Home Notizie Cultura A Prato un progetto di arte contemporanea connette il passato e il presente produttivo della città, esplorandone il legame emotivo con i luoghi del lavoro.

A Prato un progetto di arte contemporanea connette il passato e il presente produttivo della città, esplorandone il legame emotivo con i luoghi del lavoro.

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A Prato un progetto di arte contemporanea connette il passato e il presente produttivo della città, esplorandone il legame emotivo con i luoghi del lavoro.

Prato, 28 Novembre 2023 – Martedì 5 dicembre 2023 dalle ore 18 l’associazione Accaventiquattro arte presenta La folla, progetto di arte contemporanea di Stefano Giuri a cura di Gabriele Tosi. La serata prende il via nella corte interna dell’azienda tessile e di abbigliamento Beste HUB per poi concludersi alla Gualchiera di Coiano, gioiello di archeologia industriale e possibile fulcro di memoria condivisa. Nei due luoghi l’artista realizza installazioni che esplorano il legame emotivo ed energetico esistente tra la comunità e i luoghi, le consuetudini e le tradizioni che ne hanno intessuto la storia collettiva. L’iniziativa, parte del progetto “L’energia dell’acqua”, è promossa dall’associazione Accaventiquattro arte con il contributo del Comune di Prato, con il supporto di Beste HUB e dell’associazione Insieme per il recupero della Gualchiera di Coiano APS. L’appuntamento è per martedì alle 18 nella sede Beste di via Bologna 243 (ingresso libero), dalla quale il pubblico sarà, intorno alle 20, invitato a spostarsi presso la vicina Gualchiera per assistere “in notturna” alla seconda parte dell’intervento che si concluderà attorno alle 21:30.

Il progetto connette un luogo contemporaneo di lavoro e ricerca, un ex stabilimento industriale recuperato e aperto all’incontro con la città, con un sito produttivo del passato. Posta nella zona nord di Prato, la Gualchiera di Coiano è infatti un antico opificio idraulico di origine medievale che, per secoli, ha plasmato tessuti attraverso la follatura della lana, praticata fino al 1995, anno in cui i macchinari si sono definitivamente fermati. Dopo una fase di abbandono, un’associazione di volontari si dedica a custodire il suo prezioso retaggio. Nell’esplorare l’eredità del lavoro passato e presente, La folla ne mostra la portata al di fuori della fabbrica, suggerendone l’intensità a macchine spente e invitando il pubblico proprio in un orario – quello tra le 18 e le 22 – idealmente di sospensione e passaggio, perché generalmente di separazione tra la fine dell’orario di lavoro e il sonno. Le installazioni di Giuri comprendono immagini, progetti, voci e materiali legati alla cultura tangibile e intangibile della Gualchiera di Coiano, del territorio pratese, dell’identità cittadina. Tra questi vi è una parte dei tessuti grezzi rimasti intatti dopo l’ultimo funzionamento dell’opificio di 28 anni fa, affiancati dalla ricerca di «folle» ed energie nuove. A questa istanza risponde la rievocazione, da parte dell’artista, dei cartamodelli della celebre tuta di Thayaht del 1919, invenzione futuristica e utopica attorno all’abito da lavoro, della quale il Museo del Tessuto di Prato custodisce un esemplare. Creando una connessione tra corpo e architettura, l’artista suggerisce la presenza di forme vuote in attesa di essere riempite di nuovo e, tramite il linguaggio dell’arte contemporanea, costruisce un racconto mitico e sovrannaturale che attraversa i trascorsi industriali della città e la sua progettualità futura.

Il titolo richiama il processo di follatura, finissaggio del tessuto mediante infeltrimento e compattazione. Ma il termine evoca anche l’immagine di una moltitudine di persone che, stringendosi insieme, possono riconoscersi parte di un corpo sociale più ampio, raffinato e complesso.

Stefano Giuri Nato a Neviano, Lecce, nel 1991, Stefano Giuri vive a Firenze. Nel 2019, ha dato vita a “Toast Project Space”, uno spazio d’arte che coinvolge artisti e curatori in mostre e progetti sperimentali. Il suo lavoro come artista visivo – che spazia tra performance, video e scultura – è caratterizzato dalla presenza di elementi e ritualità legate a strutture di potere passate, antiche e obsolete. Approcciando il presente da una prospettiva storica e talvolta leggendaria, Giuri cerca di rivelare tratti della contemporaneità a partire da ciò che emerge dall’oblio.

Accaventiquattro Arte è un’associazione che opera nella progettazione di eventi di cultura e di arte contemporanea. Collaborando con artisti e curatori e confrontandosi con partner pubblici e privati, Accaventiquattro si pone come interlocutore di dialoghi volti a indagare l’attualità, la socialità, il lavoro e il territorio affrontando tali temi d’interesse comune con sguardi trasversali, volti a far emergere ciò che non è facilmente percettibile.