirla! Voi svalorizzate il Parlamento!

Giacomo Matteotti. E allora sciogliete il Parlamento.

Paolo Greco. Voi non rispettate la maggioranza e non avete diritto di essere rispettati.

Giacomo Matteotti. Ciascun partito doveva, secondo la legge elettorale, presentare la propria lista di candidati… (Vivi rumori)

Maurizio Maraviglia. Ma parli sulla proposta dell’onorevole Presutti.

Giacomo Matteotti. Richiami dunque lei all’ordine il Presidente! La presentazione delle liste – dicevo – deve avvenire in ogni circoscrizione mediante un documento notarile a cui vanno apposte dalle trecento alle cinquecento firme. Ebbene, onorevoli colleghi, in sei circoscrizioni su quindici le operazioni notarili che si compiono privatamente nello studio di un notaio, fuori della vista pubblica e di quelle che voi chiamate “provocazioni”, sono state impedite con violenza. (Rumori vivissimi)

Giuseppe Bastianini. Questo lo dice lei!

Voci dalla destra: “Non è vero, non è vero.”

Giacomo Matteotti. Volete i singoli fatti? Eccoli: ad Iglesias il collega Corsi stava raccogliendo le trecento firme e la sua casa è stata circondata… (Rumori)

Maurizio Maraviglia. Non è vero. Lo inventa lei in questo momento.

Roberto Farinacci. Va a finire che faremo sul serio quello che non abbiamo fatto!

Giacomo Matteotti. Fareste il vostro mestiere!

Emilio Lussu. È la verità, è la verità!…

Giacomo Matteotti. A Melfi… (Rumori vivissimi – Interruzioni) a Melfi è stata impedita la raccolta delle firme con la violenza (Rumori). In Puglia fu bastonato perfino un notaio (Rumori vivissimi)

Gino Aldi-Mai. Ma questo nei ricorsi non c’è! In nessuno dei ricorsi! Ho visto gli atti delle Puglie e in nessun ricorso è accennato il fatto di cui parla l’on. Matteotti.

Roberto Farinacci. Vi faremo cambiare sistema! E dire che sono quelli che vogliono la normalizzazione!

Giacomo Matteotti. A Genova (Rumori vivissimi) i fogli con le firme già raccolte furono portati via dal tavolo su cui erano stati firmati

Voci: “Perché erano falsi.”

Giacomo Matteotti. Se erano falsi, dovevate denunciarli ai magistrati!

Roberto Farinacci. Perché non ha fatto i reclami alla Giunta delle elezioni?

Giacomo Matteotti. Ci sono.

Una voce dal banco delle commissioni: “No, non ci sono, li inventa lei.”

Presidente. La Giunta delle elezioni dovrebbe dare esempio di compostezza! I componenti della Giunta delle elezioni parleranno dopo. Onorevole Matteotti, continui.

Giacomo Matteotti. Io espongo fatti che non dovrebbero provocare rumori. I fatti o sono veri o li dimostrate falsi. Non c’è offesa, non c’è ingiuria per nessuno in ciò che dico: c’è una descrizione di fatti.

Attilio Teruzzi. Che non esistono!

Giacomo Matteotti. Da parte degli onorevoli componenti della Giunta delle elezioni si protesta che alcuni di questi fatti non sono dedotti o documentati presso la Giunta delle elezioni. Ma voi sapete benissimo come una situazione e un regime di violenza non solo determinino i fatti stessi, ma impediscano spesse volte la denuncia e il reclamo formale. Voi sapete che persone, le quali hanno dato il loro nome per attestare sopra un giornale o in un documento che un fatto era avvenuto, sono state immediatamente percosse e messe quindi nella impossibilità di confermare il fatto stesso. Già nelle elezioni del 1921, quando ottenni da questa Camera l’annullamento per violenze di una prima elezione fascista, molti di coloro che attestarono i fatti davanti alla Giunta delle elezioni, furono chiamati alla sede fascista, furono loro mostrate le copie degli atti esistenti presso la Giunta delle elezioni illecitamente comunicate, facendo ad essi un vero e proprio processo privato perché avevano attestato il vero o firmato i documenti! In seguito al processo fascista essi furono boicottati dal lavoro o percossi. (Rumori, interruzioni)

Voci: a destra: “Lo provi.”

Giacomo Matteotti. La stessa Giunta delle elezioni ricevette allora le prove del fatto. Ed è per questo, onorevoli colleghi, che noi spesso siamo costretti a portare in questa Camera l’eco di quelle proteste che altrimenti nel Paese non possono avere alcun’altra voce ed espressione. (Applausi all’estrema sinistra) In sei circoscrizioni, abbiamo detto, le formalità notarili furono impedite colla violenza, e per arrivare in tempo si dovette supplire malamente e come si poté con nuove firme in altre provincie. A Reggio Calabria, per esempio, abbiamo dovuto provvedere con nuove firme per supplire quelle che in Basilicata erano state impedite.

Una voce al banco della giunta: “Dove furono impedite?”

Giacomo Matteotti. A Melfi, a Iglesias, in Puglia… devo ripetere? (Interruzioni, rumori) Presupposto essenziale di ogni elezione è che i candidati, cioè coloro che domandano al suffragio elettorale il voto, possano esporre, in contraddittorio con il programma del Governo, in pubblici comizi o anche in privati locali, le loro opinioni. In Italia, nella massima parte dei luoghi, anzi quasi da per tutto, questo non fu possibile.

Una voce: “Non è vero! Parli l’onorevole Mazzoni!” (Rumori)

Giacomo Matteotti. Su ottomila comuni italiani, e su mille candidati delle minoranze, la possibilità è stata ridotta a un piccolissimo numero di casi, soltanto là dove il partito dominante ha consentito per alcune ragioni particolari o di luogo o di persona. (Interruzioni, rumori) Volete i fatti? La Camera ricorderà l’incidente occorso al collega Gonzales.

Attilio Teruzzi. Noi ci ricordiamo del 1919, quando buttavate gli ufficiali nel Naviglio. lo, per un anno, sono andato a casa con la pena di morte sulla testa!

Giacomo Matteotti. Onorevoli colleghi, se voi volete contrapporci altre elezioni, ebbene io domando la testimonianza di un uomo che siede al banco del Governo, se nessuno possa dichiarare che ci sia stato un solo avversario che non abbia potuto parlare in contraddittorio con me nel 1919.

Voci: “Non è vero! non è vero!”

Aldo Finzi. Michele Bianchi! Proprio lei ha impedito di parlare a Michele Bianchi!

Giacomo Matteotti. Lei dice il falso! (Interruzioni, rumori) Il fatto è semplicemente questo, che l’onorevole Michele Bianchi con altri teneva un comizio a Badia Polesine. Alla fine del comizio che essi tennero sono arrivato io e ho domandato la parola in contraddittorio. Essi rifiutarono e se ne andarono e io rimasi a parlare. (Rumori, interruzioni)

Aldo Finzi. Non è così!

Giacomo Matteotti. Porterò i giornali vostri che lo attestano.

Aldo Finzi. Lo domandi all’onorevole Merlin che è più vicino a lei! L’onorevole Merlin cristianamente deporrà.

Giacomo Matteotti. L’on. Merlin ha avuto numerosi contraddittori con me, e nessuno fu impedito e stroncato. Ma lasciamo stare il passato. Non dovevate voi essere i rinnovatori del costume italiano? Non dovevate voi essere coloro che avrebbero portato un nuovo costume morale nelle elezioni? (Rumori) E, signori che mi interrompete, anche qui nell’assemblea? (Rumori a destra)

Attilio Teruzzi. È ora di finirla con queste falsità.

Giacomo Matteotti. L’inizio della campagna elettorale del 1924 avvenne dunque a Genova, con una conferenza privata e per inviti da parte dell’onorevole Gonzales. Orbene, prima ancora che si iniziasse la conferenza, i fascisti invasero la sala e a furia di bastonate impedirono all’oratore di aprire nemmeno la bocca. (Rumori, interruzioni, apostrofi)

Una voce: “Non è vero, non fu impedito niente.” (Rumori)

Giacomo Matteotti. Allora rettifico! Se l’onorevole Gonzales dovette passare 8 giorni a letto, vuol dire che si è ferito da solo, non fu bastonato. (Rumori, interruzioni) L’onorevole Gonzales, che è uno studioso di San Francesco, si è forse autoflagellato! (Si ride. Interruzioni) A Napoli doveva parlare… (Rumori vivissimi, scambio di apostrofi fra alcuni deputati che siedono all’estrema sinistra)

Presidente. Onorevoli colleghi, io deploro quello che accade. Prendano posto e non turbino la discussione! Onorevole Matteotti, prosegua, sia breve, e concluda.

Giacomo Matteotti. L’Assemblea deve tenere conto che io debbo parlare per improvvisazione, e che mi limito…

Voci: “Si vede che improvvisa! E dice che porta dei fatti!”

Enrico Gonzales. I fatti non sono improvvisati! (Rumori)

Giacomo Matteotti. Mi limito, dico, alla nuda e cruda esposizione di alcuni fatti. Ma se per tale forma di esposizione domando il compatimento dell’Assemblea… (Rumori) non comprendo come i fatti senza aggettivi e senza ingiurie possano sollevare urla e rumori. Dicevo dunque che ai candidati non fu lasciata nessuna libertà di esporre liberamente il loro pensiero in contraddittorio con quello del Governo fascista e accennavo al fatto dell’onorevole Gonzales, accennavo al fatto dell’onorevole Bentini a Napoli, alla conferenza che doveva tenere il capo dell’opposizione costituzionale, l’onorevole Amendola , e che fu impedita… (Oh, oh! – Rumori)

Voci: a destra: “Ma che costituzionale! Sovversivo come voi! Siete d’accordo tutti!”

Giacomo Matteotti. Vuol dire dunque che il termine “sovversivo” ha molta elasticità!

Paolo Greco. Chiedo di parlare sulle affermazioni dell’onorevole Matteotti.

Giacomo Matteotti. L’onorevole Amendola fu impedito di tenere la sua conferenza, per la mobilitazione, documentata, da parte di comandanti di corpi armati, i quali intervennero in città…

Enrico Presutti. Dica bande armate, non corpi armati!

Giacomo Matteotti. Bande armate, le quali impedirono la pubblica e libera conferenza. (Rumori) Del resto, noi ci siamo trovati in queste condizioni: su 100 dei nostri candidati, circa 60 non potevano circolare liberamente nella loro circoscrizione!

Voci: a destra: “Per paura! Per paura!” (Rumori – Commenti)

Roberto Farinacci. Vi abbiamo invitati telegraficamente!

Giacomo Matteotti. Non credevamo che le elezioni dovessero svolgersi proprio come un saggio di resistenza inerme alle violenze fisiche dell’avversario, che è al Governo e dispone di tutte le forze armate! (Rumori) Che non fosse paura, poi, lo dimostra il fatto che, per un contraddittorio, noi chiedemmo che ad esso solo gli avversari fossero presenti, e nessuno dei nostri; perché, altrimenti, voi sapete come è vostro costume dire che “qualcuno di noi ha provocato” e come “in seguito a provocazioni” i fascisti “dovettero” legittimamente ritorcere l’offesa, picchiando su tutta la linea! (Interruzioni)

Voci: a destra: “L’avete studiato bene!”

Orazio Pedrazzi. Come siete pratici di queste cose, voi!

Presidente. Onorevole Pedrazzi!

Giacomo Matteotti. Comunque, ripeto, i candidati erano nella impossibilità di circolare nelle loro circoscrizioni!

Voci: a destra: “Avevano paura!”

Filippo Turati. Paura! Sì, paura! Come nella Sila, quando c’erano i briganti, avevano paura. (Vivi rumori a destra, approvazioni a sinistra)

Una voce: “Lei ha tenuto il contraddittorio con me ed è stato rispettato”

Filippo Turati. Ho avuto la vostra protezione a mia vergogna! (Applausi a sinistra, rumori a destra)

Presidente. Concluda, onorevole Matteotti.. Non provochi incidenti!

Giacomo Matteotti. Io protesto! Se ella crede che non gli altri mi impediscano di parlare, ma che sia io a provocare incidenti, mi seggo e non parlo! (Approvazioni a sinistra – Rumori prolungati)

Presidente. Ha finito? Allora ha facoltà di parlare l’onorevole Rossi…

Giacomo Matteotti. Ma che maniera è questa! Lei deve tutelare il mio diritto di parlare! lo non ho offeso nessuno! Riferisco soltanto dei fatti. Ho diritto di essere rispettato! (Rumori prolungati, Conversazioni)

Antonio Casertano. Chiedo di parlare.

Presidente. Ha facoltà di parlare l’onorevole Presidente della Giunta delle elezioni. C’è una proposta di rinvio degli atti alla Giunta.

Giacomo Matteotti. Onorevole Presidente!…

Presidente. Onorevole Matteotti, se ella vuole parlare, ha facoltà di continuare, ma prudentemente.

Giacomo Matteotti. Io chiedo di parlare non prudentemente, né imprudentemente, ma parlamentarmente!

Presidente. Parli, parli.

Giacomo Matteotti. I candidati non avevano libera circolazione… (Rumori. Interruzioni)

Presidente. Facciano silenzio! Lascino parlare!

Giacomo Matteotti. Non solo non potevano circolare, ma molti di essi non potevano neppure risiedere nelle loro stesse abitazioni, nelle loro stesse città. Alcuno, che rimase al suo posto, ne vide poco dopo le conseguenze. Molti non accettarono la candidatura, perché sapevano che accettare la candidatura voleva dire non aver più lavoro l’indomani o dover abbandonare il proprio paese ed emigrare all’estero. (Commenti)

Una voce: “Erano disoccupati!”

Giacomo Matteotti. No, lavorano tutti, e solo non lavorano, quando voi li boicottate.

Voci a destra: “E quando li boicottate voi?”

Roberto Farinacci. Lasciatelo parlare! Fate il loro giuoco!

Giacomo Matteotti. Uno dei candidati, l’onorevole Piccinini, al quale mando a nome del mio gruppo un saluto… (Rumori)

Voci: “E Berta? Berta!”

Giacomo Matteotti. … conobbe cosa voleva dire obbedire alla consegna del proprio partito. Fu assassinato nella sua casa, per avere accettata la candidatura nonostante prevedesse quale sarebbe stato per essere il destino suo all’indomani. (Rumori) Ma i candidati – voi avete ragione di urlarmi, onorevoli colleghi – i candidati devono sopportare la sorte della battaglia e devono prendere tutto quello che è nella lotta che oggi imperversa. Lo accenno soltanto, non per domandare nulla, ma perché anche questo è un fatto concorrente a dimostrare come si sono svolte le elezioni. (Approvazioni all’estrema sinistra) Un’altra delle garanzie più importanti per lo svolgimento di una libera elezione era quella della presenza e del controllo dei rappresentanti di ciascuna lista, in ciascun seggio. Voi sapete che, nella massima parte dei casi, sia per disposizione di legge, sia per interferenze di autorità, i seggi – anche in seguito a tutti gli scioglimenti di Consigli comunali imposti dal Governo e dal partito dominante – risultarono composti quasi totalmente di aderenti al partito dominante. Quindi l’unica garanzia possibile, l’ultima garanzia esistente per le minoranze, era quella della presenza del rappresentante di lista al seggio. Orbene, essa venne a mancare. Infatti, nel 90 per cento, e credo in qualche regione fino al 100 per cento dei casi, tutto il seggio era fascista e il rappresentante della lista di minoranza non poté presenziare le operazioni. Dove andò, meno in poche grandi città e in qualche rara provincia, esso subì le violenze che erano minacciate a chiunque avesse osato controllare dentro il seggio la maniera come si votava, la maniera come erano letti e constatati i risultati. Per constatare il fatto, non occorre nuovo reclamo e documento. Basta che la Giunta delle elezioni esamini i verbali di tutte le circoscrizioni, e controlli i registri. Quasi dappertutto le operazioni si sono svolte fuori della presenza di alcun rappresentante di lista. Veniva così a mancare l’unico controllo, l’unica garanzia, sopra la quale si può dire se le elezioni si sono svolte nelle dovute forme e colla dovuta legalità. Noi possiamo riconoscere che, in alcuni luoghi, in alcune poche città e in qualche provincia, il giorno delle elezioni vi è stata una certa libertà. Ma questa concessione limitata della libertà nello spazio e nel tempo – e l’onorevole Farinacci, che è molto aperto, me lo potrebbe ammettere – fu data ad uno scopo evidente: dimostrare, nei centri più controllati dall’opinione pubblica e in quei luoghi nei quali una più densa popolazione avrebbe reagito alla violenza con una evidente astensione controllabile da parte di tutti, che una certa libertà c’è stata. Ma, strana coincidenza, proprio in quei luoghi dove fu concessa a scopo dimostrativo quella libertà, le minoranze raccolsero una tale abbondanza di suffragi, da superare la maggioranza – con questa conseguenza però, che la violenza, che non si era avuta prima delle elezioni, si ebbe dopo le elezioni. E noi ricordiamo quello che è avvenuto specialmente nel Milanese e nel Genovesato ed in parecchi altri luoghi, dove le elezioni diedero risultati soddisfacenti in confronto alla lista fascista. Si ebbero distruzioni di giornali, devastazioni di locali, bastonature alle persone. Distruzioni che hanno portato milioni di danni… (Vivissimi rumori al centro e a destra)

Una voce, a destra: “Ricordatevi delle devastazioni dei comunisti!”

Giacomo Matteotti. Onorevoli colleghi, ad un comunista potrebbe essere lecito, secondo voi, di distruggere la ricchezza nazionale, ma non ai nazionalisti, né ai fascisti come vi vantate voi! Si sono avuti, dicevo, danni per parecchi milioni, tanto che persino un alto personaggio, che ha residenza in Roma, ha dovuto accorgersene, mandando la sua adeguata protesta e il soccorso economico. In che modo si votava? La votazione avvenne in tre maniere: l’Italia è una, ma ha ancora diversi costumi. Nella valle del Po, in Toscana e in altre regioni che furono citate all’ordine del giorno dal Presidente del Consiglio per l’atto di fedeltà che diedero al Governo fascista, e nelle quali i contadini erano stati prima organizzati dal partito socialista, o dal partito popolare, gli elettori votavano sotto controllo del partito fascista con la “regola del tre”. Ciò fu dichiarato e apertamente insegnato persino da un prefetto, dal prefetto di Bologna: i fascisti consegnavano agli elettori un bollettino contenente tre numeri o tre nomi, secondo i luoghi (Interruzioni), variamente alternati in maniera che tutte le combinazioni, cioè tutti gli elettori di ciascuna sezione, uno per uno, potessero essere controllati e riconosciuti personalmente nel loro voto. In moltissime provincie, a cominciare dalla mia, dalla provincia di Rovigo, questo metodo risultò eccellente.

Aldo Finzi. Evidentemente lei non c’era! Questo metodo non fu usato!

Giacomo Matteotti. Onorevole Finzi, sono lieto che, con la sua negazione, ella venga implicitamente a deplorare il metodo che è stato usato.

Aldo Finzi. Lo provi.

Giacomo Matteotti. In queste regioni tutti gli elettori…

Francesco Ciarlantini. Lei ha un trattato, perché non lo pubblica?

Giacomo Matteotti. Lo pubblicherò, quando mi si assicurerà che le tipografie del Regno sono indipendenti e sicure (Vivissimi rumori al centro e a destra); perché, come tutti sanno, anche durante le elezioni, i nostri opuscoli furono sequestrati, i giornali invasi, le tipografie devastate o diffidate di pubblicare le nostre cose. (Rumori)

Voci: “No! No!”

Giacomo Matteotti. Nella massima parte dei casi però non vi fu bisogno delle sanzioni, perché i poveri contadini sapevano inutile ogni resistenza e dovevano subire la legge del più forte, la legge del padrone, votando, per tranquillità della famiglia, la terna assegnata a ciascuno dal dirigente locale del Sindacato fascista o dal fascio. (Vivi rumori interruzioni)

Giacono Suardo. L’onorevole Matteotti non insulta me rappresentante: insulta il popolo italiano ed io, per la mia dignità, esco dall’Aula. (Rumori – Commenti) La mia città in ginocchio ha inneggiato al Duce Mussolini, sfido l’onorevole Matteotti a provare le sue affermazioni. Per la mia dignità di soldato, abbandono quest’Aula. (Applausi, commenti)

Attilio Teruzzi. L’onorevole Suardo è medaglia d’oro! Si vergogni, on. Matteotti. (Rumori all’estrema sinistra)

Presidente. Facciano silenzio! Onorevole Matteotti, concluda!

Giacomo Matteotti. Io posso documentare e far nomi. In altri luoghi invece furono incettati i certificati elettorali, metodo che in realtà era stato usato in qualche piccola circoscrizione anche nell’Italia prefascista, ma che dall’Italia fascista ha avuto l’onore di essere esteso a larghissime zone del meridionale; incetta di certificati, per la quale, essendosi determinata una larga astensione degli elettori che non si ritenevano liberi di esprimere il loro pensiero, i certificati furono raccolti e affidati a gruppi di individui, i quali si recavano alle sezioni elettorali per votare con diverso nome, fino al punto che certuni votarono dieci o venti volte e che giovani di venti anni si presentarono ai seggi e votarono a nome di qualcheduno che aveva compiuto i 60 anni. (Commenti) Si trovarono solo in qualche seggio pochi, ma autorevoli magistrati, che, avendo rilevato il fatto, riuscirono ad impedirlo.

Edoardo Torre. Basta, la finisca! (Rumori, commenti) Che cosa stiamo a fare qui? Dobbiamo tollerare che ci insulti? (Rumori – Alcuni deputati scendono nell’emiciclo) Per voi ci vuole il domicilio coatto e non il Parlamento! (Commenti – Rumori)

Voci: “Vada in Russia!”

Presidente. Facciano silenzio! E lei, onorevole Matteotti, concluda!

Giacomo Matteotti. Coloro che ebbero la ventura di votare e di raggiungere le cabine, ebbero, dentro le cabine, in moltissimi Comuni, specialmente della campagna, la visita di coloro che erano incaricati di controllare i loro voti. Se la Giunta delle elezioni volesse aprire i plichi e verificare i cumuli di schede che sono state votate, potrebbe trovare che molti voti di preferenza sono stati scritti sulle schede tutti dalla stessa mano, così come altri voti di lista furono cancellati, o addirittura letti al contrario. Non voglio dilungarmi a descrivere i molti altri sistemi impiegati per impedire la libera espressione della volontà popolare. Il fatto è che solo una piccola minoranza di cittadini ha potuto esprimere liberamente il suo voto: il più delle volte, quasi esclusivamente coloro che non potevano essere sospettati di essere socialisti. I nostri furono impediti dalla violenza; mentre riuscirono più facilmente a votare per noi persone nuove e indipendenti, le quali, non essendo credute socialiste, si sono sottratte al controllo e hanno esercitato il loro diritto liberamente. A queste nuove forze che manifestano la reazione della nuova Italia contro l’oppressione del nuovo regime, noi mandiamo il nostro ringraziamento. (Applausi all’estrema sinistra. Rumori dalle altre parti della Camera) Per tutte queste ragioni, e per le altre che di fronte alle vostre rumorose sollecitazioni rinunzio a svolgere, ma che voi ben conoscete perché ciascuno di voi ne è stato testimonio per lo meno… (Rumori) per queste ragioni noi domandiamo l’annullamento in blocco della elezione di maggioranza.

Voci a destra: “Accettiamo” (Vivi applausi a destra e al centro)

Giacomo Matteotti. […] Voi dichiarate ogni giorno di volere ristabilire l’autorità dello Stato e della legge. Fatelo, se siete ancora in tempo; altrimenti voi sì, veramente, rovinate quella che è l’intima essenza, la ragione morale della Nazione. Non continuate più oltre a tenere la Nazione divisa in padroni e sudditi, poiché questo sistema certamente provoca la licenza e la rivolta. Se invece la libertà è data, ci possono essere errori, eccessi momentanei, ma il popolo italiano, come ogni altro, ha dimostrato di saperseli correggere da sé medesimo. (Interruzioni a destra) Noi deploriamo invece che si voglia dimostrare che solo il nostro popolo nel mondo non sa reggersi da sé e deve essere governato con la forza. Ma il nostro popolo stava risollevandosi ed educandosi, anche con l’opera nostra. Voi volete ricacciarci indietro. Noi difendiamo la libera sovranità del popolo italiano al quale mandiamo il più alto saluto e crediamo di rivendicarne la dignità, domandando il rinvio delle elezioni inficiate dalla violenza alla Giunta delle elezioni. (Applausi all’estrema sinistra – Vivi rumori)

strada regionale 325, situazione ancora critica

L’assessore Stefano Baccelli ha risposto in Aula alle interrogazioni di Silvia Noferi (M5S) ed Elena Meini (Lega) in merito alle frane che hanno bloccato l’arteria principale della Val di Bisenzio. Noferi: “Le aziende non possono contare sui treni per le spedizioni e gli approvvigionamenti”; Meini: “Totalmente insoddisfatta, questa non è una risposta”

Firenze – . “La tempistica per il ripristino totale della circolazione a doppio senso di marcia sulla 325 sarà precisabile al termine delle verifiche sulla stabilità dei versanti attualmente in corso”. Così l’assessore regionale Stefano Baccelli ha risposto in Aula alle interrogazioni rispettivamente di Silvia Noferi (M5S) ed Elena Meini (Lega) in merito alle frane che hanno bloccato la strada regionale 325 nella Val di Bisenzio.

“E’ in programma – continua Baccelli – un’intesa con gli enti locali relativa alla mobilità integrata dell’area nord della provincia di Prato che risponde all’esigenza di studiare le alternative progettuali alla 325 anche al fine di evitare imprevisti e situazioni emergenziali nonché agli approfondimenti relativi al servizio ferroviario integrato con il sistema su gomma”.

L’assessore in premessa ha precisato che “la regionale 325 è in gestione alla provincia di Prato” e quindi spettano a questa le funzioni per l’“intervento di ripristino dalle frane”; “in capo invece alla Regione la competenza in merito all’attuazione degli interventi di investimento previsti nel piano regionale integrato delle infrastrutture della mobilità”. Baccelli ha ricordato gli interventi messi in atto per le verifiche di stabilità, la messa in sicurezza, la somma urgenza e per il ripristino della viabilità. Tra gli interventi, l’assessore ha parlato del ripristino della circolazione a senso unico alternato, del sistema viario alternativo con strade comunali utilizzate in via temporanea, del potenziamento dei servizi ferroviari sulla tratta Prato centrale – Vernio e dei bus urbani per assorbire le esigenze di mobilità dei pendolari

“L’oggettivo successo di questa implementazione e riapertura del servizio ferroviario – ha concluso – è visto dalle amministrazioni locali come un prototipo da sviluppare e continuare per favorire l’utilizzo dei treni da parte degli studenti, da un’emergenza potrà emergere un’implementazione”.  Baccelli ha ricordato che “per ora sono attivi gli interventi di somma urgenza da parte della Provincia”; il presidente Giani con l’assessore Ciuoffo hanno fatto un sopralluogo e presto sarà fatto uno studio di fattibilità con percorsi alternativi alla 325 e per progettare un meccanismo di galleria artificiale per proteggere l’area della frana.

“Insoddisfatta perché questa non è la risposta” così si è dichiarata la consigliera regionale Noferi. “Chiedevo notizie sulla messa in sicurezza e il ripristino della statale 325” ha detto. “Sono felice che l’intermodalità sia stata un successo”, ma “le aziende non possono contare sui treni per le spedizioni e gli approvvigionamenti“. “Bisognerebbe fare una riflessione e cercare di arginare le cause del dissesto idrogeologico”.

“Totalmente insoddisfatta” anche la consigliera Meini. “Nemmeno le mie domande hanno ricevuto una risposta – ha detto – le chiedevamo cosa intendesse fare la Regione oggi. Tutto ciò che sappiamo viene dai quotidiani, volevamo una risposta in Consiglio regionale”. “Lodevole aver trovato un’alternativa per gli spostamenti ma questa non era la domanda che le abbiamo posto”. “Speriamo non si sia sbagliato Ministero, non abbiamo capito quale sia stato l’interlocutore a livello di Governo centrale” e nemmeno “quale sia la visione della Regione per la soluzione a quel problema”.

PIANIFICAZIONE E PAESAGGIO: GALLETTI (M5S) “ULTERIORE PASSO VERSO LO SMANTELLAMENTO DELLA LEGGE MARSON”

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Firenze, 12 marzo 2023 – Dura critica della Presidente del Gruppo Movimento 5 Stelle Toscana, Irene Galletti, in merito all’approvazione della proposta di legge del Partito Democratico i cui effetti indeboliscono ulteriormente l’azione della legge regionale 65 del 2014 (Legge Marson).

“Questa proposta di legge presenta almeno due gravi errori: il primo consiste nella liberalizzazione delle procedure di pianificazione strategica, riducendo di fatto la possibilità di controllare eventuali irregolarità nel processo decisionale; il secondo errore risiede nella modifica delle autorizzazioni necessarie per la costruzione, il che potrebbe portare a procedure forse più veloci ma meno soggette a controlli. Questa legge rappresenta un ulteriore passo verso lo smantellamento della Legge Marson (LR 65/2014) e la deregulation del sistema di tutela del territorio dal consumo di suolo. Attraverso una serie di misure, si semplifica il processo edilizio, ma ciò comporta un indebolimento degli strumenti di controllo.” 

Così Irene GallettiPresidente del Gruppo Movimento 5 Stelle Toscana.

JOE BARBIERI

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DAL 15 MARZO 2024 SUI DIGITAL STORE
PASSIONE – VOGLIA ‘E TURNA’ – MUNASTERIO ‘E SANTA CHIARA – CU’ MME

IL NUOVO EP

Dal 15 marzo 2024 sarà disponibile su tutte le piattaforme digitali di streaming “Passione – Voglia ‘E Turna’ – Munasterio ‘E Santa Chiara – Cu’ Mme”, il terzo ep di Joe Barbieri che celebra la canzone napoletana con la partecipazione di Nico Di Battista e Oscar Montalbano.

Dopo avere celebrato lo scorso anno i propri trent’anni di carriera attraverso una lunga e fortunata tournée, Joe Barbieri si prepara ad affrontare uno dei progetti più significativi ed emozionanti del suo percorso, ovvero il proprio personale omaggio alla Grande Canzone Napoletana attraverso un album ed una serie di concerti (accompagnato dalla chitarra manouche di Oscar Montalbano e dalla DBguitar di Nico Di Battista) che porteranno per titolo “Vulío” .


Barbieri ci ha regalato lo scorso dicembre una splendida canzone inedita dal titolo “Vulesse ‘O Cielo” cui ha fatto seguito tra gennaio e febbraio una ricca anteprima di otto brani (ovvero “Accarezzame”, “Lazzarella”, “Dicitencello Vuje”, “Cammina Cammina, “Don Salvato’”, “Reginella”, “’Na Bruna” e “Santa Lucia Luntana”) che hanno così tenuto a battesimo la sua nuova avventura; i rimanenti ulteriori otto brani di “Vulío” verranno svelati per metà questo 15 marzo (“Passione”, “Voglia ‘E Turnà”, “Munasterio ‘E Santa Chiara” e “Cu’ Mme”) e gli ultimi quattro – i cui titoli sono ancora riservati – direttamente con la release dell’album (sia digitale che in versione CD) programmato per il 19 aprile.

Joe Barbieri porterà le canzoni di “Vulío” in molti teatri e festival italiani. Questi i concerti confermati ad ora:

7 aprile – Mola di Bari (Ba) – Teatro Van Westerhout (ospite: Mario Rosini)
13 aprile – Nocera Inferiore (Sa) – Teatro Comunale Diana
19 aprile – Fusignano (Ra) – Auditorium Corelli
8 maggio – Roma – Auditorium Parco della Musica
9 maggio – Asti – Diavolo Rosso
10 maggio – Camogli (Ge) – Teatro Sociale

17 maggio – Napoli – Teatro Acacia (ospiti: Maurizio De Giovanni, Teresa De Sio, Enzo Gragnaniello e Raiz)


I biglietti per tutti i concerti sono disponibili sul sito www.joebarbieri.com

Spiega l’artista a proposito del suo nuovo progetto: “Chi mi conosce sa quanto rispettoso pudore nutra nei confronti della Canzone Classica Napoletana – racconta Barbieri – un pudore che negli anni mi ha portato spesso a desistere dal toccare questo scrigno. Tuttavia, dentro di me ha sempre bruciato il vulío (una parola della mia lingua madre che io trovo bellissima, che significa ‘desiderio’ e che ha a che fare anche con le ali del sogno) di ossequiare queste opere d’arte che da sempre hanno illuminato i miei passi di artista. Oggi che ben comprendo quanto nella vita sia importante lasciarsi andare ai gesti d’amore per non accumulare inutili e tardivi rimpianti, sento sia arrivato il momento di rendere un dovuto e libero omaggio alla Napoli mia adorata.”

Biografia

Joe Barbieri è un’affascinante anomalia. Un outsider che al di fuori del binario dell’industria si è saputo costruire un percorso personale – all’estero come in Italia – e che è riuscito nel raro esercizio di convogliare il genuino apprezzamento di colleghi, critica e pubblico.

Barbieri ha all’attivo 6 album di brani originali (ultimo dei quali è “Tratto Da Una Storia Vera”, pubblicato nel 2021), oltre a due dischi-tributo entrambi dedicati ai suoi numi tutelari nel jazz: ovvero Chet Baker (“Chet Lives!” 2013) e Billie Holiday (“Dear Billie”; 2019).

Per celebrare i propri 30 anni di carriera, lo scorso anno Joe Barbieri ha pubblicato un album dal vivo (“Tratto Da Una Notte Vera”) e ha dato vita ad una fortunata tourné dal titolo “30 Anni Suonati”.

La sua musica (venduta in decine di migliaia di copie) è pubblicata in molti Paesi del mondo, e la sua personale cifra stilistica – che lega la canzone d’autore al jazz e alla musica world – lo ha portato nel corso degli anni ad incrociare collaborazioni con colleghi in ciascuno di questi ambiti (da Omara Portuondo a Jaques Morelenbaum, da Stacey Kent a Luz Casal, da Jorge Drexler a Hamilton De Holanda) ed a calcare alcuni tra i palchi più prestigiosi del pianeta.

Il 19 aprile di quest’anno vedrà la luce uno dei progetti più significativi ed emozionanti del suo percorso, ovvero il proprio personale omaggio alla Grande Canzone Napoletana. L’album avrà per titolo “Vulío”.

Passione – Voglia ‘E Turna’ – Munasterio ‘E Santa Chiara – Cu’ Mme” è il terzo capitolo del nuovo progetto di Joe Barbieri in tributo alla Canzone Napoletana disponibile sulle piattaforme digitali di streaming dal 15 marzo 2024.

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RED&BLUE MUSIC RELATIONS 

Turismo: sostenibilità, protagonista della promozione toscana 2024

L’assessore Leonardo Marras risponde all’interrogazione della consigliera regionale Elena Meini (Lega): “Credo sia un dovere per la Toscana partecipare all’Expo 2025 di Osaka”

Firenze – Toscana, terza in assoluto per popolarità sul web, seconda per quanto riguarda la fiducia nella destinazione e nei primi 3-4 posti per quantità di contenuti analizzati sia per recettività, ristorazione che attrattori; negativa invece per la recettività è la percezione del rapporto qualità-prezzo, che non ha a che fare con le politiche di promozione, ma con decisioni degli operatori. Sono le informazioni fornite dall’assessore regionale al turismo Leonardo Marras rispondendo in Aula all’interrogazione della consigliera Elena Meini (Lega) in merito alla promozione turistica della Toscana.

Riguardo alla promozione digitale, Marras ha ricordato che la Regione “attraverso il lavoro di Fondazione Sistema Toscana cura l’engagement, ovvero il livello di coinvolgimento emotivo che un utente prova nei confronti di un prodotto e l’animazione di diverse community social”; si tratta di “un’azione che punta alla fidelizzazione dei turisti”.  Marras ha precisato che queste campagne di comunicazione con Toscana Promozione servono a “costruire e consolidare il brand Toscana”. Nel 2023 i temi di queste campagne hanno avuto come oggetto “campagna, wellness, outdoor e natura, mare, eventi e bike” e sono state distribuite in Italia, Germania, Regno Unito, Francia, Austria, Svizzera, Benelux, Stati Uniti e Cina”. Riguardo al futuro, l’assessore ha concluso: “Abbiamo in programma di adottare strumenti digitali per l’accompagnamento alla visita” e le attività promozionali che saranno sviluppate nel 2024 “punteranno su alcuni mercati target europei ed extra europei”. In questo senso “verrà potenziato il lavoro su mercati dell’Inghilterra, dei paesi di lingua tedesca, Benelux, Francia, Svizzera, Spagna, Scandinavia e Repubblica ceca” e si “riprenderà il lavoro con Stati Uniti, Cina, Giappone, Brasile e Canada”.  Si continueranno poi, a promuovere i pacchetti turistici riguardanti i cammini, il cicloturismo, il turismo ecosostenibile, quello scolastico, quello al femminile e quello enogastronomico e si lavorerà su proposte per artigianato artistico e benessere e ancora turismo per famiglie, per chi viaggia con animali, per business industriale e per fiere sia rivolte a pubblico che ad operatori.  “Il tema della sostenibilità – ha concluso – sarà argomento portante per la campagna di advertising 2024 con immagini relative alle declinazioni slow e cammini bike- costa-aree protette”.

“Parzialmente soddisfatta” si è dichiarata Elena Meini (Lega) “perché ha toccato alcuni dei temi a cui facevo riferimento”. “Sicuramente l’aumento dei prezzi dovuti al caro energia nel 2023 è stato un tema più volte dibattuto” e “auspichiamo che nel 2024 ci sia una riduzione da questo punto di vista” e “migliori la carenza di turismo nazionale”. Meini ha lanciato un appello anche alla presidente della seconda commissione per “fare un focus preciso perché sono tanti gli ambiti: cultura, storia, tradizioni, bellezze, mare, montagna, enogastronomia, di tutto di più”.  “Occorre incentivare l’azione sul turismo” e “credo che sia un dovere per la Toscana – ha concluso – partecipare all’Expo 2025 di Osaka”.

Maestre e maestri, percorso di storia partecipata con la Scuola del Popolo

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a cura della Scuola del popolo e della Fondazione Cdse

“Maestre e maestri, storie di vita sociale sul territorio

tra ‘800 e ‘900”, il percorso di ricerca storica partecipata

Giovedì 14 marzo alle 16.30 alla Camera del Lavoro di Prato

Prato, 12 marzo 2024 – Nuovo appuntamento per gli incontri di storia e cultura a cura della Scuola del popolo e della Fondazione CDSE. Giovedì 14 marzo alle 16.30 nella sala Fattori della Camera del Lavoro di Prato si apre l’incontro dedicato a “Maestre e maestri, storie di vita sociale sul territorio tra ‘800 e ‘900”, che nasce dal percorso storico a cura di Annalisa Marchi e del gruppo di ricerca storica partecipata.

La ricerca esplora l’evoluzione della scuola nel nostro territorio a partire dall’Unità d’Italia del 1861, che vede l’analfabetismo raggiungere il 78% in Italia e i tre quarti dei cittadini a Prato, seguendo le vicende dei primi maestri nelle scuole rurali – Tempestini di Prato, Ferroni di Vaiano, Castelli di Galciana e così via – e di parroci e maestri privati da Cavarzano a Sofignano, da Paperino a Carmignano. Pochi anni e vengono istituite le scuole femminili e si fanno concorsi per assumere gli insegnanti. Attraverso la ricerca si scoprono le storie di tanti insegnanti: Fulgina Cecconi, maestra alla scuola mista di Mercatale di Vernio, Elisa Gualtieri, ispettrice delle scuole di Vernio, Ida Bellini di Usella, Ruggero Gualtieri di Risubbiani e la storica maestra di Vaiano Elettra Gabbiani, Carlo Armellini e Maria Teresa Santi che insegnano alla scuola-comunità di Terrigoli. E poi la festa degli alberi, le scuole di Sofignano, Montepiano e Cavarzano. Un lungo percorso segnato da grandi figure che hanno letteralmente costruito la scuola del territorio.

La partecipazione è libera ma è gradita l’iscrizione inviando una mail a gtempesti@prato.tosc.cgil.it.

La Scuola del Popolo, nell’ambito della Cgil, agisce in collaborazione con lo SPI Cgil e FLC Cgil ed è animata da un folto gruppo di insegnanti in pensione attorno a cui gravitano un’ottantina di appassionati e frequentatori degli incontri. 

A Firenze nascono i primi cinque orti di comunità 

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Da Rusciano al carcere, un progetto per coltivare insieme e aiutare la socialità 
Nascono a Firenze i primi cinque orti urbani – in due ci saranno anche dei frutteti – ovvero aree all’interno di spazi e giardini pubblici dove cittadini e associazioni potranno sperimentare la coltivazione condivisa. È il primo progetto del genere in città e gli orti saranno affidati a gruppi di cittadini, associazioni e realtà dei quartieri per una gestione comunitaria, attraverso lo strumento dei patti di collaborazione, previsto dal Regolamento dei Beni Comuni, con l’impegno a realizzare anche attività di educazione, socialità e cultura che saranno finanziate con 110.000 euro.
Il progetto, sostenuto dalla Fondazione CR Firenze, sarà attuato grazie all’associazione Rete Semi Rurali e alla Società Toscana di Orticultura, ed è stato promosso dall’assessore all’ambiente Andrea Giorgio. Le aree ortive individuate sono una per ogni quartiere ovvero il parco della Villa di Rusciano, il chiostro della biblioteca Thouar, il giardino del Malcantone, il giardino del Lippi e il giardino del Gozzini, proprio davanti al carcere, dove anche i detenuti saranno protagonisti del progetto. 
In totale si tratta di oltre 1100 metri quadrati messi a disposizione per la coltivazione – tra orti in cassone e a terra –  e di più di 60 alberi da frutto. Il progetto prevede una durata iniziale di tre anni. Le aree, che saranno coltivate in modo condiviso, potranno essere trattate solo con agricoltura biologica e biodinamica, privilegiando semi locali e tradizionali.
“È il primo progetto di agricoltura urbana condivisa nella nostra città e ci tengo molto perché tiene insieme ambiente e comunità con l’obiettivo di creare dei luoghi di educazione, condivisione e socialità nei diversi quartieri rigenerando gli spazi verdi – dichiara l’assessore Giorgio -. Ringrazio la Fondazione per il sostegno e le associazioni che ci accompagneranno. Aggiungiamo agli orti sociali, molto apprezzati, anche questi nuovi spazi in condivisione, che saranno aperti a grandi e piccini e che uniranno alla coltivazione la socialità, la cultura, l’educazione ambientale, che sono i temi su cui finanzieremo i progetti delle realtà che vorranno prendere in gestione gli spazi. Unico nel suo genere sarà poi il progetto su Sollicciano, dove – davanti al Gozzini – l’orto verrà gestito come luogo di incontro tra chi vive nel carcere e la cittadinanza, per ricostruire relazioni e avvicinare le persone a un luogo troppo spesso dimenticato”.  “Crediamo molto in questo progetto – dichiara la Vice Presidente di Fondazione CR Firenze Oliva Scaramuzzi – che permette l’utilizzo e la riqualificazione di aree verdi favorendo al tempo stesso la nascita e lo sviluppo di attività finalizzate alla formazione e alla socializzazione dei cittadini attorno a sani stili di vita, all’uso di agricoltura biologica e dello sviluppo sostenibile. E’ anche una modalità per valorizzare spazi di verde pubblico salvaguardando la tutela dell’ambiente e migliorandone la fruibilità anche con attività didattiche e di educazione ambientale’’.
Gli orti, oltre alle finalità di coltivazione, avranno anche uno scopo più largo: infatti per tre anni saranno finanziati progetti di educazione ambientale, progetti culturali e di socialità organizzati in quegli spazi dalle realtà che li gestiranno e diventeranno così dei poli educativi e ricreativi.  Il progetto si svilupperà in una prima fase di mappatura e coinvolgimento di associazioni e cittadini con incontri nei diversi quartieri per individuare i soggetti interessati alla gestione condivisa degli spazi attraverso un percorso partecipativo. Entro marzo sarà pubblicata una manifestazione di interesse per individuare i soggetti che avvieranno la gestione degli spazi; seguirà la fase la predisposizione di un progetto di animazione e gestione per ciascuna area ortiva. 
Non è prevista l’assegnazione di lotti a singoli conduttori ma la coltivazione collettiva delle aree secondo un principio di cooperazione e condivisione tra i soggetti assegnatari. Tra i criteri preferenziali per assegnare l’area ci sono l’esperienza pregressa, la prossimità territoriale e l’inclusività. L’assegnazione degli orti è prevista entro fine maggio.Clicca qui per la cartella stampa digitale
Firenze,  12 marzo 2024  Federica Sanna 

Un “gemellaggio” su due ruote per l’Istituto Marconi di Prato e il Polo Tecnico professionale di Lugo di Romagna

Ieri una delegazione di studenti dell’Istituto Marconi di Prato con il preside Paolo Cipriani in testa, la responsabile del Progetto Bici Lara Ferri e il tecnico di laboratorio Marco Vannucchi hanno  consegnato al Polo Tecnico professionale di Lugo di Romagna una ventina di biciclette che serviranno per raggiungere la scuola ai ragazzi di Lugo che hanno subito gravi danni ed ingenti perdite nello scorso maggio 2023 a causa dell’alluvione.

L’idea è nata proprio nel maggio scorso dalla collaborazione del Gruppo Bici della professoressa Ferri e il gruppo teatro del professor Trapisarda dell’Istituto Marconi. Con lo spettacolo sono stati  raccolti i fondi necessari per preparare le bici da donare. Oramai da anni l’Istituto Marconi porta avanti il Progetto Bici in cui sono inseriti venti studenti. Tutte le biciclette che vengono raccolte sulla strada tramite Alia e Polizia Municipale vengono consegnate alla scuola Marconi, che ridà loro una seconda vita attuando il principio dell’economia circolare, perchè altrimenti finirebbero in discarica come rifiuti. I ragazzi pratesi ne hanno allestite una ventina proprio con l’idea di consegnarle ai loro corrispondenti romagnoli.

L’incontro tra i dirigenti ha permesso che la consegna delle bici si concretizzasse in una sorta di gemellaggio tra le due scuole, che hanno programmi molto simili. La consegna era prevista per il novembre scorso, ma l’alluvione che ha colpito la nostra città proprio in quel periodo ha fatto slittare la data dell’incontro fino a ieri.

Il bellissimo gesto di solidarietà è stato supportato anche con il patrocinio del Comune di Prato da parte degli assessorati alla Mobilità ed alla Protezione Civile. Il trasferimento delle bici e della delegazione è stato possibile mediante l’apporto del Gruppo Motorizzato di Protezione Civile Autieri di Prato che hanno sostenuto l’iniziativa dal punto di vista logistico.

Fondazione Torlonia | Per i 10 anni della Fondazione apre l’Antiquarium a Villa Albani Torlonia

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Daino Antico in marmo mt 452 Collezione Torlonia – Foto Lorenzo De Masi  ©Fondazione Torlonia Fondazione Torlonia festeggia i primi 10 anni della sua attività e apre al pubblico gli spazi dell’Antiquarium Un’iniziativa pensata per condividere alcuni pezzi della straordinaria collezione oggetto dei più recenti restauri della Collezione Torlonia Press preview: 26 marzo ore 10.00 28 marzo – 28 giugno 2024  RICHIESTA ACCREDITO La Fondazione Torlonia celebra i primi 10 anni di attività aprendo l’Antiquarium per mostrare a un pubblico più ampio possibile le straordinarie opere della sua collezione.Un luogo all’interno delle Scuderie di Villa Albani Torlonia che dal 28 marzo al 28 giugno 2024 ospita una selezione di opere curata da Carlo Gasparri, professore emerito dell’Università Federico II di Napoli e Accademico dei Lincei. Si potrà così ammirare un gruppo di marmi Albani dal Museo Torlonia, busti e sculture tra le quali spicca uno spettacolare gruppo con Eros su biga trainato dai cinghiali, originariamente conservate nel complesso monumentale di Villa Albani Torlonia e successivamente nel Museo Torlonia. Un modo per far vedere le opere oggetto di più recente restauro e far conoscere la scrupolosa opera di studio nei Laboratori Torlonia con il supporto di Bulgari, che affianca la Fondazione grazie a un accordo di collaborazione per la valorizzazione della più importante collezione privata di arte antica al mondo.

Prato. Quattro strade e piazze della città porteranno il nome di quattro donne di spicco del cinema, della cultura e del giornalismo

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Saranno intitolate a quattro nomi di importanti donne della cultura, del cinema e del giornalismo altrettante strade e piazze della città: l’assegnazione dei nuovi toponomi è stata approvata oggi dalla Giunta comunale su proposta dell’assessora alla Mobilità Flora Leoni. Il piazzale tra via Liliana Rossi e via Tirso verrà dedicato a Carla Lonzi, scrittrice, critica d’arte, filosofa e personalità di spicco nel mondo del movimento femminista degli anni ’60/’70 del secolo scorso, fondatrice della rivista  “Rivolta femminile” ed autrice di numerosi saggi alcuni di grande risonanza internazionale. La nuova viabilità parallela a via Giuseppe Valentini verrà attribuita all’attrice pratese Sarah Ferrati, talento straordinario, elegante ed ironica, ricordata tra le altre cose per la sua interpretazione televisiva de Le sorelle Materassi accato a Rina Morelli nel 1972, sceneggiato tratto dal romanzo di Aldo Palazzeschi. La strada traversa sarà dedicata invece a Ilaria Alpi, la giornalista italiana vittima di un agguato insieme al suo cineoperatore durante una inchiesta che stava seguendo in Somalia.  Ilaria Alpi è diventata un simbolo di pace, solidarietà e del giornalismo d’inchiesta. Nella stessa area sorgerà un giardino che verrà dedicato a Francesca Bertini, attrice e produttrice nata a Prato che ha rappresentao il primo esempio in Italia di diva cinematografica nei primi del ‘900.

In questo quinquennio la Commissione Toponomastica di Prato, presieduta dall’assessora Leoni, è stata costituita da cinque eminenti studiosi: i professori Claudio Cerreteli e Giuseppe Centauro, il musicologo Goffredo Gori, il Maestro Giovanni Bensi e la Diana Toccafondi, presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Prato e del Comitato tecnico scientifico archivi del Mibact. Ha attribuito quattordici nomi femminili a strade, piazzali e giardini della città di Prato, cercando di colmare, per quanto possibile in questi ultimi cinque anni, la disparità di genere. A Prato, così come nelle altre città italiane ed europee, vi è un enorme divario numerico tra le strade dedicate agli uomini e quelle dedicate alle donne. La percentuale di nomi femminili si attesta infatti intorno al 4%, in linea con il resto d’Italia. A pochi giorni dalla Giornata Internazionale della Donna, la Commissione Toponomastica ha voluto dare un tributo alla odonomastica femminile, dedicata a donne di grande spessore artistico e culturale di  rilievo locale e nazionale. Un concreto omaggio alla figura femminile che rimarrà tra i nomi delle strade, dei piazzali e dei giardini della nostra città. “Come presidente di questa Commissione ho trovato grande preparazione ed attenzione al territorio ma anche profonda sensibilità ad accogliere stimoli e richieste che da questo provengono – afferma l’assessora Leoni – A tutti i membri della Commissione Toponomastica va il ringraziamento dell’Amministrazione comunale per l’impegno profuso teso a colmare un divario di genere storico mediante azioni concrete che hanno reso la nostra città un po’ più femminile anche nell’odonomastica.”

“Eklettica. La metamorfosi della forma”, di Roberto Altmann: omaggio e desiderio di un incontro
dal 16 marzo al 21 aprile 2024 al Palazzo delle Esposizioni di Lucca

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ingresso libero

“Eklettica. La metamorfosi della forma”, di Roberto Altmann,è la mostradella Fondazione Banca del Monte di Lucca e della Fondazione Lucca Sviluppo che rimarrà aperta al pubblico a ingresso libero fino al 21 aprile 2024.

Nell’esposizione, il pubblico potrà ammirare una selezione di opere che offrono un panorama ampio della produzione dell’artista: dal movimento veloce ed intuitivo del gesto pittorico di Altmann alle ispirazioni e alle influenze dei grandi Maestri come Raffaello, Velasquez e Picasso, come omaggio e desiderio di un incontro, per “sentire” e far proprie le grandi opere.

La Fondazione Banca del Monte di Lucca e la Fondazione Lucca Sviluppo, ente strumentale della prima, “sono liete di offrire alla comunità lucchese l’occasione di confrontarsi con questo artista lontano da schemi prefissati e libero da sovrastrutture, eppure così radicato nella storia dell’arte”, scrivono nella presentazione dell’esposizione i presidenti dei due enti, rispettivamente Andrea Palestini e Alberto Del Carlo.

“Nelle sale del Palazzo delle Esposizioni – proseguono – è raccolta una selezione della sua produzione degli ultimi venti anni: opere luminose, dove il gesto approda in ampie campiture e tratti incisi; opere create dal nero, in cui le ombre ed i segni astratti diventano potenti suggestioni drammatiche; opere tridimensionali, le ‘meta-forme’. In tutte ci sono stilemi che ritornano e si rincorrono come, prevalenti, la torsione e lo slancio che animano certe figure –   siano queste angeli, corpi femminili o maschili, elementi della natura –  protese verso il limite rappresentato dalla tela. C’è in questa tensione il segno di una ricerca, che si interroga e ci interroga sulle potenzialità e il limite dell’umano. È proprio questa ricerca che proietta la pittura di Roberto Altmann definitivamente nella contemporaneità e lo rende più vicino e interessante”.

“In pochi sanno far convivere nel proprio percorso artistico modi del rappresentare apparentemente contraddittori e contrastanti riuscendo tanto a innovare quanto a mantenersi solidamente ancorati al proprio sguardo sul mondo”, scrive Nicolò Villani, autore del testo critico in catalogo, edito da Maria Pacini Fazzi. “In questo Roberto Altmann si conferma ogni volta maestro indiscusso, capace di tenere salde tra le proprie mani le redini di un linguaggio visivo che è autenticamente personale, immediatamente riconoscibile, fatto di un eterno movimento del mondo attraverso la tela e dello sguardo che vi si perde all’infinito”. “Trovarsi di fronte alle sue opere, siano queste le grandi tele che avvolgono l’intero ambiente o quadri che circoscrivono soggetti e scene, significa abbandonarsi totalmente a una stratificazione poetica che sfida lo sguardo su più livelli: ci si immerge nei cromatismi materici per incontrare i volumi delle figure che popolano quel movimento ritmico armonizzato col gesto stesso dell’esecuzione; si è rapiti dall’informe al di là dei corpi, in una continua esplorazione che diventa autentica partecipazione al dinamismo dell’opera”.

Giornate Fai di Primavera, doppia visita guidata a Prato

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Itinerari al Fabbricone Storico e agli spazi teatrali Fabbricone e Fabbrichino

Tornano sabato 23 e domenica 24 marzo le Giornate FAI di Primavera l’appuntamento di promozione e valorizzazione del patrimonio storico, culturale e paesaggistico italiano.

La delegazione pratese del Fondo Ambiente Italiano guidata da Marzia De Marzi invita a partecipare alle visite guidate in luoghi custodi della memoria e della vivacità di Prato. Sabato 23 e domenica 24 dalle 10 alle 17 (ultimo ingresso) in collaborazione con Regione Toscana, Provincia di Prato, Comune di Prato, Fondazione Teatro Metastasio e Lanificio Fratelli Balli porte aperte a “Il Fabbricone Storico”, inteso come stabilimento produttivo, ai teatri Fabbricone Fabbrichino.

Non occorre prenotazione. Anche in questa XXXII edizione delle Giornate Fai di Primavera, per sostenere la mission e l’attività del FAI, ai partecipanti sarà suggerito un contributo libero a partire da 3 euro.

Ad accompagnare i visitatori in questo percorso dentro il cuore dello sviluppo tessile e culturale della città ci saranno gli “Apprendisti Ciceroni” (gli allievi del Convitto Cicognini, dell’istituto tecnico industriale Buzzi e del Conservatorio San Niccolò), i volontari FAI e il personale di Fondazione Teatro Metastasio.

Saranno visitati: il Fabbricone Storico, risalente alla fine del XIX secolo, è stata la fabbrica più grande dell’industria tessile pratese e ancora oggi, il lanificio Fratelli Balli portato avanti da Leonardo e Rossano Raffaelli, e Manuel Hoechel nel segno della tradizione tessile, si distingue per innovazione e management. Dal punto di vista architettonico, lo stabilimento si presenta come una serie di corpi fabbrica scanditi da aperture simmetriche regolari, circondati da alti muri di confine. Nella sua realizzazione furono sperimentate nuove soluzioni tecnologiche. Da apprezzare la sala dell’ingegnere, architetto e costruttore piemontese Pier Luigi Nervi e i pannelli del pittore Guido Dolci. Gli spazi teatrali “Fabbricone” e “Fabbrichino” in maniera innovativa sono stati ricavati da capannoni della stessa area dell’azienda.

Donna in cucina con Cena di Emmaus

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Diego Velázquez 

Galleria Borghese inaugura il programma 2024 con l’esposizione dal 26 marzo al 23 giugno del dipinto Donna in cucina con Cena di Emmaus – la prima opera conosciuta di Diego Velázquez (1599-1660) proveniente dalla collezione permanente della National Gallery of Ireland – e allestito nella Sala del Sileno che ospita i dipinti di Caravaggio. La mostra è pensata come un focus di ricerca in cui la stessa scelta allestitiva apre automaticamente il confronto tra l’opera di due Maestri assoluti del Barocco: Velázquez è un artista internazionale, che visita Roma per ben due volte nel corso della vita e che, come Rubens, cui il museo ha da poco dedicato una mostra, fa parte di quella schiera di artisti stranieri che dalla città e dai suoi maestri traggono insegnamento e ispirazione. Considerato il più grande pittore spagnolo del suo tempo, Diego Velázquez inizia la sua carriera nella nativa Siviglia per diventare poi il principale artista della corte di Filippo IV a Madrid. Nell’opera protagonista della mostra, Velázquez dipinge Cristo che appare ai suoi discepoli a Emmaus sullo sfondo, lasciando il primo piano a una servetta che lavora in cucina: un’inversione di soggetti ispirata direttamente a pittori fiamminghi come Pieter Aertsen. Il confronto tra Donna in cucina con Cena di Emmaus e i dipinti di Caravaggio presenti nella Sala si presta a letture che rivelano prospettive inedite di critica e approfondimento, collocando la mostra in quel filone dedicato allo sguardo degli artisti stranieri sulla Città Eterna cui il museo dedica da tempo una parte consistente della sua ricerca.

Arriva il Giotto Jazz Festival 2024 a Vicchio Del Mugello (FI).Dal 21 al 24 Marzo 2024.

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25/ma edizione dal 21 al 24 marzo 2024

Vicchio (FI)

VENTICINQUE VOLTE GIOTTO JAZZ FESTIVAL!

La nuova, scoppiettante, edizione del Giotto Jazz Festival, dal 21 al 24 marzo, vedrà ancora una volta il paese natale di Giotto epicentro della buona musica in Toscana. Non solo jazz, ma anche funky e blues nei quattro concerti previsti al Teatro Giotto, cuore pulsante del festival. Ma GJF non è solo in teatro: infatti sono previsti come sempre numerosi eventi outdoor (sabato e domenica) e concerti nei locali del centro.

Giotto Jazz Festival è promosso dal Comune di Vicchio e Jazz Club of Vicchio insieme a Music Pool.

MAIN STAGE – TEATRO GIOTTO

Giovedì 21 marzo ore 21,30

PAOLO FRESU & RITA MARCOTULLI

Benché si conoscano e si stimino vicendevolmente da moltissimo tempo e che abbiano spesso incrociato i propri strumenti in diversi progetti, Rita e Paolo non avevano ancora pensato ad un incontro in duo che ha tutte le carte in regola per affascinare e conquistare. Ovvio che si giochi “in casa”. Ovvio che si giochi sul famoso tocco mediterraneo che i due conoscono alla perfezione. Sensibilità, nuance e poesia da ricercare nell’intimo di due grandi interpreti della musica contemporanea. Ciò che li accomuna è sicuramente la ricerca del “bello” dell’arte musicale, talvolta in maniera semplice, diretta, acustica. Talvolta invece filtrato da un pizzico di elettronica che fa sconfinare il progetto nell’immensa tavolozza dei colori della musica contemporanea. Con bene in testa la capacità di improvvisare e conquistare territori impensati. Con bene in testa il jazz che li ha fatti crescere ma specialmente tutto ciò che è buona musica. Un incontro fatto di grazia, sensibilità ed emozioni. Architettato con sapienza e proposto con stile ed eleganza. Non servono altre parole. Questo è un concerto di quelli che servono alla testa ma da lasciare scendere nel cuore.

Paolo Fresu tromba: flicorno e effetti, Rita Marcotulli pianoforte, effetti

Platea e prima galleria € 25 / ridotto € 24 – seconda galleria € 23 / ridotto € 22

Venerdì 22 marzo ore 21,30

SERVILLO – GIROTTO – MANGALAVITE

L’ANNO CHE VERRÀ – Canzoni di Lucio Dalla

Il trio Servillo – Girotto – Mangalavite reintepreta i brani di Lucio Dalla in “L’anno che verrà”.

Il cantautore bolognese è riuscito sempre a tradurre il sentire comune in forma poetica e popolare, e le sue grandi doti di musicista e interprete hanno segnato delle pagine importanti della storia della musica italiana, facendo sognare generazioni intere di ascoltatori e avendo un’enorme influenza sui cantautori. Il trio Servillo – Girotto – Mangalavite, affiatato da anni di collaborazione, rileggono i grandi classici di Lucio Dalla in una chiave nuova, attraverso la loro grande creatività compositiva, per rinnovare la sua musica e trasportarla al pubblico di domani e ritrovare nella sua scrittura la capacità di fare della canzone un segnale imprescindibile del cercare la vita e del fare poesia.

Peppe Servillo: voce, Javier Girotto: sax, soprano e baritono, Natalio Mangalavite: piano, tastiere e voce

Intero platea e prima galleria € 15 – seconda galleria € 13

Sabato 23 marzo ore 21,30

KINGA GLYK

Kinga Głyk, 27 anni, è la migliore bassista polacca della nuova generazione e una stella nascente della scena musicale jazz e blues. Nonostante la sua giovane età, ha già tenuto numerosi concerti non solo in Polonia ma anche in paesi come Indonesia, Austria, Germania, Svizzera, Italia, Portogallo, Slovacchia, Repubblica Ceca e Ucraina. Delicata e penetrante, ma con un groove deciso e intenso, Kinga ha conquistato il pubblico di tutto il mondo, grazie alla sua capacità di condividere le emozioni evocate dalle sue vicende personali e il suo coraggio di sperimentare, di provare sempre qualcosa di nuovo, di confrontarsi spavaldamente con le regole e di cambiare le forme. Nella sua carriera finora, Kinga si è esibita con: Tim Garland, Nitai Hershkovits, Greg Hutchinson, Jnr Robinson, Bernard Maseli, Ruth Waldron, Natalia Niemen, Apostolis Anthimos, Leszek Winder, Paweł Tomaszewski, Grzegorz Kapołka, Joachim Mencel, Arek Skolik, Mateusz Otremba (Mate.O), Marek Dykta e Piotr Wyleżoł. Il suo ultimo album in studio si intitola Real Life ed è stato pubblicato nel 2024.

Nicolas Viccaro: drums, Paweł Tomaszewski: tastiere, Michał Jakubczak: tastiere, Hailey Niswanger: sassofono

Kinga Głyk: basso, Patryk Głyk: sound engineer

Intero platea e prima galleria € 17 / ridotto € 16 – seconda galleria € 15 / ridotto € 14 + d.p.

Domenica 24 marzo ore 21,30

ANA POPOVIĆ

La chitarrista di fama internazionale Ana Popović ha costruito la sua carriera definendo e descrivendo, secondo i suoi termini, l’essenza della musica americana, spingendo contemporaneamente i limiti, piegando i generi e reinventando se stessa e la sua musica con ogni nuovo disco. Non sorprende che possa vantare un gran numero di importanti riconoscimenti e risultati dai più alti livelli dell’industria musicale. Ha dimostrato il suo impegno nel celebrare il suo stile musicale eclettico e guidato dalla chitarra attraverso tour, premi e riconoscimenti costanti negli ultimi 25 anni. Nel processo, è emersa come una delle artiste più riflessive, dinamiche e impegnate nel campo della scrittura e della chitarra moderne. Il nuovo album di Ana, Power, uscito il 5 maggio 2023 su ArtisteXclusive Records, porta queste dinamiche in primo piano e, nel processo, trasforma questa serie di canzoni in un racconto potente e personale di sopravvivenza attraverso la fede, la determinazione e la determinazione. tenacia. Sono nati da una serie di circostanze decisamente difficili che hanno messo alla prova la devozione di Ana nel fare musica e la sua perseveranza. Il “potere” simboleggia l’unità. Copertina dell’album: due che si tengono per mano, in bianco e nero, è ciò di cui questo mondo ha bisogno. È il potere, ed è la forza che farà avanzare questo mondo. Senza quel potere, oggi non ci sarebbero state tanta musica, idee e riforme così straordinarie. E in effetti, non questo disco. Questa storia parla dell’amicizia e dell’abbracciare te stesso con tutto ciò che la vita ti offre.

Ana Popović: chitarra e voce, Buthel Burns: basso, Jeremy Thomas: batteria, Michele Papadia: tastiere  Davide Ghidoni: tromba, Claudio Giovagnoli: sassofono

Intero platea e prima galleria € 17 / 16 rid. + d.p.

Seconda galleria € 15 / 14 rid. + d.p.

MORE JAZZ STAGE

ingresso libero

Possibilità di bere o mangiare durante i concerti

Giovedì 21 marzo

La Bottega di Sghio – doppio set – ore 19,00 e ore 20,15

COSIMO BONI / FRANCESCO ZAMPINI DUO

Il trombettista Cosimo Boni ed il chitarrista Francesco Zampini, dopo molteplici collaborazioni in formazioni più ampie, si ritrovano e si riscoprono a vicenda in duo esplorando modi più intimi ma non meno avventurosi di interpretare famose songs americane e composizioni dei grandi maestri del jazz. Il lirismo la fa da padrone ma senza tralasciare il groove che accomuna e contraddistingue lo stile di entrambi i musicisti.

Cosimo Boni tromba, Francesco Zampini chitarra

Venerdì 22 marzo

La Bottega di Sghio – doppio set – ore 19,00 e ore 20,15

JACOPO MARTINI TRIO

Un concerto all’insegna dello swing-manouche per questo trio di sole corde che spazia dagli standard di Django alle composizioni originali. Il Jazz-Manouche è una miscela che lega le melodie tradizionali dei nomadi centroeuropei, i Manouche appunto, con lo swing americano e la mousette francese. Un mix in cui rivivono sapori e colori di una Francia di inizio Novecento, elaborato allora, dal quintetto Hot Club De France formato da gitani e non, con a capo Django che portò alla notorietà il loro gipsy-jazz e lo rese famoso in tutto il mondo.

Jacopo Martini chitarra, Giacomo Mottola Gilardin chitarra, Leonardo Baggiani contrabbasso

Sabato 23 marzo

Le Logge – Piazza della Vittoria – ore 19,30

FRANCESCO CANGI & LONELY ROCKETS

È il progetto musicale del trombonista polistrumentista fiorentino Francesco Cangi, accompagnato in un power trio completato da Antonio Amabile e Daniele Cianferoni. L’album d’esordio “What if the Universe..?” in uscita nel 2024 per l’etichetta Blue Hole Music Club raccoglie dieci brani che spaziano dal new jazz strumentale al funk elettronico contaminato da imponenti sonorità anni 80

Francesco Cangi trombone, Antonio Amabile tastiere, Daniele Cianferoni batteria

Domenica 24 marzo

Le Logge – Piazza della Vittoria – doppio set ore 13,00 e ore 16,30

DARIO CECCHINI “SOUL CHECK” QUARTET

Il compositore e leader dei Funk Off questa volta presenta un progetto con un organico particolare, dalle dimensioni ridotte ma come sempre basato su una musica originale e di altissimo spessore. In questa nuova versione di Soul Check, Dario si presenta con Valentina Bartoli all’organo Hammond e tastiere, suo figlio Matteo alla batteria e un ospite speciale del gruppo che sta diventando sempre più presenza fissa, Valerio Perla alle

percussioni. Tutte composizioni originali sempre a cavallo tra jazz, soul, funk, pop. Cecchini, che in alcuni casi canta alternandosi a Valentina Bartoli, continua a comporre musica diversa da quella dei Funk Off, ma senza perdere quella vena di energia, poesia ed umorismo che da anni lo contraddistinguono. Le percussioni di Valerio Perla, professionista dalle molteplici esperienze, arricchiscono la band di colori e sfumature creando continue variazioni di spazi e ritmi.

Dario Cecchini: Saxes, Flutes, Singing, Valentina Bartoli: Hammond Organ, Singing, Matteo Cecchini: Drums, Special Guest: Valerio Perla Percussions

EVENTI COLLATERALI

ingresso libero

Sabato 23 marzo – piazza della Vittoria

Ore 14,30 Apertura Mercatino fino alle 23,00

Ore 15,00 Jazz in Giallo Pedalata Vintage

Ore 16,00 Laboratorio per bambini a cura di Re Mida

Ore 18,00 Aperitivo e dj set 3liss

Ore 20,00 Cena sotto le Logge in collaborazione con Osteria O Per Bacco

Ore 23,30 After Club Funky Collection con Yorghe dj set

Domenica 24 marzo – piazza della Vittoria

Ore 10,00 Apertura Mercatino

Ore 10,30 Mostra auto e moto d’epoca

Ore 13,00 Brunch sotto le Logge in collaborazione con Osteria O Per Bacco

Ore 16,30 Dimostrazione della scuola di ballo Crazy Rock Ballet

Ore 18,00 Aperitivo e dj set 3liss

INFORMAZIONI, PREVENDITE E PRENOTAZIONI

Info: Music Pool 055 240397 info@eventimusicpool.it

Prevendite presso il Teatro Giotto Benedetta 345/3098116.

Prevendite: info 055 240397 – 055 210804  www.eventimusicpool.it – www.ticketone.it

Ufficio Stampa Bruno Casini bruno@eventimusicpool.it – 055 240397

Prenotazioni per Cene e Brunch – La bottega di Sghio 055/8497006 – O Per Bacco 320/6951893

Abbonamento Platea e prima galleria 60,00€ Seconda galleria 50,00€

per i concerti in teatro info line Benedetta 345/3098116

“gestAzioni”, la mostra fotografica di Leonardo Sani

comunicato stampa – marzo 2024 A Firenze un fotografo “genZ” affronta un tema antico e propone un progetto originale che coinvolge tanti giovanissimi artisti e indaga il rapporto tra il “gesto artistico” e “l’artista”La Fondazione Arte Sacra Contemporanea presenta “gestAzioni”, la mostra fotografica di Leonardo SaniLa mostra sarà inaugurata il prossimo 15 marzo alle ore 17.30 e resterà aperta fino al 28 marzo nella sede della Fondazione alle Pavoniere del Parco delle Cascine La fotografia di un talentuoso “genZ” indaga un tema antico e offre un punto di vista inedito sul rapporto tra il “gesto artistico” e “l’artista”. Si inaugura venerdì 15 marzo a Firenze “gestAzioni”, la mostra che, promossa dalla Fondazione Arte Sacra Contemporanea, propone inediti scatti di Leonardo Sani che compongono un articolato progetto che ha coinvolto un universo di giovanissimi artisti.Classe 2000, senese, studente dell’Accademia Italiana di Firenze, Leonardo Sani ha scelto come sede della sua ricerca la Scuola d’Arte Sacra di Firenze (braccio formativo della Fondazione Arte Sacra Contemporanea).Qui ha potuto accostare la sua creatività a quella di giovani artisti provenienti da tutto il mondo in un proficuo scambio di esperienze e visioni, che lo ha portato a costruire un viaggio per immagini dove si rappresenta il percorso di “gestazione” che sottende ad ogni gesto artistico.  Scegliendo la potenza del bianco nero, Leonardo Sani mostra la sua straordinaria abilità nel cogliere i contrasti tra luce e ombra, elementi che il suo obiettivo riesce a tradurre in materia concreta, solida, viva.  Ne scaturisce un racconto emozionale ed emozionante dove l’indagine del gesto artistico diventa, a sua volta opera d’arte: i giovani studenti alle prese con le loro opere, si offrono come imperdibile occasione per esemplificare come l’azione dell’uomo che dà forma alla materia, si ponga in diretta relazione a quella della divinità che origina il tutto. Le fotografie accompagnano così lo spettatore a un’insolita, profonda lettura della “Creazione” intesa come archetipo assoluto di ogni gesto artistico e – più in generale- di ogni opera d’arte. La mostra è allestita presso la sede della Fondazione Arte Sacra Contemporanea nell’immobile de “Le Pavoniere” (Parco delle Cascine – viale della Catena 4 – Firenze).Ingresso libero. Vernissage: venerdì 15 marzo alle ore 17.30.Orario di apertura:dal lunedì al venerdì dalle ore 10.00 alle ore 13.00 e dalle ore 14.30 alle ore 16.30sabato dalle ore 11.00 alle ore 16.00domenica chiuso 

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AGENDA DELLA SETTIMANA

APPUNTAMENTI DAL 11 AL 17 MARZO 2024

lunedì 11 marzo 2024, ore 12.30 | PERFORMANCE E WORKSHOP

ALESSANDRO SCIARRONI

Save the last dance for me

Festival d’Automne à Paris, Université Sorbonne Paris Nord

Il coreografo prosegue la sua opera di rivitalizzazione delle danze popolari e guida i ballerini Gianmaria Borzillo e Giovanfrancesco Giannini nella Polka Chinata, danza sopravvissuta grazie all’insegnamento del maestro bolognese Giancarlo Stagni.

La performance è seguita da un workshop dalle ore 13.15 alle 14.15.

Per ulteriori informazioni e prenotazioni qui.

Université Sorbonne Paris Nord – Campus Villetaneuse / Espace Forum

99 Avenue Jean Baptiste Clément 93430 Villetaneuse

Per maggiori informazioni: camilla@larafacco.com

mercoledì 13 marzo 2024, ore 11.00 | PRESS PREVIEW E OPENING

MUSEION

Adolf Vallazza 100

a cura del Gruppo Museion Passage in collaborazione con l’Archivio Vallazza

Un omaggio all’artista nato a Ortisei, in occasione dei suoi 100 anni, che raccoglie una selezione di disegni dagli anni Sessanta a oggi, e dieci grandi sculture lignee astratte, presentate per la prima volta insieme.

Museion Passage

Piazza Piero Siena 1, Bolzano

Per maggiori informazioni: claudia@larafacco.com, alessandro@larafacco.com

mercoledì 13 marzo 2024, ore 11.00 | PRESS PREVIEW E OPENING

MUSEION

Poetry in the box

Un omaggio alla storia del Mercato del Sale e a Ugo Carrega

a cura di Frida Carazzato, curatrice scientifica di Museion, e Duccio Dogheria, curatore e ricercatore dell’Archivio del ‘900 del Mart di Rovereto

La mostra racconta la ventennale relazione tra Mart e Museion, che condividono l’Archivio di Nuova Scrittura, donato da Paolo Della Grazia alle due istituzioni nel 2020 e di cui Ugo Carrega è figura fondamentale.

L’esposizione racconta il concetto di scatola – opera d’arte o contenitore dei lavori di Carrega – e rende omaggio alla storia del Mercato del Sale di cui è stato curatore e direttore.

Museion Passage

Piazza Piero Siena 1, Bolzano

Per maggiori informazioni: claudia@larafacco.com, alessandro@larafacco.com

mercoledì 13 marzo 2024, ore 11.30 | PRESS PREVIEW

MUSEO NOVECENTO FIRENZE

Jannis Kounellis. La stanza Vede

Disegni 1973–1990

Direzione Artistica Sergio Risaliti

a cura di Dieter Schwarz

Kounellis torna a Firenze con un centinaio di disegni su carta realizzati tra gli anni Settanta e Ottanta, esposti per la prima volta nel 1990 al Gemeentemuseum Den Haag dell’Aia, in una mostra dal titolo La stanza vede.

Dal 15 Marzo al 9 giugno 2024

ACCREDITO STAMPA

Museo Novecento

Piazza di Santa Maria Novella 10, Firenze

Per maggiori informazioni: claudia@larafacco.com, martazanichelli@larafacco.com

mercoledì 13 marzo 2024, ore 19.00 | CORSO

CAMERA – Centro Italiano per la Fotografia

Corso avanzato di fotografia | Primavera 2024

Lezione 1

Dopo il successo del corso base, i docenti Andrea Guermani, Alessandro De Bellis e Matteo Montenero, si dedicano a un corso avanzato di fotografia.

Otto lezioni il mercoledì sera, dal 13 marzo all’8 maggio 2024, rivolte a chi ha già una conoscenza delle nozioni base di fotografia.

Durata: 2 ore

Per ulteriori informazioni qui.

CAMERA – Centro Italiano per la Fotografia

Via delle Rosine 18, Torino

Per maggiori informazioni: martina@larafacco.com, alberto@larafacco.com

giovedì 14 marzo 2024, ore 14.00 | ASTA LIVE

CAMBI CASA D’ASTE

Libri antichi e rari, Stampe, Vedute e Mappe

Sfoglia il catalogo online

Cambi Casa D’Aste

Genova – Castello Mackenzie Mura di San Bartolomeo, 16

Per maggiori informazioni: martina@larafacco.com, alberto@larafacco.com

giovedì 14 marzo 2024, ore 15.00 | VISITA GUIDATA

MUSEO DELLE CIVILTÀ

Natura è Cultura: un percorso di conoscenza e tutela dei paesaggi indigeni

Visita guidata alle Collezioni di Arti e Culture Africane, Americane e Oceaniane.

Per ulteriori informazioni e prenotazioni (da effettuarsi entro le 14.00 di mercoledì 13 marzo):

e-mail didatticamuciv@abintra.it

tel. +39 375 8323206 (lunedì-venerdì, 09.00 – 14.00)

Museo delle Civiltà

Piazza Guglielmo Marconi 14, Roma

Per maggiori informazioni: camilla@larafacco.com, marianita@larafacco.com, margheritavillani@larafacco.com

giovedì 14 marzo 2024, ore 16.20 | VISITA GUIDATA

MUSEO CIVICO SAN DOMENICO

Visita guidata ad aggregazione libera alla mostra Preraffaeliti. Rinascimento Moderno

Costo:€ 5, oltre il costo del biglietto

Prenotazione non obbligatoria.

Ulteriori informazioni qui

Museo Civico San Domenico

P.le Guido da Montefeltro 12, Forlì

Per maggiori informazioni: marianita@larafacco.com, alberto@larafacco.com

giovedì 14 marzo 2024, ore 18.30 | INCONTRO

CAMERA – Centro Italiano per la Fotografia

Diari di guerra. Incontro con Gabriele Micalizzi

Con il fotoreporter e Monica Poggi curatrice di CAMERA e co-curatrice della mostra Robert Capa e Gerda Taro

Nel solco della straordinaria vicenda umana e professionale di Robert Capa e Gerda Taro, Micalizzi racconta cosa voglia dire oggi essere fotoreporter di guerra.

Ingresso 3,00€

Per prenotazioni qui

CAMERA – Centro Italiano per la Fotografia

Via delle Rosine 18, Torino

Per maggiori informazioni: martina@larafacco.com, alberto@larafacco.com

giovedì 14 marzo 2024, ore 19.00 | VISITA GUIDATA

MUSEION

Welcome!

Visita guidata alle mostre in corso.

Orario di apertura del museo prolungato fino alle 22.00 con ingresso gratuito a partire dalle 18.00.

Durata: 1h circa

Per ulteriori informazioni sul programma della giornata qui.

Museion Passage

Piazza Piero Siena 1, Bolzano

Per maggiori informazioni: claudia@larafacco.com, alessandro@larafacco.com

giovedì 14 marzo 2024, ore 19.30 | INCONTRO

FONDAZIONE ARNALDO POMODORO

Orizzonte. Parole, immagini e musica per edificare il futuro

a cura di Giovanni Caccamo

Ornella Vanoni

La seconda edizione del programma inizia con l’incontro con una tra le maggiori interpreti della musica italiana.

Main sponsor di Orizzonte è la filantropa Alessia Zanelli.

Con il sostegno di Pulsee Luce e Gas.

Per prenotazioni qui

Studio Arnaldo Pomodoro

Via Vigevano 3, Milano

Per maggiori informazioni: camilla@larafacco.com claudia@larafacco.com

giovedì 14 marzo 2024, ore 20.45 | PROIEZIONE

PORDENONE DOCS FEST

“Aspettando” Pordenone Docs Fest. Le voci del documentario

Total Trust

di Jialing Zhang

Interviene Sergio Fant, curatore di Mondovisioni

L’ipertecnologia e il sistema di credito sociale nel documentario che denuncia il controllo autoritario di Pechino su attivisti per i diritti umani, giornalisti e voci critiche del governo.

Cinemazero

Piazza Maestri del Lavoro 3, Pordenone

Per maggiori informazioni: camilla@larafacco.com, marianita@larafacco.com,

giovedì 14 marzo 2024, ore 20.40 | TERZA PUNTATA

SKY ARTE

The Square. All You Can Art

Terza puntata della quarta stagione con Nicolas Ballario.

Una nuova edizione il format nato per raccontare la cultura contemporanea che quest’anno si trasforma in All You Can Art, magazine di approfondimento che entra direttamente nelle vite e negli studi degli artisti.

Per maggiori informazioni: claudia@larafacco.com

venerdì 15 marzo 2024, ore 11.30 | PRESS PREVIEW

MIC – MUSEO INTERNAZIONALE DELLA CERAMICA IN FAENZA

Gio Ponti. Ceramiche 1922-1967

Oltre duecento opere dell’inventore del Made in Italy

a cura di Stefania Cretella

Tra ceramiche, vetri, arredi e disegni la mostra restituisce il ritratto di un Maestro e la sua eredità stilistica senza tempo.

Dal 17 marzo al 13 ottobre 2024

MIC Museo Internazionale della Ceramica in Faenza

Viale Alfredo Baccarini, 19

Per maggiori informazioni: press@larafacco.com

venerdì 15 marzo 2024, ore 15.00 | ASTA LIVE

CAMBI CASA D’ASTE

Cornici Antiche

Sfoglia il catalogo online

Cambi Casa D’Aste

Genova – Castello Mackenzie Mura di San Bartolomeo, 16

Per maggiori informazioni: martina@larafacco.com, alberto@larafacco.com

venerdì 15 marzo 2024, ore 17.00 | OPENING

MACTE Museo di Arte Contemporanea di Termoli

Ersilia. Praticare l’altrove

a cura di Alice Labor e Ginevra Ludovici

con Aterraterra, Pietro Ballero, Beatrice Celli, Anouk Chambaz, Allison Grimaldi Donahue, Eleonora Luccarini, Alice Pontiggia, Perla Sardella, Teresa Satta e VacuaMoenia

Un progetto che è la materializzazione dell’omonimo podcast prodotto da MACTE Digital – portale online del museo – ispirato alla città immaginaria raccontata da Italo Calvino ne Le città invisibili.

Dal 15 marzo 2024 al 1 giugno 2024

OPENING: venerdì 15 marzo dalle 17 alle 20

MACTE

Via Giappone, Termoli

Per maggiori informazioni: camilla@larafacco.com, alberto@larafacco

venerdì 15 marzo 2024, ore 17.30 | INCONTRO

MUSEO VILLA BASSI RATHGEB

OLTRE BACKSTAGE

Genio analogico. Mimmo e il retroscena degli scatti

Primo appuntamento di un ciclo di incontri multidisciplinari realizzati in occasione della mostra BACKSTAGE. Mimmo Cattarinich e la magia del fotografo di scena per approfondire la figura del fotografo, la sua poetica, il rapporto tra fotografia e altri linguaggi creativi.

Tutti gli incontri del programma sono a ingresso gratuito, con la possibilità di acquistare un biglietto speciale di 8 euro comprensivo di visita alla mostra e alla collezione permanente del Museo.

Per ulteriori informazioni qui

Museo Villa Bassi Rathgeb

Via Appia Monterosso, 52 – Abano Terme

Per maggiori informazioni: camilla@larafacco.com, martazanichelli@larafacco.com

venerdì 15 marzo 2024, ore 19.00 | WORKSHOP

BASE Milano

CASE #3: LOCAL. Construction workshop

con Francesca Gotti

Terzo capitolo di CASE, Public Program di We Will Design 2024. Un workshop di costruzione guidato dall’architetta e ricercatrice Francesca Gotti, esperta in pratiche di autoproduzione spaziale e gestione condivisa.

Ingresso libero aperto a tutti su prenotazione qui. Per ulteriori informazioni visita il programma qui.

BASE Milano

Via Bergognone da Fossano 34, Milano

Per maggiori informazioni: alberto@larafacco.com, alessandro@larafacco.com, andrea@larafacco.com

sabato 16 marzo 2024, ore 10.00 | LABORATORIO

MACTE Museo di Arte Contemporanea di Termoli

Altre Geografie – Foce del Sinarca

con Alice Pontiggia

In occasione della mostra Ersilia. Praticare l’altrove l’artista guida il pubblico nelle geografie fisiche e simboliche di Termoli e delle sue acque. Cammino, dialogo e disegno sono gli strumenti per costruire nuovi paesaggi e forme di gestione del territorio.

Il laboratorio è aperto tutti.

Costo: €5 a persona

Per info e iscrizioni entro il 14 marzo: info@fondazionemacte.com o 0875808025

MACTE

Via Giappone, Termoli

Per maggiori informazioni: camilla@larafacco.com, alberto@larafacco

sabato 16 marzo 2024, ore 10.00 | INCONTRO

MINIBOMBO

Un incontro per grandi e piccoli per esplorare le tante possibilità della lettura.

In scuole, biblioteche, librerie, seduti o in piedi, in tanti o in pochi, al chiuso o all’aperto… Ogni posto è buono per ronzare in compagnia!

Maggiori informazioni qui

Biblioteca di Castelvetro Piacentino

Piazza Biazzi, 1 29010 Castelvetro Piacentino (PC)

Per maggiori informazioni: claudia@larafacco.com

sabato 16 marzo 2024, ore 10.30 | VISITA GUIDATA

FONDAZIONE ARNALDO POMODORO

La Milano di Pomodoro

Passeggia tra i musei del centro storico di Milano / piazza Meda / Casa Museo Poldi Pezzoli / Gallerie d’Italia / chiostro del Conservatorio.

Durata: 2h

Costo: 22€ intero / 19-11€ ridotto

Per ulteriori informazioni e prenotazioni qui.

Partenza

Piazza Meda davanti al Grande Disco

Per maggiori informazioni: camilla@larafacco.com claudia@larafacco.com,

da sabato 16 marzo 2024, dalle ore 11.00 | OPEN STUDIO #2

FONDAZIONE ARNALDO POMODORO

La negazione della forma. Arnaldo Pomodoro tra minimalismo e controcultura

Mostra a cura di Federico Giani

APPUNTAMENTI:

sabato 9 marzo,

ore 11.00 – 18.30

domenica 10 marzo,

ore 11.00 – 18.30

Ulteriori informazioni qui.

Fondazione Arnaldo Pomodoro

Via Vigevano 9, Milano

Per maggiori informazioni: claudia@larafacco.com, camilla@larafacco.com

sabato 16 marzo 2024, dalle ore 14.00 alle 18.00 | ART SPEAKING

MUSEION

Art Speakings

con Michael Della Giustina

Un format che permette a visitatrici e visitatori di fare domande alle mediatrici ed ai mediatori d’arte per approfondire le mostre in corso, dando spazio a prospettive individuali e momenti di benessere culturale.

La partecipazione è gratuita. Per ulteriori informazioni sul programma della giornata qui.

Museion

Piazza Piero Siena 1, Bolzano

Per maggiori informazioni: claudia@larafacco.com, alessandro@larafacco.com

sabato 16 marzo 2024, ore 14.30 | SEMINARIO

PALAZZO TE

The Firebird

A cura della coreografa Chiara Olivieri.

Dieci incontri di danza contemporanea, rivolti ai giovani dai 15 ai 19 anni, con l’obiettivo di creare una performance ispirata all’omonimo balletto di I. Stravinskij.

Per ulteriori informazioni e iscrizioni qui o:

email: ass.danzarea@libero.it

tel.: +39 329 3632177

Palazzo Te,

Viale Te 13, Mantova

Per maggiori informazioni: marianita@larafacco.com

sabato 16 marzo 2024, ore 16.00 | LABORATORIO

FONDAZIONE ARNALDO POMODORO

La colata di gesso

Laboratorio di scultura per adulti

Durata: 1h30

Costo: 13€ intero / 10-6,5€ ridotto

Prenotazioni qui

Fondazione Arnaldo Pomodoro

Via Vigevano 9, Milano

Per maggiori informazioni: claudia@larafacco.com, camilla@larafacco.com

sabato 16 marzo 2024, ore 16.00 | VISITA GUIDATA

MUSEO DELLE CIVILTÀ

Shiva: creatore e distruttore dell’Universo

Visita guidata alle Collezioni di Arti e Culture Asiatiche.

Per ulteriori informazioni e prenotazioni (da effettuarsi entro le 14.00 di venerdì 15 marzo):

e-mail didatticamuciv@abintra.it

tel. +39 375 8323206 (lunedì-venerdì, 09.00 – 14.00)

Museo delle Civiltà

Piazza Guglielmo Marconi 14, Roma

Per maggiori informazioni: camilla@larafacco.com, marianita@larafacco.com, margheritavillani@larafacco.com

sabato 16 marzo 2024, ore 16.30 | LABORATORIO

OGR – Torino

L’Ashram degli Animali

a cura di Roberta Ursino

Attività per adulti e bambini in cui, giocando con la fantasia, ci si trasformerà in leoni o alberi, e si imparerà a respirare come un coniglio o un elefante. Grazie allo yoga per l’età evolutiva, i partecipanti scopriranno il corpo e i sensi.

Laboratorio di movimento, età consigliata: 4 – 7 anni

Maggiori informazioni qui

OGR, Torino Corso Castelfidardo 22, Torino

Per maggiori informazioni: denise@larafacco.com

domenica 17 marzo 2024, dalle ore 10.00 | LABORATORIO

MUSEO CIVICO SAN DOMENICO

Laboratorio per famiglie “Morris & Co.”

Laboratori dedicati alle famiglie (bambini dai 6 agli 11 anni accompagnati al massimo da due adulti).

Prenotazione obbligatoria 1,00€ a persona

Ulteriori informazioni e prenotazioni qui

Museo Civico San Domenico

P.le Guido da Montefeltro 12, Forlì

Per maggiori informazioni: marianita@larafacco.com, alberto@larafacco.com

domenica 10 marzo 2024, ore 10.30 | VISITA GUIDATA

GAMeC

BABY ART TOUR

FOCUS ON…GESTI D’ARTISTA E POSE DA MODELLO

Un percorso per esplorare sculture, dipinti e installazioni attraverso il corpo e il movimento, per scoprire come nascono le forme delle opere d’arte che abitano il museo.

Visita per famiglie, con bambini dai 2 ai 5 anni.

Ulteriori informazioni qui

Prenotazione obbligatoria a: biglietteria@gamec.it

GAMeC

Via San Tomaso 53, Bergamo

Per maggiori informazioni: claudia@larafacco.com

domenica 17 marzo 2024, dalle ore 11.00 | LABORATORIO

FONDAZIONE ARNALDO POMODORO

La colata di gesso

Ore 11.00-12.30

Laboratorio di scultura per famiglie con bambini e bambine 3-5 anni

Prenotazioni qui

Ore 16.00-17.30

Laboratorio di scultura per famiglie con bambini e bambine 6-11 anni

Prenotazioni qui

Durata: 1h30

Costo: 13€ intero / 10-6,5€ ridotto

Fondazione Arnaldo Pomodoro

Via Vigevano 9, Milano

Per maggiori informazioni: claudia@larafacco.com, camilla@larafacco.com

domenica 17 marzo 2024, ore 15.00 | LABORATORIO

MIC – MUSEO INTERNAZIONALE DELLA CERAMICA IN FAENZA

Mano fiorita – Speciale mostra Gio Ponti

Un laboratorio per scoprire l’universo creativo di Ponti realizzando una mano-scultura ispirata alle sue famosissime Mani Fiorite.

Per famiglie con bambini dai 4 anni di età.

Iscrizioni e prenotazioni: la prenotazione è obbligatoria a partire dal martedì della settimana precedente a info@micfaenza.org/ tel 0546 697311;

Durata: 2h00

Ulteriori informazioni qui.

MIC Museo Internazionale della Ceramica in Faenza

Viale Alfredo Baccarini, 19

Per maggiori informazioni: press@larafacco.com

domenica 17 marzo 2024, ore 15.00 | LABORATORIO

OGR – Torino

OGR Kids & ULAOP | Cravatta pazza

a cura di Museo della Seta di Como

Per la Festa del Papà, i bambini potranno creare il proprio modello di cravatta, dopo una breve introduzione sulla storia della seta: disegni, texture, frottage, collage polimaterico e ricalco saranno alcune delle tecniche utilizzate.

Laboratorio per famiglie, età consigliata 4 – 7 anni

Maggiori informazioni qui

OGR, Corso Castelfidardo 22, Torino

Per maggiori informazioni: denise@larafacco.com

domenica 17 marzo 2024, ore 16.00 | VISITA GUIDATA

CAMERA – Centro Italiano per la Fotografia

Visita guidata a “La storia della fotografia nelle tue mani”

Per favorire una conoscenza più approfondita del contenuto della mostra CAMERA in collaborazione con Arteco, presenta visite guidate tematiche per diverse tipologie di pubblico.

Durata: 1h00 circa

Ulteriori informazioni e prenotazioni qui.

CAMERA – Centro Italiano per la Fotografia

Via delle Rosine 18, Torino

Per maggiori informazioni: martina@larafacco.com, alberto@larafacco.com

domenica 10 marzo 2024, ore 17.00 | VISITA GUIDATA

CAMERA – Centro Italiano per la Fotografia

Visite guidate per “Robert Capa e Gerda Taro: la fotografia, l’amore, la guerra”

Le visite sono condotte da un mediatore culturale.

Durata: 1h00 circa

Ulteriori informazioni e prenotazioni qui.

CAMERA – Centro Italiano per la Fotografia

Via delle Rosine 18, Torino

Per maggiori informazioni: martina@larafacco.com, alberto@larafacco.com

domenica 17 marzo 2024, ore 17.30 | VISITA GUIDATA

FONDAZIONE ARNALDO POMODORO

Visita con calice

Visita guidata allo studio di Arnaldo Pomodoro accompagnata da un calice di vino offerto da Tenute Lunelli.

Al termine della visita ai partecipanti sarà consegnata una cartolina con uno sconto per le visite con degustazione alla cantina d’arte della Tenuta di Castelbuono.

Durata: 1h00

Prenotazione obbligatoria qui

Fondazione Arnaldo Pomodoro

Via Vigevano 9, Milano

Per maggiori informazioni: claudia@larafacco.com, camilla@larafacco.com

fino al 31 marzo | INCONTRI E PROIEZIONI

FONDAZIONE CINETECA BOLOGNA

Cinema Modernissimo

Continua anche a marzo la programmazione del cinema di inizio Novecento restaurato dalla Cineteca di Bologna.

Scopri tutto il programma di marzo qui

Cinema Modernissimo

Via Rizzoli 1/2, Bologna

Per maggiori informazioni: marianita@larafacco.com

Il Tempo Reale Festival porta una Primavera di nuovi suoni

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Dal 13 al 24 marzo 2024 la musica elettronica invade la città con il doppio omaggio a Luigi Nono, l’arpa di Doriene Marselje e una straordinaria azione sonora dal titolo FOOSBALL dove il calcio-balilla diventa strumento aumentato, suonato dal pubblico e da giocatori agonisti

Il Tempo Reale Festival 2024 arriva con la Primavera per animare la scena fiorentina con tutto ciò che è sperimentale, originale e inedito nella ricerca sonora e nella musica elettronica di oggi.

Dal 13 al 24 marzo Tempo Reale dedica questa edizione ad Albert Mayr, compositore e sperimentatore, recentemente scomparso e approda in spazi non sempre dedicati alla musica dal vivo, come la storica Galleria Frittelli, il Memoriale delle Deportazioni, la Sala dei Giochi di Villa Favard di Rovezzano, Cango Cantieri Goldonetta e Villa Strozzi. Tra i luoghi insoliti che Tempo Reale scopre in città, anche la Sala regia del Teatro del Maggio, mai aperta al pubblico, che ospiterà quest’anno il ritorno di “Maggio Elettrico”, nell’ambito dell’86o Festival del Maggio Musicale Fiorentino, una due giorni sul nuovo e sulle frontiere dell’elettroacustica (11-12/6).

Tempo Reale presenta proposte diverse e articolate che testimoniano la vitalità e la pluralità della musica elettronica di oggi. Occasioni uniche per Firenze di incontrare protagonisti e opere assolutamente originali. Questa edizione del festival sarà nel segno della musica di Luigi Nono (1924-1990) in occasione del centenario dalla nascita del compositore, tra i massimi rappresentanti dell’avanguardia europea del secondo dopoguerra. Animato dall’esigenza di partecipazione dell’arte alla vita, ai problemi umani, alle lotte politiche e sociali del nostro tempo, Nono è stato uno sperimentatore legato a grandi intellettuali del secolo scorso come Maderna, Vedova, Abbado, Pollini, Cacciari e tanti altri. In programma, oltre ad alcune delle sue opere più note, attesa la prima esecuzione fiorentina dell’ultima opera composta da Nono nel 1987, in collaborazione con il Conservatorio Luigi Cherubini. Tra gli interpreti la cantante Monica Benvenuti, Francesco Giomi e Giancarlo Schiaffini all’elettronica (13/3, Galleria Frittelli); In Memoriale Auschwitz | Focus Suono, invece il pubblico parteciperà alla visita e ascolto guidato dell’opera, animata dalla musica di Nono (17/3, ore 11).
Dalle sonorità del Novecento a quelle dei giorni nostri il passo è breve, là dove strumenti antichi diventano espressione di nuovi suoni come l’arpa di Doriene Marselje che incontra il live electronic di Valerio Sannicandro (16/3, Sala dei Giochi Villa Favard); o oggetti di uso comune diventano strumenti, è il caso di FOOSBALL, un’azione sonora partecipata per una pluralità di giocatori di calcio-balilla e live electronics, l’intramontabile gioco diventa uno strumento aumentato, fatto suonare dal pubblico, ma anche da giocatori professionisti, ed è tutta un’altra musica, nell’ambito de “La democrazia del corpo” (24/3, Cango)

PROGRAMMA

Tempo Reale Festival, suoni e musica di ricerca, marzo 2024

Firenze 13 > 24 marzo 2024.

Dedicato ad Albert Mayr (1943-2024)

Dal doppio omaggio per il centenario di Luigi Nono (1924-1990) all’esplorazione di uno strumento assai originale come l’arpa; dalla musica acusmatica italiana di Doati a una performance sonora partecipata che mette al centro dell’azione il gioco del calcio balilla:

Mercoledì 13 marzo, Frittelli Arte Contemporanea, ore 21
Via Val di Marina 15
IMPROVVISAMENTE NONO
Monica Benvenuti, soprano
Giancarlo Schiaffini, trombone e tuba
Francesco Giomi, Giovanni Magaglio, Francesco Vogli, regia del suono e live electronics

Luigi Nono, La fabbrica illuminata, per soprano e nastro magnetico a quattro piste (1964)
Luigi Nono, Omaggio a Emilio Vedova, per nastro magnetico a quattro piste (1960)
Luigi Nono, Post-prae-ludium n. 1 per Donau, per tuba e live electronics (1987)*
Monica Benvenuti, Francesco Giomi, Giancarlo Schiaffini,
Improvvisamente, per voce, tuba e live electronics (2024)
* prima esecuzione a Firenze
In collaborazione con Conservatorio di Musica “L. Cherubini” di Firenze
In occasione del centenario di Luigi Nono (1924-1990)

Venerdì 15 marzo, Villa Strozzi, ore 19
Via Pisana 77
FIXED ROOM | ROBERTO DOATI
Teoria e pratica del cambiamento. Libri I-IV, per elettronica (2022), prima esecuzione assoluta
Roberto Doati, musica e regia del suono
In memoria di Albert Mayr

Sabato 16 marzo, Sala dei Giochi/Villa Favard di Rovezzano, ore 19
Via di Rocca Tedalda 451
DORIENE MARSELJE | ARPA+
Doriene Marselje, arpa
Valerio Sannicandro, regia del suono

Valerio Sannicandro, Cortex, per arpa e live electronics (2021)
Kaija Saariaho, Fall, per arpa e live electronics (1991)
Shi-Wei Lo, Things hoped for, things unseen, per arpa e live electronics (2012)
Tony Roe, Interference, per arpa e live electronics (2023)
In collaborazione con Conservatorio di Musica “L. Cherubini” di Firenze

Domenica 17 marzo, Memoriale delle Deportazioni, ore 11
Viale Giannotti 81-85
MEMORIALE AUSCHWITZ | FOCUS SUONO
Visita e ascolto guidato all’opera
Introduzione di Paolo Samonà
Musica di Luigi Nono
In occasione del centenario di Luigi Nono (1924-1990)

Domenica 24 marzo, Cango Cantieri Goldonetta, ore 17-21
Via Santa Maria 25
FOOSBALL
Azione sonora partecipata per una pluralità di giocatori di calcio-balilla e live electronics

Ideazione: Francesco Giomi
Progettazione e sound design: Agnese Banti, Simone Faraci, Francesco Giomi
Progetto informatico: Andrea Trona, Francesco Vogli
Live electronics: Simone Faraci
Regia del suono: Francesco Canavese, Giovanni Magaglio
Moderatrice: Agnese Banti
Giocatori agonisti: FIGEST – Specialità Calcio Balilla
Voce registrata: Loredana Terminio
Produzione: Tempo Reale, perAspera Festival
In collaborazione con: Lega Italiana Calcio Balilla
Ringraziamenti: Nicola Colacicco, Mattia Preti, Giochi Sport Emilia Romagna ASD, Circolo MCL Villa Maria (Medicina, BO)
Nell’ambito di “La democrazia del corpo 2024”


Biglietti:
Frittelli Arte Contemporanea, Villa Strozzi, Villa Favard: intero 5€, ridotto 3€ (studenti UniFI, ConsFI, ConsBO), concerto a Villa Favard gratuito per studenti e docenti del conservatorio
Cango: 2€, comprensivi della partecipazione libera al gioco; entrata e uscita libere con biglietto nel corso dell’intera durata
Memoriale delle Deportazioni: posti limitati, ingresso libero con prenotazione a prenotazioni@temporeale.it

www.temporeale.it

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COPPA ITALIA BOULDER SOTTO IL DILUVIO: FEDERICA PAPETTI E NICOLÒ SARTIRANA SI AGGIUDICANO LA TERZA TAPPA.ASSEGNATA LA COPPA DI CIRCUITO A BIAGINI E PAPETTI
Neanche il meteo è riuscito a smorzare il calore della passione di atleti e organizzatori che hanno dato vita ad un’emozionante conclusione del circuito di Coppa Italia Boulder.
Nelle qualifiche gli atleti sono stati divisi in due gruppi, da cui sono stati selezionati i 24 semifinalisti e le 24 semifinaliste che hanno tirato fuori tutte le loro risorse per riuscire a guadagnare i primi posti in classifica e accedere così alla finale.
Nel Gruppo B Pietro Biagini (Kundalini Milano) tira fuori dal cilindro un percorso quasi netto: 5 top, 5 zone, 6 e 5 tentativi. A brevissima distanza lo segue Nicolò Sacripanti (Anime Verticali Ascoli) con 5 top, 5 zone 6 e 6 tentativi. Seguono con lo stesso numero di top e zone, ma con un numero maggiore di tentativi Niccolò Antony Salvatore (Gollum Climbing Academy), Michael Piccolruaz (Fiamme Oro), Pietro Vidi (Arco Climbing), Simone Mabboni (Crazy Center) e Matteo Baschieri (Just Climb! ASD).
Nel Gruppo A guida il gruppo Michele Bono (B-Side Torino) con 3 top, 5 zone, 9 e 16 tentativi, seguito da Nicolò Sartirana (Climbers Triuggio) e da Davide Marco Colombo (Fiamme Oro).
In semifinale la sfida è molto intensa e ad alto livello: ha la meglio Biagini, con 3 top, 4 zone, 4 e 4 tentativi, seguito con lo stesso numero di top e zone ma con più tentativi da Bono e Sartirana. Al quarto posto Colombo, al quinto Matteo Reusa (ASD Quota) e al sesto Luca Boldrini (Deva Wall). Piccolruaz rimane fuori dalla rosa dei finalisti e questo assegna quasi “d’ufficio” il titolo di circuito al suo sfidante Biagini.
Le finali sono state funestate da una vera e propria tempesta di pioggia e vento, che alla fine del terzo blocco ha costretto ad una breve interruzione per chiudere una parte di struttura e metterla al riparo dall’acqua che stava inzuppando i materassi e che poteva rendere pericolosa la situazione e inficiare le prestazioni degli atleti.
Biagini Inizia la finale col piede giusto, con un ottimo top, mettendo pressione agli avversari: solo Sartirana e Reusa conquistano la zona, ma nessun altro il top.
Nel secondo blocco Boldrini, Colombo e Biagini sfiorano il top, che viene però conquistato solo da Sartirana. Nel terzo blocco si fermano tutti alla zona, nessuno riesce ad agguantare il top, mentre nel quarto blocco Boldrini e Sartirana realizzano due top flash, dove nessuno degli avversari riesce ad aggiudicarsi la zona.
Vince così Nicolò Sartirana (2 top, 4 zone, 3 e 6 tentativi), e si tratta della prima tappa di Coppa Italia che si aggiudica, dopo un 2023 ricco di secondi posti. 
Biagini conquista il secondo gradino del podio (1 top, 4 zone, 3 e 18 tentativi), dopo una qualifica e una semifinale perfetta, e Luca Boldrini guadagna meritatamente la medaglia di bronzo (con 1 top, 3 zone, 1 e 16 tentativi). Al quarto posto Reusa, al quinto Bono e al sesto Colombo.
Sartirana: “Sono veramente felice. Mi sono allenato tanto, la stagione scorsa sono arrivato spesso secondo e in tanti si aspettavano l’oro, ad inizio stagione avevo tanta pressione, ma stavolta avevo un mindset positivo: tappa stupenda, blocchi belli, mi sono divertito. Sono cresciuto molto in gara, imparando ad affrontare la pressione delle aspettative.
Dopo il 6° posto in Coppa del Mondo giovanile 2023, quest’anno ammette di avere mire più alte: “L’obiettivo è vincere la Coppa del Mondo, provare a competere con i più forti e vedere a che livello sono. Sono certo che più continuo ad allenarmi più mi avvicino a questo sogno.”
La Coppa Italia Boulder assoluta viene così conquistata a pieno merito da Pietro Biagini, al secondo posto Michael Piccolruaz, e al terzo Pietro Vidi.
Dopo la gara Biagini ha dichiarato: “Sono contentissimo per come ho gestito tutti i round della stagione. Mi appaga tanto la consapevolezza di saper gestire ogni round, adesso in finale ho una marcia in più rispetto all’anno scorso. Sono contento di come ho scalato, ma sono genuinamente contento anche per Nicolò, con cui spesso mi alleno, si è meritato la vittoria. Sono riuscito a salire sul podio in tutte le tappe: la cosa di cui sono più orgoglioso è proprio la consistenza che ho avuto su tutte e tre le tappe.” Sul come è arrivato a questo miglioramento dice: “Ho lavorato molto su me stesso, ho capito chi sono e cosa voglio fare. Il mio scopo è vivere il presente per gareggiare contro me stesso, il risultato viene di conseguenza. Sono consapevole che potrebbero arrivare momenti no, ma riuscirò a gestirli in maniera migliore. Spero di arrivare a Roma con la stessa testa.”
 
Nella gara femminile di qualifica il gruppo A vede il dominio di Giulia Medici (SSD Sport Promotion), unica a raccogliere 5 top (5 top, 5 zone, 13 e 11 tentativi), seguita da Federica Papetti (Rock Brescia ASD), e da Francesca Matuella (Arco Climbing), mentre il Gruppo B è guidato da Federica Mabboni (Crazy Center) con 5 top, 5 zone, 14 e 12 tentativi, seguita da Leonie Hofer (AVS PAsseier) e da Beatrice Colli (Fiamme Oro).
La semifinale si dimostra spinosa per molte climber e il risultato finale vede in vantaggio Papetti (3 top, 4 zone, 6 e 4 tenativi) sulla Medici (3 top, 4 zone, 8 e 10 tentativi), con un interessante terzo posto di Caterina Dal Zotto (We Rock ASD). Quarto posto per Mabboni, quinto per Matuella e sesto posto, utile per entrare in finale, per Silvia Abate (CUS Catania).
In finale le 6 climber affrontano i propri limiti e le condizioni climatiche avverse con grande tenacia. Nel primo blocco 5 finaliste raggiungono il top (le più veloci sono Papetti e Matuella), mentre Giulia Medici non riesce a decodificare il primo problema e questo peserà sul risultato finale. Nel secondo blocco Medici è l’unica a raggiungere il top, che Papetti sfiora soltanto senza conquistarlo. Matuella e Abate conquistano la zona come Papetti.
Nel terzo blocco top per Matuella, Medici e Papetti e nel quarto conquistano il top tutte le finaliste tranne Mabboni e Abate che si fermano alla zona.
Vince la terza tappa nuovamente Federica Papetti (3 top, 4 zone, 4 e 7 tentativi), che si accaparra anche la Coppa di circuito. Argento per Francesca Matuella (3 top, 4 zone, 7 e 9 tentativi) e bronzo per Giulia Medici (3 top, 3 zone, 6 e 3 tentativi). Al quarto posto Dal Zotto, al quinto Abate e al sesto Mabboni. 
Sul podio di Coppa Italia Boulder assoluta, oltre a Papetti, salgono al secondo posto Giulia Medici e al terzo Beatrice Colli.
La vincitrice a tutto tondo, Federica Papetti, ha dichiarato: “Sono riuscita a rimanere concentrata su ogni blocco limitando al minimo gli errori, cercando di fare al primo tentativo il miglior giro possibile. il terzo blocco l’ho sbagliato in alto, ma gli altri li ho fatti bene e questo mi ha ripagato.
Sono contenta di com’è iniziata la stagione, passerà tempo prima delle gare internazionali, ma sono molto motivata e, nonostante alcuni elementi a volte non vadano bene, poi però vedi i risultati e ti rendi conto che ne è valsa la pena”.
 
La Coppa Italia Boulder Giovanile viene conquistata da Stella Giacani (The Change), al secondo posto Elena Brunetti (Climbing Side) e al terzo posto Matilda Moar (AVS Brixen). Mentre per la categoria maschile si aggiudica la vittoria Riccardo Vicentini (Lupi Climbing Team), al secondo posto Francesco Marchionni (Gollum Climbing Academy) e al terzo Simone Belardinelli (Climbing Side). 
Adesso occhi puntati sul Campionato Italiano Boulder, alla Monkey Island di Roma, il 23 e 24 marzo, che decreterà il Campione e la Campionessa Italiani 2024.
A seguire potremo tifare i nostri boulderisti azzurri nelle varie gare internazionali: la prima Coppa Europa Giovanile a Curno dal 5 al 7 aprile, la prima prova di Coppa del Mondo in Cina, a Keqiao, l’8-10 aprile e la prima tappa di Coppa Europa a Klagennfurt il 26 e 27 aprile.
 
Per consultare i risultati: https://fasi.results.info/#/event/728